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LE PROTEINE VEGETALI: VALORE BIOLOGICO E RUOLO NELLA PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI E METABOLICHE ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione.

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1 LE PROTEINE VEGETALI: VALORE BIOLOGICO E RUOLO NELLA PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI E METABOLICHE ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

2 PROTEINE ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria
UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

3 PROTEINE Aa essenziali Aa non essenziali Fenilalanina Alanina
Isoleucina Asparagina Leucina Aspartato Metionina Cisteina Treonina Glicina Triptofano Glutammina Valina Prolina Arginina (infanzia) Serina Istidina (infanzia) Tirosina Taurina Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione

4 PROTEINE VALORE BIOLOGICO DI UNA PROTEINA:
è definito dalla percentuale di una proteina che il nostro corpo riesce ad utilizzare; dipende dalla sua composizione in aminoacidi essenziali e dalla biodisponibilità degli stessi. ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

5 PROTEINE BIODISPONIBILITA’: misura della quantità di un nutriente, presente in un cibo o nella dieta, che è digerito, assorbito e utilizzato dalle normali vie metaboliche. ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

6 PROTEINE: QUALITA’ PROTEICA
Alimenti di origine animale: contengono tutti gli aa essenziali: ALTA QUALITA’ PROTEICA Alimenti di origine vegetale: carenti in diversi aa essenziali: BASSA QUALITA’ PROTEICA Legumi: carenti in aa solforati: MEDIA QUALITA’ PROTEICA ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

7 FATTORI ANTINUTRIZIONALI
FITATI (semi, chicchi e frutta oleosa) TRATTAMENTI TERMICI TANNINI (sorgo, miglio, diverse varietà di fagioli e piselli) OSSALATI POLIFENOLI GLUCOSINOLATI LECTINE INIBITORI DELLA TRIPSINA Inibiscono la biodisponibilità proteica e l’assorbimento di alcuni minerali ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

8 SOIA Quantitativo proteico elevato (34,8%)
Profilo aminoacidico paragonabile a quello delle proteine animali ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

9 DIGERIBILITA’ PROTEINE VEGETALI
PROTEINE VEGETALI PURIFICATE (soia, glutine) 95% PRODOTTI VEGETALI INTEGRI (cereali in chicco, legumi) 80-90% VERDURE 50-80% ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

10 ASSORBIMENTO DELLE PROTEINE
(da B. Tinghino: Vivere senza carne Ed. Tecniche nuove, 2016) ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

11 PROFILO AMINOACIDICO Aminoacido Proteina ideale Legumi (fagioli)
Frumento Valina 40 46 41 Triptofano 6,6 11 10 Treonina 25 39 28 Aromatici (fenilalanina e tirosina) 77 Solforati (metionina e cisteina) 24 19 Lisina 48 72 22 Leucina 61 76 67 Isoleucina 31 42 36 ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

12 PROTEINE ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria
UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

13 ASSOCIAZIONI PROTEICHE ALIMENTO COMPLEMENTARE ESEMPIO DI COMBINAZIONE
ALIMENTI AA LIMITANTE ALIMENTO COMPLEMENTARE ESEMPIO DI COMBINAZIONE LEGUMI METIONINA CEREALI, FRUTTA SECCA E SEMI RISO E PISELLI CEREALI LISINA PASTA E FAGIOLI PASTA E CECI MAIS POLENTA E LENTICCHIE VERDURA FRUTTA SECCA E SEMI INSALATA E NOCI + SEMI ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

14 POSIZIONE SULLE PROTEINE (Academy of Nutrition and dietetics 2016)
Protein from a variety of plant foods, eaten during the course of a day, supplies enough of all indispensable (essential) amino acids when caloric requirements are met. (Academy of Nutrition and dietetics; 2016) All'onnivoro o al latto-ovo-vegetariano può essere sufficiente un uovo (55-60g) per ottenere tutti gli aa essenziali. Calolziocorte, ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

15 PROTEINE Fabbisogno 0,9 g/kg peso/die (LARN 2014)
ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

16 POSIZIONE SINU SULLE PROTEINE
Sebbene il fabbisogno metabolico di proteine per i vegetariani non si discosti da quello dei non vegetariani , potrebbe essere opportuno aumentare del 5-10% l’apporto rispetto a quanto riportato dall’ultima revisione dei LARN ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

17 PROTEINE E OSTEOPOROSI
Un eccesso di proteine è negativo per la salute dell’osso e crea un bilancio del calcio negativo, a causa delle scorie acide che vengono prodotte attraverso i loro vari processi di trasformazione. Le proteine animali, essendo più acide a causa della presenza di AA solforati, hanno un impatto peggiore sul metabolismo del calcio rispetto a quelle vegetali. ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

18 PROTEINE E OSTEOPOROSI
PROTEINE ANIMALI RICCHE DI AMINOACIDI SOLFORATI FEGATO ACIDO SOLFORICO CALCIO COME SISTEMA TAMPONE URINE ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

19 PROTEINE E OSTEOPOROSI
Lo Studio SOF (Study of Osteoporotic Fractures), comprendente 1035 donne di razza bianca, ha dimostrato come le donne la cui dieta conteneva un più elevato rapporto di proteine animali vs proteine vegetali abbiano presentato un più rischio di fratture, suggerendo che non esista un legame così negativo tra proteine di derivazione vegetale e salute dell‘osso (Sellmeyer DE 2001, AJCN 2001;73: ). ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

20 SOIA E TUMORI Riduzione del 30% del rischio di insorgenza di tumore alla mammella in donne che assumevano circa 250ml di latte di soia o 300g di tofu al giorno, rispetto a donne che non ne facevano uso (WU AH et Al Epidemiology of soy exposure and breast cancer risk Br J Cancer 2008;98:9-14 Riduzione del 32% del rischio di recidive e del 29% di morte in donne che avevano un consumo abituale di prodotti a base di soia Shu XO et Al Soyfood intake and breast cancer survival JAMA 2009;302: ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

21 SOIA Prodotti a base di soia e non proteine purificate o concentrati
Fitoestrogeni? Attenzione! Un eccesso di proteine di soia potrebbe aumentare IGF1 e quindi il rischio di cancro. ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

22 MA NOI MANGIAMO SOLO PROTEINE ?
Questi alimenti oltre alle proteine contengono Lipidi, di vario tipo, Minerali di vario tipo, alcuni anche Fibre, altri contegono altri composti attivi (es. Fitoestrogeni della soia) ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

23 (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition)
STUDIO EPIC (2013) (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition) Studio di coorte europeo ( ) Coinvolti 23 centri in 10 Paesi Europei (Italia, Francia, Spagna, Olanda, Gran Bretagna, Grecia, Germania, Norvegia e Danimarca) partecipanti tra uomini e donne (35-70 aa) senza precedenti di cancro, ictus, infarto ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

24 (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition)
STUDIO EPIC (2013) (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition) Stima accurata dei consumi alimentari tramite FFQ quantitativo + Diario alimentare su 7 giorni All’8% dei soggetti somministrato anche Recall delle 24 h tramite intervista Questo ha permesso di fare una stima quantitativa del consumo di Carni (fresche), Carni trasformate, e Pollame I soggetti non sono stati categorizzati per tipologia di dieta ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

25 (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition)
STUDIO EPIC (2013) (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition) CONSUMO DI CARNI ROSSE TRASFORMATE E MORTALITA’ PER TUTTE LE CAUSE ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

26 (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition)
STUDIO EPIC (2013) (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition) CONCLUSIONI (1) Rischio superiore del 14% per quanto riguarda la mortalità per tutte le cause in soggetti con consumo di 160 g/die di carne rossa rispetto a soggetti con consumo di 10-19,9 g/die. Tuttavia un consumo fino a 100 g/die di carne rossa non è associato ad aumento del rischio di mortalità Per la carne trasformata il rischio è superiore del 44% nei forti consumatori rispetto ai bassi consumatori. Ogni incremento di 50 g/die di consumo di carne trasformata comporta un incremento del rischio di circa il 18% di mortalità per tutte le cause Bassa assunzione di pollame è associata con aumento di mortalità per tutte le cause rispetto ad un consumo moderato/elevato ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

27 (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition)
STUDIO EPIC (2013) (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition) CONCLUSIONI (2) CARNE ROSSA Il consumo elevato di carne rossa è risultato associato a aumento, modesto e non significativo, di mortalità per cancro, ma non per mortalità da cause cardiovascolari, patologie respiratorie o del tratto digerente CARNI TRASFORMATE Forte correlazione tra consumo di carne trasformata e rischio di mortalità cardiovascolare, valutata in 30% di aumento del rischio per consumi di 50 g/die Correlazione positiva tra consumo di carne rossa trasformata e mortalità per cancro (+11% per consumi di 50 g/die) Il 3,3% delle morti potrebbero essere prevenute con consumo di carne trasformata inferiore a 20 g/die ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

28 (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition)
STUDIO EPIC (2013) (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition) ALTRE OSSERVAZIONI La significatività statistica è più marcata in: Uomini Fumatori (sia attuali che pregressi) Soggetti con BMI basso Basso consumo di frutta e verdura, associato a un consumo di carne > 160 g/die ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

29 (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition)
STUDIO EPIC-OXFORD (2016) (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition) Partecipanti tra uomini e donne (dopo lo screening iniziale) La maggior parte dei partecipanti era sensibile alle tematiche di salute Come termine di paragone è stata presa la popolazione generale inglese ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

30 (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition)
STUDIO EPIC-OXFORD (2016) (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition) SUDDIVISIONE PER TIPOLOGIA DI DIETA Consumatori abituali di carne (> 5 v/sett) Consumatori moderati di carne (< 5 v/sett) [un consumo di carne 4 v/settimana è considerato moderato] 30-35% in meno mortalità per Ca pancreatico, patologie respiratorie e altre cause di morte rispetto ai consumatori abituali di carne Pesco-Vegetariani - 20% in meno di mortalità per tumori maligni in genere, particolarmente marcata la differenza per tumori colon retto - 20% in più la mortalità per patologie circolatorie Vegetariani-Vegani (di cui 2228 vegani) 50% in meno la mortalità per Ca pancreatico e tumori del sistema linfatico ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

31 EPIC-OXFORD (2016) ASSUNZIONE MEDIA GIORNALIERA
Appleby et Al: Mortality in vegetarians and comparable non vegetariansa in the United Kingdom; Am J Clin Nutr 2016; 103: , modificata NUTRIENTE Carnivori > 5 v /sett “regular” Carne < 5 v /sett “low” Pesco Vegetariani Vegetariani Energia (MJ) 8.45 7.44 7.73 7,54 carboidrati (% E) 46,8 50,3 51,2 53,2 Proteine totali 18,2 16,2 14,8 13,8 Proteine animali 12,3 9,5 7,6 5,9 Proteine vegetali 5,8 6,6 7,2 7,54 ( ) Grassi tot (% E) 32,3 30,5 30,7 30,1 Grassi sat. (% E) 11,9 10,9 10,6 10,2 Fibre (g) 18,4 19,2 21,1 ( ) 21,8 Dr.ssa Claudia Chiarino ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

32 = Mortalità per tutte le cause Mortalità per patologie circolatorie
EPIC-OXFORD (2016) Appleby et Al: Mortality in vegetarians and comparable non vegetariansa in the United Kingdom; Am J Clin Nutr 2016; 103: , modificata Mortalità per tutte le cause Mortalità per patologie circolatorie Mortalità per infarto miocardico Mortalità per cancro Patologie respiratorie Carne > 5 v/sett = < 5 v/sett + 22 % - 30 % Pesco-Vegetariani - 20 % Vegetariani - 50 % (pancreas e organi linfopoietici) Vegani Cerebrovasc. + 63 % + 57 % ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

33 (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition)
STUDIO EPIC-OXFORD (2016) (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition) Non si sono evidenziate differenze tra le tipologie di dieta per quanto riguarda la mortalità per patologia ischemica in pazienti anziani (>75aa), mentre la differenza è significativa per soggetti più giovani. La dieta a base di proteine vegetali influenza più facilmente i fattori di rischio in soggetti più giovani La presenza di partecipanti che hanno cambiato dieta (anche più di una volta) durante lo studio costituisce un fattore confondente IN CONCLUSIONE gli autori affermano che Vegetariani e NON Vegetariani del loro studio hanno una mortalità globale simile ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

34 PARAMETRI E CLASSIFICAZIONI UTILIZZATE NEI PRINCIPALI STUDI
AHS 1-2 FFQ semplificato «NON vegetariani» Semi-Vegetariani Pesco-Vegetariani Lacto-Ovo-Vegetariani Vegani Carne > 1 v/mese Carni o Pesci > 1 v/sett Carne 1 v/mese o più Carni o Pesci > 1 v/mese o più ma < 1 v/sett Pesce > 1 v/mese o più ma tutte le altre carni < 1 v/mese Uova/Latticini 1 v/mese o più ma Pesce o altre Carni < 1 v/mese Uova/Latticini, Pesce e Carni < 1 v/mese EPIC FFQ + Recall 24 Valutazione, tramite FFQ delle Porzioni > grammi di alimento consumato per categorie di alimenti (es Carne rossa; Carni trasformate; Pollame). NO per tipologia di dieta. EPIC-Oxford OVS (Oxford Vegetarian Study) FFQ accurato Consumatori regolari di carne > 5 v/sett Bassi consumatori di carne < 5 v/sett Consumatori di Pesce Vegetariano e Vegani (insieme) Per le 6 più comuni cause di morte sono stati separati Nurse Healt Study (F) Percentuale di Proteine Animali o Vegetali espressa sul Totale dell’Energia consumata Health Profess. Follow-up Study (M) ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

35 PARAMETRI E CLASSIFICAZIONI UTILIZZATE NEI PRINCIPALI STUDI
Australian 45 and Up Questionario breve “NON vegetariani” Vegetariani (senza possibilità di distinguere sottocategorie) «Consumatori regolari di carne» Semi-Vegetariani Pesco-Vegetariani Lacto-Ovo-Vegetariani ? Vegani ? Carne Carni conserv. Pollame Pesci Per ciascuno 0 oppure ≥ 1 Totale ≥ 1 v/sett Per ciascuno 0 oppure ≤ 1 Totale ≤ 1 v/sett Carne NO Carni cons. NO Pollame NO Pesci ≥ 1 Metanalisi 112 studi RCT Non considera alcuna classificazione per tipologia di dieta ma solo gli effetti della sostituzione di proteine animali con vegetali ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

36 ADVENTIST HEALTH STUDIES (1958 – 2019 …)
Popolazione ad alta prevalenza di vegetariani > Possibile confondimento dovuto alla presenza di stili di vita e comportamenti non alimentari fortemente orientati alla salute > questi risultati non possono essere generalizzati a tutte le popolazioni ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

37 ADVENTIST HEALTH STUDY 1 (AHS-1) 1989
Risultati AHS 1 Le diete vegetariane (negli avventisti) si associano con una ridotta mortalità da tutte le cause e con un aumento della longevità ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

38 ADVENTIST HEALTH STUDY 1 (AHS-1) 1989
californiani avventisti con età media di 25 anni Lo studio ha come obiettivo la ricerca degli elementi salutari dello stile di vita degli avventisti Lo studio è condotto dalla università degli avventisti, la Loma Linda University Notizie Avventiste - Loma Linda University, della Chiesa avventista, è la prima in classifica in quanto a laureati che trovano significato nel loro lavoro. È il risultato di un sondaggio di PayScale.com che ha analizzato 1,4 milioni di ex studenti di college e università della nazione. PayScale, organizzazione che fornisce informazioni su stipendi, indennità e compensi, svolge ogni anno un sondaggio tra i laureati di oltre scuole americane ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

39 STUDIO FOLLOW-UP AVVENTISTI - AHS 2 (2013)
Questo studio longitudinale ha reclutato vegetariani all’interno di una popolazione ad alto tasso di vegetariani. Lo stile di vita di questa popolazione si caratterizza per la presenza di una tensione verso la salute: sono presenti molti possibili fattori salutari confondenti ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

40 ADVENTIST HEALTH STUDY 2 (AHS-2)
Tot. partecipanti uomini e donne ( ) Popolazione suddivisa secondo 5 tipologie di diete Non vegetariani (carne > 1 v/settimana; es. 2 v/sett) Semi-vegetariani (carne o pesce ≤ 1v/sett) Pesco-vegetariani (pesce ≥ 1 v/mese) Latto-Ovo-Vegetariani (pesce o carne < 1 v/mese) (!) Vegani (carne, uova, latticini < 1 v/mese) (!) ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

41 ADVENTIST HEALTH STUDY 2 (AHS-2) VEGETARIANI VS NON VEGETARIANI
Ridotta mortalità (circa 12%) per tutte le cause Non differenze significative nella mortalità per infarto del miocardio, cardiovasculopatie e cancro. In realtà, valutando separatamente i due sessi, si è osservata una differenza significativa in mortalità per infarto miocardico, cardiovasculopatie e stroke negli uomini e non nelle donne Ridotta mortalità per cause non legate a patologie cardiovascolari (patologie renali e diabete) ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

42 ADVENTIST HEALTH STUDY 2 (AHS-2)
BMI: DAI VEGANI AI VEGETARIANI AI NON VEGETARIANI 5 punti di BMI di differenza ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

43 ADVENTIST HEALTH STUDY 2 (AHS-2)
Ridotta mortalità per tutte le cause (circa 20%) nei pesco-vegetariani, con particolare rilevanza per infarto miocardico sia negli uomini che nelle donne Ridotta mortalità per tutte le cause nei LOV in entrambi i sessi e mortalità cardiovascolare negli uomini ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

44 ADVENTIST HEALTH STUDY-2 VS EPIC-OXFORD STUDY
ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

45 ADVENTIST HEALTH STUDY-2 VS EPIC OXFORD STUDY
Nutriente EPIC-Oxford AHS 2 Differenza FIBRA g/die Uomini 27,7 45,6 17,9 Donne 26,4 47,3 20,9 VITAMINA C mg/die 125 224 99 143 250 123 Questi due modelli, entrambi vegetariani, non sono uguali ! Differenti anche le motivazioni nella scelta vegetariana: Soggetti British (EPIC Oxford): la maggior parte è vegetariana per ragioni etiche o ambientali Avventisti (USA): la maggior parte è vegetariana perché questa dieta li fa sentire soggettivamente meglio (=) < Mortalità x tutte le cause > (- 12 %) ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

46 METANALISI SU 112 STUDI RANDOMIZZATI
(Siying S. Li et Al J Am Heart Assoc 2017;6:e006659) Metanalisi includente 112 trial controllati e randomizzati (durata > 3/sett) nei quali sono state sostituite Proteine animali con Proteine vegetali Sostituzione media di 30 g di proteine al giorno Non vengono fatte classificazioni per tipologia dietetica ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

47 METANALISI SU 112 STUDI RANDOMIZZATI
(Siying S. Li et Al J Am Heart Assoc 2017;6:e006659) Complessivamente 5774 adulti partecipanti, con e senza dislipidemia Obiettivo: studiare l’effetto della dieta sulle dislipidemie La sostituzione di 30 g/die di proteine animali con proteine vegetali (soia, legumi, noci) ha mostrato una modesta riduzione di LDL colesterolo e di colesterolo non HDL, meno marcata di apoB Si è verificata una riduzione del 4% del rischio di malattie cardiovascolari. ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

48 METANALISI SU 112 STUDI RANDOMIZZATI
(Siying S. Li et Al J Am Heart Assoc 2017;6:e006659) MECCANISMI TRAMITE I QUALI LE PROTEINE VEGETALI POTREBBERO APPORTARE BENEFICI SUL QUADRO LIPIDICO E, CONSEGUENTEMENTE SULLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI: Agiscono come veicolo per altri agenti antiaterogeni quali steroli vegetali e fibre solubili, al contrario di quelle animali che veicolano grassi saturi e colesterolo In modelli animali la lisina di cui sono ricche le proteine animali aumenta il colesterolo, mentre l’arginina di cui sono ricche le proteine vegetali sembra avere l’effetto opposto ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

49 ANALISI DI 2 STUDI DI COORTE (2016)
(Nurses Health Study fino al 2012) (Health Professionals Follow-up Study fino al 2012) Due studi in cui viene calcolato l’apporto proteico al momento dell’arruolamento e successivamente ogni 4 anni mediante FFQ con riferimenti a porzioni standard Non vengono fatte classificazioni per tipologia dietetica ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

50 Partecipanti 85013 donne e 46329 uomini
Nurses’ Health Study (NHS) ( ) Health Professionals Follow up Study (HPFS) ( ) M. Song et Al: JAMA Intern Med 2016 oct 1:176 (10) Partecipanti donne e uomini SE 10% in più sull’energia totale di proteine animali Maggiore mortalità per tutte le cause, in particolare per patologie cardiovascolari (effetto più marcato in pazienti obesi o forti bevitori) SE 3% in più sull’energia totale di proteine vegetali Minore mortalità per tutte le cause, in particolare per patologie cardiovascolari. L’associazione è più marcata in partecipanti di età >65 aa o > 80 aa, con almeno 1 fattore di rischio (fumatori, forti bevitori, sovrappeso/obesi e fisicamente inattivi) ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

51 Nurses’ Health Study (NHS) (1980-2012)
Health Professionals Follow up Study (HPFS) ( ) M. Song et Al: JAMA Intern Med 2016 oct 1:176 (10) Suddivisi i partecipanti in due gruppi differenti per stile di vita, le associazioni con mortalità per tutte le cause e mortalità per patologie cardiovascolari era limitata al gruppo con stile di vita peggiore (cioè che avevano almeno un fattore di rischio tra alcol, sedentarietà, fumo ecc.) ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

52 ANALISI DI 2 STUDI DI COORTE (2016)
(Nurses Health Study fino al 2012) (Health Professionals Follow-up Study fino al 2012) ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

53 UN AUMENTO DI 1 PORZIONE/DIE PER CIASCUN TIPO DI CARNE
Nurses’ Health Study ( ) - Health Professionals Follow up Study ( ) An Pan et Al: Arch Intern Med 2012;172(7) UN AUMENTO DI 1 PORZIONE/DIE PER CIASCUN TIPO DI CARNE Mortalità totale Mortalità cardiovascolare Mortalità per cancro Carne rossa totale + 12 % + 16 % + 10 % Carne rossa + 13 % + 18 % Carne trasformata + 20 % + 21 % ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

54 An Pan et Al: Arch Intern Med 2012;172(7)
Nurses’ Health Study ( ) - Health Professionals Follow up Study ( ) An Pan et Al: Arch Intern Med 2012;172(7) Variazione della mortalità con la sostituzione di una porzione di carne rossa totale con una di ogni alimento elencato Pesce Pollame Noci Legumi Latticini a basso contenuto di grassi Cereali integrali Mortalità totale - 7 % - 14 % - 19 % - 10 % ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

55 An Pan et Al: Arch Intern Med 2012;172(7)
Nurses’ Health Study ( ) - Health Professionals Follow up Study ( ) An Pan et Al: Arch Intern Med 2012;172(7) CONCLUSIONI Con il consumo di ½ porzione al giorno in meno di carne rossa totale lungo l’arco di tempo dello studio ci sarebbe stato il 9,3 % in meno di mortalità per tutte le cause negli uomini e 7,6 % nelle donne Per quanto riguarda la mortalità cardiovascolare ci sarebbe stato l’8,6 % in meno negli uomini ed il 12,2 % nelle donne ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

56 = 45 g di carne trasformata
RELAZIONE DOSE-RISPOSTA TRA ASSUNZIONE DI CARNE ROSSA E MORTALITÀ PER TUTTE LE CAUSE Da: An Pan et Al: Red meat consumption and mortality: results from 2 prospective cohort studies. Arch Intern Med 2012;172(7) A) Health Professionals Follow up Study B) Nurses’ Health Study 1 Porzione: = 85 g carne rossa = 45 g di carne trasformata

57 CONSUMO DI CARNE E DIABETE TIPO 2
Da D.Aune el Al: diabetologia 2009;52:2277 ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

58 CONSUMO DI CARNE E DIABETE TIPO 2 (metanalisi su 12 studi di coorte)
Da D.Aune el Al: diabetologia 2009;52:2277 Carne totale: consumo più elevato vs più basso 120 g/die carne totale

59 CONSUMO DI CARNE E DIABETE TIPO 2 (metanalisi su 12 studi di coorte)
Da D.Aune el Al: diabetologia 2009;52:2277 Carne rossa: consumo più elevato vs più basso 120 g/die carne rossa

60 S. Mihrshahi et al: Prev Med. 2017 Apr;97:1-7
THE 45 AND UP STUDY (2016) S. Mihrshahi et al: Prev Med Apr;97:1-7 ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

61 S. Mihrshahi et al: Prev Med. 2017 Apr;97:1-7
THE 45 AND UP STUDY (2016) S. Mihrshahi et al: Prev Med Apr;97:1-7 Studio di corte, partecipanti > 45 anni, Australia Partecipanti campionati dal database Medicare Australia (ha risposto il 18% degli invitati) (National Health Care): coinvolto il 10% della popolazione del New South Wales Follw-up medio di 6,1 anni Distribuzione dei partecipanti per categorie dietetiche: 98,1% consumatori regolari di carne 0,46% pesco-vegetariani 0,82% semi-vegetariani 0,63% vegetariani ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

62 S. Mihrshahi et al: Prev Med. 2017 Apr;97:1-7
THE 45 AND UP STUDY (2016) S. Mihrshahi et al: Prev Med Apr;97:1-7 Dopo l’aggiustamento per potenziali fattori confondenti (sesso; età; BMI; livello educativo; stato coniugale; residenza in campagna/città; stile di vita > fumo, attività fisica, alcol; pregresse diagnosi di patologie importanti negli ultimi 10 anni > ipertensione,diabete, cardiopatie, cancro): NON è risultata una significativa differenza in mortalità per tutte le cause tra vegetariani e non vegetariani - NON si è evidenziata una significativa differenza in rischio di mortalità tra pesco-vegetariani o semi-vegetariani verso regolari consumatori di carne ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

63 S. Mihrshahi et al: Prev Med. 2017 Apr;97:1-7
THE 45 AND UP STUDY (2016) S. Mihrshahi et al: Prev Med Apr;97:1-7 Gli autori ipotizzano che questa mancanza di associazione possa dipendere anche dal fatto che di recente le diete basate su cibi vegetali e cereali integrali (vegetariane o quasi) sono state rimpiazzate da diete, sempre a prevalenza vegetale, basate su prodotti derivati dalla soia, carboidrati raffinati ad alto contenuto di zucchero, snack altamente trasformati e cibi fast-food. ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

64 CONSIDERAZIONI PERSONALI
THE 45 AND UP STUDY (2016) S. Mihrshahi et al: Prev Med Apr;97:1-7 CONSIDERAZIONI PERSONALI … non basta dire “vegetariano” … “le diete vegetariane non sono tutte uguali” Franco Califano ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

65 PROTEINE ANIMALI O VEGETALI ?
CONCLUSIONI 1 L’aumento del consumo di proteine animali comporta un maggior rischio di mortalità totale, per patologie cardiovascolari e per cancro, anche se i risultati non sempre sono conclusivi Non tutte le proteine animali sono uguali, infatti il rischio è maggiore per la carne rossa fresca e soprattutto trasformata, pesce e pollame sembrano essere addirittura protettivi In genere i soggetti che consumano maggiormente proteine animali hanno uno stile di vita più scorretto (BMI + elevato, fumo, alcool, inattività fisica, consumano meno fibre e alimenti integrali). La sostituzione di proteine animali con vegetali ha più impatto in soggetti, maschi, >65aa che abbiano uno stile di vita più scorretto. ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

66 PROTEINE ANIMALI O VEGETALI ?
CONCLUSIONI 2 Un’alimentazione equilibrata, varia e senza eccessi è l’approccio dietetico più corretto per mantenere un buono stato di salute Non dimentichiamo uno stile di vita corretto ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

67 RACCOMANDAZIONI & LINEE GUIDA
La maggior parte delle Linee Guida e delle Raccomandazioni nutrizionali, sono state costruite sulla base di studi con lunghi follow up e tendono tutte a convergere su alcuni punti fondamentali, il primo dei quali ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

68 RACCOMANDAZIONI & LINEE GUIDA
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69 RACCOMANDAZIONI ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

70 Raccomandazioni del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF) 2007-2017
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71 MODELLI ALIMENTARI SALUTARI
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72 LINEE GUIDA NEL MONDO: CONVERGENZE
Dieta Mediterranea ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

73 ANCHE LE LINEE GUIDA USA CONSIGLIANO LA MEDITERRANEA !
E la dieta vegetariana (LOV) non è molto differente da quella Mediterranea Dieta Mediterranea Dieta Vegetariana ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

74 ANCHE LE LINEE GUIDA USA CONSIGLIANO LA MEDITERRANEA !
ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOC Igiene Alimenti Nutrizione Dr.ssa Claudia Chiarino e dott. Narciso Cazzato

75 ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria
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76 … … ATS BRIANZA Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria
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