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VIVERE L’EVANGELO LEZIONE 10 DELLA SCUOLA DEL SABATO

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Presentazione sul tema: "VIVERE L’EVANGELO LEZIONE 10 DELLA SCUOLA DEL SABATO"— Transcript della presentazione:

1 VIVERE L’EVANGELO LEZIONE 10 DELLA SCUOLA DEL SABATO
3 TRIMESTRE SABATO 7 SETTEMBRE 2019 VIVERE L’EVANGELO

2 L’Evangelo dell’amore L’Evangelo e il peccato
L’Evangelo sono le buone notizie della salvezza. Questa salvezza è offerta gratuitamente all’uomo da Dio. L’Evangelo non è qualcosa di teorico, ma di pratico. Non possiamo accettare la salvezza e continuare ad essere le stesse persone, nè continuare a vivere nello stesso modo. Poiché i nostri pensieri e le nostre azioni devono cambiare, in che modo dobbiamo vivere l’Evangelo? L’Evangelo dell’amore L’Evangelo e il peccato L’evangelo e le buone opere L’Evangelo inclusivo L’Evangelo eterno e le buone azioni

3 L’EVANGELO DELL’AMORE
“Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16) La base dell’evangelo è l’amore. Non il nostro amore, ma l’amore di Dio. Il Suo amore ci porta a prodigare i suoi benefici a tutti, sia nel bene che nel male, sia ai giusti che agli ingiusti. (Matteo 5:45) Dio non ama solo noi che abbiamo accettato l’Evangelo. Lui ama coloro che noi amiamo, e i nostri amici. Ama anche quelli che non ci sono simpatici, e quelli che ci fanno del male. Condividendo l’Evangelo con loro, diventiamo canali dell’amore di Dio.

4 L’EVANGELO E iL PEcCATO
“E Gesù, smontato dalla barca, vide una gran moltitudine; n'ebbe compassione, e ne guarì gl'infermi” (Matteo 14:14) Davanti alla malattia, al dolore e alla morte, “Gesù pianse” (Giov. 11:35). Possiamo percepire ovunque i terribili risultati della presenza del peccato in questo mondo. Molte volte, è il peccato delle persone che produce amari frutti. I profeti antichi si lamentavano, gemevano e piangevano per l’egoismo, l’avidità, l’ingiustizia e la malvagità delle persone. (Salmo 35; Geremia 9) Accettare l’Evangelo, pentendoci dei nostri peccati e abbandonandoli, è il primo passo verso il cambiamento. L’amore e la compassione che manifestano quelli che accettano l’Evangelo mitigano i nefasti risultati del peccato.

5 L’EVANGELO E LE OPERE BUONE
“infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha innanzi preparate affinché le pratichiamo” (Efesini 2:10) Quando Paolo dice che siamo salvati per grazia, puntualizza: “non per opere” (Efesini 2:8-9). Non possiamo aggiungere nulla al sacrificio di Gesù. Non possiamo fare nessuna opera per meritare o pagare la nostra redenzione. Tuttavia, accettando la grazia divina, siamo creati a “sua immagine […] per buone opere”. In altre parole, ci uniamo a Dio per cercare di sanare e restaurare il danno e la sofferenza nella vita degli altri. La nostra preoccupazione per gli altri è il riflesso dell’amore che Dio ha dimostrato per noi. (1ª Giovanni 3:16-17)

6 L’EVANGELO INCLUSIVO “Qui non c'è Greco e Giudeo, circoncisione e incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è ogni cosa e in tutti” (Colossesi 3:11) Benché l’Evangelo doveva essere proclamato in tutto il mondo (Atti 1:8), la chiesa tardò a comprendere ciò che questo includeva. Lentamente, la chiesa accettò l’idea di includere tutte le persone tra quelli a cui avrebbe dovuto portare la buona novella. Perché l’Evangelo include tutti? TUTTI abbiamo un Padre: Dio (Malachia 2:10). TUTTI descendiamo dalla stessa coppia: Adamo ed Eva (Atti 17:26). TUTTI abbiamo peccato (Romani 3:23). TUTTI siamo uno in Cristo (Galati 3:28). Se tutti hanno lo stesso diritto a ricevere le benedizioni dell’Evangelo, non fermiamoci a pensare chi dobbiamo servire. Semplicemente, andiamo e serviamo.

7 L’EVANGELO ETERNO E LE BUONE AZIONI
“Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo, recante l'evangelo eterno per annunziarlo a quelli che abitano sulla terra, e ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo; e diceva con gran voce: Temete Iddio e dategli gloria poiché l'ora del suo giudizio è venuta; e adorate Colui che ha fatto il cielo e la terra e il mare e le fonti delle acque.” (Apocalisse 14:6-7) La proclamazione dell’Evangelo eterno nel tempo della fine riunisce tre elementi chiave riguardo la preoccupazione di Dio per il male, la povertà e l’oppressione: Il giudizio. Dio ascolta il grido degli oppressi e, alla fine, gli farà giustizia. L’adorazione. L’adorazione che Dio vuole ricevere si manifesta con atti di bontà verso i poveri e i bisognosi (Isaia 58:6-7) La Creazione. Tutti siamo stati creati a Sua immagine, nessuno deve essere sfruttato o oppresso da un altro. Nel tempo della fine, Dio ha un popolo che proclama l’Evangelo e difende la giustizia in mezzo a un mondo di peccato.

8 “Quando facciamo tesoro dell’amore di Cristo nel cuore, è come un dolce profumo, non lo si può nascondere. La sua santa influenza sarà sentita da tutti coloro con cui ci relazioniamo. Lo spirito di Cristo nel cuore è come una fonte nel deserto, che si sparge per rinfrescare ovunque, e risveglia in coloro che stanno per perire l’ansia di bere l’acqua della vita. L’amore per il Signore Gesù si manifesterà col desiderio di operare come Lui ha operato, per beneficiare ed elevare l’umanità. Ci ispirerà amore, tenerezza e simpatía per tutte le creature che godono delle cure del nostro Padre celeste” E.G.W. (La vita migliore)


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