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Le interviste con foto-stimolo
Sociologia del territorio AA 2018/19
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Prima fase: chi fa cosa e quando?
Costituire i gruppi di lavoro (gruppo, entro il 25 ottobre) Scegliere il tema della ricerca (gruppo, possib. entro il 25 ott.) Esplorazione fotografica del tema di ricerca (singolo, dal 25 ott.) Lezioni di lunedì 30 e martedì 31: lavoro dei gruppi in aula per confrontarsi e discutere sulle foto realizzate e per selezionare quelle che andranno presentate Presentazioni delle foto al corso e discussione (da lunedì 6 novembre e per un po’ di giorni. Le presentazioni sono a cura dei gruppi ma ciascun singolo studente presenterà una parte del lavoro)
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Seconda fase Realizzazione di altre fotografie per la ricerca (singolo) Costruire una traccia d’intervista comune consistente in una serie di max 6-7 immagini (gruppo) Realizzazione di interviste supportate dalle foto (singolo) Compilazione schede individuali di foto e interviste (singolo) Consegna: Entro la lezione di mercoledì 6 dicembre Stesura di un rapporto finale (gruppo, da consegnare in una data successiva alla fine del corso)
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Cosa caratterizza la seconda fase
È venuto il momento di passare dal tema scelto a una sua specificazione in termini di ipotesi/domande di ricerca Dopo una fase di esplorazione del territorio e del tema, occorre adesso affinare lo sguardo e chiedersi: cos’è che effettivamente intendiamo studiare? Come possiamo utilmente scomporre il tema in singoli aspetti salienti da indagare? Il tutto finalizzato a preparare e realizzare un’indagine attraverso le interviste con foto-stimolo
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Che cos’è l’intervista con foto-stimolo?
L’intervista con foto-stimolo è una variante dell’intervista semi-strutturata, solo che al posto di una traccia di domande verbali abbiamo le fotografie Che cos’è un’intervista semi-strutturata?
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L’intervista semi-strutturata è una conversazione registrata, basata su domande e risposte, dove non conta il modo in cui si formulano le domande né l’ordine con cui queste vengono poste all’intervistato L’intervistatore ha a sua disposizione soltanto una traccia tematica, in pratica un elenco di temi da affrontare con l’intervistato, come nel seguente esempio:
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Argomento: la condizione giovanile
Traccia d’intervista: Esperienza scolastica Esperienza lavorativa Famiglia d’origine Tempo libero/gruppo dei pari Valori e visione del futuro
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Scopo dell’intervista: ottenere dall’intervistato risposte/informazioni non standardizzate, anzi possibilmente frutto di racconti lunghi e articolati, su una serie di argomenti che vengono sottoposti a ciascun intervistato L’intervistatore deve avere cura di sottoporre ad ogni intervistato i temi della traccia d’intervista. Per questo motivo dovrà condurre l’intervista in modo da assicurarsi che ogni intervistato dica qualcosa sui temi della traccia
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Ambiguità dell’intervista semi-strutturata:
da un lato, attraverso questa tecnica si vorrebbe ridurre al minimo il potere che l’intervistatore obbiettivamente ha nei confronti dell’intervistato; dall’altro, il fatto che l’intervistatore debba necessariamente e anche con una certa fermezza condurre la conversazione sui temi d’interesse per la ricerca, fa sì che questi sia la parte dominante nella conversazione, quello che ha più potere
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L’intervista semi-strutturata con il supporto di foto-stimolo prevede l’utilizzo di una serie di foto al posto delle domande verbali, da utilizzare per ciascun punto della traccia d’intervista Le foto, come vedremo, non si sostituiscono completamente alle domande
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Ipotesi: la comunicazione iconica come linguaggio del vissuto soggettivo
“riflettiamo sul fatto che l’immagine è polisemica, che il suo significato è contestuale, soggettivo (o intersoggettivo), che la debolezza del suo codice la rende passibile di infinite interpretazioni. “Riflettiamo sul fatto che nelle interpretazioni entra lo stato d’animo, il vissuto, l’esperienza passata, la memoria, la progettualità dell’osservatore (e, nella produzione, quella dell’autore). “L’immagine è ambigua, per sua natura intrinseca, e la sua ambiguità è dissipata dai contenuti che soggettivamente le vengono attribuiti. In questo senso credo che la comunicazione iconica sia intimamente legata ad un approccio conoscitivo che fa della conoscenza del vissuto dell’altro il proprio fine” [Faccioli, 1997, in Losacco, 2013: 17]
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Esempio: le foto-stimolo e la produzione soggettiva di immagini hanno la capacità di far emergere, nel soggetto che analizza e commenta le foto del suo mondo, informazioni radicate in profondità nella sua coscienza e di qui i valori e le norme della sua comunità di appartenenza. Anche le emozioni qui giocano un ruolo, ma anch’esse, così come i saperi e la memoria, appartengono alla fenomenologia del soggetto.
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Vantaggi dell’intervista con foto-stimolo
L’immagine al posto delle parole come fattore di minor condizionamento delle risposte La forza dell’immagine sta nella debolezza del suo codice, così che ciascuno possa leggerla a partire dal proprio vissuto Funzione emotiva delle immagini, che rappresentano oggetti reali in grado di suscitare reazioni spontanee e immediate nell’intervistato
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Accorciare le distanze tra intervistatore e intervistato: sia perché non basata sul codice forte del linguaggio, sia perché sposta l’attenzione dall’intervistato alla fotografia Nella comunicazione visuale l’oggetto è lì ma l’intervistatore non lo nomina dunque non lo connota né positivamente né negativamente, lasciando l’intervistato libero nella sua interpretazione in base al proprio vissuto
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Realizzare altre foto Una volta che i gruppi si saranno confrontati su come focalizzare il tema della ricerca, dovranno realizzare/raccogliere altre foto che rappresentino l’articolazione del tema in singoli aspetti parziali Scopo: costruire una traccia d’intervista costituita da una batteria di immagini da usare come stimolo alla conversazione al posto delle domande verbali Ciascuna foto dovrebbe rappresentare un aspetto/tema specifico dell’argomento scelto per la ricerca
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Esempio Tema scelto: gli incendi Possibili aspetti da indagare:
I danni ambientali prodotti dagli incendi I danni economici Il senso del luogo ferito Le cause degli incendi I soccorsi Il ruolo della popolazione Il ruolo delle istituzioni
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Come scegliere le foto Le fotografie andranno scelte avendo in mente che queste dovranno sostituire le domande verbali durante l’intervista Ciascuna foto dovrà dunque rappresentare il tema di un’ipotetica domanda verbale Elaborare un elenco di argomenti da indagare e cercare foto che rappresentino questi argomenti
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Le foto devono essere sempre collegate al tema della ricerca e all’esperienza di vita delle persone che intendete intervistare Devono essere ricche di elementi che possano suscitare una ricchezza di commenti Ove opportuno potete usare anche foto prese da altre fonti quali materiali d’archivio, libri, giornali (es. foto storiche per rappresentare il passato, prese dal web per fatti di cronaca recenti ecc.) Le foto devono essere facilmente leggibili, ovvero il loro significato denotativo deve essere abbastanza chiaro
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Tuttavia devono essere decontestualizzate in modo da avere un certo margine di ambiguità che consenta l’interpretazione soggettiva Devono essere prive di didascalia o di connotazioni tali da indirizzare la lettura verso un’interpretazione piuttosto che un’altra Non devono essere particolarmente belle esteticamente ma devono mostrare chiaramente gli elementi che si vogliono sottoporre al vaglio dell’intervistato, dunque devono essere a fuoco, non sgranate e (salvo esigenze o casi particolari) preferibilmente ravvicinate piuttosto che prese a distanza
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Generalmente, non vanno bene foto prese da troppo lontano o con ostacoli visivi in mezzo (cancelli, alberi, auto/persone che passano e confondono la visuale), le foto dove l’oggetto che si vuol mostrare non è in primo piano, non è ben visibile o è troppo confuso con altri oggetti.
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La foto deve essere preferibilmente legata ai luoghi dove si svolge l’indagine. Questo non vuol dire che l’immagine deve per forza ritrarre case, strade, piazze o elementi fisici specifici di un determinato territorio: anche l’immagine del volto di un personaggio illustre legato al territorio va considerata immagine “legata al territorio”. Suggerimento: più ci avviciniamo agli oggetti e più riusciamo a chiudere il fuoco su ciò che davvero ci interessa: le visioni panoramiche di un territorio suggeriscono uno sguardo dall’alto, superficiale. Spesso è meglio un particolare, un dettaglio in apparenza insignificante quali un muretto, una panchina, una fontana anziché tutto il parco, tutta la piazza.
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Consigli/imperativi per fare bene il lavoro:
Usate la vostra immaginazione/creatività Usate la vostra conoscenza del territorio Usate la vostra conoscenza dell’argomento, eventualmente miglioratela con letture Rispettate i criteri metodologici
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Come si conduce l’intervista?
le domande verbali non scompaiono completamente ma cambiano natura, non sono direttive, non contengono specificazioni dei temi d’indagine Il ricercatore dovrà limitarsi a mostrare l’immagine chiedendo all’intervistato di descriverla. Es. cosa vedi in questa foto? Qual è il luogo ritratto? Chi sono secondo te queste persone? Cosa stanno facendo? Puoi raccontarmi una storia che li riguarda?
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In genere non servono tutte queste domande: se la foto è ben scelta l’intervistato partirà con le sue storie, i suoi giudizi, tutto quello che la foto gli ispirerà di dire È buona regola non interrompere l’intervistato quando parla, anche se vi sembra che si stia allontanando dal tema dell’indagine Tuttavia, di fronte a momenti di silenzio o indecisione, si può incoraggiare l’intervistato a continuare o a dire di più, con dei semplici: e dunque? Uh uh? Potresti dirmi qualcosa di più? Anche un semplice sguardo di attesa può funzionare da incoraggiamento Quando vi sembra chiaro che l’intervistato abbia detto tutto, passate alla foto successiva
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Tenete conto che: Le immagini che userete rappresenteranno sempre il vostro punto di vista soggettivo poiché saranno frutto della vostra scelta Nel corso dell’intervista emergerà invece il punto di vista soggettivo dell’intervistato, che non necessariamente convergerà col vostro Vi troverete dunque a confrontare il vostro punto di vista con quello delle persone intervistate. Le vostre ipotesi/aspettative potranno dunque essere confermate o sconfessate, potreste anche trovarvi di fronte a visioni che non avevate minimamente ipotizzato. Qui sta una parte cospicua del valore aggiunto della sociologia visuale come strumento per indagare la realtà
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Analisi delle interviste
Trascrivere le interviste, possibilmente integralmente Prendere nota delle reazioni non verbali dell’intervistato: una pausa, un’indecisione della risposta, un cambiamento di atteggiamento di fronte a un determinato argomento … Compilare le schede riassuntive, da consegnare entro la fine del corso
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Gruppo: Studente: Foto 1 Brani più significativi delle interviste Inserire immagine Intervista 1 Intervista 2 Intervista 3 Intervista 4 Titolo immagine: Caratteristiche persone intervistate: Località: Int. 1 – Sesso, età, luogo di nascita, condizione professionale, stato civile, altro Giorno e data: Int. 2 – idem Ora: Int. 3 – idem Descrizione contenuto: Int. 4 – idem Scopo dell’immagine: Commenti:
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Condizione professionale
Int. N. Sesso Età Luogo di nascita Condizione professionale Altro 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 …
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Foto 1 Brani più significativi delle interviste Inserire immagine Intervista 1 Intervista 2 Intervista 3 Intervista 4 Titolo immagine: Caratteristiche persone intervistate: Località: Int. 1 – Sesso, età, luogo di nascita, condizione professionale, stato civile, altro Giorno e data: Int. 2 – idem Ora: Int. 3 – idem Descrizione contenuto: Int. 4 – idem Scopo dell’immagine: Commenti:
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