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Laboratorio di trading 5a lezione

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Presentazione sul tema: "Laboratorio di trading 5a lezione"— Transcript della presentazione:

1 Laboratorio di trading 5a lezione
CLASSIFICAZIONE DEI PRINCIPALI ASSET FINANZIARI I FONDI COMUNI QUALI STRUMENTI PER IL TRADING E QUALI PER L’INVESTIMENTO ESERCITAZIONI

2 CLASSIFICAZIONE DEI PRINCIPALI ASSET FINANZIARI
RACCOLTA TOTALE RACCOLTA INDIRETTA RISPARMIO GESTITO RISPARMIO AMMINISTRATO RACCOLTA DIRETTA PRODOTTI BANCARI FONDI/SICAV FONDI PENSIONE GESTIONI PATRIMONIALI POLIZZE FINANZIARE AZIONI OBBLIGAZIONI DERIVATI ETF CONTI CORRENTI OBBLIGAZIONI PROPRIE CD LIBRETTI CONTI DEPOSITO

3 RISPARMIO GESTITO Il cliente delega le decisioni di investimento/disinvestimento all’intermediario, che agisce su mandato in suo nome e per suo conto (e nel suo interesse) in modo attivo: MANDATO INDIVIDUALE L’ intermediario riceve formalmente un mandato di gestire e quindi la delega a decidere, nei limiti riportati nel contratto, gli investimenti mobiliare del cliente, determinando una più o meno elevata esposizione al rischio MANDATO COLLETTIVO I risparmiatori conferiscono un certo patrimonio all’intermediario finanziario che si impegna a gestirlo per l’intera collettività sulla base della politica di investimento indicata nel regolamento dello strumento e che quindi ne stabilisce ex-ante l’estensione della delega PERSONALIZZAZIONE GESTIONE A MONTE

4 FONDO COMUNE DI INVESTIMENTO MOBILIARE Investitori - risparmiatori
FUNZIONAMENTO sottoscrizioni Società di gestione FONDO COMUNE DI INVESTIMENTO MOBILIARE Mercato mobiliare Banca depositaria Rete distributrice Investitori - risparmiatori Operazioni di acquisto e di vendita di titoli Custodia quote di partecipazione Regolamento operazioni di acquisto e di vendita di titoli Controllo periodico Gestione e amministrazione del fondo riscatti

5 DEPOSITARIA 2) I FONDI COMUNI
Strumento finanziario che raccoglie le somme di più risparmiatori e che vengono gestite nell’interesse e per conto della collettività degli investitori. L’investitore acquista una quota di partecipazione ad un patrimoni o collettivo, al quale partecipano pro- quota anche altri investitori. Ciascun fondo rappresenta un patrimonio autonomo sia dal patrimonio dell’intermediario gestore , sia dal patrimonio rappresentativo di altri fondi , anche se gestiti dal medesimo soggetto. Sul patrimonio del fondo non sono ammesse azioni dei creditori della SGR né quelle dei creditori del depositario, se non sulle quote dei medesimi. al gestoForma standardizzata senza valutazione delle esigenze del singolo cliente; il cliente non può impartire istruzioni vincolanti re (ad esempio ordinare che venga effettuato un determinato investimento). Il gestore investe, disinveste, acquista e vende le attività non nell’interesse del singolo investitore , come nelle gestioni individuali , ma nell’interesse collettivo dei partecipanti, secondo modalità predefinite e fissate nel prospetto informativo. DEPOSITARIA La custodia degli strumenti finanziari e delle disponibilità liquide di un fondo comune di investimento è affidata a una banca depositaria, che deve, tra l’altro, eseguire le istruzioni della società di gestione del risparmio che gestisce il fondo se non sono contrarie alla legge, al regolamento o alle prescrizioni degli organi di vigilanza. Garantisce quindi la separatezza del patrimonio del fondo da quello della società di gestione. accerta la correttezza del calcolo del valore delle quote del fondo o, su incarico della SGR, provvede essa stessa a tale calcolo

6 EVOLUZIONE DEL RISPARMIO GESTITO IN ITALIA NEGLI ULTIMI ANNI

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9 APPROFONDIMENTO CON MORNINGSTAR
CLASSIFICAZIONE APPROFONDIMENTO CON MORNINGSTAR

10 CARATTERISTICHE DELLA CLASSIFICAZIONE
I fondi di liquidità non possono investire in azioni; I fondi obbligazionari non possono investire in azioni (con l’eccezione dei fondi obbligazionari misti che possono investire da 0% al 20% del portafoglio in azioni); I fondi bilanciati investono in azioni per importi che vanno dal 10% al 90% del portafoglio; I fondi azionari investono almeno il 70% del proprio portafoglio in azioni; I fondi flessibili non hanno vincoli di asset allocation azionaria (0%-100%). I fondi, ad eccezione di quelli flessibili, sono legati ad un benchmark; un parametro oggettivo di riferimento, costituito facendo riferimento ad indicatori finanziari elaborati da soggetti terzi e di comune utilizzo, come possono essere gli indici azionari. Non possono investire più del 10% del patrimonio in strumenti finanziari (azioni o obbligazioni) di un singolo emittente Non possono investire in strumenti derivati per la copertura dei rischi, il cosiddetto "hedging", per un ammontare totale che ecceda il valore netto del fondo. Non possono investire più del 10% del patrimonio in altri Oicr e prodotti derivati. DEPOSITARIA

11 3) QUALI STRUMENTI PER IL TRADING E QUALI PER L’INVESTIMENTO
Net Asset Value (NAV): è il valore ottenuto dalla differenza tra il totale delle attività e delle passività del fondo. Si ottiene sottraendo dal valore dei titoli in portafoglio (compresi i ratei d’interesse sulle cedole) i debiti imputabili al fondo comune. Questo valore è diviso per il numero delle quote esistenti, per ricavare il loro valore unitario. Numero di quote al 10 maggio 2017 = Valore unitario quota = patrimonio netto/numero di quote = 140 ESERCITAZIONE

12 CARATTERISTICHE DELLO STRUMENTO
PUNTI DI FORZA DIVERSIFICAZIONE PROFESSIONALITA’ TRASPARENZA LIQUIDABILITA’ AUTONOMIA CONTROLLO ACCESSIBILITA’

13 DIVERSIFICAZIONE L’ANDAMENTO DI UN SINGOLO TITOLO NON INLUENZA SIGNIFICATIVAMENTE IL RISULTATO DELL’INTERO PANIERE MIGLIORA IL RAPPORTO RISCHIO RENDIMENTO CORRELAZIONE TRA TITOLI RIDUZIONE DEL RISCHIO SPECIFICO PREMETTE DI RAGGIUNGERE UNA PLURALITA’ DI MERCATI GEOGRAFICA SETTORIALE TEMPORALE DI STILE ASSET ALLOCATION STRATEGICA TATTICA

14 PROFESSIONALITA’

15 PUBBLICAZIONE GIORNALIERA SU STAMPA
PUBBLICAZIONE GIORNALIERA SU SITO INVIO DATI ALLE BANCHE COLLOCATRICI CHE RENDICONTA AL CLIENTE VALORE DELLE QUOTE PROSPETTO REGOLAMENTO DI GESTIONE KIID MODULISTICA LETTERE DI CONFERMA DOCUMENTI INFORMATIVI SITI INTERATTIVI INFORMATIVA ALLE BANCHE COLLOCATRICI E CLIENTI FINALI INIZIATIVE DELLE SINGOLE SGR CONTROLLO SOTTOSCRIZIONE E RIMBORSO IN QUALSIASI MOMENTO, EMISSIONE DELLE QUOTE IN VIA CONTINUATIVA SWITCH TALVOLTA PREVEDONO PENALI DI USCITA STRUMENTI DEL MERCATO MOBILIARE

16 AUTONOMIA CONTROLLO ACCESSIBILITA’ ESEMPIO SEPARATEZZA PATRIMONIALE
PRESENZA DI BANCA DEPOSITARIA BAIL-IN PEGNO/MAV CONTROLLO DEPOSITARIA BANCA D’ITALIA E CONSOB CHE VIGILANO SUL RISPETTO DELLE REGOLE A TUTELA DEI RISPARMIATORI SOCIETÀ DI REVISIONE MERCATO ACCESSIBILITA’ POSSIBILITA’ DI INVESTIRE ANCHE PICCOLI IMPORTI DIFFERENZA CON GP E UNIT PAC ESEMPIO

17 CARATTERISTICHE DELLO STRUMENTO
PUNTI DI DEBOLEZZA RENDIMENTO COSTI FISCALITA’ OVER INFORMATION (MORNINGSTART/KIID)

18 COSTI Commissioni di ingresso e di uscita:
Vengono pagate al momento della sottoscrizione e del rimborso delle quote del fondo. Servono a remunerare la rete collocatrice Possono essere di importo fisso o variabile Talvolta possono essere annullate. Commissioni di gestione: Risultano essere la componente più rilevante di costo per l’investitore, vengono calcolate sul patrimonio netto del fondo a prelevate periodicamente Sono motivate dal lavoro di gestione che la Sgr svolge a favore del cliente In media il 73,16% delle commissioni di gestione delle Sgr sono girate da queste ai collocatori dei prodotti Commissioni di performance o di incentivo: Sono un incentivo per il gestore a battere il Benchmark Vengono pagate al fondo se e quando raggiunge un rendimento superiore,in un determinato periodo, rispetto a un parametro di riferimento Vengono calcolate rispetto al Benchmark o, in assenza di quest’ultimo, entra in gioco l’applicazione della clausola dell’high wathermark assoluta. Premia il gestore se riesce a batter il benchmark ma non rimborsa il risparmiatore se succede il contrario.

19 VALUTAZIONE DELLO STRUMENTO
INDICI Indice di Sharpe Indice di Treynor Information Ratio INDICATORI ALFA BETA

20 1° INDICE – INDICE DI SHARPE
rendimento medio del fondo rendimento medio dell’attività free risk 1° INDICE – INDICE DI SHARPE Misura il rapporto tra il maggior rendimento di un fondo rispetto al rendimento di un prodotto finanziario senza rischio e la sua volatilità. L'indice è tanto più elevato quanto un maggior rendimento in un determinato periodo considerato è ottenuto con minor rischiosità. Più alto è l'indice di Sharpe, maggiore è l'abilità del gestore nell'ottimizzare il rapporto rendimento-rischio. deviazione standard del fondo ESEMPIO: FONDO A, con rendimento 12% e volatilità 19% FONDO B, con rendimento 10% e volatilità 12% Il rendimento riskfree è, per ipotesi, dell’1%, pertanto: FONDO A: (12%-1%)/19 = 0,58 FONDO B: (10%-1%)/12 = 0,75 Significato: Il fondo B riesce a generare uno 0,75% di rendimento aggiuntivo a quello considerato privo di rischio (1%) ogni volta che la volatilità aumenta dell’1%, viceversa l’investimento A ottiene nelle stesse condizioni solo uno 0,58% di extra rendimento. Pertanto l’investimento B si dice che abbia un migliore rapporto rischio/rendimento e quindi sia da preferire.

21 2° INDICE – INDICE DI TREYNOR
Esprime il rendimento differenziale rispetto all’attività priva di rischio conseguito per unità di rischio sistematico assunto. L’indice di Treynor differisce dall’indice di Sharpe per il fatto che non considera a denominatore il rischio totale, misurato dalla deviazione standard bensì il rischio sistematico (o di mercato), misurato dal beta. Questo indice è utile grazie alla diffusione dei fondi settoriali. Per un portafoglio diversificato con fondi specializzati in singoli settori è utile comprendere il contributo che ciascun fondo fornisce al rischio del portafoglio composto. E’ preferibile il fondo con Indice di Treynor più elevato.

22 3° INDICE – INFORMATION RATIO
rendimento medio del portafoglio rendimento medio del benchmark 3° INDICE – INFORMATION RATIO deviazione standard dei differenziali del portafoglio rispetto al benchmark ER = Tracking error volatility E’ un indicatore di fedeltà al benchmark L’information ratio è un indicatore di rendimento corretto per il rischio. L’accezione di rendimento differenziale considerata al numeratore del rapporto differisce da quella incorporata dall’indice di Sharpe; nel caso in esame il rendimento del portafoglio è infatti espresso al netto del rendimento del benchmark di riferimento della gestione anziché di quello dell’attività priva di rischio. Tale rendimento differenziale viene anche definito active return in quanto trae origine dall’attivismo dell’asset manager. In modo coerente con la definizione del numeratore, al denominatore si ritrova la volatilità del rendimento del portafoglio rispetto a quella del benchmark. In definitiva, l’information ratio fornisce una indicazione della capacità dell’asset manager di ottenere un rendimento differenziale positivo rispetto al benchmark per unità di rischio assunto discostandosi da quest’ultimo.

23 1° INDICATORE – ALFA Il rischio può essere separato in due parti:
rischio specifico (eliminabile) α rischio sistematico (o di mercato) β Alpha esprime l’attitudine di un titolo a cambiare di valore indipendentemente dall’andamento mercato (rischio specifico).Un indicatore alpha positivo segnala che il titolo è in grado di crescere più del suo mercato di riferimento, mentre un valore negativo indica la possibilità dello stesso a subire perdite indipendentemente dall’andamento generale del mercaro. È un indicatore dell´abilità del gestore nello stock picking e quindi della sua capacità di creare valore aggiunto.

24 Per definizione il beta del mercato (benchmark) è pari a 1,00.
2° INDICATORE – BETA L’indice BETA misura la sensibilità di un fondo alle oscillazioni del mercato ovvero stabilisce quanto varia il fondo congiuntamente al mercato, in seguito a movimenti di quest’ultimo. Viene definito rischio sistemico, cioè attribuibile a fattori macroeconomici, politici, e fuori dal controllo degli investitori. Il segno di tale coefficiente indica se siamo in presenza di una relazione di: Concordanza (β>0) Discordanza (β<0) Indipendenza (β=0) ll coefficiente β può essere utilizzato per valutare un fondo di investimento ed il suo comportamento: indica la rischiosità del fondo. Il β misura la tendenza del fondo ad amplificare le variazioni del benchmark di riferimento. Per definizione il beta del mercato (benchmark) è pari a 1,00. LU AZ EURO LU Esempi ed applicazioni pratiche di INDICI ed INDICATORI AZ EM MKT LU SETTORIALE LU MULTIASSET LU ALTERNATIVE


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