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UN NUOVO PIANO SEMENTIERO PER L’AGRICOLTURA BIOLOGICA Roma

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Presentazione sul tema: "UN NUOVO PIANO SEMENTIERO PER L’AGRICOLTURA BIOLOGICA Roma"— Transcript della presentazione:

1 UN NUOVO PIANO SEMENTIERO PER L’AGRICOLTURA BIOLOGICA Roma
FIRAB UN NUOVO PIANO SEMENTIERO PER L’AGRICOLTURA BIOLOGICA Roma 19 dicembre 2017 Stefano Dell’Anna FIRAB - Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica

2 Soci Fondatori SOCI SOSTENITORI AFFILIAZIONI Enti pubblici
Aziende agricole,trasformazione, commercializzazione Produttori di mezzi tecnici AFFILIAZIONI IFOAM EU TP Organics

3 Il profilo di FIRAB Un istituto di ricerca “senza muri”
Una Fondazione no-profit il cui scopo è : riconnettere ricercatori e operatori economici del sistema agroalimentare progredire nelle conoscenze per, da e con i produttori biologici

4 Raggruppamenti tematici dei progetti
vino scenari alimentari agroeco biodiversità mezzi tecnici mercato grano sostenibile criteri innovazione

5 I dati che invitano a coltivare biodiversità
Operatori: >72 mila aziende Superfici: 1,8 milioni di ettari Fonte: Firab su dati Sinab, Mippaf, 2017

6 Insieme al boom della domanda
+20% 2016 -0,6% Agroalimentare Fonte: Ismea, Istat

7 Il progetto CEREALI RESILIENTI
Bando pubblico per l'attuazione dell'operazione relativa alla sottomisura 16.1 Proposta per l'impostazione (setting-up) di un Gruppo Operativo (GO) del PEI AGRI – per la produttività e sostenibilità in agricoltura

8 Il progetto CEREALI RESILIENTI:
DIVERSITA’ NEI CEREALI PER L’ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI Problema specifico da affrontare o opportunità da Sfruttare: Produzione e commercializzazione di popolazioni di cereali adattate sia a livello di località che per l’utilizzo in agricoltura biologica e a basso input

9 Il progetto CEREALI RESILIENTI Il partenariato / Gruppo Operativo

10 Il progetto CEREALI RESILIENTI
Il GRUPPO OPERATIVO del progetto CEREALI RESILIENTI, formato da una molteplicità di soggetti con esperienza diversa (agricoltori, associazioni che si occupano di cultura rurale, ricercatori), si propone proprio di esplorare alcune questioni cruciali riguardanti la commercializzazione delle sementi di popolazioni:  - come organizzare un tipo di produzione sementiera costituita da materiale che non presenta caratteristiche uniformi e stabili nel tempo?  - quanti agricoltori possono essere interessati a sperimentare sui propri campi le popolazioni?  - come si può sostenere a livello tecnico ed economico un sistema di produzione di sementi di popolazioni?

11 Il progetto CEREALI RESILIENTI
 PRINCIPALI OBIETTIVI: PORTARE SUL TERRITORIO SPERIMENTAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DI POPOLAZIONI DI CEREALI, OSSIA MATERIALE DISOMOGENEO E COSTRUIRE COMUNITÀ INTORNO AI SEMI RISULTATI ATTESI - Commercializzare 5 popolazioni evolutive: 2 di frumento tenero, 1 di frumento duro e 2 di orzo; - Organizzare una rete di agricoltori moltiplicatori per ciascuna delle 5 macro aree regionali individuate (costa, pianura, collina interna, collina marittima e montagna); - Investire almeno 20 ha per macro area con la coltivazione di popolazioni evolutive; - Produrre le Linee guida per il mantenimento evolutivo delle popolazioni da parte degli agricoltori.

12 Il progetto CEREALI RESILIENTI:
output del progetto Il quadro di evoluzione climatica richiede varietà evolutive e flessibili: lavoro di zonizzazione pedoclimatica determinando ‘mesoambienti’ dove promuovere la creazione di un hub per la moltiplicazione di sementi adattate (distribuzione di un totale di 19 q.li di seme di popolazioni a queste aziende) da diffondere all’interno delle zone climaticamente omogenee, anche considerando che in Toscana vi sono solo poche unità di ditte sementiere che commercializzano varietà ‘convenzionali’ Si intende diffondere un seme con un’etichetta che ne racconti la ‘storia’, oltre a riportare il cartellino obbligatorio

13 Il progetto CEREALI RESILIENTI: L’esperienza diretta:
Ottimo incubatore di una moltiplicazione diffusa e adattativa/resiliente di semi che si 'appropriano' di un territorio interpretandolo sotto profilo del metodo di coltivazione (bio), delle filiere e dell'adattamento climatico Esperienza proficua per la redazione del Regolamento del GO che ne regola il funzionamento anche in previsione di una sottomisura 16.2 Strategico laboratorio per una interessante dinamica di co-innovazione tra un ampio partenariato sul tema trasversale dei semi

14 Una considerazione sulla CO-INNOVAZIONE
Alcuni corollari fondamentali premesse irrinunciabili della co-ricerca: -> il riconoscimento dei saperi locali e della (più o meno manifesta) capacità degli agricoltori nel produrre questi saperi attraverso i propri metodi di sperimentazione e investigazione; -> il riconoscimento della necessità imprescindibile di valorizzare questi saperi e queste capacità per lo sviluppo di tecniche e tecnologie appropriate (al clima, al suolo, ai sistemi colturali, al contesto sociale, culturale, istituzionale, economico di riferimento, ….); -> la crucialità della sperimentazione in ambiente reale; -> il rapporto simmetrico tra agricoltori e ricercatori, sulla base dell’apprendimento reciproco; -> un approccio graduale al cambiamento, che include processi lenti di adattamento piuttosto che di adozione delle tecnologie e delle pratiche, e che privilegia la flessibilità. No common agenda between and among actors The dominant paradigm (technocentric, reductionist and productivist ideas and values) is hard to die The career path (business as usual, publications) The financing (against predetermined top-down targets) The complexity (unframable by fixed models) The society (from diffidence to faith in science, with not much in-between)

15 Grazie per l’attenzione


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