Tra dislocazione e simultaneità.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Tra dislocazione e simultaneità."— Transcript della presentazione:

1 Tra dislocazione e simultaneità.
To the Lighthouse. Tra dislocazione e simultaneità. Gerardo Salvati

2 Un nuovo sistema di coordinate
Alcune “rivoluzioni” tra Otto e Novecento: Ambito politico-sociale : Seconda rivoluzione industriale : Grande guerra 1917: Rivoluzione d’Ottobre Scienza e filosofia: 1899: Freud pubblica L’interpretazione dei sogni 1905: Einstein formula la teoria della relatività ristretta (a cui seguirà, nel 1916, la teoria della relatività generale) : Planck sviluppa la Teoria dei Quanti : Husserl pubblica le Ricerche logiche (e nel le Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologica)

3 Un nuovo sistema di coordinate
Campo della tecnica e delle invenzioni tecnologiche: Tra fine 800 e primi anni del 900, Marconi inventa la radio, e in generale si sviluppano le telecomunicazioni (telegrafo, telefono ecc.) Negli stessi anni, i fratelli Lumière inventano il cinema; Grande sviluppo dei trasporti: auto, aereo, grandi transatlantici etc.

4 Contro il Naturalismo, per una poetica nuova
I presupposti del realismo e del naturalismo ottocentesco vengono contestati: Non esiste una realtà “oggettiva” (soggettivismo e relativismo) Cambia la gerarchia tra fenomeni significativi e fenomeni “insignificanti”

5 Nuove strutture del romanzo
1) Tende a sparire la figura autorevole del narratore “onnisciente” 2) L’intreccio tradizionale viene destrutturato 3) L’orologio del romanzo “si rompe” e subentra una temporalità soggettiva e relativa, una durata interiore 4) L’identità del personaggio entra in crisi 5) Si sperimentano nuove tecniche di rappresentazione della vita interiore (monologo interiore e stream of consciousness)

6 Monologo interiore Da Edouard Dujardin, Il monologo interiore, 1927 (ed. it. a cura di J. Risset, Parma, Pratiche, 1991): “ il monologo interiore, come ogni monologo, è un discorso del personaggio messo in scena e ha lo scopo di introdurci direttamente nella sua vita interiore, senza che l’autore intervenga con spiegazioni e commenti; e, come ogni monologo, è un discorso senza ascoltatore e un discorso non pronunciato. Dal monologo tradizionale, tuttavia, si differenzia per i seguenti motivi: quanto al contenuto, è espressione del pensiero più intimo, più vicino all’inconscio; quanto allo spirito, è un discorso anteriore a ogni organizzazione logica, che riproduce questo pensiero allo stato nascente e così come si manifesta; quanto alla forma, si realizza in frasi dirette, ridotte al minimo sintattico; e così corrisponde essenzialmente alla concezione che abbiamo oggi della poesia. Il monologo interiore è il discorso senza ascoltatore e non pronunciato col quale un personaggio esprime il suo pensiero più intimo, più vicino all’inconscio, anteriore ad ogni organizzazione logica, cioè allo stato nascente, attraverso frasi dirette ridotte al minimo sintattico, in modo da dare l’impressione del suo primo manifestarsi”.

7 Flusso di coscienza vs monologo interiore
Chatman distingue Flusso di coscienza e monologo interiore: “Flusso di coscienza [è] l’ordinamento casuale di pensieri e impressioni […] Esso dispone gli elementi semantici secondo il principio della libera associazione”. “Il monologo interiore è segnalato dalla sintassi: attribuisce il verbo al presente e il riferimento pronominale in prima persona al personaggio che pensa (se la sintassi è ellittica questi elementi sono impliciti) ” S. Chatman, Storia e discorso, cit., p. 202

8 Virginia Woolf Nasce a Londra il 25 gennaio 1882:
– Padre: Leslie Stephen, critico e storiografo, tra le altre cose fondatore del Dictionary of National Biography; – Madre: Julia Duckworth (nata Jackson); quando sposa Stephen nel 1878 è alla sua seconda esperienza di matrimonio: vedova con tre figli; dal secondo matrimonio avrà altri quattro figli – Virginia sarà la terza. L’infanzia è scandita da esperienze traumatiche e da una catena di lutti che la segneranno profondamente: 1895: Muore la madre, e in questa occasione ha la sua prima crisi nervosa; La sorellastra Stella prende il posto della madre, ma lei stessa muore due anni dopo; 1904: Muore il padre, dopo una lunga malattia.

9 Virginia Woolf Dopo la morte del padre, l’avventura intellettuale di V. Woolf entra nel vivo: Già negli anni precedenti, grazie al fratello Thoby, era entrata in contatto con alcuni intellettuali di spicco della cultura inglese; 1904: Si trasferisce con i due fratelli – Thoby e Adrian – e con la sorella Vanessa nel quartiere di Bloomsbury, e dà vita a una sorta di cenacolo di artisti e di intellettuali – conosciuto come “gruppo di Bloomsbury”; 1905: Nuovo lutto familiare: muore anche il fratello Thoby, di tifo; 1912: Sposa uno dei membri del gruppo, Leonard Woolf, noto intellettuale, scienziato politico; con lui darà vita (1917) a una casa editrice – la “Hogarth Press” – che pubblicherà, oltre agli stessi libri della Woolf, varie opere dei maggiori scrittori modernisti (T.S. Eliot, Forster, Mansfield ecc.)

10 Virginia Woolf In questo periodo incomincia a dedicarsi alla narrativa: 1913: Esce il suo primo romanzo, The Voyage Out; 1920: Secondo romanzo, Night and Day; 1921: Raccolta di racconti, Monday or Tuesday; 1922: Altro romanzo, Jacob’s Room, che era stato iniziato nel 1920; 1923: Inizia a lavorare a uno dei suoi capolavori, Mrs Dalloway, che uscirà nel 1925.

11 Virginia Woolf La produzione narrativa è accompagnata anche da una consistente produzione critica: 1913: Inizia a tenere un diario in cui annota riflessioni sulla scrittura (pubblicato parzialmente nel 1953, con il titolo A Writer’s Diary, Diario di una scrittrice); 1917: Inizia a collaborare con il “Times Literary Supplement”, per il quale scrive articoli e recensioni; 1918: Legge il manoscritto dell’Ulisse di Joyce; 1923: Pubblica Mr Bennett and Mrs Brown; 1925: Esce una raccolta di saggi, The Common Reader.

12 To the Lighthouse: Ideazione
Domenica 14 giugno 1925: “Ho escogitato, forse anche troppo chiaramente, tutto To the Lighthouse” (p. 121) Sabato 27 giugno 1925: “Mentre cerco di scrivere, continuo a costruire To the Lighthouse: per tutto il libro si deve sentire il mare. Ho l’idea di inventare un nome nuovo per i miei libri, che sostituisca ‘romanzo’. Un nuovo… di Virginia Woolf. Ma che cosa? Elegia?” (p. 123)

13 To the Lighthouse: Revisione e pubblicazione
Domenica 23 gennaio 1927: “Be’, Leonard ha letto To the Lighthouse e dice che è di gran lunga il mio miglior libro e che è un ‘capolavoro’” (p. 151) Domenica 1 maggio 1927: “E poi ricordo che il mio libro sta per uscire” (p. 155) Giovedì 5 maggio 1927: “Uscito il libro” (p. 155)

14 Fabula nel tempo, tempi della fabula
- Singhiozzi temporali Struttura tripartita del romanzo Divergenza tra fabula e intreccio Deviazioni e intermittenze

15 Discorso Indiretto Libero
Discorso narrativizzato o raccontato: Il discorso è riassunto e introdotto da un verbum dicendi es. Informai mia madre della mia decisione di sposare Albertine. Discorso trasposto o indiretto: es. Dissi a mia madre che era assolutamente necessario che sposassi Albertine. Anche qui abbiamo un verbum dicendi o cogitandi che introduce le parole del personaggio. Rispetto all’esempio precedente qui le parole del narratore non riassumono l’affermazione del personaggio ma la traspongono in forma indiretta Discorso riportato o diretto: riferisce direttamente le parole e i pensieri dei personaggi, distinguendole con una marca o clausola di contrassegno (per es. le virgolette) all’inizio e alla fine del discorso es: Dissi: “E’ assolutamente necessario che sposi Albertine” Discorso indiretto libero: è un discorso indiretto in cui è stato soppresso il verbum dicendi o cogitandi e si crea un’ambigua interferenza fra le parole del narratore e quelle del personaggio. (detto in tedesco erlebte Rede) Es. Era convinta che certi luoghi della terra fossero destinati a produrre la felicità, come il terreno particolare fa crescere certe piante altrove. Perché mai non poteva affacciarsi al balcone di uno chalet svizzero oppure rinchiudere la sua tristezza in un cottage scozzese, con un marito vestito di un abito di velluto nero a lunghe falde, che indossa stivali flosci, un cappello a punta, e mezze maniche? G. Flaubert, Madame Bovary Nel brano la voce del narratore si intreccia con quella di Emma Bovary, con tutte le sue fantasie di evasione romantica (G. Genette, Figure III, Torino, Einaudi, 1976; Brioschi, Di Girolamo, Fusillo, Introduzione alla letteratura, Carocci, 2003)

16 Interpolazione temporale o anche spaziale?
Parentesizzazione Interpolazione temporale o anche spaziale?

17 The Spatial Form in Modern Literature
(Joseph Frank, 1945)

18

19 Geografie interiori Tunneling process


Scaricare ppt "Tra dislocazione e simultaneità."
Annunci Google