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MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI

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Presentazione sul tema: "MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI"— Transcript della presentazione:

1 MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI
Prof. Luca Di Giampaolo

2 Postazione di lavoro: Migliore efficienza Contenimento sforzo fisico
Miglior utilizzo delle facoltà intellettive Soddisfazione professionale E’ obbligo del datore di lavoro rendere ergonomica la postazione di lavoro.

3 Minimo dispendio energetico:
Applicare minor sforzo possibile Sforzo riducibile con attrezzi Sforzo riducibile con utilizzo di tutti i muscoli deputati ed allenati

4 Rapporti spaziali : Rapporti sensoriali: Postura adeguata
Postazione ergonomica Movimenti richiesti Rapporti sensoriali: Insieme delle azioni che l’uomo compie in risposta alle informazioni ricevute da strumenti di lavoro

5 Lavoro e fatica Carico di lavoro Modificazioni funzionali multiorgano
Fatica fisica e mentale : dipende da superamento limiti in lavoro individuo ambiente

6 Indici di inadeguatezza:
Patologie professionali Work-related diseases Infortuni Assenteismo Cambi di mansione Problemi relazionali Assunzione di psicofarmaci e alcolici

7 Elementi di rischio per lesioni dorso-lombari:
1)Caratteristiche del carico: Se troppo pesante Se ingombrante o difficile da afferrare Se in equilibrio instabile Se il contenuto rischia di spostarsi Se posizionato lontano dal tronco Se richiede torsioni o inclinazioni del tronco

8 2) Lo sforzo fisico richiesto:
se è eccessivo se può essere effettuato solo con la torsione del tronco se compiuto con il corpo in posizione instabile se può comportare movimenti bruschi del corpo

9 3) Le caratteristiche dell’ambiente di lavoro:
se lo spazio libero (soprattutto verticale) è insufficiente se il pavimento presenta rischi di inciampo o scivolamento se la manipolazione del carico avviene a livelli diversi se il pavimento o il punto di appoggio sono instabili se temperatura, umidità e circolazione dell’aria sono inadeguate.

10 4) Esigenze connesse con l’attività:
sforzi fisici per la colonna dorso-lombare troppo frequenti e troppo prolungati insufficiente periodo di riposo fisiologico o di recupero distanze troppo grandi di sollevamento, abbassamento o trasporto pavimento o punto di appoggio instabili ritmi imposti da processi non controllabili dal lavoratore

11 Esistono altri fattori di rischio ?

12 L’inidoneità fisica per tali compiti
Indumenti,calzature e altri capi d’abbigliamento inadeguati Insufficienza delle conoscenze e della formazione

13 Prevenire è meglio che curare!

14 Bisogna evitare di: Prelevare o depositare oggetti a terra
“ “ sopra l’altezza della testa Ruotare o piegare la schiena Trasportare manualmente oggetti per le scale

15 L’operatore è stabile:
Quando gli arti inferiori sono divaricati con un’ampiezza pari a circa l’ampiezza delle spalle.

16 Situazioni a rischio per l’integrità del rachide:
Sollevamento carichi Trasporto Posa Smistamento Posizionamento e rimozione Spinta/tiraggio Lavoro in ortostatismo

17 Sollevamento carichi:
Possono verificarsi danni al rachide quando: Si solleva il carico tenendolo lontano dal corpo Si solleva il carico piegando il busto in avanti e mantenendo le ginocchia diritte Si solleva il carico sopra l’altezza delle spalle

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19 Sollevamento carichi:
È necessario : Sollevare un carico da terra piegando le ginocchia e tenendo un piede più avanti dell’altro Sollevandosi da terra eseguire i movimenti lentamente e mai a strappi Dovendo sistemare un carico sopra l’altezza delle spalle, aiutarsi con una scaletta, in modo che spalle e piano siano allineati

20 Lavorazioni in ortostatismo prolungato
Bisogna appoggiare alternativamente un piede su un rialzo ed evitare di stare con la schiena curva; anche se tale tipo di operazione non è una movimentazione manuale dei carichi, comporta comunque un rischio per la colonna vertebrale.

21 movimentazione manuale carichi
DLgs 81/08 – TITOLO VI

22 METODO NIOSH E’ applicabile in queste condizioni di sollevamento:
carichi di peso > 3 Kg; non occasionale occasionale ma con pesi vicino ai valori massimi in piedi e in spazi non ristretti utilizzo di entrambe le mani buon attrito tra piedi e pavimento movimenti non bruschi carico né freddo né caldo né contaminato o instabile microclima favorevole

23 PESO LIMITE RACCOMANDATO (NIOSH):
È il prodotto dei seguenti fattori: Costante di peso H da terra delle mani ad inizio sollevamento Dislocazione verticale del peso fra inizio e fine sollevamento Distanza orizzontale tra mani e punto di mezzo delle caviglie-distanza del peso dal corpo ( dist. max raggiunta durante il sollevamento) Angolo di asimmetria del peso (in gradi) Giudizio sulla presa del carico Frequenza dei gesti ( n° atti/min) in relazione alla durata

24 Costante di peso 23 kg ? ETA’ MASCHI FEMMINE > 18 anni 25 20
ISO 11228 UNI EN (non inserita nell’allegato XXXIII): 15 Kg x popolazione generale, anziani e giovani

25 livelli di rischio e misure di prevenzione: Se R < 0,85 (area verde): accettabile ; nessun intervento. Se 0,85 < R < 1 (area gialla): ai limiti; non è necessario un intervento immediato. Se R > 1 (area rossa): intervento immediato di prevenzione con indice maggiore di 3; intervento necessario anche con indici compresi tra 1,25 e 3. programmare gli interventi con verifica periodica indice Sorveglianza sanitaria

26 MAPO=(NC/Op x FS + PC/Op x FA) x FC x Famb x FF   NC/Op pazienti non collaboranti/operatori PC/Op pazienti collaboranti/operatori FS ,5- 4. FA , FC , F amb 0,75 - 1,5. FF ,  

27 Fascia verde: , trascurabile Fascia arancione: 1, lieve-medio programmi a lungo termine e formazione e sorveglianza sanitaria Fascia rossa: elevato rimozione dei fattori di rischio a breve termine. Fascia nera: > inaccettabile interventi urgenti di prevenzione.

28 L’adozione di manovre manuali corrette riduce il carico discale in percentuale variabile dall’1 al 30%. L’utilizzo di ausili riduce il carico discale in percentuale variabile dal 59 all’80%. Con l’utilizzo di ausili e manovre manuali “corrette”, i disturbi a carico del rachide lombare si riducono in percentuale variabile dal 60 al 70%.

29 Sovraccarico biomeccanico arto superiore
da movimenti ripetitivi OCRA Index – (Occupational Repetitive Actions) numero giornaliero di azioni effettivamente svolte con gli arti superiori in compiti ripetitivi /numero di azioni raccomandate. Az. Raccomandate: calcolate a partire da una costante (30 azioni/min) rappresentativa del fattore frequenza di azione e valida, per ipotesi, in condizioni ottimali, decrementata di volta in volta in funzione della presenza e delle caratteristiche degli altri fattori di rischio (forza, postura, fattori complementari, periodi di recupero).

30 Un po’ di terminologia….
azione tecnica: azione che comporta un'attività meccanica; non deve essere necessariamente identificata con un singolo movimento articolare, ma con un complesso di movimenti di uno o più segmenti corporei che permettono il compimento di una operazione elementare. ciclo: sequenza di azioni tecniche di durata relativamente breve che viene ripetuta più volte uguale a se stessa; compito lavorativo: attività definita che porta all'ottenimento di uno specifico risultato operativo; possono essere distinti compiti ripetitivi, caratterizzati da cicli a loro volta composti da azioni meccaniche, e compiti non ripetitivi, composti da azioni meccaniche non cicliche; lavoro organizzato: insieme organizzato di attività lavorative svolte nell'ambito di un turno; può essere composto da uno o più compiti lavorativi;

31 FATTORI DI RISCHIO PRINCIPALI NELL’ESPOSIZIONE A MOVIMENTI RIPETITIVI
FREQUENZA Numero di azioni tecniche per unità di tempo Sforzo fisico richiesto per l’esecuzione delle azioni tecniche valutato secondo la scala di Borg FORZA Posizione e movimenti incongrui utilizzati da ciascuna articolazione degli arti nel compiere la sequenza di azioni Il fattore di rischio è aggravato se sono assunte le stesse posture per lungo tempo (stereotipia) POSTURA TEMPI DI RECUPERO Carenza di pause in cui non vengono svolte azioni ripetitive sufficienti a consentire il recupero metabolico FATTORI COMPLEMENTARI Fattori che aumentano il rischio (guanti, microclima, vibrazioni) Azioni osservate/raccomandate= indice

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36 Nuova classificazione dell’indice OCRA e
del punteggio della check-list secondo aree crescenti di rischio e sintetica identificazione delle azioni conseguenti

37 Settore produttivo Percentuale
Casi di malattia professionale WMSDs accolti dall’INAIL suddivisi per settore produttivo Settore produttivo Percentuale Metalmeccanico 39,0 Tessile e confezioni 11,2 Lavorazione carni e alimenti 9,5 Ind. ceramica 4,6 Carrozzieri e parrucchieri

38 DESCRIZIONE AZIENDA A: PRIMA LAVORAZIONE DI CARNI BOVINE
Capacità capi/anno (bollo CEE) = 800 capi/settimana Mezzane, quarti, “tagli anatomici” specifici confezionati sottovuoto e prodotti preparati per vendita al minuto Prodotto finale Fasi di disosso dei “tagli anatomici” specifici - Disosso quarto posteriore - Disosso quarto anteriore - disosso Roast Beef Mansioni individuate a maggior rischio Orario di lavoro Pause 8.00 17.30 12.00 13.30 Addetti 15 operai dipendenti di una cooperativa esterna Contratto di lavoro Pagamento a cottimo Temperatura ambiente 10 °C Uso di guanti in acciaio contro rischi infortunistici Note

39 Punteggio Check-List OCRA
DISOSSO QUARTO ANTERIORE Fattore di Rischio RECUPERO FREQUENZA FORZA POSTURA FATTORI COMPL. 3 9 5 SN 6 13 8 DX Punteggio Check-List OCRA SN DX 20 35

40 INTERVENTI DI PREVENZIONE
Il punteggio Check-List OCRA consente di analizzare ogni singolo fattore di rischio che concorre a definire il livello di esposizione INTERVENTI TECNICI INTERVENTI SULL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO INTERVENTI DI TIPO COMPORTAMENTALE Per livelli di rischio elevato è necessario predisporre un protocollo per la sorveglianza sanitaria dei Lavoratori dipendenti Lavoratori in subappalto e/o a cottimo

41 INTERVENTI DI TIPO COMPORTAMENTALE Informare e formare gli addetti
sul rischio di esposizione a movimenti ripetitivi degli arti superiori, sui fattori di rischio principali Addestrare gli addetti a una esecuzione corretta delle operazioni ottimizzare i movimenti evitare di assumere posture incongrue della spalla, del gomito, del polso e della mano Affiancare i nuovi assunti a personale esperto (elevato turn-over)

42 INTERVENTI SULL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
Aumentare e distribuire i tempi di recupero fisiologico durante il turno di lavoro Orario di lavoro 8 ore 1 Pausa 15 min 8.00 17.30 12.00 13.30 Orario di lavoro 8 ore 6 Pause (5- 7 min) 30 min 8.00 17.30 12.00 13.15 Prevedere la turnazione degli addetti per ridurre il tempo di esposizione a rischio Ridurre i ritmi di lavoro e quindi la frequenza delle azioni tecniche nell’unità di tempo

43 INTERVENTI TECNICI (es. macelleria)
Adattare i posti di lavoro alle esigenze ergonomiche e antropometriche (con riferimento alle norme armonizzate in vigore e in progetto) Impiegare coltelli con caratteristiche di ergonomicità del disegno e dell’impugnatura e con elevata qualità della lama per migliorare la presa e ridurre l’impiego di forza durante le lavorazioni Automatizzare alcune fasi di lavorazione per limitare l’intervento manuale limitare la movimentazione dei carichi Ricercare in commercio guanti in maglia di acciaio che offrano, oltre a un elevato grado di sicurezza, anche un buon livello di comfort

44 Muscolo Skeletal Disorders
Patologie Sindrome del tunnel carpale Tendinite polso-mano e spalla Epicondiliti Borsiti WMSDs Work-related Muscolo Skeletal Disorders

45 S. Del Tunnel Carpale Fenomeni compressivi del nervo mediano nella doccia inestensibile costituita dalle ossa del carpo e dal legamento trasverso. Meccanismo: ischemia → edema intraneurale Parestesie e deficit motori

46 Sindrome di de quervain
Tendinite dovuta a restringimento e ispessimento della guaina che avvolge i tendini dell’estensore breve e abduttore lungo del pollice

47 epicondilite Infiammazione dei tendini che gravano sull’epicondilo laterale dell’omero.

48 Periartrite scapolo-omerale


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