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ISTITUTO COMPRENSIVO Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria

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Presentazione sul tema: "ISTITUTO COMPRENSIVO Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria"— Transcript della presentazione:

1 ISTITUTO COMPRENSIVO Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria
PRESENTAZIONE DEL SERVIZIO DI PSICOLOGIA SCOLASTICA Pignola, 14 dicembre 2016

2 SERVIZIO DI PSICOLOGIA SCOLASTICA
Che cos’è un Servizio di Psicologia Scolastica Chi è lo Psicologo Scolastico Qual è il rapporto tra Scuola e Psicologia Scolastica A chi è rivolto il Servizio Com’è organizzato il Servizio Quali sono le attività svolte dal Servizio

3 CHE COS’E’ UN SERVIZIO DI PSICOLOGIA SCOLASTICA
Si tratta di un insieme di attività da realizzare a Scuola, progettate da uno Psicologo Scolastico che opera all’interno della stessa, in collaborazione con il dirigente, gli insegnanti, i genitori, gli alunni e gli altri operatori scolastici.

4 QUALI SONO GLI OBIETTIVI GENERALI DEL SERVIZIO
Le attività svolte dal Servizio di Psicologia Scolastica hanno lo scopo di: Promuovere la salute e il benessere Prevenire i fenomeni di rischio Migliorare la comunicazione e le modalità relazionali

5 LA SCUOLA E I SUOI COMPITI
La scuola, insieme alla famiglia, è la principale agenzia di Formazione e Socializzazione dell’individuo il cui compito è quello di promuovere il benessere completo degli alunni (fisico, psicologico e relazionale). La scuola oggi, oltre ad essere un luogo di apprendimento e di conoscenza del sapere, è un luogo di vita dove si sperimentano molteplici incontri tra coetanei, dove si impara la convivenza civile e a relazionarsi con gli adulti.

6 LA SCUOLA SI OCCUPA DI VARI ASPETTI DEGLI ALUNNI…
Dal punto di vista del profilo umano Dal punto di vista dello sviluppo personale Dal punto di vista dell’apprendimento Dal punto di vista del futuro professionale

7 LA SCUOLA COME SISTEMA COMPLESSO
La scuola è una realtà composta da individui (studenti, insegnanti, operatori) e da gruppi (classi, famiglie, corpo docente e amministrativo) ed è inserita in un contesto territoriale più ampio (comuni, province, sistema sanitario e settore terziario). Si tratta di un «contesto di relazioni» e si caratterizza sempre di più come «sistema aperto alla realtà esterna e interagisce con essa».

8 IL BENESSERE PSICOLOGICO
In generale… Il benessere psicologico è uno stato di equilibrio, vissuto/sentito dalle persone, rispetto a se stesse e rispetto agli altri, nei diversi ambienti in cui viviamo. In particolare… «Stiamo bene» quando siamo in grado di affrontare la vita con un grado di serenità, quando fronteggiamo le difficoltà e le sofferenze mantenendo un atteggiamento positivo con noi stessi e con gli altri.

9 COSA FA LO PSICOLOGO «La professione di Psicologo comprende l’uso di strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, ai gruppi, agli organismi sociali e alle comunità». ART 1 Legge n.56/1982

10 CHI E’ LO PSICOLOGO SCOLASTICO
Lo Psicologo Scolastico è uno Psicologo che, dopo la laurea, ha portato avanti una formazione specifica tecnica necessaria per operare nella complessità dell’ambiente scolastico. Le sue competenze riguardano: - I vari aspetti dello sviluppo nell’infanzia, nella pre-adolescenza e nell’adolescenza; - Le difficoltà nell’apprendimento e nell’integrazione scolastica; - Le dinamiche di gruppo; - Le atmosfere educative nella famiglia e nella scuola.

11 PSICOLOGIA E SCUOLA In questi ultimi anni la Psicologia ha guardato alla Scuola con rinnovato e crescente interesse: sono stati pubblicati libri, riviste e presentati numerosi disegni di legge in parlamento. L’Italia, nonostante ciò, resta tra i paesi della comunità europea l’unico a non aver riconosciuto la figura dello psicologo scolastico.

12 LEGGE N. 59 DEL 15 MARZO 1997 Questa legge (nota come Legge Bassanini) conferisce alla scuola autonomia non solo didattica ma anche amministrativa per cui, anche se la proposta di legge unificata non sia stata ancora approvata, i Servizi di Psicologia Scolastica si stanno ugualmente sviluppando proprio perché il bisogno viene esplicitato direttamente dal mondo scolastico.

13 SITUAZIONE ATTUALE Quella che si propone oggi è la figura di uno Psicologo che lavori per la scuola e che lavori in collaborazione con il gruppo dei docenti, con le famiglie e con il dirigente attuando interventi che coinvolgano tutti gli attori del sistema scolastico con l’obiettivo condiviso di promuovere nella scuola un clima sociale di interazione che motivi all’apprendimento e riduca la dispersione scolastica, che prevenga il disagio per la promozione del benessere psicologico.

14 COMPITI DELLO PSICOLOGO SCOLASTICO
Lo psicologo nella scuola può offrire attività di informazione, prevenzione e consulenza psicologica rivolta ad insegnanti, allievi e genitori. Lo psicologo collabora con gli insegnanti affinché l’allievo sviluppi la motivazione necessaria allo studio, impari a reagire bene agli insuccessi e infine a far sì che l’alunno sviluppi un atteggiamento di fiducia in se stesso per sfruttare al meglio le sue potenzialità e risorse. Un altro compito importante dello psicologo è quello della mediazione tra scuola e famiglia affinché tra queste due istituzioni non vi sia competizione ma collaborazione condividendo l’obiettivo comune di sviluppare la personalità dei ragazzi.

15 L’INTERVENTO DELLO PSICOLOGO SCOLASTICO
Nel contesto scolastico lo psicologo NON PUO’: Prendere in carico globalmente una persona Svolgere percorsi terapeutici Effettuare valutazioni diagnostiche

16 L’INTERVENTO DELLO PSICOLOGO SCOLASTICO
E’ svolto secondo il Codice Deontologico e riguarda tre livelli: -Progettuale: le attività vengono progettate in base a obiettivi condivisi con gli attori coinvolti a partire dai bisogni; Operativo: l’attuazione degli interventi è gestita dallo psicologo; Valutativo: l’intervento dello psicologo è accompagnato dalla valutazione del percorso svolto e dal monitoraggio dei risultati attraverso strumenti idonei. Alla valutazione segue la restituzione dei risultati ai soggetti coinvolti nell’intervento.

17 GLI STRUMENTI DI LAVORO
Gli strumenti di lavoro dello psicologo sono molteplici: - colloqui interviste e questionari strumenti standardizzati osservazioni Questi strumenti sono utilizzati con soggetti singoli o con gruppi a seconda degli obiettivi.

18 PER GLI ALUNNI Migliorare il metodo di studio
Organizzare lo studio e i tempi di apprendimento Migliorare la sicurezza di se stessi, l’autostima e la propria capacità di relazionare con gli altri

19 PER I DOCENTI Conoscere strategie e metodi di approccio che possano risolvere atteggiamenti aggressivi, iperattivi o abulici e passivi Apprendere strumenti di gestione dei conflitti Migliorare la conduzione della classe Apprendere, attraverso la simulazione, tutte le tecniche necessarie a potenziare la comunicazione (linguaggio verbale e non verbale) Acquisire sicurezza e professionalità nella gestione psicologica della classe, allo scopo di creare un clima positivo all’apprendimento

20 PER I GENITORI Migliorare il loro rapporto con i ragazzi per aiutarli a percorrere il cammino scolastico con successo Aiutarli a comprendere il messaggio che la scuola si impegna a dare senza interferire con i contenuti didattici, il trattamento dell’alunno e la metodologia di insegnamento Migliorare il loro stato emotivo di fronte alle grandi e piccole crisi

21 LA CULTURA DELLA PREVENZIONE
Nel campo della psicologia scolastica, una cultura di prevenzione deve promuovere azioni concrete per la qualità della vita mentale e fisica degli studenti. Deve facilitare i processi di crescita individuale e quelli di gruppo da un punto di vista relazionale, la libera espressione emotiva e l'attenzione ai processi psicologici da un punto di vista comunicativo. Questa modalità di lavoro può contribuire a contrastare e prevenire in maniera incisiva, le difficoltà scolastiche, i comportamenti a rischio e le forme di disagio giovanile (anoressia, bulimia, disturbi dell'apprendimento, dispersione scolastica, stati depressivi, dipendenze da alcol, fumo, droghe).

22 CLIMA SCOLASTICO Nella scuola, la qualità della vita è data dalla costruzione di un clima di relazioni che favorisca la crescita personale ed un sereno apprendimento dei giovani. E' necessario perciò determinare un confronto positivo e aperto, tra gli studenti e tra gli studenti e gli adulti, dove i rapporti comunicativi e relazionali siano significativamente improntati all'autenticità, al rispetto dell'altro, alla responsabilità individuale e all'identificazione positiva.

23 PER CONCLUDERE Bisogna sviluppare nei ragazzi il senso di appartenenza al proprio istituto e al gruppo classe, favorire la loro progettualità e la partecipazione democratica, la collaborazione e la solidarietà, promuovere sentimenti di accettazione e riconoscimento reciproco, educare all'autostima e alla valorizzazione personale, al lavoro di gruppo, offrire modelli positivi e stimolare abilità pro-sociali (life skills). Il potenziamento di questi rapporti psicologici e sociali, può avere una forte funzione preventiva e contenere o ridurre gli stati di disagio individuale, spesso legati a povertà relazionali ed affettive.

24 EDUCAZIONE E FORMAZIONE…
«L’educazione è il grande motore dello sviluppo personale. È grazie all’educazione che la figlia di un contadino può diventare medico, il figlio di un minatore il capo miniera o un bambino nato in una famiglia povera il presidente di una grande nazione. Non ciò che ci viene dato, ma la capacità di valorizzare al meglio ciò che abbiamo è ciò che distingue una persona dall’altra». Nelson Mandela

25 GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!
Dott.ssa Giusi Esposito Psicologa – Psicoterapeuta Esperta in Psicologia Scolastica


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