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A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
Elementi di PRIMO SOCCORSO A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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PERCHE’ STIAMO PARLANDO DI PRIMO SOCCORSO? Perché TUTTI possiamo trovarci nelle condizioni di dovere prestare aiuto. Bastano delle semplici manovre e un comportamento corretto per salvare la vita di una persona (amico/a, parente, collega di lavoro, vicino di casa, conoscente…) A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Il PRIMO SOCCORSO è l’aiuto che CHIUNQUE può prestare ad una o più persone, vittime di un trauma o di un malore, in attesa dell’arrivo di un soccorso qualificato. Il PRONTO SOCCORSO è effettuato solo da medici, infermieri, volontari opportunamente addestrati, con strumenti e terapie adeguate, sul luogo dell’evento, durante il trasporto e all’ospedale. A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Quindi il PRIMO SOCCORRITORE rappresenta un importante ponte fra l’evento (infortunio, malore) e il SOCCORSO QUALIFICATO. PRIMO SOCCORSO A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Omissione di soccorso (art. 593 C.P.) Il reato è consumato da chiunque”...trovando abbandonato...persona incapace di provvedere a sé stessa omette di darne avviso all’Autorità. Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso alle Autorità.” A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Stato di necessità (art. 54 C.P.) Non è punibile chi abbia commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo non da lui volontariamente causato né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionale al pericolo. A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Alcune considerazioni
Consenso informato Nelle decisioni prese nei confronti di una persona cosciente e maggiorenne bisogna tenere conto anche del parere della vittima. Es. chiamare un’ambulanza o un medico o un familiare . Se la persona non è in grado di esprimere la propria volontà si considera il consenso implicito. Responsabilità per i beni altrui Diritto alla discrezione A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Il soccorritore occasionale: Non deve mai sostituirsi al medico Non deve mai azzardare manovre che non sa fare Non deve cercare di essere eroe né di fare miracoli Non deve farsi prendere dal panico Non deve somministrare liquidi all’infortunato Non deve trasportare l’infortunato …….MA DEVE FARE IL POSSIBILE! Proteggere l’infortunato da ulteriori rischi Favorire la sua sopravvivenza Saper distinguere i casi urgenti dai casi gravi ma non urgenti Allontanare la folla Saper effettuare una corretta chiamata di soccorso Effettuare sostegno morale Se presente un medico offriamo la nostra collaborazione A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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URGENZA: la vita dell’infortunato è in pericolo bisogna intervenire immediatamente GRAVITA’: non comporta necessariamente l’urgenza, aspettiamo il soccorso qualificato A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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CLASSIFICAZIONE DELLE URGENZE
CODICE ROSSO Pericolo di vita IMMEDIATO. Compromissione di una o più delle funzioni vitali. CODICE GIALLO Situazione URGENTE. Alterazione di una o più funzioni vitali. CODICE VERDE Non vi è pericolo di vita. È necessaria comunque una valutazione medica che può però essere dilazionata nel tempo. CODICE BIANCO Non vi è pericolo di vita. La situazione dovrebbe essere risolta attraverso la medicina di base. A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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QUANDO IL CASO E’ URGENTE? QUANDO SONO COMPROMESSE LE FUNZIONI VITALI: FUNZIONE NERVOSA COSCIENZA FUNZIONE RESPIRATORIA RESPIRO FUNZIONE CIRCOLATORIA CIRCOLO A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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COSCIENZA IL TRIANGOLO DELLA VITA RESPIRO CIRCOLO A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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IL CUORE A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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CIRCOLATORIO APPARATO A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Normalmente compiamo, a riposo, atti respiratori/minuto I bambini piccoli arrivano anche a 40 atti respiratori/minuto A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Insufficienza respiratoria
Il polmone non è in grado di ossigenare bene l’organismo: si crea dopo la dispnea, cioè un aumento del lavoro respiratorio associato ad uno scarso scambio gassoso SINTOMI: tachipnea/bradipnea, cianosi, alterazione dello stato mentale A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Respirazione e circolazione sono regolati da centri nervosi presenti nel ponte e midollo allungato (o bulbo), che si trovano alla base dell’encefalo e che precedono il midollo spinale. A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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…..alcune considerazioni…..
Se si arresta il respiro, il cuore continua a battere solo per 7-8 minuti Lesioni al bulbo portano all’arresto della respirazione e all’arresto cardiaco Se il cuore è il primo a fermarsi, quasi immediatamente si verifica l’arresto respiratorio L’anossia cerebrale provoca lesioni irreparabili dopo 4-5 minuti Dopo 8-10minuti di anossia si ha la “morte cerebrale” A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Catena della Sopravvivenza
ACCESSO PRECOCE RIANIMAZIONE AVANZATA PRECOCE DEFIBRILLAZIONE PRECOCE BLS PRECOCE A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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B.L.S. = BASIC LIFE SUPPORT Valutare la dinamica dell’evento (trauma, malore, …) Agire in sicurezza: autoprotezione Esame dell’infortunato Allarme o chiamata di soccorso Continuo l’esame dell’infortunato Praticare i “gesti” previsti per quel tipo di incidente Completare l’assistenza fino all’arrivo del soccorso qualificato A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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1:VALUTARE LA SCENA 2: PROTEZIONE La scena è sicura? Ci sono pericoli? A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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QUALE RISCHIO? Rischio biologico: sangue, urine, feci, vomito, sperma, saliva Rischio chimico: incidenti con autocisterne, fumi sprigionati da incendi, ustioni da sostanze chimiche, interventi in cantieri edili e siti industriali Rischio fisico: radiazioni, elettricità, incendi, rumori e vibrazioni, ambienti molto umidi molto caldi oppure molto freddi Rischio movimentazione manuale carichi: lesioni dorso dorso-lombari a carico strutture ossee, muscolari, tendinee, nervose e vascolari A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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METODO DELL’ABC A = AIRWAYS (Vie Aeree) Controllare la facoltà di risposta (È cosciente? È incosciente?) Assicurare la pervietà delle vie aeree B = BREATHING (Respiro) Controllare l’attività respiratoria C = CIRCULATION (Circolo) Controllare la presenza di segni di circolo In assenza di respiro o di respiro anormale praticare R.C.P. = rianimazione cardio polmonare A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Signore, signore mi sente?
3: Esame dell’infortunato STATO DI COSCIENZA Signore, signore mi sente? SE E’ COSCIENTE SIGNIFICA CHE RESPIRA E CHE IL CUORE BATTE Si prosegue l’ispezione con calma…. E si decide come procedere…. A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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4: ALLARME O CHIAMATA DI SOCCORSO
Aiuto! Chiamate il 118! SE NON E’ COSCIENTE, cioè non risponde alle domande né agli stimoli, URGENZA 118 A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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ATTIVAZIONE DELLA CENTRALE OPERATIVA 118 Nome Via-Nr. Civico Località Riferimenti Telefono Ha visto l’accaduto Vede l’infortunato ………… A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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5: Continuo l’esame dell’infortunato RESPIRO
a. DEVO LIBERARE LE VIE AEREE! N.B. SE SI TRATTA DI UN TRAUMATIZZATO VALUTARE SE E’ IL CASO DI IPERESTENDERE IL CAPO o se è meglio solo sollevare la mandibola Iperestendi il capo sollevando il mento Apri la bocca e verifica presenza corpi estranei A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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5: Continuo l’esame dell’infortunato RESPIRO
b. VALUTO L’ATTIVITA’ REPIRATORIA A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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6: AZIONI SE RESPIRA SE NON RESPIRA PLS POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA RCP 30 COMPRESSIONI TORACICHE ESTERNE alternate a 2 INSUFFLAZIONI A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Posizione laterale di sicurezza
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Rianimazione cardiopolmonare
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Rianimazione cardiopolmonare
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2 ventilazioni efficaci di circa 1” l’una
Rianimazione cardiopolmonare 2 ventilazioni efficaci di circa 1” l’una A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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……considerazioni…. La RCP va eseguita su una superficie rigida, non su un letto o su un divano! Le ventilazioni vanno eseguite con il capo ben iperesteso e non devono essere troppo energiche o veloci, si rischia che entri aria nello stomaco con conseguente vomito Se il soccorritore non se la sente può anche eseguire solo le compressioni o fare la respirazione bocca-naso A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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7: COMPLETO L’ASSISTENZA
La sequenza 30 compressioni/2 insufflazioni viene interrotta solo quando: riprende la respirazione efficace, arriva il soccorso avanzato, il soccorritore è esaurito fisicamente! A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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CAUSE DI ARRESTO RESPIRATORIO
L’aria non arriva ai polmoni L’aria che arriva è alterata Arresto cardiaco Ostacolo Paralisi muscoli respiratori Compressione toraco-addominale esterna Trauma Carenza di ossigeno Eccesso di anidride carbonica Gas tossici A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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CAUSE DI ARRESTO RESPIRATORIO
OSTRUZIONE DA CORPO ESTRANEO L’aria non arriva ai polmoni Se l’ostruzione è incompleta, il soggetto tossisce e, piano piano, dovrebbe riprendere a respirare normalmente Se l’ostruzione è completa, il soggetto non respira, non tossisce, non parla; si porta le mani alla gola, diventa cianotico e perde la coscienza A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Manovre di disostruzione
5 colpi dorsali Manovra di Heimlich (5 compressioni addominali) Si continua alternando 5 colpi dorsali a 5 compressioni addominali fino a quando non viene espulso il corpo estraneo oppure non vi è perdita di coscienza. Sul paziente non più cosciente si inizia con RCP A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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ANNEGAMENTO L'evento deve essere trattato come un qualsiasi caso di arresto cardiaco. Ricorda sempre di agire in sicurezza! Chiamare il prima possibile il 118 Procedere secondo le indicazioni BLS: se la vittima non respira (verificarlo con la manovra GAS), eseguire il massaggio cardiaco e le respirazioni nel classico rapporto 30:2. Nelle linee guida recenti non hanno invece alcuna indicazione certe manovre, viste spesso nei film, eseguite per rimuovere l'acqua dai polmoni. A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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CAUSE DI ARRESTO RESPIRATORIO
Paralisi muscoli respiratori FOLGORAZIONE Autoprotezione Non toccare l’infortunato se non si è staccata la corrente Con l’alta tensione retrocedere e dare allarme Se respira: PLS Se non respira: RCP A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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CAUSE DI ARRESTO RESPIRATORIO
Paralisi muscoli respiratori AVVELENAMENTO Da farmaci Da alcol Da droghe Depressori bulbari Non far addormentare la persona Farla vomitare solo se è ben cosciente Chiamare il 118 Incosciente che respira: PLS RCP se necessario A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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CAUSE DI ARRESTO RESPIRATORIO
L’aria che arriva è alterata Carenza di ossigeno Eccesso di anidride carbonica Gas tossici A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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CAUSE DI ARRESTO RESPIRATORIO
Evento traumatico (violento colpo sul torace) Cause tossiche Cause ambientali (folgorazione, sincope da tuffo in acque gelide) Evento patologico (attacco cardiaco) Arresto cardiaco A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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CAUSE DI ARRESTO RESPIRATORIO
La maggior parte di morti improvvise non traumatiche avviene in casa, in presenza di un famigliare. L’evento solitamente è preceduto da un violento dolore toracico, che può salire verso la mandibola, scendere lungo il braccio sinistro. Spesso c’è nausea, pallore, sudorazione, difficoltà respiratoria, debolezza. Arresto cardiaco BISOGNA CHIAMARE SUBITO IL LA RCP PRECOCE E LA DEFIBRILLAZIONE PRECOCE AUMENTANO NOTEVOLMENTE LE PROBABILITA’ DI SOPRAVVIVENZA A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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EMORRAGIE E’ l’uscita di sangue da uno o più vasi Classificazione ESTERNE INTERNE ESTERIORIZZATE Il sangue esce attraverso la ferita Il sangue rimane infiltrato fra i tessuti o all’interno di cavità Il sangue esce attraverso orifizi naturali del corpo A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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EMORRAGIE A: arteriosa B: venosa C: capillare A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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SEGNI E SINTOMI Cosciente o Incosciente Agitato Pallido e sudato Dolente Tachicardico Tachipnoico Ridotta pressione arteriosa A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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EMORRAGIE esterne semplici
SICUREZZA! (Guanti?) Compressione sulla ferita Sollevare la parte se non vi è frattura Applicare freddo A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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EMORRAGIE arteriose gravi
ATTENZIONE! VITA A RISCHIO! Non basta comprimere sulla ferita BISOGNA COMPRIMERE L’ARTERIA PRINCIPALE FRA IL CUORE E LA FERITA: carotide, succlavia, ascellare, omerale, femorale A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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LE EMORRAGIE INTERNE SEMPLICI: ecchimosi (= lividi), ematomi Risultato di contusioni Ghiaccio nelle prime ore GRAVI: SANGUE IN CAVITA’ – irrequietezza, ansietà o torpore, debolezza – pallore, pelle fredda e umida, senso di freddo – respiro superficiale e affannoso – polso piccolo e frequente 118 URGENTE dinamica dell’incidente, patologie in atto, storia clinica A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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LE EMORRAGIE ESTERIORIZZATE
DAL NASO: – TRAUMA CRANICO O FACCIALE: ROSSO O MISTO A LIQUIDO TRASPARENTE: NON MUOVERE, 118 – EPISTASSI DALL’ORECCHIO: – TRAUMA LOCALE – TRAUMA CRANICO: ROSSO O MISTO A LIQUIDO TRASPARENTE: NON MUOVERE, 118 DALLA BOCCA: – CAVO ORALE (EMOFTOE) MISTO A SALIVA – APPARATO RESPIRATORIO (EMOTTISI) ROSEO, SCHIUMOSO – APPARATO DIGERENTE (EMATEMESI) VOMITO SANGUIGNO …ma anche da intestino, apparato uro-genitale, …. A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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CONSEGUENZE EMORRAGIE
DIMINUIZIONE DEL VOLUME DEI LIQUIDI SHOCK IPOVOLEMICO …..come anche nei casi di: USTIONI GRAVI ED ESTESE DISIDRATAZIONE POLIURIA A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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SINTOMI DELLO SHOCK PALLORE spesso con CIANOSI LABBRA SUDORAZIONE FREDDA FREDDO, anche con tremore può esserci NAUSEA, VOMITO, VERTIGINI può presentare SETE INTENSA POLSO PICCOLO E FREQUENTE RESPIRO SUPERFICIALE E AFFANNOSO OLIGURIA fino ad ANURIA PUO’ EVOLVERE IN COMA E PORTARE ALLA MORTE A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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SHOCK e PRIMO SOCCORSO STENDERE L’INFORTUNATO AL SUOLO BLOCCARE LE EMORRAGIE O AGIRE SULLE CAUSE DELLE EMORRAGIE POSIZIONE ANTISHOCK (+ PLS SE INCOSCIENTE) COPRIRE L’INFORTUNATO (RIMUOVERE INDUMENTI BAGNATI) ATTENZIONE AL VOMITO NO ALCOL NO CAFFE’ SOCCORSO PSICOLOGICO MONITORAGGIO DELLE FUNZIONI VITALI A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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SHOCK e PRIMO SOCCORSO Eccezioni alla posizione anti-shock
• POSIZIONE ORIZZONTALE : – TRAUMA CRANICO IN INCOSCIENTE – FRATTURE GRAVI ARTI INFERIORI • POSIZIONE SEMISEDUTA: – TRAUMA CRANICO SOGGETTO COSCIENTE – TRAUMI TORACICI – DISPNOICI – VISO CONGESTO • DOVE SI TROVA, COME SI TROVA: – SOSPETTO FRATTURA COLONNA – SOSPETTO FRATTURE PELVICHE – SOSPETTO FRATTURA O LUSSAZIONE ANCA A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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LE FERITE Si generano quando la pelle perde la sua integrità. INFEZIONI EMORRAGIE Dolore Gonfiore Rossore Calore PERICOLI A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Gravità delle FERITE PROFONDITA’ ESTENSIONE PRESENZA DI CORPI ESTRANEI A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Classificazione delle FERITE
lacera da punta da taglio lacero-contusa abrasione da arma da fuoco A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Medicazione delle FERITE
Lavarsi bene le mani Far sanguinare la ferita Lavare bene la ferita con acqua corrente, dal centro alla periferia Disinfettare Coprire con garze sterili A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Medicazione delle FERITE
avvertenze!!! Non usare mai cotone idrofilo Non disinfettare con alcol Non mettere pomate cicatrizzanti Non estrarre eventuali corpi estranei Non strappare le medicazioni rimaste “attaccate” se non prima di aver inumidito con acqua ossigenata A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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LE USTIONI Possono riguardare diversi organi: pelle, muscoli, vasi sanguigni, nervi, ossa …. A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Cause delle USTIONI Caldo o freddo Esplosioni Sostanze chimiche Radiazioni Elettricità A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Classificazione delle USTIONI
Le ustioni della cute si possono classificare, secondo la gravità, in ustioni di PRIMO, SECONDO e TERZO GRADO 3° 2° 1° A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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1° Primo soccorso: acqua fredda e/o ghiaccio A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Reggio E, 29 Luglio: Bimbo di 2 anni ustionato a mani e gambe Ustionato da alcune piastre in rame mentre gioca al parco Cervi Stava giocando all'interno del rinnovato parco Cervi quando ha toccato una piastra decorativa di rame resa rovente dal sole. Così un bambino di due anni ha riportato ustioni di secondo grado che hanno reso necessario il ricovero al Santa Maria nuova. 2° Cosa fare? Raffreddare sotto acqua corrente Non togliere i vestiti se sono incollati alla pelle Coprire con garze sterili A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Torcia umana, 72enne in fin di vita Stava miscelando olio e benzina quando le fiamme lo hanno avvolto. Ha riportato ustioni di secondo e terzo grado su tutto il corpo Completamente avvolto dalla fiamme, un uomo di 72 anni, ieri pomeriggio ha riportato ustioni gravissime. Il pensionato, è stato trasportato d’urgenza in ospedale dove i medici gli hanno riscontrato ustioni di secondo e terzo grado, su gambe, braccia e al volto. L’anziano, stava miscelando olio e benzina per ottenere il combustibile per la motosega. Qualcosa, forse una sigaretta, ha innescato le fiamme che lo hanno avvolto completamente. Le sue condizioni sono gravissime e i medici si sono riservati la prognosi. 3° Cosa fare? Avvolgere in un panno se la persona è in fiamme Trasporto urgente con ambulanza in ospedale Se possibile posizione anti shock A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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USTIONI da agenti chimici
Lavare abbondantemente con un getto violento di acqua corrente, per asportare la sostanza senza che abbia il tempo di reagire con l’acqua Togliere eventuali indumenti contaminati A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Regola dei 9 A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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RISCHIO PER LA VITA Si valuta dall’estensione dell’ustione più che dalla profondità: In un adulto se >30% In un bambino basta il 20% USTIONI A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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CONGELAMENTO E’ una lesione locale da freddo che avviene generalmente alle estremità: mani, piedi, naso, orecchie… COSA FARE? Trasportare la vittima in luogo riparato Allentare o togliere indumenti costrittivi Somministrare bevande calde e zuccherate: NO ALCOLICI!!! Massaggiare delicatamente: NO FONTE DI CALORE DIRETTO! A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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FRATTURE E’ l’interruzione di continuità di un osso. Generalmente sono di natura traumatica ma possono avere anche un’origine patologica. Interessa l’osso a tutto spessore E’ un’incrinatura, un’infrazione I monconi sono rimasti nella loro sede primitiva I monconi o i frammenti si sono spostati dalla loro sede naturale I monconi o i frammenti comunicano con l’esterno Completa Incompleta Composta Scomposta Esposta A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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FRATTURE incompleta esposte composta scomposta A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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FRATTURE: cosa fare? Evitare movimenti inutili Immobilizzare la parte nella posizione in cui si trova, bloccando le articolazioni a monte e a valle, utilizzando anche mezzi di fortuna Non fare diagnosi! Non tentare di ridurre la frattura Su quelle esposte, coprire con un telo pulitissimo, senza disinfettare e senza manipolare – CHIAMARE IL 118 Con sospetta frattura della colonna vertebrale può esserci la lesione del midollo spinale! NON MUOVERE L’INFORTUNATO! NO PLS! - CHIAMARE IL 118 A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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DISTORSIONE: fuoriuscita di un capo articolare dalla sua sede, con successivo rientro immediato IMPACCHI FREDDI ED IMMOBILIZZAZIONE A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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LUSSAZIONE: fuoriuscita definitiva di un capo articolare dalla sua sede naturale NON TENTARE DI RIDURRE LA LUSSAZIONE, IMMOBILIZZARE E PORTARE IN OSPEDALE A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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STRAPPO: rottura di uno o più fasci di fibre muscolari IMPACCHI FREDDI, DOPO 24 ORE IMPACCHI CALDI, RIPOSO A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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CRAMPO: contrattura improvvisa del muscolo, con dolore RILASSARE IL MUSCOLO, ALLUNGARLO DOLCEMENTE, DARE DA BERE ACQUA E SALE A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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CRISI CONVULSIVE ... E possono comparire come conseguenza di … A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Durante una CRISI CONVULSIVA l’infortunato può presentare o meno perdita di coscienza. CONVULSIONI FEBBRILI NEI BAMBINI; generalmente fra i 6 mesi e i 5 anni, simili alle crisi epilettiche (grande male) EPILESSIA Scarica improvvisa, eccessiva e disordinata generata da un gruppo di neuroni. Tali episodi possono coinvolgere una regione del sistema nervoso centrale oppure essere crisi generalizzate. A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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EPILESSIA: “GRANDE MALE”
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EPILESSIA: cosa fare? Mantenere la calma Adagiare il paziente a terra e rimanergli vicino Allentare gli abiti stretti Allontanare oggetti che potrebbero ferirlo NON tentare di tenerlo fermo durante le convulsioni NON mettere niente in bocca al paziente: potrebbe finire con l’ostruire le vie aeree A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Malore dovuto al DIABETE
Coma ipoglicemico: Frequente nei pazienti con diabete di tipo 1, come conseguenza di un errore nella terapia. Perdita coscienza Cute sudata Respiro normale A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Malore dovuto al DIABETE
Coma iperglicemico: Possibile in entrambe le forme di diabete come grave complicazione. Perdita coscienza Aumento frequenza respiro Cute secca Alito acetonico A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Malore dovuto al DIABETE
Cosa fare? Se c’è perdita di coscienza, chiamare 118 Valutare parametri vitali; attenzione al vomito Eventualmente posizione laterale di sicurezza Se ancora il paziente è cosciente sarà collaborativo e ci darà indicazioni: zucchero se si sospetta un’ipoglicemia A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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ASSIDERAMENTO Si ha ipotermia quando la temperatura corporea scende sotto i 35°C Segni visibili: Alterazione dello stato di coscienza Pallore e cianosi diffusa Bradipnea e bradicardia Ipotensione Arresto cardiorespiratorio PORTARE IN AMBIENTE CALDO TOGLIERE ABITI BAGNATI/FREDDI RISCALDARE CON COPERTA OSPEDALIZZARE A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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CONGELAMENTO Raffreddamento di una singola porzione corporea: prognosi migliore dell’ipotermia ma spesso con gravi conseguenze permanenti Vasocostrizione localizzata ischemia cancrena amputazione Segni: cute inizialmente arrossata, poi bianca e cerea, poi a chiazze bianche e blu, cianosi, con superficie rigida poi lignea Stesse indicazioni dell’assideramento. NON MANIPOLARE IN MODO TROPPO ENERGICO Bevanda calda/NO ALCOL – NO sbalzo eccessivo di temperatura A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Colpo di SOLE Avviene dopo una lunga esposizione ai raggi solari: i raggi ultravioletti sono la causa della stimolazione meningea che provoca la sofferenza cerebrale; si può arrivare alla morte. Sintomi: cefalea, vertigini e spossatezza; febbre, sudorazione abbondante, nausea, cute calda ed arrossata, ustioni di 1° e 2° grado; può esserci shock ipovolemico, perdita di coscienza e coma. Cosa fare? Valutazione parametri vitali, portare il paziente all’ombra, slacciare indumenti stretti e rinfrescargli il capo con impacchi umidi; posizione: semisdraiato A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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COMPORTARSI COME PER IL COLPO DI SOLE ma in posizione antishock
Colpo di calore Si ha con le alte temperature e con elevata umidità, in assenza di ventilazione. Sintomi: cefalea, spossatezza, alterazione dello stato di coscienza fino al coma, segni di shock, dispnea. COMPORTARSI COME PER IL COLPO DI SOLE ma in posizione antishock A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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INTOSSICAZIONE DA ALCOL
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I sintomi dell’intossicazione sono in funzione: della quantità di alcol assunto della tolleranza individuale della modalità di assunzione 1° stadio: euforia, vertigini, disinibizione, parlare rapido e continuo ad alta voce; cala la percezione del rischio, difficoltà a coordinare i movimenti, campo visivo ridotto, si riduce la percezione di stimoli luminosi e sonori. A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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2° stadio: nausea, vomito, visione doppia, comportamento irascibile e violento; tempi di reazione fortemente compromessi, scarso adattamento all’oscurità. 3° stadio: ebbrezza franca e manifesta, ipotermia, confusione mentale, sopore e sonnolenza molto intensa, delirio, polso lento e depressione del respiro, coma etilico. A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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INTOSSICAZIONE DA ALCOL: COSA FARE?
Evitare che metta in pericolo sé ed altri Attenzione se si dimostra aggressivo Attenzione al vomito se perde coscienza Se respira: posizione laterale di sicurezza (PLS) e coprire per evitare ipotermia Se sono alterate o compromesse respirazione e/o circolo: chiamare 118 e iniziare RCP riassunto EFFETTI DELL'ALCOL...... A. Castagnoli - IPSIA "F.lli TADDIA" CENTO (FE)
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Grazie per l'attenzione!
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