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Il curricolo per competenze: saperi e competenze in dialogo

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Presentazione sul tema: "Il curricolo per competenze: saperi e competenze in dialogo"— Transcript della presentazione:

1 Il curricolo per competenze: saperi e competenze in dialogo
a cura di Nadia Colombo

2 Programma Introduzione della ricerca-azione 60’ Proposta di lavoro 15’
Lavoro di gruppo h Confronto e sintesi ’

3 Indice Il quadro di riferimento normativo
in tema di valutazione ed EDS in tema di curricolo e progettazione per competenze EDS e progettazione per competenze: quale rapporto? L’attribuzione del credito scolastico La natura delle prove Le prove Invalsi Il curricolo dello studente I riferimenti europei: EQF ed Europass Punti di attenzione

4 Il quadro di riferimento normativo
Legge 13 luglio 2015, n. 107 «Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti» Decreto legislativo 13 aprile 2017, n.62 “Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato” Capo III ( artt.12-21) Decreto-legge 25 luglio 2018, n.91 convertito in legge 21 settembre 2018, n.108 “Proroga di termini previsti da disposizioni legislative” Art. 6, commi 3-septies e 3-octies Circolare ministeriale 4 ottobre 2018, n. 3050 “Esame di Stato conclusivo dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado a.s. 2018/2019 – prime indicazioni operative”

5 Il quadro di riferimento normativo
Legge 53/2003 Legge delega per il riordino del sistema di istruzione e formazione DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VALUTAZIONE E DI CERTIFICAZIONE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO D. Legislativo n.61/17 Revisione dei percorsi dell’IP Raccordo con i percorsi dell’IeFP DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ORIENTAMENTO DISPOSIZIONI IN MATERIA DI OBBLIGO DI ISTRUZIONE DM 139/2007 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA 5

6 Il quadro di riferimento normativo licei
DPR 89/2010 Schema di regolamento «Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei» Identità dei licei (Art.2) Identità dei diversi indirizzi liceali (Artt. 4 – 9) ALLEGATO A Profilo culturale, educativo e professionale dei Licei Decreto Interministeriale 211/10 «Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali» Nota introduttiva ALLEGATI B - G Linee generali e competenze / obiettivi specifici di apprendimento in relazione alle attività e agli insegnamenti compresi nel piano degli studi previsto per i diversi indirizzi liceali (articolati in I biennio / II biennio / V anno)

7 Il quadro di riferimento normativo tecnici
DPR n. 88/10 Regolamento recante norme concernenti il riordino degli Istituti Tecnici ALLEGATO A Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per gli Istituti Tecnici 2.2 Profilo culturale e risultati di apprendimento dei percorsi del settore economico 2.3 Profilo culturale e risultati di apprendimento dei percorsi del settore tecnologico Direttiva n. 57/10 Linee guida Istituti Tecnici ALLEGATI Indirizzi, profili, quadri orari e risultati di apprendimento dei settori economico e tecnologico (1°Biennio - 2°Biennio e 5°anno)

8 Il quadro di riferimento normativo professionali
DPR 87/10 Regolamento recante norme per il riordino degli istituti professionali ALLEGATO A Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione per gli Istituti Professionali 2.1 Risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi 2.2 Profilo culturale e risultati di apprendimento dei percorsi del settore servizi 2.3 Profilo culturale e risultati di apprendimento dei percorsi del settore industria e artigianato DECRETO LEGISLATIVO 13 aprile 2017, n. 61 Revisione dei percorsi dell'istruzione professionale, ' raccordo con i percorsi dell'istruzione e formazione professionale ARTICOLO 2 Identità dell'istruzione professionale Allegato A Profilo educativo, culturale e professionale (P.E.Cu.P.) dello studente a conclusione dei percorsi di Istruzione Professionale del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione

9 La normativa europea FOCUS sugli esiti di apprendimento
Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio Europeo del 23 aprile 2008 sulla costituzione del “Quadro europeo delle Qualifiche l’apprendimento permanente” ( EQF) Competenze chiave Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente

10 La valutazione come fase del processo di progettazione
DOCUMENTAZIONE CERTIFICAZIONE VALUTAZIONE AZIONE DIDATTICA PROGETTAZIONE 10 10 10 10 10

11 EDS e progettazione/valutazione per competenze: quale rapporto?
D. leg 62/ Capo III - Art. 12 Comma 1 Oggetto e finalità dell’Esame di Stato nel secondo ciclo di istruzione “L'esame di Stato conclusivo dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado verifica i livelli di apprendimento conseguiti da ciascun candidato - in relazione alle conoscenze, abilità e competenze proprie di ogni indirizzo di studi con riferimento alle Indicazioni nazionali per i licei e alle Linee guida per gli istituti tecnici e gli istituti professionali anche in funzione orientativa per il proseguimento degli studi di ordine superiore ovvero per l'inserimento nel mondo del lavoro.”

12 Curricolo / Biografia formativa dello studente
D. leg 62/2017 Capo I Art. 1 Comma 1 Principi. Oggetto e finalità della valutazione e della certificazione La valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento degli studenti ha finalità formativa ed educativa concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo documenta lo sviluppo dell'identità personale promuove la autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze. Curricolo / Biografia formativa dello studente

13 EDS e progettazione/valutazione per competenze: quale rapporto?
Innovazioni normative introdotte dal Capo III del decreto legislativo13 aprile 2017, n. 62, sui cui aspetti didattici cui le Istituzioni scolastiche sono chiamate a lavorare (CM 4 ottobre 2018, n.3050) A. L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO B. LA NATURA (FINALITA’, IMPIANTO) DELLE PROVE D’ESAME

14 L’attribuzione del credito scolastico
L’art. 15 del d.lgs. 62/2017 attribuisce al credito scolastico maturato dagli studenti nel secondo biennio e nell’ultimo anno di corso un peso decisamente maggiore nella determinazione del voto finale dell’esame di Stato rispetto alla precedente normativa, elevando tale credito da venticinque punti su cento a quaranta ( ) punti su cento. Maggiore responsabilità dei consigli di classe nella determinazione dei voti conseguiti negli scrutini finali per ciascun anno di corso Maggiore responsabilità dei singoli docenti nell’attribuzione dei voti agli alunni durante il percorso formativo

15 Valutazione: autonomia professionale dei docenti e progettualità del CdD
(D. Lgs. 62/2017 Art.1) La valutazione è effettuata dai docenti nell'esercizio della propria autonomia professionale in conformità con i criteri e le modalità di valutazione definiti dal collegio dei docenti inseriti nel piano triennale dell'offerta formativa al fine di garantire equità e trasparenza (NON SOLO IN RELAZIONE ALLA VALUTAZIONE INTERNA) in coerenza con con le Indicazioni Nazionali e le Linee Guida l'offerta formativa delle istituzioni scolastiche

16 Le griglie di valutazione
Novità rilevante introdotta dai commi 5 e 6 dell’art. 17 del d.lgs. n.62/2017: Definizione di griglie di valutazione delle prove scritte al fine di - rilevare le conoscenze e le abilità acquisite dai candidati e le competenze nell’impiego dei contenuti disciplinari - uniformare i criteri di valutazione delle commissioni d’esame per l’attribuzione dei punteggi.

17 Alcuni punti di attenzione in tema di valutazione
Quali strumenti - di monitoraggio del processo - di accertamento degli esiti di apprendimento degli studenti sono utilizzati? Qual è l’oggetto delle prove di valutazione abitualmente somministrate? Secondo quali criteri vengono attribuiti i voti? Secondo quali modalità e descrittori sono stati definiti i livelli di competenza? Sono adottati indicatori di valutazione condivisi a livello - di dipartimento - di istituto?

18 La natura delle prove Finalità e oggetto delle prove (D.lgs 62/2017 Art.17) Le prove di esame sono tese ad accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale degli studenti. La prima prova scritta (comma 3) É finalizzata ad accertare la competenza di "padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti” Consiste nella redazione di un elaborato con differenti tipologie testuali in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico È strutturata in più parti, per consentire la verifica di competenze diverse: - la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico- argomentativi - la capacità di riflessione critica da parte del candidato

19 ( elaborato dal gruppo di lavoro nominato con DM n. 499/2017)
Documento di lavoro per la preparazione delle tracce della prima prova scritta dell’Esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione ( elaborato dal gruppo di lavoro nominato con DM n. 499/2017) Competenze testate attraverso la prova: padronanza grammaticale capacità di costruire un testo coerente e coeso capacità nell'uso dell'interpunzione dominio lessicale (da saggiare anche attraverso la competenza passiva, a partire da un testo dato) comprensione degli snodi testuali e dei significati capacità di interpretare e far "parlare il testo" oltre il suo significato letterale capacità di mettere in relazione il testo con l'esperienza formativa e personale capacità di collocare il testo in un orizzonte storico e culturale più ampio (nell’analisi / interpretazione di un testo letterario) capacità di articolazione sintattico-testuale riconoscimento di tesi e struttura argomentativa uso di strutture correlative e di connettivi logici (nell’analisi / produzione di un testo argomentativo)

20 nelle letture effettivamente svolte nelle ore scolastiche)
Tipologia A. Analisi e interpretazione di un testo letterario italiano, compreso nel periodo che va dall'Unità ad oggi (non necessariamente compreso nelle letture effettivamente svolte nelle ore scolastiche) Scopo della prova è quello di verificare - la capacità di interagire con un testo letterario - inserendolo nel proprio orizzonte formativo ed esistenziale inquadrandolo in un panorama discorsivo più ampio, attraverso il confronto con altri testi e autori. Struttura della prova Prima parte del compito (analisi e comprensione) - Comprensione del significato di singoli passaggi o snodi testuali, attraverso domande o esercizi di riscrittura del testo come parafrasi e riassunto Seconda parte del compito (commento svolto in forma discorsiva) Capacità di formulare ipotesi interpretative utilizzando anche le conoscenze acquisite nel percorso formativo ed esperienza di lettore - Capacità di collocare il testo in un orizzonte complessivo di senso (nel suo tempo, nel suo genere ecc.). - Capacità di sviluppare il discorso secondo una progressione tematica efficace e coerente

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22 Tipologia B. Analisi e produzione di un testo argomentativo
Scopo della prova è quello di verificare la - capacità di riconoscere gli snodi argomentativi di un testo di tipo saggistico o giornalistico Struttura della prova Prima parte: interpretazione/comprensione sia di singoli passaggi sia dell’insieme Individuare le sequenze essenziali del discorso; la tesi di fondo sostenuta, le risorse espressive a cui l'autore ricorre per sostenere la sua opinione Seconda parte: commento argomentativo Operare riflessioni/ argomentazioni specifiche intorno alle tesi di fondo avanzate nel testo stimolo, anche sulla base delle conoscenze acquisite nello specifico percorso di studio anche con richiesta di utilizzo di specifiche strategie discorsive proprie dell’argomentazione

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24 Tipologia C. Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità
Scopo della prova è quello di verificare la capacità di - affrontare con sicurezza un tema dato, svilupparlo gradualmente mettendo in campo conoscenze acquisite nel corso di studi seguito - esprimere giudizi e idee personali opportunamente sostenuti - organizzare le proprie conoscenze e esporle con proprietà e chiarezza Anche con richiesta di - inserire un titolo coerente allo svolgimento organizzare il commento attraverso una scansione interna, con paragrafi muniti di un titolo

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26 La seconda prova scritta (comma 4)
è intesa ad accertare le conoscenze, le abilità e le competenze attese dal profilo educativo, culturale e professionale dello studente dello specifico indirizzo, nel rispetto delle Indicazioni nazionali per i licei e delle Linee guida per gli istituti tecnici e per gli istituti professionali”

27 Nodi concettuali essenziali ed irrinunciabile della disciplina
Processi cognitivi e procedure operative necessari per svolgere la prova stessa  descrizione di cosa il candidato dovrà dimostrare di sapere e di saper fare nello svolgimento della prova, in relazione ai nuclei tematici fondamentali individuati

28 I passi da compiere per la costruzione di una prova per competenze
Definire i compiti / prodotti che gli studenti devono affrontare / realizzare per fornire le prestazioni attese che dimostrino l’acquisizione delle competenze da testare 1. Individuare gli esiti di apprendimento da verificare Selezionare, nell’ambito della progettazione disciplinare, le idee chiave essenziali, i nuclei (di contenuto e di processo) idonei a mobilitare le competenze e le abilità da verificare 2. Descrivere le evidenze osservative (prestazioni attese = cosa gli studenti devono dimostrare di sapere e saper fare per essere ritenuti competenti) che attestano il conseguimento degli esiti di apprendimento promossi : quali processi devono essere in grado di attivare, quali informazioni e strumenti utilizzare, quali compiti portare a termine/ prodotti realizzare, quali atteggiamenti maturare 3. Individuare i livelli di padronanza della competenza che consentono di «misurare» i risultati delle prove. Costruire una rubrica di valutazione, definendo gli indicatori di prestazione che consentono di dichiarare uno studente competente ad un certo livello 28 28 28 28 28

29 Colloquio D. Legislativo 62 Art 17 commi 9-10
Il colloquio ha la finalità di accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale dello studente. Scopo del colloquio è verificare l'acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite, di collegarle per argomentare in maniera critica e personale anche utilizzando la lingua straniera A tal fine la commissione propone al candidato di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti, problemi.

30 Quali tipologie di compito di prestazione?
Il compito deve - essere collegato con uno o più insegnamenti - riferirsi a un’attività (es. progetto, esperienza significativa...) - sollecitare la valorizzazione delle risorse cognitive e delle caratteristiche personali in maniera non ripetitiva e banale. Problem solving Analisi di casi Analisi/confronto di documenti/testi Progettazione/realizzazione/analisi di esperimenti Realizzazione/ analisi di manufatti Attività di role-playing Produzione di relazioni Richiesta di performance … La scelta è correlata - al tipo di competenza (processo cognitivo / metacognitivo messo in atto dallo studente) che si intende testare - allo specifico statuto epistemologico della disciplina 30

31 Il colloquio accerta altresì le conoscenze e competenze maturate dal candidato nell'ambito delle attività relative a «Cittadinanza e Costituzione» RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO del 22 maggio 2018 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente

32 RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO del 22 maggio 2018
relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente “Competenze chiave necessarie per l’occupabilità, la realizzazione personale e la salute, la cittadinanza attiva e responsabile e l’inclusione sociale” Competenza alfabetica funzionale Competenza multilinguistica Competenza matematica e competenza in scienze, tecnologie e ingegneria Competenza digitale Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare Competenza in materia di cittadinanza Competenza imprenditoriale Competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali

33 Prove a carattere nazionale predisposte da INVALSI
(D. Legislativo 62 Articolo 19) Sono volte a verificare i livelli di apprendimento conseguiti in italiano, matematica e inglese. Per la prova di inglese, l'INVALSI accerta i livelli di apprendimento attraverso prove di posizionamento sulle abilità di comprensione e uso della lingua, coerenti con il Quadro comune di riferimento europeo per le lingue. Il quadro di riferimento delle prove è costruito in forte coerenza con il PECUP: conoscenze, abilità e competenze testate sono esplicitamente desunte dalle Linee guida e dalle Indicazioni nazionali.

34 - Descrizione sintetica - Descrizione analitica del livello conseguito
Nel curriculum dello studente è prevista l’indicazione in forma descrittiva dei livelli di apprendimento (= livelli di competenza) conseguiti da ciascuno studente nelle prove INVALSI e la certificazione delle abilità di comprensione e uso della lingua Inglese. (D Lgs 62 Art. 21) 5 LIVELLI DI COMPETENZA - Descrizione sintetica - Descrizione analitica del livello conseguito ESEMPI DI PROVE DESCRIZIONE DEI LIVELLI DI COMPETENZA 34

35 Descrizione dei livelli di competenza: un esempio

36 Il curriculum dello studente D. Legislativo 62/2017Art. 21 comma 1 - 2
Al diploma e' allegato anche in relazione alle esigenze connesse con la circolazione dei titoli di studio nell'ambito dell'Unione europea, il curriculum dello studente, in cui sono riportate: le discipline ricomprese nel piano degli studi con l'indicazione del monte ore complessivo destinato a ciascuna di esse i livelli di apprendimento conseguiti nelle prove scritte a carattere nazionale, indicati in forma descrittiva, distintamente per ciascuna delle discipline oggetto di rilevazione la certificazione sulle abilità di comprensione e uso della lingua Inglese le competenze, le conoscenze e le abilità anche professionali acquisite le attività culturali, artistiche e di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito extra scolastico le attività di alternanza scuola lavoro ed altre eventuali certificazioni conseguite, anche ai fini dell'orientamento e dell'accesso al mondo del lavoro

37 Il Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente
Il riferimento all’EQF Il Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente Consente di mettere in relazione e posizionare, in una struttura a otto livelli, i diversi titoli (qualifiche, diplomi, certificazioni, ecc.) rilasciati nei Paesi membri. Il confronto si basa sui risultati dell’apprendimento (learning outcomes) L’attenzione è rivolta agli esiti del processo formativo (outcome- based approach), piuttosto che al tipo di percorso seguito per apprendere: alla durata degli studi (numero di anni), alle modalità o alle situazioni di apprendimento (formale, informale, non-formale) o alle modalità di insegnamento (input-based approach). I risultati sono definiti in termini di conoscenze, abilità e competenze, graduati in livelli progressivi in base al grado di autonomia e di responsabilità richiesti 37 37

38 I livelli dell’EQF 38 38

39 Perché esplicitare i risultati di apprendimento secondo il format EQF?
Esigenza di trasparenza e confrontabilità dei voti scolastici, dei titoli di studio e delle certificazioni sia all’interno di un Paese, sia nel contesto internazionale. Una maggior trasparenza è importante perché: è un presupposto per trasferire e accumulare titoli: la mobilità di forza lavoro, conseguente all'apertura dei confini, richiede che sia possibile comparare e riconoscere i titoli acquisiti in Paesi diversi; l'apprendimento permanente richiede che i singoli possano combinare titoli acquisiti in situazioni, regimi e Paesi diversi, e servirsene; permette a chi dispensa istruzione e formazione di comparare propri profili e contenuti a quelli di altri creando così un presupposto importante per garantire la qualità dell’istruzione e della formazione; migliora la capacità dei datori di lavoro/ istituti universitari di giudicare profilo, contenuto e pertinenza dei titoli offerti sul mercato del lavoro/ conseguiti dagli studenti in ingresso. 39 39

40 Un problema E’ possibile definire livelli di competenza senza
standard di riferimento? Condizione fondamentale per la certificazione delle competenze è il riferimento a standard comuni; in caso contrario le competenze e la loro articolazione per livelli di padronanza potrebbero essere autoreferenziali (= diverse da scuola a scuola). In assenza di standard definiti a livello centrale dal Ministero dell’Istruzione, punti di riferimento possono essere gli standard relativi alle certificazioni internazionali (Quadro comune europeo per le lingue), richiamati esplicitamente dagli stessi documenti ministeriali La descrizione di competenze connesse alla rilevazione INVALSI

41 L’EUROPASS  "Supplemento Europass al Certificato" descrive in modo standard ciascun percorso e indirizzo ufficiale di istruzione secondaria di secondo grado , consentendo di dare sinteticamente trasparenza ai titoli di studio in termini soprattutto di competenze attese e di possibili sbocchi professionali Costituisce un complemento del diploma finale e del certificato conclusivo del diploma, non rappresenta invece una certificazione delle competenze acquisite dai singoli diplomati. Nota prot del 1 giugno 2016 ss.htm 41

42 Punti di attenzione in tema di progettazione
Quali sono i modelli di progettazione adottati dal proprio istituto? Sono adottati a livello di singolo docente, di consigli di classe di dipartimento/indirizzo di studio o di istituto? Secondo quali modalità è stato elaborato il curricolo di istituto? Il PECUP è stato riletto e interpretato nell’ambito dell’autonomia progettuale della scuola, tenendo conto delle specificità socio-economico e culturali del Territorio? Gli interventi didattico/educativi sono stati progettati sulla base dei traguardi di apprendimento indicati dalle Linee guida e Indicazioni nazionali? I modelli di progettazione sono effettivamente utilizzati dai docenti nella prassi didattica? In che misura PECUP ed esiti di apprendimento sono stati recepiti nella definizione dei curricoli disciplinari dei docenti (curricolo dichiarato) nella prassi didattica (curricolo agito) Quali cambiamenti hanno generato a livello di strategie didattiche e impostazione metodologica tipologie di prove di verifica?


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