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Lluís Francesc Peris Cancio Metodi e Tecniche del Servizio Sociale I

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Presentazione sul tema: "Lluís Francesc Peris Cancio Metodi e Tecniche del Servizio Sociale I"— Transcript della presentazione:

1 Lluís Francesc Peris Cancio Metodi e Tecniche del Servizio Sociale I
Dipartimento Scienze Sociali ed Economiche (DISSE) Identità dell’Assistente Sociale

2 1. Definizione di servizio sociale (en)
Social work is a practice-based profession and an academic discipline that promotes social change and development, social cohesion, and the empowerment and liberation of people. Principles of social justice, human rights, collective responsibility and respect for diversities are central to social work. Underpinned by theories of social work, social sciences, humanities and indigenous knowledge, social work engages people and structures to address life challenges and enhance wellbeing (IFSW, 2014). Lluis Francesc Peris Cancio

3 1. Definizione di servizio sociale (it)
Il servizio sociale è una professione basata sulla pratica e una disciplina accademica che promuove il cambiamento sociale e lo sviluppo, la coesione e l'emancipazione sociale, nonché la liberazione delle persone. Principi di giustizia sociale, diritti umani, responsabilità collettiva e rispetto delle diversità sono fondamentali per il servizio sociale. Sostenuto dalle teorie del servizio sociale, delle scienze sociali, umanistiche e dai saperi indigeni, il servizio sociale coinvolge persone e strutture per affrontare le sfide della vita e per migliorarne il benessere. Lluis Francesc Peris Cancio

4 2. Riconoscimento ufficiale della professione di assistente sociale
La prima definizione ufficiale di assistente sociale in Italia è stata quella elaborata, anche sulla scorta del dibattito internazionale, dalla "Commissione nazionale di studio per la definizione dei profili professionali e dei requisiti di formazione degli operatori sociali", istituita nel 1982 dal Ministero dell'Interno e poi pubblicata nel 1984 Lluis Francesc Peris Cancio

5 2. Definizione di assistente sociale
"L'Assistente Sociale e' un operatore sociale che, agendo secondo i principi, le conoscenze e i metodi specifici della professione, svolge la propria attivita' nell'ambito del sistema organizzato delle risorse messe a disposizione dalla comunita', a favore di individui, gruppi e famiglie, per prevenire e risolvere situazioni di bisogno, aiutando l'utenza nell'uso personale e sociale di tali risorse, organizzando e promuovendo prestazioni e servizi per una maggiore rispondenza degli stessi alle particolari situazioni di bisogno e alle esigenze di autonomia e responsabilita' delle persone, valorizzando a questo scopo tutte le risorse della comunità". Lluis Francesc Peris Cancio

6 3. Una professione riconosciuta per legge
La definizione presentata è stata sostanzialmente fatta propria dal legislatore con il D.P.R. 15 gennaio 1987, n. 14, Valore abilitante del diploma di assistente sociale in attuazione dell'art. 9 del D.P.R. 10 marzo 1982, n. 162, in cui all'art. 2 è declinata l'identità della professione che "[...] consiste nell'operare, in rapporto di lavoro subordinato od autonomo, con i principi, le conoscenze, i metodi specifici del servizio sociale e nell'ambito del sistema organizzato delle risorse sociali, in favore di persone singole, di gruppi e di comunità, per prevenire e risolvere situazioni di bisogno". Lluis Francesc Peris Cancio

7 3. Una professione riconosciuta per legge (II)
Con la successiva Legge 23 marzo 1993, n.84 Ordinamento della professione di assistente sociale e istituzione dell'albo professionale, sono stati delineati il profilo e le funzioni del professionista. L'art. 1, infatti, stabilisce che "l'assistente sociale opera con autonomia tecnico-professionale e di giudizio in tutte le fasi dell'intervento per la prevenzione, il sostegno ed il recupero di persone, famiglie, gruppi e comunità in situazioni di bisogno e di disagio e può svolgere attività didattico-formative. Svolge compiti di gestione, concorre all'organizzazione e alla programmazione e può esercitare attività di coordinamento e di direzione dei servizi sociali. La professione di assistente sociale può essere esercitata in forma autonoma o di rapporto di lavoro subordinato. [...]". Lluis Francesc Peris Cancio

8 4. Siamo una comunità professionale organizzata
ORDINE DEGLI ASSITENTI SOCIALI: anche l’Ordine degli Assistenti sociali è stato istituito con la Legge 23 marzo 1993, n. 84. La stessa legge ha sancito l’obbligatorietà dell’iscrizione all’albo professionale per poter svolgere la professione di assistente sociale sia in regime di lavoro autonomo, sia in regime di lavoro dipendente. FUNZIONI: Ordine raccoglie la comunità professionale e ne è la sua espressione, a tutela sia dei professionisti iscritti sia degli interessi di coloro che, quali utenti dei servizi sociali o clienti di professionisti assistenti sociali, debbono essere garantiti in ordine alle prestazioni ed alla qualità del servizio prestato. L’Ordine, che quindi cura interessi sociali generali propri dello Stato, ha la natura giuridica di ente pubblico non economico, sottoposto alla vigilanza del Ministero della Giustizia. Lluis Francesc Peris Cancio

9 4. Siamo una comunità professionale organizzata (II)
ARTICOLAZIONE: l’Ordine degli Assistenti sociali è articolato su base territoriale ed è pertanto costituito da 20 Ordini regionali e dal Consiglio nazionale. I Consigli regionali dell’Ordine, dotati ciascuno di un proprio Consiglio, curano la tenuta dell’albo, provvedendo alle iscrizioni e alle cancellazioni dei professionisti ed effettuandone la periodica revisione. Il Consiglio nazionale è tenuto alla promozione e coordinamento delle attività dei Consigli regionali dell’Ordine dirette alla tutela della dignità e del prestigio della professione, esprimendo anche pareri su questioni di carattere generale che interessano la professione stessa. Decide inoltre i ricorsi avverso le deliberazioni dei Consigli regionali in materia elettorale o riguardo l’iscrizione e la cancellazione dall’albo. Lluis Francesc Peris Cancio

10 4. Siamo una comunità professionale organizzata (IV)
Le norme che regolano il funzionamento dei Consigli regionali e del Consiglio nazionale, contenute nel D.M. Grazia e Giustizia 11 ottobre 1994, n. 615, vero e proprio regolamento di attuazione della Legge 84/93, sono state modificate e integrate dal D.P.R. 8 luglio 2005, n. 169. Tale normativa, stante la divisione in sezioni dell’Albo professionale, A degli Assistenti sociali specialisti e B degli Assistenti sociali, operata attraverso il D.P.R. 5 giugno 2001, n. 328 a seguito della riforma universitaria del 1999, ha ripartito gli eletti tra gli iscritti appartenenti alle due sezioni, garantendo in tal modo la rappresentanza negli organismi dell’Ordine, a tutti gli iscritti all’Albo. Lluis Francesc Peris Cancio

11 4. Siamo una comunità professionale organizzata (V)
ORDINE REGIONALE CONSIGLIO NAZIONALE Lluis Francesc Peris Cancio

12 Lluis Francesc Peris Cancio
4. Codice Deontologico Il Codice deontologico costituisce lo strumento attraverso il quale il professionista si presenta alla società e contestualmente orienta e guida il professionista nelle scelte di comportamento, nel fornire i criteri per affrontare i dilemmi etici e deontologici, nel dare pregnanza etica alle azioni professionali. Si tratta di un Codice incentrato sulla responsabilità di una professione a servizio delle persone, delle famiglie, della società, dell’organizzazione di lavoro, nonché dei colleghi e della professione stessa. Lluis Francesc Peris Cancio

13 4. Codice Deontologico (II)
Titolo I Definizione e potestà disciplinare Titolo II Principi Titolo III Responsabilità dell´assistente sociale nei confronti della persona utente e cliente Titolo IV Responsabilità dell´assistente sociale nei confronti della società Titolo V La responsabilità dell´assistente sociale nei confronti di colleghi ed altri professionisti Titolo VI La responsabilità dell´assistente sociale nei confronti dell´organizzazione di lavoro Titolo VII La responsabilità dell´assistente sociale nei confronti della professione Lluis Francesc Peris Cancio

14 4. Codice Deontologico (III)
Titolo I DEFINIZIONE E POTESTÀ DISCIPLINARE Art. 1. Il presente Codice è costituito dai principi e dalle regole che gli assistenti sociali devono osservare e far osservare nell´esercizio della professione e che orientano le scelte di comportamento nei diversi livelli di responsabilità in cui operano. Art. 2. Il Codice si applica agli assistenti sociali ed agli assistenti sociali specialisti. Art. 3. Il rispetto del Codice è vincolante per l´esercizio della professione per obbligo deontologico. La non osservanza comporta l´esercizio della potestà disciplinare. Art. 4. Gli assistenti sociali sono tenuti alla conoscenza, comprensione e diffusione del Codice e si impegnano per la sua applicazione nelle diverse forme in cui la legge prevede l´esercizio della professione. Lluis Francesc Peris Cancio

15 5. Principi della professione
«INFINITA» DIGNITA’ DELLA PERSONA La professione si fonda sul valore, sulla dignità e sulla unicità di tutte le persone, sul rispetto dei loro diritti universalmente riconosciuti e delle loro qualità originarie, quali libertà, uguaglianza, socialità, solidarietà, partecipazione, nonché sulla affermazione dei principi di giustizia ed equità sociali (Art. 5 C.D.). Qualità originali: quali sono? Non sono scontate! Tutte sono persone: la persona che ha commesso un omicidio… Chi ha abusato del proprio figlio… Tutti siamo ugualmente persone: la persona allettata in fine di vita? Sì, anche. La persona con un deficit cognitivo grave? Certo Lluis Francesc Peris Cancio

16 5. Principi della professione
« Remember to look up at the stars and not down at your feet... And however difficult life may seem, there is always something you can do, and succeed at. » « Ricordatevi di guardare le stelle e non i vostri piedi... Per quanto difficile possa essere la vita, c'è sempre qualcosa che è possibile fare, e in cui si può riuscire. » Qualità originali: quali sono? Non sono scontate! Tutte sono persone: la persona che ha commesso un omicidio… Chi ha abusato del proprio figlio… Tutti siamo ugualmente persone: la persona allettata in fine di vita? Sì, anche. La persona con un deficit cognitivo grave? Certo Lluis Francesc Peris Cancio

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Qualità originarie Qualità originali: quali sono? Non sono scontate! Tutte sono persone: la persona che ha commesso un omicidio… Chi ha abusato del proprio figlio… Tutti siamo ugualmente persone: la persona allettata in fine di vita? Sì, anche. La persona con un deficit cognitivo grave? Certo Lluis Francesc Peris Cancio

18 Lluis Francesc Peris Cancio
Qualità originarie Qualità originali: quali sono? Non sono scontate! Tutte sono persone: la persona che ha commesso un omicidio… Chi ha abusato del proprio figlio… Tutti siamo ugualmente persone: la persona allettata in fine di vita? Sì, anche. La persona con un deficit cognitivo grave? Certo Lluis Francesc Peris Cancio

19 5. Principi della professione (II)
La professione è al servizio delle persone, delle famiglie, dei gruppi, delle comunità e delle diverse aggregazioni sociali per contribuire al loro sviluppo; ne valorizza l’autonomia, la soggettività, la capacità di assunzione di responsabilità; li sostiene nel processo di cambiamento, nell’uso delle risorse proprie e della società nel prevenire ed affrontare situazioni di bisogno o di disagio e nel promuovere ogni iniziativa atta a ridurre i rischi di emarginazione (Art. 6 C.D.). Valorizzare l’autonomia: tremo quando mi parlano «i miei ragazzini» Dobbiamo essere il più possibili prescindibili. Autogestione delle soluzioni. Domanda «e lei come pensa di affrontare questo problema?» Assunzione della responsabilità: rimando continuo ad assumere le conseguenze delle proprie azioni La soggettività: abbiamo da imparare dalle persone a cui vogliamo servire Il cambiamento: l’autodeterminazione non significa la nostra passività! Siamo professionisti del cambiamento (a meglio…) Uso delle risorse: personali e del contesto. Ruolo dell’AS. (italiano persone anziane) (Carcere anziani) La prevenzione: compito fondamentale Lluis Francesc Peris Cancio

20 5. Principi della professione (III)
CENTRALITA’ DELLA PERSONA: l’assistente sociale riconosce la centralità della persona in ogni intervento. Considera e accoglie ogni persona portatrice di una domanda, di un bisogno, di un problema come unica e distinta da altre in analoghe situazioni e la colloca entro il suo contesto di vita, di relazione e di ambiente, inteso sia in senso antropologicoculturale che fisico (Art. 7. C.D.). Fare di ogni intervento unico, perché ogni persona è unica… Dalla persona verso l’intervento, o meglio i possibili interventi. Mai dall’intervento verso la persona, ma è difficile… (esempio della mensa) Occhio con l’as telefonista, servizi sociali a menù fisso… Deistituzionalizzazione… Lluis Francesc Peris Cancio

21 5. Principi della professione (IV)
PER TUTTI: l’assistente sociale svolge la propria azione professionale senza discriminazione di età, di sesso, di stato civile, di etnia, di nazionalità, di religione, di condizione sociale, di ideologia politica, di minorazione psichica o fisica, o di qualsiasi altra differenza che caratterizzi le persone (Art. 8 C.D.) Discriminazione attiva e discriminazione passiva: rimuovere tutte le cause che impediscono il pieno esercizio dell’accesso a i servizi e al godimento sostanziale, e non solo formale dei diritti Anche la regolare situazione amministrativa per le persone con nazionalità di paesi terzi. Esempio dell’invio Molti delle persone clienti con cui lavoro sono persone anche agiate o con livello culturale; se avete un implicita divisione fra professionisti/aiutati avete schemi vecchi e assistenzialisti… Tutela dell’infanzia, tutela degli anziani… promozione di tutti i diritti… non assistenza alla situazione intesa come di «bisogno»: ISEE, studenti presenti… Piramide di Maslow… (fisiologici, sicurezza, appartenenza, stima, realizzazione) Esempio terremoto… Lluis Francesc Peris Cancio

22 5. Principi della professione (IV)
NON FARE GIUDIZI DI VALORE: nell’esercizio delle proprie funzioni l’assistente sociale, consapevole delle proprie convinzioni e appartenenze personali, non esprime giudizi di valore sulle persone in base ai loro comportamenti (Art. 9 C.D.). Che cosa significa «non giudicare»: non fare giudizi di valore: non bene o male; anche nell’ascolto, non esprimere giudizio è difficile… la mimica, il paralinguaggio… Esempi: la storia dei ragazzi migranti per il matrimonio della sorella… L’importanza delle proprie convinzioni Rappresentare le conseguenze dei comportamenti… Lluis Francesc Peris Cancio

23 5. Principi della professione (V)
AUTONOMIA: l’esercizio della professione si basa su fondamenti etici e scientifici, sull’autonomia tecnico-professionale, sull’indipendenza di giudizio e sulla scienza e coscienza dell’assistente sociale. L’assistente sociale ha il dovere di difendere la propria autonomia da pressioni e condizionamenti, qualora la situazione la mettesse a rischio (Art. 10 C.D.). Esempio autonomia tecnico professionale: indole politica e di potere (occhio a chi porta l’amico con la smart…) Familismo amorale (Putnam) Solidarità meccanica, solidarietà organica «Emile Durkheim» Specificità rispetto altre professioni: dimensione sociale e di recupero e giustizia sociale… cambiamento. Lluis Francesc Peris Cancio

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6. RESPONSABILITÀ DELL’ASSISTENTE SOCIALE NEI CONFRONTI DELLA PERSONA CON CUI LAVORA Codice Deontologico, Titolo III, capo I AUTODETERMINAZIONE: l’assistente sociale deve impegnare la propria competenza professionale per promuovere la autodeterminazione degli utenti e dei clienti, la loro potenzialità ed autonomia, in quanto soggetti attivi del progetto di aiuto, favorendo l'instaurarsi del rapporto fiduciario, in un costante processo di valutazione (Art. 11) Noi siamo sempre: il momento giusto non lo sappiamo… Una persona senza fissa di mora in un parco beve vino tutte le sere e urla… La fiducia: amicizia anonima… Gli amici non sono vincolati da progetti, a di accettazione in condizionale… (un amico mi racconta che ha un amante) La valutazione professionale ha una sua proposta… Lluis Francesc Peris Cancio

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6. RESPONSABILITÀ DELL’ASSISTENTE SOCIALE NEI CONFRONTI DELLA PERSONA CON CUI LAVORA (II) Nella relazione di aiuto l’assistente sociale ha il dovere di dare, tenendo conto delle caratteristiche culturali e delle capacità di discernimento degli interessati, la più ampia informazione sui loro diritti, sui vantaggi, svantaggi, impegni, risorse, programmi e strumenti dell’intervento professionale, per il quale deve ricevere esplicito consenso, salvo disposizioni legislative e amministrative (Art. 12) Il professionista non ha segreti, nemmeno quando comunica aspetti difficili (tutto l’operato dell’as è sindacabile) Lluis Francesc Peris Cancio

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6. RESPONSABILITÀ DELL’ASSISTENTE SOCIALE NEI CONFRONTI DELLA PERSONA CON CUI LAVORA (III) TRASPARENZA: l’assistente sociale, nel rispetto della normativa vigente e nell’ambito della propria attività professionale, deve agevolare gli utenti ed i clienti, o i loro legali rappresentanti, nell’accesso alla documentazione che li riguarda, avendo cura che vengano protette le informazioni di terzi contenute nella stessa e quelle che potrebbero essere di danno agli stessi utenti o clienti (Art. 13). Per chi lavorerà nella amministrazione pubblica è scontato Lluis Francesc Peris Cancio

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6. RESPONSABILITÀ DELL’ASSISTENTE SOCIALE NEI CONFRONTI DELLA PERSONA CON CUI LAVORA (IV) PROTEGGERE LA VULNERABILITA: L’assistente sociale deve salvaguardare gli interessi ed i diritti degli utenti e dei clienti, in particolare di coloro che sono legalmente incapaci e deve adoperarsi per contrastare e segnalare all’autorità competente situazioni di violenza o di sfruttamento nei confronti di minori, di adulti in situazioni di impedimento fisico e/o psicologico, anche quando le persone appaiono consenzienti (Art. 14). Dalla parte dei più deboli: situazioni in cui entrano in conflitto… Caso dell’esame di Stato… Esempio: casa famiglia e casi più difficili… Lluis Francesc Peris Cancio

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6. RESPONSABILITÀ DELL’ASSISTENTE SOCIALE NEI CONFRONTI DELLA PERSONA CON CUI LAVORA (V) ACCESSO DI TERZI: l’assistente sociale deve avere il consenso degli utenti e dei clienti a che tirocinanti e terzi siano presenti durante l’intervento, o informati dello stesso, per motivi di studio, formazione, ricerca (Art. 16). Come si presenta l’as Non forzare, ma voler esserci (come i medici) Lluis Francesc Peris Cancio

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7. Regole generali di comportamento dell’assistente sociale Titolo III, capo II GESTIONE DELL’ASSIMETRIA DI POTERE: l’assistente sociale deve tenere un comportamento consono al decoro ed alla dignità della professione. In nessun caso abuserà della sua posizione professionale (Art. 17). Asimmetria di potere: esempio, trattenimento dei documenti in CF Il potere di far accedere alla risorsa… Lluis Francesc Peris Cancio

30 7. Regole generali di comportamento dell’assistente sociale (II)
LIMITI DEL RAPPORTO: l’assistente sociale deve mettere al servizio degli utenti e dei clienti la propria competenza e abilità professionali, costantemente aggiornate, intrattenendo il rapporto professionale solo fino a quando la situazione problematica lo richieda o la normativa glielo imponga (Art. 18). Cosi vicini che si perde il ruolo NO!! Croce vicinanza, differenza… (esempio professore) SPRAR, vanno a casa del coordinatore a fare lavori… Fine del rapporto è un momento positivo… Lluis Francesc Peris Cancio

31 7. Regole generali di comportamento dell’assistente sociale (III)
SOLIDARIETA’ PROFESSIONALE: Qualora la complessità di una situazione lo richieda, l’assistente sociale si consulta con altri professionisti competenti. Nel caso l'interesse prevalente dell’utente o del cliente lo esiga, o per gravi motivi venga meno il rapporto fiduciario, o quando sussista un grave rischio per l'incolumità dell’assistente sociale, egli stesso si attiva per trasferire, con consenso informato e con procedimento motivato, il caso ad altro collega, fornendo ogni elemento utile alla continuità del processo di aiuto. La stessa continuità deve essere garantita anche in caso di sostituzione o di supplenza (Art. 19). Siamo un insieme, non concorrenza… Sapere passare i casi… Lluis Francesc Peris Cancio

32 7. Regole generali di comportamento dell’assistente sociale (IV)
FUNZIONE DI CONTROLLO: l’assistente sociale, investito di funzioni di tutela e di controllo dalla magistratura o in adempimento di norme in vigore, deve informare i soggetti nei confronti dei quali tali funzioni devono essere espletate delle implicazioni derivanti da questa specifica attività (Art. 20). «Questo che mi sta dicendo lo dovrò comunicare al giudice» Un limite alla confidenzialità… Erika Ceccarini Lluis Francesc Peris Cancio

33 7. Regole generali di comportamento dell’assistente sociale (V)
Nel rapporto professionale l’assistente sociale non deve utilizzare la relazione con utenti e clienti per interessi o vantaggi personali, non accetta oggetti di valore, non instaura relazioni personali affettive e sessuali (Art. 22). La pena, la misericordia è un forte afrodisiaco…. Contesti convivenziali… Lluis Francesc Peris Cancio

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8. Riservatezza e segreto professionale Codice Deontologico, Titolo III, Capo III RISERVATEZZA: la riservatezza ed il segreto professionale costituiscono diritto primario dell’utente e del cliente e dovere dell’assistente sociale, nei limiti della normativa vigente. La natura fiduciaria della relazione con utenti o clienti obbliga l’assistente sociale a trattare con riservatezza le informazioni e i dati riguardanti gli stessi, per il cui uso o trasmissione, nel loro esclusivo interesse, deve ricevere l’esplicito consenso degli interessati, o dei loro legali rappresentanti, ad eccezione dei casi previsti dalla legge (Art. 23). Lluis Francesc Peris Cancio

35 8. Riservatezza e segreto professionale (II)
DOCUMENTAZIONE: l’assistente sociale deve adoperarsi perché sia curata la riservatezza della documentazione relativa agli utenti ed ai clienti, in qualunque forma prodotta, salvaguardandola da ogni indiscrezione, anche nel caso riguardi ex utenti o clienti, anche se deceduti. Nelle pubblicazioni scientifiche, nei materiali ad uso didattico, nelle ricerche deve curare che non sia possibile l’identificazione degli utenti o dei clienti cui si fa riferimento (Art. 25). - rischio di grave danno allo stesso utente o cliente o a terzi, in particolare minori, incapaci o persone impedite a causa delle condizioni fisiche, psichiche o ambientali; - richiesta scritta e motivata dei legali rappresentanti del minore o dell’incapace nell’esclusivo interesse degli stessi; - autorizzazione dell’interessato o degli interessati o dei loro legali rappresentanti resi edotti delle conseguenze della rivelazione; - rischio grave per l’incolumità dell’assistente sociale. Lluis Francesc Peris Cancio

36 8. Riservatezza e segreto professionale (III)
L’assistente sociale ha facoltà di astenersi dal rendere testimonianza e non può essere obbligato a deporre su quanto gli è stato confidato o ha conosciuto nell’esercizio della professione, salvo i casi previsti dalla legge (Art. 27). Nei rapporti con la stampa e con gli altri mezzi di diffusione l’assistente sociale, oltre che ispirarsi a criteri di equilibrio e misura nel rilasciare dichiarazioni o interviste, è tenuto al rispetto della riservatezza e del segreto professionale (Art. 31). Come un prete in confessione Pornografia sociale le fanno altre professioni: noi andiamo a talkshow a elucubrare… Ai propri cari si può parlare ma senza dare nomi… Rinunciare a casi di persone conosciute Difficile lavorare nel proprio comune… Lluis Francesc Peris Cancio

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9. Responsabilità dell´assistente sociale nei confronti della società, Titolo IV Nelle diverse forme dell´esercizio della professione l´assistente sociale non può prescindere da una precisa conoscenza della realtà socio-territoriale in cui opera e da una adeguata considerazione del contesto culturale e di valori, identificando le diversità e la molteplicità come una ricchezza da salvaguardare e da difendere, contrastando ogni tipo di discriminazione (Art. 35). Mandato territoriale: io domani trasferito a Lisbona, avrei un bisogno di apprendimento necessario… Lluis Francesc Peris Cancio

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9. Responsabilità dell´assistente sociale nei confronti della società, Titolo IV (II) In caso di calamità pubblica o di gravi emergenze sociali, l´assistente sociale si mette a disposizione dell´amministrazione per cui opera o dell´autorità competente, contribuendo per la propria competenza a programmi e interventi diretti al superamento dello stato di crisi (Art. 40). Terremoto… Mettersi a disposizione… La fila colloqui, screening dell’emergenza… Lluis Francesc Peris Cancio

39 Lluis Francesc Peris Cancio
10. La responsabilità dell´assistente sociale nei confronti di colleghi ed altri professionisti. Titolo V L´assistente sociale intrattiene con i colleghi e con gli altri professionisti con i quali collabora rapporti improntati a correttezza, lealtà e spirito di collaborazione, sostenendo in particolare i colleghi che si trovano all´inizio dell´attività professionale. Si adopera per la soluzione di possibili contrasti nell´interesse dell´utente, del cliente (Art. 41). Per il tirocinio… Art. 41 Ah, siamo colleghi Serena telefona Angela Roselli Lluis Francesc Peris Cancio

40 Lluis Francesc Peris Cancio
10. La responsabilità dell´assistente sociale nei confronti di colleghi ed altri professionisti. Titolo V (II) L´assistente sociale che venga a conoscenza di fatti, condizioni o comportamenti di colleghi o di altri professionisti, che possano arrecare grave danno a utenti o clienti, ha l´obbligo di segnalare la situazione all´Ordine o Collegio professionale competente (Art. 43). Lluis Francesc Peris Cancio

41 Lluis Francesc Peris Cancio
Domande di esame Definizione di Social Work secondo la IFSW Definisce «assistente sociale» Come è stata riconosciuta per legge la professione di a.s. in Italia? Com’è stato istituito l’Ordine degli Assistenti Sociali? Quali funzioni ha l’OAS? Come si organizza l’OAS? Principi della professione secondo il C.D. «Titolo II, art. 5-10» Responsabilità dell´assistente sociale e diritti degli utenti (C.D. «Titolo III, capo I»). Esempio di questa settimana… collega che chiama perché il compagno è l’avvocato di parte… Consiglio di disciplina… Lluis Francesc Peris Cancio

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Domande di esame (II) Regole generali di comportamento del social worker (C.D. «Titolo III, capo II»). Riservatezza e segreto professionale dell’a.s. (C. D., «Titolo III, capo III»). Responsabilità dell´assistente sociale nei confronti della società (C.D., «Titolo IV). La responsabilità dell´assistente sociale nei confronti di colleghi ed altri professionisti (C.D., Titolo V). Lluis Francesc Peris Cancio


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