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L’agricoltura sociale: progetti di comunità e utopie concrete

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Presentazione sul tema: "L’agricoltura sociale: progetti di comunità e utopie concrete"— Transcript della presentazione:

1 L’agricoltura sociale: progetti di comunità e utopie concrete

2 L’agricoltura sociale è nata dal sogno di un mondo migliore, dal bisogno di giustizia, dalla ricerca dell’uguaglianza, dalla necessità quasi fisica di restituire i diritti di cittadinanza alle persone più fragili….

3 L’AS comprende l’insieme di pratiche svolte da aziende agricole, cooperative sociali e altre organizzazioni del Terzo Settore, in cooperazione con i servizi socio-sanitari e gli enti pubblici competenti del territorio, che coniugano l’utilizzo delle risorse agricole e il processo produttivo multifunzionale con lo svolgimento di attività sociali finalizzate a generare benefici inclusivi, a favorire percorsi terapeutici, riabilitativi e di cura, a sostenere l’inserimento sociale e lavorativo delle fasce di popolazione svantaggiate e a rischio di marginalizzazione, a favorire la coesione sociale, in modo sostanziale e continuativo

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5 LA VOLPE SOTTO I GELSI: una comunità che si prende cura
... un progetto di economia sociale che mette in rete soggetti diversi …. con una visione su tre livelli valoriali: ecologico- produttivo-inclusivo = ambiente-agricoltura-sociale

6 … un processo partecipato…
Il Comune di San Vito al Tagliamento, grazie ad un lascito, è proprietario di un terreno e di un casale rurale storico, dove installa una serra parzialmente finanziata con contributo in conto capitale dello Stato e vincolata al recupero di tossicodipendenti Beneficiari: gruppi di formazione

7 … primo passo evolutivo…
Entra nella progettualità l’Azienda Sanitaria di PN che installa una seconda serra ed un prefabbricato. La struttura viene affidata alla cooperativa sociale Il Seme per realizzare integrazione lavorativa a favore di persone con fragilità psichiatrica. Viene avviata l’attività di orto-floricoltura. La rete si amplia. Beneficiari: 2 soci lavoratori dei quali 1 svantaggiato e 3 pazienti psichiatrici in percorso riabilitativo

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9 … secondo passo evolutivo…
A fine 2008, in piena crisi economica nel nostro territorio con aziende espulsive nei confronti delle persone con fragilità, nasce La Volpe sotto i gelsi che estende le possibilità di inserimento alle persone con disabilità e svantaggio sociale. Si amplia la rete: la gestione viene affidata ad una rete di 5 cooperative sociali con capofila Il Piccolo Principe, in collaborazione entrano 5 aziende agricole (conferitrici e poi ruolo attivo nei progetti riabilitativi) Beneficiari: 3 soci lavoratori, dei quali 1 svantaggiato, 16 persone in percorso di inserimento lavorativo

10 … il progetto arricchisce la propria visione…
Gli obiettivi sono condivisi: promuovere percorsi riabilitativi e di integrazione lavorativa realizzati attraverso l’attività agricola realizzare moduli formativi e percorsi di osservazione e valutazione finalizzati all’inserimento sociale e/o lavorativo promuovere percorsi di sensibilizzazione e sviluppo della responsabilità sociale della comunità incrementare la rete di protezione sociale progettare un modello di sviluppo agricolo/economico sostenibile a partire dalla multifunzionalità dell’agricoltura

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12 … terzo passo evolutivo…
Un importante finanziamento è l’occasione per ampliare le opportunità occupazionali e lavorative a persone con disabilità: nasce la filiera dell’inserimento lavorativo La rete è sempre più ampia: 1 amministrazione comunale, 1 azienda sanitaria, 10 aziende agricole, 1 associazione, 6 coop sociali, 1 azienda privata, 1 organizzazione di rappresentanza, 1 centro di formazione professionale, 1 amministrazione provinciale Il numero dei beneficiari continua a crescere: 9 soci lavoratori dei quali 5 svantaggiati, 18 persone in percorso di inserimento lavorativo

13 Obiettivi condivisi Tre sono i livelli:
Incrementare opportunità lavorative e/o occupazionali anche attraverso la sperimentazione di prese in carico di rete (l’inserimento lavorativo «diffuso») Individuare e/o generare nuovi canali distributivi sostenendo azioni di reciprocità in rete Promuovere azioni di reciprocità nella comunità

14 … si sperimenta azioni di reciprocità e dono ….
occasioni di scambio e di formazione comune tra i partner (peer-to-peer) – sicurezza, energie rinnovabili, orticoltura sviluppo e sperimentazione di nuove progettazioni orientate alla sostenibilità e al consolidamento a partire dai bisogni dei partner (spin off di un ristorante, fornitura mensa scuola materna, promozione prodotti attraverso il bar Teatro Verdi di PN) condivisione in rete di spazi, attrezzature e know-how che va a rafforzare ulteriormente la relazione tra i partner e ad ottimizzare le risorse economiche e strumentali messe in campo (es. acquisti in comune per ottenere condizioni migliori) organizzazione «filiera» dell’inserimento lavorativo, nasce la R.A.S.A.

15 Risultati Rete più ampia e ricca
Sistemazione sede (abbattimento barriere architettoniche e ampliamento spazi) Individuazione di nuovi canali distributivi: trasformazione pasti Moduli formativi per superare problemi normativa su sicurezza e igiene in azienda agricola Sviluppo di nuove progettazioni comuni e non: Sissar, Alpine space, Unicredit, sistemazione casale, fattoria sociale Incremento degli spazi di inserimento e condivisione di una vera e propria «filiera» dell’inserimento lavorativo con la possibilità di sperimentare diversi step di difficoltà e impegno Importante condivisione di saperi Promozione di una cultura nuova su diversità e accoglienza

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17 … quarto passo evolutivo…
Le sperimentazioni avviate evidenziano la necessità di incrementare la capacità di produzione agricola con l’obiettivo di consolidare il progetto e dare futuro alle azioni (la sostenibilità) Nascono la Cucina delle Fratte (evoluzione dello spin off ristorante), gli Orti solidali (servizi riabilitativi in agricoltura) e la squadra di terzisti. La rete: 3 amministrazioni comunali, un’azienda sanitaria, 12 aziende agricole, 1 azienda privata, 2 associazioni, 6 coop sociali, 1 consorzio di coop sociali, 2 centro di formazione professionale, 1 fondazione, 1 caritas diocesana Beneficiari: 20 soci lavoratori dei quali 13 svantaggiati, 50 persone in percorso di inserimento lavorativo

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19 Una filiera bio-agri-sociale
Semina Produzione piantine Produzione in serra ortaggi, verdure e fiori Percorsi osservativi/valutativi/formativi Fattoria didattica e sociale Gestione G.A.S. PSR (centro studi, turismo relazionale) La Volpe Produzione biologica di ortaggi e verdure Prima lavorazione verdure raccolte Corsi di formazione su orticoltura Laboratori artigianali Le Torrate Preparazione pasti (300 al giorno) Servizio mensa e veicolazione pasti Piccola gastronomia solidale (Take away my may) Le Fratte Centro diurno per disabili Percorsi di propedeutica Percorsi per sviluppo autonomie Moduli non verbale CSO Servizi alle aziende agricole locali Formazione specifica per lavoratori svantaggiati Supporto alle aziende agricole per Dlgs 81/08 e per convenzioni ex art. 14 Dlgs 276/2003 (L. 68) SQUADRA TERZISTI Una filiera bio-agri-sociale

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21 «Lo sviluppo economico del territorio è strettamente collegato
all’incremento del capitale umano e al potenziamento della coesione interna fra i vari attori territoriali» (Lisbona)

22 Condizioni che hanno reso possibili queste azioni:
relazioni peer-to-peer ripensamento dei concetti di proprietà e patrimonio dare valore ai beni comuni (progetto PSR 16.7 – centro studi + turismo relazionale) capacità di visione e percorsi/progettualità di lungo periodo, per leggere/conoscere i contesti e far convergere gli interessi ripensare il lavoro della cooperazione sociale (non più reti solo tra «conoscenti») ripensare il sistema delle risorse e delle strategie a partire dalla condivisione di un sogno e da un esercizio di creatività condivisa

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24 GRAZIE! www.forumagricolturasociale.it www.ilpiccoloprincipe.pn.it


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