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AUDIZIONE X° COMMISSIONE

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Presentazione sul tema: "AUDIZIONE X° COMMISSIONE"— Transcript della presentazione:

1 AUDIZIONE X° COMMISSIONE
Camera dei Deputati Indagine conoscitiva sulle prospettive di attuazione e di adeguamento della Strategia Energetica Nazionale al Piano Nazionale Energia e Clima per il 2030 Roma 10 luglio 2019 biomassa biogas biometano

2 Fiper – comparto teleriscaldamento e cogenerazione a biomassa
90 impianti associati 28 consorzi forestali 4000 imprese micro indotto t/annuo Biomassa legnosa impiegata t/annuo CO2 evitata 80 M€/annuo fatturato di energia termica 1150 MWt contrattualizzati 30 MWe 1590 km rete

3 Fiper- comparto biogas/biometano
121 Soci ordinari Soci conferenti 1.500 aziende agricole nell’indotto t/y effluente zootecnico t/y sottoprodotti t/y biomassa vegetale 150 M€/annuo fatturato di energia 66 MWe installati MWhe prodotti

4 Il traguardo PNIEC conseguirai, Solo se le biomasse impiegherai!
Italia, Il traguardo PNIEC conseguirai, Solo se le biomasse impiegherai!

5 Grande disponibilità della risorsa
Sicurezza dell’approvvigionamento Flessibilità dell’offerta Presidio del territorio Sostenibililità ambientale Perché le biomasse sono indispensabili al raggiungimento dell’obiettivo del 30% di FER al 2030 previsto dal PNIEC?

6 Sicurezza approvviggionamento
13 milioni di metri cubi di legname disponibili per impiego a fini produttivi e energetici post tempesta Vaia. Investire sulla produzione di energia termica e elettrica in cogenerazione da biomassa legnosa garantisce la gestione attiva delle foreste In aree montane l’impiego delle biomasse permette di raggiungere l’autonomia energetica e attuare l’economia circolare. Sicurezza approvviggionamento

7 Potenziale di approvvigionamento ripartito per Regione
Fonte: ISTAT - Tavola F01A UTILIZZAZIONI LEGNOSE, Anno 2010 Media Prelievi a livello Europeo: 2,39 mc/ha/anno

8 Patrimonio forestale: una risorsa per lo sviluppo locale
Nell’impiego della biomassa legnosa a fini energetici l’Italia si colloca negli ultimi posti a livello europeo Utilizzo annuale pro capite della risorsa legno a fini energetici per paese [ton sostanza secca pro capite] Legenda m3 per abitanti ELIEVO LEGNOSO L’Italia a livello mondiale ricopre il ruolo di : 1° importatore di legna da ardere 3° importatore di residui e scarti legnosi 12° importatore di cippato di conifere mentre sono ben al di sotto per quanto concerne gli utilizzi energetici della biomassa legnosa nazionale I consumi complessivi di legno pro-capite in Italia sono in linea con la media europea… EFFETTO DELL’INSUFFICIENTE PRELIEVO LEGNOSO L’Italia a livello mondiale ricopre il ruolo di : 1° importatore di legna da ardere 3° importatore di residui e scarti legnosi 12° importatore di cippato di conifere Fonte:State of Europe’s forests 2015 Report

9 Bando Regione Lombardia per aumento dei prelievi legnosi e gestione del territorio
Economia circolare: perché non impiegare le biomasse di risulta a fini energetici?

10 Filiera bosco-legno- energia: un’opportunità di sviluppo

11 Efficienze di conversione degli NOx molto elevate superiori al 50%
Biomassa legnosa: una nuova tecnologia per ridurre l’impatto ambientale Sviluppata e sperimentata con successo da Ricerca Sistemi Energetici-RSE permette l’abbattimento combinato delle emissioni di particolato e ossidi di azoto. Risultato testato sull’impianto di teleriscaldamento a biomassa della società TCVVV spa: Efficienze di conversione degli NOx molto elevate superiori al 50% A livello di impatto locale (NOx, particolato, composti organici volatili) con le attuali tecnologie si osservano indici di emissione prossimi o anche inferiori a quelli dei combustibili fossili. Fonte: articolo RSE pubblicato su Quotidiano Energia il 26 giugno 2019

12 Il biogas in Italia (GSE 2017)
2.116 impianti in esercizio 1.629 impianti agricoli 487 altri impianti biogas (es. rifiuti, fanghi) 988 MWe installati in agricoltura 6,6 TWh di energia prodotta 2% del consumo elettrico nazionale addetti in agricoltura legati al settore

13 Evoluzione impianti a biogas
Oltre il 70% degli impianti di biogas agricoli è entrata in esercizio prima del 31/12/2012 con una tariffa incentivante di 0,28 €/kWh per 15 anni Evoluzione temporale degli impianti agricoli di biogas N° impianti 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Realizzati 35 24 117 323 669 131 63 104 100 Esistenti 59 176 499 1168 1299 1362 1466 1529 1629 Nel triennio questi impianti giungeranno al termine della tariffa incentivante Per questi impianti è in vigore il divieto di accesso a qualsiasi tipo di incentivazione elettrica al termine di quella in vigore, come previsto dal Decreto Spalma-incentivi facoltativo (DM 145/2013) I rimanenti impianti godono di una incentivazione ridotta (0,236 €/kWh), ma per un periodo di 20 anni

14 Impianti a biogas: servizi di flessibilità per il mercato elettrico
Gli impianti biogas sono una fonte di energia rinnovabile programmabile su base giornaliera Ogni impianto dispone di serbatoi di stoccaggio del biogas (gasometri) con capacità variabile fra 1-2 h e 6-8 h. Con investimenti contenuti lo stoccaggio può essere aumentato Il sistema degli impianti biogas potrebbe configurarsi su scala nazionale o locale (nelle 15 zone di bilanciamento di Terna) come una unica centrale elettrica virtuale (Virtual Power Plant VPP) in grado di operare in modo molto efficiente sulla rete nazionale L’erogazione di servizi di flessibilità si potrebbe concretizzare attraverso la messa a disposizione di capacità installata (Capacity Market) disponibile ad intervenire, al bisogno, sulla rete o attraverso la partecipazione al mercato dei servizi di dispacciamento (MSD)

15 Biogas per ridurre l’impatto ambientale dell’attività agricola
Il sistema del biogas agricolo italiano oltre alla produzione di energia rinnovabile garantisce una serie di azioni di mitigazione ambientale, tra cui: Produzione di digestato di qualità, fertilizzante organico sostenibile Risparmio di fertilizzanti chimici prodotti con energia fossile Contribuisce a sequestrare quote rilevanti di carbonio nel suolo Ridotte emissioni inquinanti in atmosfera Trattamento di effluenti zootecnici, con stabilizzazione e riduzione delle emissioni Valorizzazione di sottoprodotti agricoli ed agroindustriali (economia circolare)

16 Proposte per la messa in atto del PNIEC nel comparto biogas agricolo
Sistema di INCENTIVAZIONE Nuovo Decreto FER per piccoli impianti Opportuna incentivazione del biometano per riconversione impianti esistenti incentivo elettrico minimo indispensabile (aste, feed in tariff) Superamento spalma incentivi (Legge n. 9/2014) Sviluppo delle Comunità dell’Energia (art. 22 RED2) Partecipazione ai servizi di rete elettrica Rimozione BARRIERE REGOLATORIE Eliminazione degli ostacoli alla partecipazione a MSD per impianti TO Incentivazione dell'energia su base annuale. Eliminazione vincoli potenza di targa. Elasticità nella configurazione degli impianti. Semplificazione rapporti con GSE

17 TLR a biomassa: driver di crescita economica e occupazione nelle aree alpine
IMPATTO MONETARIO IMPATTO OCCUPAZIONALE 2,65 € 15,5 ULA 1 € 1 ULA Impatto economico complessivo per il territorio = 2,65 x fatturato da TLR Impatto occupazionale complessivo nel territorio = 15,5 x ULA impiegate nel TLR Fonte studio: Teleriscaldamento a biomassa: un investimento per il territorio- 2018

18 Impianti a biogas agricolo: driver di crescita economica e occupazionale nelle aree rurali
. 1 € 2,1 € Impatto economico complessivo per il territorio = 2,1 x fatturato biogas 1 ULA 7,4 ULA Impatto occupazionale complessivo nel territorio 7,4 x ULA impiegate nel biogas IMPATTO MONETARIO IMPATTO OCCUPAZIONALE Fonte studio: biogas agricolo: un driver per la filiera agroalimentare

19 Costo-opportunità impianti TLR biomasse/biogas rispetto a metano/gasolio
TLR a biomassa Gas metano/Gasolio Sicurezza approvvigionamento di biomassa locale in filiera corta Dipendenza paesi esportatori (Russia e paesi Magreb) con rischi carenza Fonti Rinnovabili Fonti Fossili Definizione prezzo mercato locale con ricadute dirette sul territorio Oscillazione prezzi mercati internazionali CO2 Neutro NOX gestibile con innovazione Principale fattore emissione CO2 NOX bassi Importante indotto occupazione locale in aree interne e rurali Limitato impatto economico locale Presidio e prevenzione territoriale dati dalla filiera locale di approvvigionamento Esternalità negativa ambientale data dalle perdite di metano nel trasporto verso gli usi finali Modello di generazione energia termica e elettrica distribuita sul territorio, che garantisce l’autonomia energetica!

20 Proposte per la messa in atto del PNIEC comparto bioenergie in riferimento ai 3 macro obiettivi della politica energetica europea - Consentire agli impianti esistenti di fornire alle rete più energia nelle ore di maggior richiesta Sviluppo reti di TLR efficienti e consolidamento biogas agricolo Efficienza Sostenibilità ambientale Eco- circolare - Aumentare la quota delle coltivazioni energetiche e impiego sottoprodotti agroindustriali nell’attuale DM biometano - Incrementare prelievi forestali da impiegare a fini energetici nel rispetto dei criteri di sostenibilità Sicurezza Avviare in tempi rapidi il «Capacity Market» ed elevare i limiti di potenza per lo scambio sul posto dagli attuali 200 kW a 1000 kW Messa in atto dei sistemi di autoconsumo Realizzazione delle comunità dell’energia rinnovabili Competitività

21 Comunità energia rinnovabile, a Tirano il primo progetto pilota “alpino”
Presentata l’iniziativa nel Comune lombardo supportata da RSE in attuazione della direttiva Red II. Coinvolti il distributore AEVVV, 8 produttori, 192 prosumer, la rete tlr di TCVVV e Fiper.

22 Come favorire lo sviluppo delle Comunità dell’energia rinnovabile?
I principali strumenti: esenzione, totale o parziale, dall’applicazione degli oneri di rete e di sistema sull’energia prodotta ed istantaneamente consumata nell’ambito della community; proposta in linea con l’attuale normativa sull’autoconsumo, estendendola all’autoconsumo collettivo. eventuali regimi di sostegno specifici L’applicazione di esenzioni e regimi di sostegno dovrebbe essere condizionata ad analisi costi – benefici, anche di tipo semplificato/clusterizzato, con cui valorizzare l’autoconsumo (meno perdite elettriche, meno potenziamenti di rete) e le emissioni evitate (FER e CAR). Una REC ha il diritto di produrre, consumare, immagazzinare e vendere l'energia rinnovabile; può anche svolgere servizi di aggregazione e altri servizi energetici commerciali. Il produttore-consumatore al centro!

23 Proposte per la continuità e lo sviluppo del parco esistente di impianti di teleriscaldamento-TLR efficiente Consistenza attuale del parco impianti interessato:236 reti di cui 100 di TLR a biomassa legnosa km di rete - Margine di sviluppo: 200%-300% Gli strumenti incentivanti proposti si indirizzano direttamente verso il consumatore/utente, così come auspicato dal presidente Besseghini di Arera nella relazione annuale. Titoli Efficienza Energetica-TEE: con l’entrata in vigore del decreto crescita si riconosce il risparmio di energia fossile al consumatore che si allaccia alla rete di Tlr a biomassa. A tal fine si propone di definire la baseline ex ante in funzione della promozione di questa misura. IVA agevolata al 5%: nell’ottica di promuovere lo sviluppo delle reti di TLR efficiente come espressamente previsto dal d.lgs.102/2014 art. 10 comma 17, ed al fine di far “risparmiare” il cliente finale, FIPER propone di applicare l’IVA agevolata al 5% sul calore prodotto e distribuito da reti di teleriscaldamento alimentate a biomassa vergine.

24 Potenziale di diffusione del TLR a biomassa in 458 comuni non metanizzati
Potenziale di diffusione di nuove impianti di teleriscaldamento a biomassa riguarda 458 Comuni non ancora metanizzati localizzati nelle fasce climatiche E ed F . Se si realizzassero n°400 impianti di teleriscaldamento a biomassa (co –tri-generativi) si otterrebbero: MW termici di potenza installata MW elettrici di potenza installata 2,5 - 4 Miliardi di € investimenti realizzati sul territorio Impatto sulla filiera biomassa e indotto 3-6 Milioni t/anno di impiego biomassa locale per un valore di 5-10 Miliardi di Euro di biomassa garantito nel corso dei prossimi 20 anni Posti di lavoro «sicuri» per anni perché correlati al funzionamento dell’impianto Manutenzione e gestione attiva forestale di medio lungo periodo con riduzione di incendi e dissesti idrogeologici

25 Per maggiori informazioni www.fiper.it
Grazie per l’attenzione Per maggiori informazioni Tel Fax Mail Pec Sede Legale Via Scarlatti, 29 20123 Milano (MI) Sede operativa Via Polveriera, 50 23037 Tirano (SO) Sede di rappresentanza Via Brenta 13 00184 – Roma (RM)


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