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SYMBOLUM MANUELA TERRIBILE LUMSA – L 24 A.A. 2018-2019
Dogmatica 2/ Lezione 6 SYMBOLUM MANUELA TERRIBILE LUMSA – L 24 A.A
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I luoghi
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L’ “ordine della tradizione”
La successione apostolica Il canone delle scritture I Simboli di fede Garanzia formale di fedeltà alla Chiesa della tradizione apostolica Esplicitano il contenuto
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Formule cristologiche
Gesù è il Signore (Rm 10,9; Fil 2,11; I Cor 12,3) Gesù è il Cristo (At 18, 5.28; I Gv 2, 22) Gesù è il Figlio di Dio (At 8, 36-38)
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Kérigma PIETRO: At 2, 14-39; 3, 12-26; 4, 9-12; 5, 29-32; 10, 34-43
PAOLO: At 13, 16-41 A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. I Cor 15, 3-5.
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Formule binarie I Cor 8, 6 In realtà, anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo che sulla terra - e difatti ci sono molti dèi e molti signori -, per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore, Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo grazie a lui. (cfr. anche I Tm 2,5-6)
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Formula ponte Colui che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore (Rm 4,24; 8,11; II Cor 4, 14; Col 2, 12; I Pt 1,21) NB: L’assenza dello Spirito Santo si spiega nella misura in cui si tratta di formule catechistiche e non liturgiche o battesimali.
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Padre + Figlio + Spirito
…passaggi… Il termine TRINITA’ non si trova nel Nuovo Testamento. Lo stretto legame tra le formule binarie e quelle ternarie è alla base della riflessione sulla Trinità Formule ternarie: Padre + Figlio + Spirito
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Policarpo di Smirne (+ 155)
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Padri apostolici Chi non confessa che Gesù Cristo è venuto nella carne è un’anticristo. Chi non confessa la testimonianza della croce è dalla parte del diavolo. Chi torce le prole del Signore per le sue brame e dice che non vi è né risurrezione né giudizio è il primogenito di Satana. Per questo abbandonando la vanità di molti e le false dottrine ritorniamo alla parola trasmessaci fin da principio. POLICARPO AI FILIPPESI VII, in I Padri apostolici, Roma 1975, 137.
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Formule ternarie - Formule simili. - Si risale dallo Spirito al Padre
4Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; 5vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; 6vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. I Cor 12, 4-6. 4Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; 5un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. 6Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti. Ef 4, 4-6 - Formule simili. - Si risale dallo Spirito al Padre - Si tratta di formuledi insegnamento.
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Ireneo di Lione (+ 202)
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Ireneo di Lione, Esposizione della predicazione apostolica, 6, in Contro le eresie e altri scritti, 6, Milano 1997, 490. E questa è la disposizione e l’ordinamento della nostra fede e il fondamento dell’edificio e la costruzione della via. Iddio, Padre, increato, illimitato, invisibile, un solo Dio, creatore d’ogni cosa; questo è i primo articolo della nostra fede. E il secondo articolo è questo: il Verbo di Dio, il Figlio di Dio, il Signore nostro Cristo Gesù, che è apparso ai profeti secondo la forma della loro profezia e secondo la virtù delle disposizioni del Padre, per opera del quale ogni cosa è stata creata. Ed è egli che alla consumazione
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segue dei tempi, per compiere e comprendere ogni cosa, s’è fatto uomo fra gli uomini, visibile e tangibile, per distruggere la morte e manifestare la vita, e per operare la comunione e l’unione di Dio e dell’uomo. E il terzo articolo è questo: lo spirito Santo, per virtù del quale i profeti hanno profetato e i padri sono stati istruiti nella scienza di Dio e i giusti sono stati guidati nella via della giustizia; ed il quale, alla fine dei tempi, s’è diffuso in nuovo modo sull’umanità, per tutta la terra, rinnovando l’uomo per Dio.
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Liturgia battesimale
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Ippolito di Roma, Tradizione apostolica, 21. Inizio III sec. – “R”
- Credi in Dio Padre onnipotente? - Credo. - Credi in Cristo Gesù, Figlio di Dio, che è nato per opera dello Spirito Santo da Maria vergine, e fu crocifisso sotto Ponzio Pilato e morì e fu sepolto e il terzo giorno risuscitò vivo dai morti, e ascese nei cieli e siede alla destra del Padre, che verrà a giudicare i vivi e i morti? - Credi nello Spirito Santo e la sua santa Chiesa e la risurrezione della carne?
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Gallia
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- VIII° secolo – “T” nelle Gallie
Credo in Dio Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, E in Cristo Gesù, Figlio di Dio, che è nato per opera dello Spirito Santo da Maria vergine, e fu crocifisso sotto Ponzio Pilato e morì e fu sepolto, discese agli inferi, e il terzo giorno risuscitò vivo dai morti, e ascese nei cieli e siede alla destra del Padre, che verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo e la sua santa Chiesa e la risurrezione della carne, la comunione dei santi e la vita eterna.
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Simbolo degli apostoli
Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra. e in Gesù Cristo, Suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la Comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
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Concilio di Nicea (325)
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Il Concilio di Nicea Tutto questo era un pericolo per l’Impero…E allora Costantino convocò a sue spese, il 20 maggio del 325 a Nicea, circa 300 vescovi tutti orientali meno 5: Marco di Calabria, Cecilio, africano di Cartagine, Osio, spagnolo di Cordova, Nicasio di Digione, dalla Gallia e Domnus, dalla ragione danubiana. Del resto la disputa sulla dottrina di Ario era forte solo in Oriente. Due preti delegati rappresentavano Papa Silvestro, vescovo di Roma, inaugurando una prassi che durerà per secoli.
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Il Credo di Nicea (325) Crediamo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore di tutte le cose visibili e invisibili. E in un solo Signore, Gesù Cristo, il Figlio di Dio, generato dal Padre, unigenito, cioè dall'essenza del Padre, Dio da Dio, luce da luce, vero Dio da vero Dio, generato, non creato, consustanziale con il Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create, sia quelle nel cielo sia quelle sulla terra; per noi gli uomini e per la nostra salvezza discese e si è incarnato; morì ed è risuscitato il terzo giorno ed è salito nei cieli; e verrà per giudicare i vivi e i morti. E nello Spirito Santo. A riguardo di quelli che dicono che c'era un tempo quando Egli non c'era, e prima di essere generato non c'era, e che affermano che è stato fatto dal nulla o da un'altra sostanza o essenza, o che il Figlio di Dio è una creatura, o alterabile o mutevole, la santa cattolica e apostolica Chiesa li anatematizza.
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Simbolo niceno-costantinopolitano
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, mori e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo Battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà.
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Concilio di Calcedonia (451)
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Paolo VI (+ 1978)
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SOLENNE CONCELEBRAZIONE A CONCLUSIONE DELL'«ANNO DELLA FEDE» NEL CENTENARIO DEL MARTIRIO DEGLI APOSTOLI PIETRO E PAOLO OMELIA DI SUA SANTITÀ PAOLO VI* Piazza San Pietro - Domenica, 30 giugno 1968 SOLENNE CONCELEBRAZIONE A CONCLUSIONE DELL'«ANNO DELLA FEDE» NEL CENTENARIO DEL MARTIRIO DEGLI APOSTOLI PIETRO E PAOLO OMELIA DI SUA SANTITÀ PAOLO VI* Piazza San Pietro - Domenica, 30 giugno SOLENNE CONCELEBRAZIONE A CONCLUSIONE DELL'«ANNO DELLA FEDE» NEL CENTENARIO DEL MARTIRIO DEGLI APOSTOLI PIETRO E PAOLO OMELIA DI SUA SANTITÀ PAOLO VI* Piazza San Pietro - Domenica, 30 giugno 1968 Paolo VI, Omelia nella concelebrazione a conclusione dell’Anno della fede, 30 giugno 1968. Al tempo stesso, Ci sembra che a Noi incomba il dovere di adempiere il mandato, affidato da Cristo a Pietro, di cui siamo il successore, sebbene l’ultimo per merito, di confermare cioè nella fede i nostri fratelli (Cfr. Luc. 22, 32). Consapevoli, senza dubbio, della Nostra umana debolezza, ma pure con tutta la forza che un tale mandato imprime nel Nostro spirito, Noi Ci accingiamo pertanto a fare una professione di fede, a pronunciare un Credo, che, senza essere una definizione dogmatica propriamente detta, e pur con qualche sviluppo, richiesto dalle condizioni spirituali del nostro tempo, riprende sostanzialmente il Credo di Nicea, il Credo dell’immortale Tradizione della santa Chiesa di Dio.
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