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Lez. 9 – MONETA e POLITICA MONETARIA rif. BW-c.9 (agg )

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Presentazione sul tema: "Lez. 9 – MONETA e POLITICA MONETARIA rif. BW-c.9 (agg )"— Transcript della presentazione:

1 Lez. 9 – MONETA e POLITICA MONETARIA rif. BW-c.9 (agg. 27.03.2019)
In questa lezione introduciamo un «pezzo» importante del sistema macroeconomico (e del modello macroeconomico che stiamo costruendo): la moneta e la politica monetaria. Nella lez. 6, abbiamo già introdotto: L’esistenza e le funzioni della moneta: MONETA = CIRCOLANTE + DEPOSITI BANCARI L’esistenza e le funzioni delle BANCHE CENTRALI, le quali: Controllano la quantità di moneta che circola nel sistema economico Garantiscono il funzionamento del sistema dei pagamenti Hanno piena responsabilità della condotta della «Politica monetaria». Ci sono ancora molte cose che dobbiamo capire … ma la prima cosa è capire quali sono i peggiori rischi da evitare in questo campo. Lez. 9: Moneta e PM

2 I rischi in un sistema monetario
In un sistema monetario, il peggior rischio da evitare è la perdita di funzionalità del sistema: non poter più usare la moneta per effettuare pagamenti sicuri: negli scambi di beni e servizi nelle transazioni di prestito e debito. Questo rischio si può manifestare in due modi, tra loro molto diversi: La perdita del potere di acquisto della moneta, attraverso l’inflazione (o «iper-inflazione»), dovuta ad un’eccessiva creazione di moneta. La perdita della fiducia nella moneta, attraverso i fallimenti delle banche e/o di altri intermediari finanziari, che causano perdite ai depositanti e a coloro che hanno prestato fondi al sistema finanziario. Lez. 9: Moneta e PM

3 I rischi di un’ eccessiva creazione di moneta
Ricordiamo: MV = PY M = circolante + depositi bancari E’ possibile che, se raccolgono «troppi» depositi, le banche commerciali creino «troppa» moneta? E cosa succederebbe in questo caso? Un’eccessiva creazione di depositi, a parità di circolante, «gonfierebbe» la quantità di moneta: Nelle ipotesi della teoria quantitativa ( V = costante; Y = predeterminato) → aumento (indesiderato) del livello dei prezzi P Nelle ipotesi keynesiane (che studieremo nelle prossime lezioni) → crescita eccessiva della domanda aggregata (PY), oppure → diminuzione di V, che successivamente potrebbe causare una «inflazione dei prezzi delle attività finanziarie». Lez. 9: Moneta e PM

4 Due domande sulla politica monetaria
Questa lezione: iniziamo a definire i compiti della politica monetaria e della banca centrale In questo campo però ci sono due domande -- molto importanti – alle quali risponderemo solo più avanti: Perché le politica monetaria (PM) è affidata alle banche centrale? Perché non è gestita direttamente dal governo, insieme alle altre politiche economiche? → Lez. 12 & 16. Perché i paesi dell’area dell’euro hanno deciso di unificare le loro monete e le loro PM, affidando la responsabilità di quest’ultima ad una istituzione sovranazionale: la Banca Centrale Europea (BCE)? → Lez. 21. Lez. 9: Moneta e PM

5 MONETA e POLITICA MONETARIA
Indice Le banche commerciali – dal bilancio ai rischi p. 6 La solidità dei depositi: quali rischi? p. 9 La liquidità dei depositi: quali rischi? p. 12 A cosa serve il capitale delle banche? p. 14 A cosa servono le riserve delle banche? p. 16 La base monetaria p. 17 Banca centrale e politica monetaria p. 20 Dal bilancio della BC alla PM p. 22 Taylor Rule, ovvero la PM in pratica: p. 28 Obiettivi della PM p. 31 La BC nelle economie contemporanee p. 34 In sintesi p. 35 * Qualche nota di lettura p. 36 Lez. 9: Moneta e PM

6 1. Le banche commerciali – dal bilancio ai rischi
Questo è il bilancio aggregato del sistema bancario in Italia (dic – mld euro): Attività 3917 Passività Contante e Riserve presso BC 11 35 Depositi e prestiti da altri interm.finanziari(incl. BC) 746 Depositi e altre attività presso altre IF (incl. BC) 232 Depositi (escluse IF) 1867 Titoli e Azioni (escluse IF) 726 Obbligazioni emesse 556 Prestiti (di cui: sofferenze 201) 2498 Altre passività 308 Altre attività e immobilizzazioni 379 Patrimonio netto («capitale » e riserve) 441 Fonte: Banca d’Italia, Banche e moneta: serie nazionali –gennaio 2017 ( ) Lez. 9: Moneta e PM

7 Una storia per ogni rischio
Un bilancio è fatto di numeri … … ma ogni numero racconta una storia – anzi, c’è… Una storia per ogni rischio Per comodità, possiamo riassumere i rischi nei quali incorrono le banche in due gruppi: Gruppo 1: Rischi alla solidità dei depositi Gruppo 2: Rischi alla liquidità dei depositi Inoltre, c’è un terzo rischio, che non riguarda direttamente le banche, ma il sistema economico nel suo complesso Gruppo 3: Rischi di un’ eccessiva creazione di moneta *** Prima di esaminare la natura di questi rischi, ci chiediamo: E’ necessario che le politiche pubbliche si preoccupino di controllare e di eventualmente ridurre o gestire questi rischi? Perché? Lez. 9: Moneta e PM

8 Quali sono le implicazioni per le politiche pubbliche dei rischi bancari?
1) I depositi bancari sono gran parte dello stock di moneta. La solidità dei depositi è indispensabile per la stabilità del sistema dei pagamenti. Se la fiducia nei depositi venisse meno, il sistema dei pagamenti – e quindi degli scambi in un’economia di mercato – si bloccherebbe. 2) I depositi bancari sono «riserva di valore»: Quasi tutti i cittadini hanno un deposito bancario. Per molti piccoli risparmiatori è l’unico modo (o il prevalente) di tenere i propri risparmi, e al tempo stesso di evitare di assumere eccessivi rischi finanziari. La tutela del valore dei depositi è la prima misura di ogni politica di tutela e valorizzazione dei risparmi. Senza risparmio, il circuito finanziario non può funzionare: l’attività del sistema produttivo si bloccherebbe. 3) Se le banche non raccolgono depositi, le imprese non possono ottenere crediti. 4) Un eccessiva quantità di depositi (e quindi di moneta) «gonfia» il valore delle transazioni: la conseguenze più probabile è l’ inflazione. Lez. 9: Moneta e PM

9 2. La solidità dei depositi: quali rischi?
Cosa mette a repentaglio la solidità dei depositi? Le banche raccolgono depositi dalla clientela (il 48% delle passività) e a fronte di ciò erogano prestiti (il 64 % delle passività) e acquistano titoli ed azioni. Se, ad esempio, parte dei prestiti diviene inesigibile (già l’8,5% è in sofferenza), che succede? Se parte del valore dei prestiti viene cancellato: Il valore delle passività dovrà ridursi di altrettanto. Se non ci sono altre passività ad assorbire la perdita, a farne la spesa sono i depositi! Lez. 9: Moneta e PM

10 La solidità dei depositi: quali politiche?
A fronte di possibili perdite sui prestiti (o sulle altre attività delle banche), ci sono quattro modi per difendere la solidità dei depositi: A) Per ridurre la probabilità di perdite: Limitare la concentrazione dei rischi (ad es., nei cfr di un solo creditore); Limitare o proibire l’assunzione di rischi eccessivi da parte delle banche. B) Per mettere i depositi al riparo da perdite che si sono verificate: Richiedere l’emissione di altre passività che facciano da «cuscinetto»; Istituire un fondo di assicurazione dei depositi. Lez. 9: Moneta e PM

11 La solidità dei depositi: le politiche in pratica
A) Per ridurre la probabilità di perdite (1 e 2), sono previste diverse regole e monitoraggi prudenziali: Norme relative all’erogazione dei prestiti Divieto di investire in strumenti finanziari eccessivamente rischiosi Nella maggior parte dei paesi queste regole prudenziali sono state: adottate negli anni ’30; allentate e in parte rimosse negli anni ‘90; modificate, in senso più restrittivo, dopo il 2010. B) Per mettere i depositi al riparo da perdite: Una quantità minima di capitale, in rapporto alla dimensione dell’attivo («regole di Basilea»)» Il rapporto tra patrimonio e totale del passivo per le banche italiane è 11% In tutti i paesi è previsto un Fondo di Assicurazione. Nell’area dell’euro, sono «assicurati» i depositi fino a € Lez. 9: Moneta e PM

12 3. La liquidità dei depositi: quali rischi?
Cosa mette a repentaglio la liquidità dei depositi? I depositi raccolti dalle banche sono in gran parte liquidi (ossia rimborsabile a domanda o a brevissima scadenza). Al contrario, molte attività delle banche, in particolare i prestiti, hanno una scadenza («maturità») assai più lunga e non sono in generale negoziabili. Se i depositanti chiedessero allo stesso tempo il rimborso di una grande quantità dei depositi, le banche non sarebbero in grado di farvi fronte: Se i depositanti perdessero fiducia nella solvibilità della loro banca, ci sarebbe una corsa allo sportello («bank run») In assenza di un «prestatore di ultima istanza», la banca sarebbe costretta al fallimento. Lez. 9: Moneta e PM

13 La liquidità dei depositi: quali politiche?
Ci sono due modi per evitare possibili «corse allo sportello»: La possibilità per le banche di chiedere «liquidità» alle altre banche (attraverso il mercato interbancario dei depositi) La possibilità di ricorrere al prestito «di ultima istanza» della banca centrale (Lender of Last Resort: LOLR) In tutto il mondo, le BC sono il «LOLR» per i rispettivi sistemi bancari: In realtà, è proprio per svolgere questa funzione che, nel corso dell’800, sono sorte le BC moderne! Nell’area dell’euro, la BCE svolge questa (ed altre funzioni), delegandone gli aspetti operativi alle BC nazionali (come la BdI). Nella crisi dell’euro del 2010, a fare il «bank run» dalle banche non sono stati i depositanti, ma le stesse banche tra di loro: il mercato interbancario si è del tutto prosciugato, perché le banche avevano sfiducia l’una dell’altra! Lez. 9: Moneta e PM

14 4. A cosa serve il capitale delle banche?
Consideriamo un sistema bancario semplificato. Il bilancio è: Il capitale ha una funzione «protettiva»: se una frazione dei prestiti (ad es, il 10%) non viene ripagata (il valore dell’attivo si riduce), la perdita viene assorbita dal capitale (ossia dagli azionisti) e non dai depositanti. Ad es.: ATTIVITA’ PASSIVITA’ 8,5 = RISERVE 85 = DEPOSITI 91,5 = PRESTITI 15 = CAPITALE 100 = valore dell’attivo 100 = valore del passivo Lez. 9: Moneta e PM

15 Se le perdite sono eccessive ….
… ma solo fino a un certo punto … Se la perdita è eccessiva (ad es, in questo caso il 20%), la banca deve essere messa in liquidazione. In questo caso, i depositanti verranno rimborsati solo grazie al meccanismo di «assicurazione sui depositi»: Il fondo di assicurazione sui depositi: Rimborsa ai depositanti il valore dei loro depositi, pari a 85. Recupera 81,7 dalla messa in liquidazione della banca. ATTIVITA’ PASSIVITA’ 8,5 = RISERVE 85 = DEPOSITI 73,2 = PRESTITI - 3,3 = CAPITALE 81,7 = valore dell’attivo 81,7 = valore del passivo Lez. 9: Moneta e PM

16 5. A cosa servono le riserve delle banche?
Perché le banche tengono parte del loro attivo in forma di riserve? Due motivi: Obbligo legale: la banche devono tenere in forma di riserva (depositata presso la BC) circa l’1% del valore dei depositi: ROB = 0,01 DEP Riserve libere: per assicurare la necessaria liquidità alle operazioni con la clientela e nel sistema dei pagamenti Quindi: Riserve bancarie totali = ROB + Riserve libere RB = ROB + RL Nel complesso, vi è una relazione abbastanza stabile tra depositi e prestiti di una banca, da un lato, e l’ammontare delle riserve complessivamente detenute dalla banca stessa. Lez. 9: Moneta e PM

17 6. La BASE MONETARIA Definiamo BASE MONETARIA (M0) la somma di:
Circolante detenuto dal «pubblico» (famiglie, imprese, etc.): CIRC Riserve totali delle banche: RB M0 = CIRC + RB Perché ci interessa questo aggregato? La BC può controllare la quantità di base monetaria che circola nel sistema … … e in questo modo controlla indirettamente (e quindi imperfettamente) anche la quantità di moneta totale in circolazione: M = CIRC + DEP Come? Lez. 9: Moneta e PM

18 Dal controllo della base monetaria …
La Banca Centrale Controlla la stampa delle banconote, e quindi l’ammontare totale del circolante: CIRC Controlla le riserve totali a disposizione delle banche: RB Attraverso il mercato monetario, nel quale le banche prendono a prestito dalla BC (pagando un tasso d’interesse) le riserve di cui hanno bisogno. Quindi la BC controlla la «Base Monetaria»: M0 = CIRC + RB Inoltre, le banche desiderano mantenere una relazione abbastanza stabile tra depositi e prestiti, da un lato, e le riserve di cui dispongono, dall’altro. Per semplificare possiamo dire che la domanda di riserve bancarie RBd dipende dallo stock di depositi presso le banche: RBd = RB (DEP) Lez. 9: Moneta e PM

19 … al controllo della quantità di moneta
M = CIRC + DEP La BC controlla CIRC attraverso la stampa delle banconote; La BC controlla indirettamente DEP, in base alla quantità di riserve che mette a disposizione del sistema bancario attraverso il mercato monetario., Nel complesso, la BC riesce a controllare la quantità di moneta a disposizione del sistema economico Lez. 9: Moneta e PM

20 7. Banca centrale e politica monetaria
La banca centrale (BC) è responsabile della politica monetaria  (PM) di un paese. Obiettivo principale della PM è, in quasi tutti i paesi, la stabilità dei prezzi. In pratica, "stabilità dei prezzi" significa: mantenere un tasso d'inflazione basso e stabile (nell'area dell'euro: un tasso d’inflazione inferiore ma prossimo al 2%). Per mantenere stabile il tasso d'inflazione, la BC deve controllare e mantenere stabile la crescita della quantità di moneta nel corso del tempo. Come abbiamo visto in precedenza, la BC non può controllare M direttamente … ma solo indirettamente, attraverso il controllo della base monetaria. Lez. 9: Moneta e PM

21 Il legame tra riserve e quantità di moneta.
Una variazione delle riserve a disposizione delle banche … … consente una variazione proporzionale dei prestiti e quindi dei depositi presso il sistema bancario Lez. 9: Moneta e PM

22 8. Dal bilancio della BC alla PM
Abbiamo visto che la BC, può controllare (indirettamente) la creazione di prestiti e di depositi dalle banche commerciali. Politica monetaria è l’insieme delle operazioni che la BC adotta a questo proposito. Per meglio comprenderle, iniziamo ad esaminare il bilancio di una BC: la Banca d’Italia. Nota: dal 1999, la BdI non decide in proprio la PM – ma esegue per conto della BCE le operazioni di PM nei confronti delle banche italiane. Osserviamo due aspetti del bilancio della BdI All’attivo: prestiti (per lo più a brevissima scadenza) alle banche commerciali Al passivo: depositi dalle banche commerciali (includono le riserve e in particolare la riserva obbligatoria) Fonte: Banca d’Italia, Banche e moneta: serie nazionali – gennaio 2017 ( Lez. 9: Moneta e PM

23 Il bilancio di una banca centrale
Questo è il bilancio della Banca d’Italia (dic – mld euro): Attività 796 Passività Oro e valute 131 Banconote 181 Prestiti (liquidità) alle banche commerciali 204 Depositi da banche (inclusa ROB) 72 Titoli e altre attività 461 Passività verso altre BC euro 357 Altre passività e Rivalutazioni 161 Capitale e riserve 25 Fonte: Banca d’Italia, Banche e moneta: serie nazionali – gennaio 2017 ( Lez. 9: Moneta e PM

24 Prestito = Apertura di deposito in conto corrente presso la banca
Dai tassi di interesse della BC … ai depositi delle banche: Come funziona? Nel mercato monetario, se la BC offre liquidità ad un tasso d’interesse più basso ... la banche saranno disposte a prenderne a prestito un volume maggiore . Con la liquidità a loro disposizioni, le banche potranno erogare più prestiti (a imprese e famiglie, o anche ad altre banche). Perciò, sul mercato dei prestiti, in equilibrio vi sarà un volume maggiore di prestiti, con un tasso d’interesse d’sui prestiti inferiore rispetto al precedente. I nuovi prestiti comportano, contestualmente, l’apertura di nuovi depositi Prestito = Apertura di deposito in conto corrente presso la banca Le banche utilizzeranno la liquidità presa a prestito per soddisfare la loro domanda di riserve, in relazione alla quantità di depositi e di prestiti a bilancio (tenendo anche conto dell’obbligo di riserva obbligatoria). In pratica, la maggior parte delle riserve è depositata presso la BC. Lez. 9: Moneta e PM

25 Tasso sulle operazioni di mercato della BC
Dai tassi di interesse della BC … ai depositi delle banche: Come funziona? (2) Domanda di prestiti delle imprese Domanda di liquidità delle banche B 6% 4% Tasso sulle operazioni di mercato della BC A Offerta di prestiti delle banche 3% 2% Liquidità (milioni) Prestiti (milioni) A sinistra: MERCATO MONETARIO Ipotesi: Inizialmente il tasso d’interesse sulle operazioni di liquidità della BC è 3%: Data la domanda di liquidità delle banche, l’equilibrio nel mercato monetario è A, al quale corrisponde una domanda pari a € 100 ml. A destra: MERCATO dei PRESTITI BANCARI Ipotesi : La curva di offerta di prestiti dalle banche alle imprese è crescente; La curva di domanda di prestiti da parte delle imprese è decrescente. Nell’ equilibrio B, vengono erogati 300 milioni di prestiti al tasso del 6%. I prestiti vengono erogati con apertura di un deposito in c/c di pari ammontare. Lez. 9: Moneta e PM

26 Tasso sulle operazioni di mercato della BC
Dai tassi di interesse della BC … ai depositi delle banche: Come funziona? (3) Domanda di prestiti delle imprese Domanda di liquidità delle banche B 6% 4% B’ Tasso sulle operazioni di mercato della BC A Offerta di prestiti delle banche 3% 2% A’ Liquidità (milioni) Prestiti (milioni) Ipotesi: Il tasso d’interesse sulle operazioni di liquidità della BC diminuisce al 2%: Sul mercato monetario, le banche domandano e ottengono più liquidità (150 mil.) Sul mercato dei prestiti, la curva di offerta di prestiti dalle banche alle imprese è traslata verso il basso. In equilibrio B’, alle nuove condizioni le imprese ottengono più prestiti (500 mili.) ad un tasso di interesse del 4%. Il volume dei depositi aumenta con quello dei prestiti, … e le banche depositeranno a riserva presso la BC la maggiore liquidità ottenuta. Lez. 9: Moneta e PM

27 Dai tassi di interesse della BC … ai depositi delle banche: Riassumendo
Nel mercato monetario, la BC decide a quale tasso offrire liquidità alle banche In base alla liquidità che hanno a disposizione, ed al suo costo, le banche decideranno la loro funzione di offerta sul mercato dei prestiti. L’equilibrio sul mercato dei prestiti nasce dall’incontro tra domanda (delle imprese e famiglie) e offerta delle banche. Se la BC riduce il tasso di interesse richiesto sul mercato monetario … vi sarà una maggiore liquidità a disposizione delle banche … ed un minore tasso e un maggiore volume erogati sul mercato dei prestiti. Contestualmente, vi sarà anche un maggior volume di depositi, … e le banche depositeranno una parte delle maggiore liquidità come Riserva Obbligatoria presso la BC, Lez. 9: Moneta e PM

28 9. Taylor Rule, ovvero la PM in pratica: una regola per determinare i tassi di interesse
Dagli anni 80, si fa spesso riferimento alla «Regola di Taylor» (TR) per descrivere il modo in cui le BC decidono il livello dei tassi d’interesse (per le loro operazioni di mercato monetario, nei confronti delle banche). In realtà, nessuna BC segue precisamente questa regola, ma essa ci aiuta comunque a simulare abbastanza correttamente il processo che ha condotto la BC a scegliere un particolare livello del tasso di interesse: TR: 𝒊= 𝒊 𝒏 +𝜶 𝝅− 𝝅 +𝜷( 𝒀− 𝒀 𝒏 𝒀 𝒏 ) 𝒊 = tasso di interesse sulle operazioni di mercato monetario; 𝒊 𝒏 = valore «normale» dello stesso tasso (quando 𝝅= 𝝅 e 𝒀= 𝒀 𝒏 ); 𝜶, 𝜷 = due costanti : 𝜶 ≈ 1,5; 𝜷 ≈ 0,5; 𝝅− 𝝅 = «inflation gap» : scostamento dall’obiettivo di inflazione; (𝒀− 𝒀 𝒏 )/ 𝒀 𝒏 = «output gap» : scostamento dal reddito di piena occupazione. Lez. 9: Moneta e PM

29 Regola di Taylor : Un esempio
𝒊= 𝒊 𝒏 +𝜶 𝝅− 𝝅 +𝜷( 𝒀− 𝒀 𝒏 𝒀 𝒏 ) Se: 𝒊 𝒏 = 3% = 0,03 E: 𝜶 ≈ 1,5; 𝜷 ≈ 0,5 𝝅 = 2% = 0, ; 𝝅 = 4% = 0, ; (𝒀− 𝒀 𝒏 )/ 𝒀 𝒏 = 3% = 0,03 Allora: 𝒊 = 0,03 + 1,5(0,02) + 0,5 (0,03) = 0,075 = 7,5%. Un esempio più attuale: 𝝅 = 2% = 0, ; 𝝅 = 1% = 0, ; (𝒀− 𝒀 𝒏 )/ 𝒀 𝒏 = -2% = -0,02 Allora: 𝑖 = 0,03 - 1,5(0,01) - 0,5 (0,02) = 0,005 = 0,5%. Lez. 9: Moneta e PM

30 I tassi di interesse della BCE, dal 1999 al 2017
I tassi di interesse sono crollati dal al … e sono nulli o negativi dal Lez. 9: Moneta e PM

31 10. Obiettivi della PM A quale obiettivo è orientata la PM?
Su questa domanda, si è acceso un lungo dibattito, iniziato già negli anni ’60, tra «monetaristi» (seguaci della Teoria Quantitativa e poi di Milton Friedman, si oppongono all’uso della PM come politica di stabilizzazione del reddito reale); e «neo-keynesiani» (sostenitori convinti che la BC debba usare la PM come politica attiva di stabilizzazione del reddito reale). Nelle prossime lezioni esamineremo i contenuti, le motivazioni e l’evoluzione nel tempo di questi dibattiti. Oggi, in relazione agli obiettivi perseguiti dalla PM, ci sono due modelli di BC: BC che perseguono un solo obiettivo: la stabilità dei prezzi. BC che perseguono diversi obiettivi, conciliando stabilità dei prezzi e stabilizzazione attiva del reddito e dell’occupazione. Lez. 9: Moneta e PM

32 Obiettivi delle BC: il modello BCE
La BCE persegue un obiettivo primario: la stabilità dei prezzi. “The Governing Council of the ECB has to influence the level of short-term interest rates to ensure that price stability is maintained over the medium term.” Il Trattato sul Funzionamento dell’UE (Art.127.1) ha dato alla BCE e al Sistema europeo di banche centrali un mandato specifico in questo senso: L'obiettivo principale del Sistema europeo di banche centrali, in appresso denominato "SEBC", è il mantenimento della stabilità dei prezzi. Fatto salvo l'obiettivo della stabilità dei prezzi, il SEBC sostiene le politiche economiche generali nell'Unione al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell'Unione definiti nell'articolo 3 del trattato sull'Unione europea. Il SEBC agisce in conformità del principio di un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza, favorendo una efficace allocazione delle risorse e rispettando i principi di cui all'articolo 119. Lez. 9: Moneta e PM

33 Obiettivi delle BC: il modello FED
La Federal Reserve degli Usa persegue un duplice (o triplice) mandato: “The Congress established the statutory objectives for monetary policy – maximum employment, stable prices, and moderate long-term interest rates – in the Federal Reserve Act. The Federal Open Market Committee (FOMC) is firmly committed to fulfilling this statutory mandate” (…) In setting monetary policy, the Committee seeks to mitigate deviations of inflation from its longer-run goal and deviations of employment from the Committee's assessments of its maximum level. These objectives are generally complementary. However, under circumstances in which the Committee judges that the objectives are not complementary, it follows a balanced approach in promoting them, taking into account the magnitude of the deviations and the potentially different time horizons over which employment and inflation are projected to return to levels judged consistent with its mandate. Lez. 9: Moneta e PM

34 11. Le BC nelle economie contemporanee
Nel tempo, alle BC sono state istituzionalmente assegnate diverse funzioni: Prestatore di ultima istanza (LOR) per il sistema bancario Responsabile del buon funzionamento del sistema dei pagamenti Banca (e finanziatore) dello stato Questa funzione è stata abolita a partire dagli anni ‘70, perché aveva generato un uso «improprio» (inflazionistico) della PM (vedi sotto, punto 4) Negli anni successivi in tutti i paesi (in Italia dal 1981) è stato proibito alle BC di finanziare direttamente lo stato (con l’acquisto di titoli del debito pubblico). Lo statuto delle BC è stato modificato per sottolinearne la indipendenza dai governi. Esecutore (e in molti casi anche decisore degli obiettivi) della PM e della politica del cambio. Supervisore del sistema bancario. Responsabile della stabilità del sistema finanziario e delle politiche «macro prudenziali». Custode e gestore delle riserve valutarie. Lez. 9: Moneta e PM

35 12. In sintesi Quali sono i principali rischi che fanno capo alle banche? Dall’esame di questi rischi, abbiamo ricavato parecchie indicazioni sulla necessità di interventi pubblici di supervisione, regolazione e controllo. Un «rischio» particolare deriva dalla mancanza di controllo sull’offerta di moneta bancaria: è compito della politica monetaria farsene carico. Il controllo della quantità di moneta avviene, indirettamente, fissando i tassi di interesse sul mercato monetario, in modo da controllare il volume della liquidità che le banche possono usare per soddisfare gli obblighi di riserva. In pratica, il comportamento delle BC può essere descritto con la «regola di Taylor». Per finire, abbiamo confrontato la definizione degli obiettivi di PM di due BC particolarmente importanti, BCE e FED, ed abbiamo «riassunto» i numerosi compiti (non solo di PM) che, nel tempo, si sono accumulati a carico delle BC di molti paesi. Lez. 9: Moneta e PM

36 Qualche «nota di lettura»
Ci sono diversi argomenti che appaiono nella maggior parte dei libri di testo (incluso il BW) e che ho deciso di trascurare in questa esposizione. Due in particolare: Moltiplicatore dei depositi (e della moneta) Domanda di moneta Il primo nasce da una descrizione tradizionale del processo di creazione dei depositi, ma è ormai superato dall’ osservazione che l’erogazione di ogni nuovo prestito avviene tramite la contestuale creazione di un nuovo deposito. La domanda di moneta è un concetto ormai obsoleto: nessun valido studio empirico attuale né le analisi delle banche centrali vi fanno più riferimento! Lez. 9: Moneta e PM

37 Qualche «nota di lettura» (continua)
In positivo, l’aver trascurato il moltiplicatore dei depositi e la domanda di moneta, ci ha consentito di fornire una descrizione contemporanea della PM, imperniata su queste caratteristiche: Il processo decisionale di una BC può essere simulato con una regola di fissazione del tasso d’interesse sul mercato monetario (come la Regola di Taylor). Ad ogni tasso fissato dalla BC sul mercato monetario corrisponde un diverso equilibrio sul mercato dei prestiti (in termini di volume erogato e tasso sui prestiti): in questo modo le decisioni di PM si trasmettono al sistema macroeconomico I depositi bancari hanno una natura ibrida: in parte nascono dalle decisioni dei consumatori / risparmiatori, in parte dall’attività di prestito delle banche. A fronte dei depositi dalla clientela, le banche devono disporre di liquidità (per mantenere riserve sia obbligatorie che libere): E’ il legame indiretto tra il mercato dei prestiti e quello delle riserve mantenute dalle banche che consente alla PM di controllare non solo il mercato dei prestiti ma anche (come vedremo in seguito) la domanda aggregata. Lez. 9: Moneta e PM

38 Come continua? Nella prossima lezione, inizieremo lo studio dell’equilibrio macroeconomico di breve periodo. A questo scopo, costruiremo un modello che descrive contemporaneamente le condizioni di equilibrio tra domanda e offerta nel mercato dei beni e nel mercato della moneta (modello IS-TR). Questo modello è il nucleo di tutte le analisi successive. Lo useremo per esaminare in che modo il sistema macroeconomico reagisce agli shock (o perturbazioni) di diversa origine … … ed alle azioni di politica macroeconomica volte a stabilizzare il livello dei redditi o il tasso d’inflazione. Il riferimento bibliografico è: BW c.10 Lez. 9: Moneta e PM


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