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La Grecia tra 404 e 362 a.C.: la fine delle egemonie cittadine.

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Presentazione sul tema: "La Grecia tra 404 e 362 a.C.: la fine delle egemonie cittadine."— Transcript della presentazione:

1 La Grecia tra 404 e 362 a.C.: la fine delle egemonie cittadine.
Lezione 8. La Grecia tra 404 e 362 a.C.: la fine delle egemonie cittadine.

2 Primavera 404: Atene si arrende a Lisandro e rinuncia a tre capisaldi della sua identità: la democrazia, le Lunghe Mura, la flotta da guerra.

3 Il tesoro degli Acantii, contenente una statua, offerte e un deposito di denaro di Lisandro
La posizione del monumento dei ‘Navarchi’, vicinissimo all’entrata S-E del santuario Lisandro alimenta il ‘culto della personalità’: cresce la presenza spartana a Delfi. Il gruppo scultoreo dei ‘Navarchi’ dedicato da Lisandro nel 405: raffigurava tra l’altro l’ammiraglio spartano incoronato dal dio Poseidone.

4 Sparta: una piccola città…
Da sinistra: una pianta della città antica di Sparta; una veduta della città moderna; le rovine del santuario di Artemide Orthia. Tucidide, Storie I 10, 2: Se infatti la città degli Spartani fosse abbandonata e sopravvivessero solo i santuari e le fondamenta degli edifici, penso che, una volta trascorso molto tempo, i posteri difficilmente crederebbero che la loro potenza sia stata corrispondente alla loro gloria: eppure essi controllano i 2/5 del Peloponneso e su tutta la regione, oltre che su molti alleati posti all’esterno, esercitano la loro egemonia. Tuttavia, dato che la città non è fortemente accentrata e non ha santuari ed edifici sontuosi, ma è abitata per villaggi, secondo il modo antico della Grecia, potrebbe sembrare ben meno importante. Se invece la stessa cosa toccasse agli Ateniesi, dall’apparenza visibile della città si dedurrebbe una potenza doppia di quella che è in realtà.

5 …alla testa di un grande impero

6 La storia del IV secolo è policentrica: è un effetto della natura delle fonti disponibili?
Senofonte continua la tradizione delle opere di ‘storia generale’, ma attraversa vari generi letterari. Altri storici (anonimo autore delle ‘Elleniche di Ossirinco’, Teopompo di Chio) completano l’opera di Tucidide, ma abbiamo solo estratti o frammenti delle loro opere. Molte opere di storia locale, anche queste giunte solo in frammenti. Tradizione biografica: ne leggiamo, in età romana, Plutarco (per il periodo che ci interessa, si vd. le vite di Lisandro, Agesilao, Pelopida). Sempre più numerose le iscrizioni, da un numero crescente di località. Importante anche il contributo delle monete.

7 La struttura e i contenuti delle Elleniche di Senofonte
I 1, 1 – II 3, 9: conclusione della narrazione tucididea della guerra del Peloponneso (dal 411 alla resa di Atene nel 404). II 3, 11-4, 43: vicende interne di Atene. III 1, 4 – IV 1: campagne spartane in Asia. III 5; IV 2 – V 1: guerra di Corinto, fino alla pace di Antalcida. V 2 – 3: apogeo dell’egemonia spartana. V 4 – VI 4: ascesa di Tebe e progressivo declino di Sparta, fino alla battaglia di Leuttra. VI 5 – VII 5: egemonia tebana: gli anni tra le due battaglie di Leuttra e di Mantinea.

8 I momenti-chiave dell’età dell’egemonia spartana
404: Atene si arrende a Lisandro. Tirannide dei Trenta ad Atene. 403: ripristino della democrazia ad Atene. 401/0: eliminate le ultime resistenze oligarchiche ad Atene. Spedizione dei Diecimila. : campagne militari spartane in Asia. Sale al trono di Sparta Agesilao II, della dinastia degli Euripontidi ( ). 399 ca.: a Sparta, fallita congiura di Cinadone. 395: Sparta interviene contro la Beozia. Morte di Lisandro nell’assedio di Aliarto. 394-3: il generale ateniese Conone collabora con i Persiani e sconfigge gli Spartani a Cnido. Atene recupera terreno nell’Egeo e ricostruisce le Lunghe Mura. 392-1: il diplomatico Antalcida apre la strada a un riavvicinamento Sparta-Persia. In Grecia Argo ‘assorbe’ Corinto. 390: offensiva di Agesilao nel Peloponneso. 386: ‘pace del Re’ o ‘di Antalcida’, conclusa a Sardi: Cipro e le città greche d’Asia restano persiane; le città greche d’Europa e dell’Egeo sono autonome; è introdotto il principio della koinè eirene (‘pace generale’). 382-79: Sparta interviene al nord contro Olinto e la lega calcidica, in grande espansione; inoltre, insedia una guarnigione nella rocca Cadmea di Tebe. Gli esuli tebani si rifugiano ad Atene. 377: nasce, su nuovi princìpi, la seconda lega navale ateniese. 371: congresso di pace a Sparta. I Tebani pretendono di prestare giuramento a nome di tutta la Beozia. Il re spartano Cleombroto invade la Beozia ma subisce una decisiva sconfitta a Leuttra.

9 386 a.C.: uno spartiacque decisivo nella storia dell’egemonia spartana
 gli Spartani ‘abbandonano’ i Greci d’Asia in mano ai Persiani  è sancito il principio dell’autonomia fra le città della Grecia ‘europea’ ed egea  entra in crisi il principio delle egemonie cittadine

10 386: i Greci d’Asia ‘abbandonati’ al Re.

11 La Calcidica e la Beozia: due aree in cui il principio di autonomia è messo in discussione
La Beozia nel IV secolo: uno stato federale (ethnos) con molte poleis e una polis egemone

12 382-79: Sparta interviene al nord contro l’espansione di Olinto

13 Il ‘decreto di Aristotele’ o ‘stele di Nausinico’ (IG II2 43), nel Museo Epigrafico di Atene: Atene approfitta dei termini della ‘pace del Re’ per rifondare la lega navale.

14 Il ‘decreto di Aristotele’ (IG II2 43), ll. 5-41, trad. di M
Il ‘decreto di Aristotele’ (IG II2 43), ll. 5-41, trad. di M. Faraguna, da C. Antonetti – S. De Vido, Iscrizioni greche. Un’antologia, Roma 2017, n° 37. (…) E’ stato deciso dal consiglio e dal popolo. (…) Aristotele propose. Alla buona fortuna degli Ateniesi e degli alleati degli Ateniesi. Affinché i Lacedemoni lascino che i Greci vivano in pace liberi ed autonomi, nel possesso sicuro di tutto il loro territorio e affinché siano sovrane e durino nel tempo la pace e l’amicizia che i Greci e il re giurarono secondo gli accordi, sia deciso dal popolo: Se qualcuno dei Greci o dei barbari che vivono in Europa o degli isolani, quanti non sono soggetti al re, vuole essere alleato degli Ateniesi e dei loro alleati, gli sia lecito [farlo] rimanendo libero e autonomo, governandosi con la costituzione che vuole, senza ricevere guarnigioni né accogliere governatori né versare tributo, alle stesse condizioni dei Chii e dei Tebani e degli altri alleati. (…) A partire dall’arcontato di Nausinico non sia consentito a nessun Ateniese, né a titolo privato né pubblico, di acquisire la proprietà di alcuna casa o terreno nei territori degli alleati né mediante acquisto né ricevendo il bene in ipoteca né in nessun altro modo. (…)

15 386, pace di Antalcida: è anche la prima occasione in cui Tebe emerge come possibile avversaria di Sparta, contestando l’applicazione del principio di autonomia alla Beozia. 382-79: Sparta interviene al nord contro Olinto e la lega calcidica, in grande espansione. Febida, fratello di uno dei re spartani, insedia una guarnigione nella rocca Cadmea di Tebe. Gli esuli tebani si rifugiano ad Atene. 379/8: ritiro del presidio spartano; alleanza Tebe-Atene. 378/7: nasce, su nuovi princìpi (autonomia, rispetto della pace comune), la seconda lega navale ateniese, in esplicita funzione antispartana. 375: un accordo di pace Atene-Sparta sancisce i progressi della nuova lega ateniese. 374-2: Tebe rafforza il proprio controllo sulla Beozia e distrugge Platea. 371: congresso di pace a Sparta. I Tebani pretendono di prestare giuramento a nome di tutta la Beozia: prima apparizione di Epaminonda sulla scena ‘internazionale’. Il re spartano Cleombroto invade la Beozia ma subisce una decisiva sconfitta a Leuttra, cadendo in battaglia insieme a 400 Spartiati.

16 La battaglia di Leuttra: finisce il mito della invincibilità spartana

17 La Beozia nel IV secolo: uno stato federale (ethnos) con molte poleis e una polis egemone

18 Il Peloponneso dopo il 371 a. C
Il Peloponneso dopo il 371 a.C.: dall’egemonia spartana alla frammentazione Il Peloponneso dopo Leuttra e le sue ‘nuove’ città. A destra, in alto, il teatro di Megalopoli; in basso, un tratto delle mura di Messene.

19 La natura ‘diversificata’ dell’egemonia tebana:
 Controllo diretto sulla Beozia e soppressione delle autonomie locali  Interferenze nelle vicende interne di alcune regioni (Tessaglia, Macedonia)  Altrove, sostegno ai processi autonomistici; in particolare, nel Peloponneso, in funzione antispartana (alleanza con l’Acaia; nascita della lega arcade; indipendenza della Messenia). Da una spaccatura interna alla lega arcade nasce il conflitto che porta, nel 362, alla battaglia di Mantinea, in cui muore Epaminonda.

20 Il famoso giudizio di Senofonte sulla battaglia di Mantinea (362)
Senofonte, Elleniche VII 5, 26-27: Touvtwn de; pracqevntwn toujnantivon ejgegevnhto ou\ ejnovmisan pavnteı a[nqrwpoi e[sesqai. Sunelhluquivaı ga;r scedo;n aJpavshı th`ı JEllavdoı kai; ajntitetagmevnwn, oujdei;ı h\n o{stiı oujk w/[eto, eij mavch e[soito, tou;ı me;n krathvsantaı a[rxein, tou;ı de; krathqevntaı uJphkovouı e[sesqai: oJ de; qeo;ı ou{twı ejpoivhsen w{ste ajmfovteroi me;n trovpaion wJı nenikhkovteı ejsthvsanto, tou;ı de; iJstamevnouı oujdevteroi ejkwvluon, nekrou;ı de; ajmfovteroi me;n wJı nenikhkovteı uJpospovndouı ajpevdosan, ajmfovteroi de; wJı hJtthmevnoi uJpospovndouı ajpelavmbanon, nenikhkevnai de; favskonteı eJkavteroi ou[te cwvra/ ou[te povlei ou[t jajrch/` oujdevteroi oujde;n plevon e[conteı ejfavnhsan h] pri;n th;n mavchn genevsqai: ajkrisiva de; kai; tarach; e[ti pleivwn meta; th;n mavchn ejgevneto h] provsqen ejn th/` JEllavdi. jEmoi; me;n dh; mevcri touvtou grafevsqw: ta; de; meta; tau`ta i[swı a[llw/ melhvsei. Dopo questi avvenimenti accadde il contrario di quanto tutti si aspettavano sarebbe accaduto. Poiché infatti (a Mantinea) era convenuta e si era affrontata quasi tutta la Grecia, non c’era chi non pensasse che, se ci fosse stata una battaglia, i vincitori avrebbero comandato e i vinti sarebbero stati assoggettati: gli dèi invece fecero in modo che gli uni e gli altri erigessero un trofeo come se avessero vinto, senza che nessuno dei due impedisse all’altro di erigerlo; che gli uni e gli altri restituissero i morti dietro concessione di una tregua come se avessero vinto, ed entrambi li recuperarono sotto la protezione della tregua come se fossero stati sconfitti; e che, pur dichiarandosi entrambi vincitori, né gli uni né gli altri risultarono fare progressi, né come territorio, né come città controllate, né come potere, rispetto a prima della battaglia: l’incertezza e la confusione furono in Grecia, dopo la battaglia, ancora maggiori di prima. Qui termini la mia opera: degli eventi successivi forse si occuperà qualcun altro.


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