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CLIMI e AMBIENTI.

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Presentazione sul tema: "CLIMI e AMBIENTI."— Transcript della presentazione:

1 CLIMI e AMBIENTI

2 ATMOSFERA e CLIMA L’ATMOSFERA è la fascia di gas intorno alla superficie di un pianeta. L‘atmosfera terrestre è formata da 78% di AZOTO, 21% di OSSIGENO, 1% argon e per il resto da ANIDRIDE CARBONICA , altri gas e VAPORE ACQUEO

3 L’ATMOSFERA : GLI STRATI
TROPOSFERA: è presente l’ossigeno. qui si verificano i FENOMENI ATMOSFERICI. STRATOSFERA (o estratosfera) : maggiore concentrazione di ozono. MESOSFERA: le temperature arrivano anche a 100 gradi sotto zero TERMOSFERA : la temperatura cresce fino a 1000 gradi ESOSFERA (o Exosfera): zona di transizione prima di arrivare nello spazio

4 I FENOMENI ATMOSFERICI SONO CAUSATI DAI VENTI
I fenomeni atmosferici sono causati dai venti, cioè da grandi spostamenti di masse di aria calda e fredda (cioè da zone di ALTA PRESSIONE a quelle di BASSA PRESSIONE). I venti possono essere: COSTANTI : soffiano sempre nella stessa direzione e coinvolgono aree estese (ALISEI) CICLICI: interessano solo alcune zone (MONSONI) LA ROSA DEI VENTI

5 IL MECCANISMO DEI MONSONI

6 ELEMENTI DEL CLIMA Gli ELEMENTI CLIMATICI sono 6: TEMPERATURA UMIDITA’
PRESSIONE ATMOSFERICA RADIAZIONI SOLARI NUVOLOSITA’ e PRECIPITAZIONI Velocità e direzione dei VENTI RADIAZIONI SOLARI

7 FATTORI DEL CLIMA I FATTORI CLIMATICI sono 7:
MOTO DI RIVOLUZIONE (alternarsi delle stagioni) LATITUDINE (diversa inclinazione raggi solari) L’ALTITUDINE (aumentando altezza diminuisce pressione e umidità) LA CONTINENTALITA’: dalle coste verso l’interno l’umidità diminuisce CATENE MONTUOSE: i monti bloccano i venti CIRCOLAZIONE GENERALE ATMOSFERICA: con scambi di calore CORRENTI MARINE: modificano il clima delle zone interessate.

8 IL CAMBIAMENTO DI UNO DI QUESTI FATTORI può provocare SCONVOLGIMENTI CLIMATICI
UN PROBLEMA ATTUALE: SURRISCALDAMENTO TERMICO E EFFETTO SERRA

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12 ALTRI PROBLEMI CLIMATICI

13 L’assottigliamento delle calotte polari
Nell’’ARTIDE la temperatura è aumentata di quasi il doppio: per questo perde ogni anno (dal 1979) l’1% dei ghiacciai : sciogliendosi il ghiaccio determina la fuga di ANIDRIDE CARBONICA che aumenta l’EFFETTO SERRA. Inoltre si riduce l’HABITAT di specie già a rischio estinzione come l’ORSO BIANCO. Infine porterà anche l’INNALZAMENTO DEL LIVELLO DEL MARE

14 La desertificazione L’aumento delle temperature del pianeta ha avviato il processo di trasformazione delle terre fertili in deserti. Questo fenomeno si chiama DESERTIFICAZIONE e si concentra soprattutto in AFRICA e ASIA

15 GLI INTERVENTI PER RISOLVERE I PROBLEMI AMBIENTALI
IL PROTOCOLLO DI KYOTO (16 febbraio 2005): pone limiti e obiettivi rispetto ai gas serra, ma non è stato ratificato dagli Stati Uniti , Cina, India. CONFERENZA ONU SUL CLIMA ( dicembre 2009 a COPENAGHEN): si è posta l’obiettivo di limitare a 2 gradi l’aumento della temperatura media, ma , su pressioni della Cina, si è eliminato il riferimento al taglio del 50% entro il 2050.

16 LE 5 FASCE CLIMATICHE FASCIA TORRIDA: tra i due TROPICI : temperature ELEVATE e piogge ABBONDANTI. I raggi del sole sono QUASI PERPENDICOLARI. DUE FASCE TEMPERATE (BOREALE nord e AUSTRALE sud) con temperature e precipitazioni MOLTO VARIE. I raggi del sole sono più INCLINATI DUE FASCE POLARI (ARTICA nord, ANTARTICA sud) : temperature MOLTO BASSE. I raggi del sole sono MOLTO OBBLIQUI e per un periodo dell’anno non arrivano per niente.

17 I 5 GRUPPI CLIMATICI: CLIMA EQUATORIALE della foresta CLIMA TROPICALE
CLIMA ARIDO CLIMA TEMPERATO CLIMA FREDDO O BOREALE CLIMA POLARE (o nivale) CLIMA MONSONICO CLIMA DELLA SAVANA

18 CLIMA TROPICALE A questo gruppo appartengono :
CLIMA EQUATORIALE della foresta: piogge abbondanti per tutto l’anno che favoriscono una vegetazione rigorosa CLIMA MONSONICO (INDIA) : sei mesi di piogge intense (stagione delle piogge) e sei mesi senza piogge (stagione secca) CLIMA DELLA SAVANA : con due brevi stagioni delle piogge CLIMA TROPICALE UMIDO

19 piogge scarsissime o del tutto assenti vegetazione scarsa o assente
CLIMA ARIDO : piogge scarsissime o del tutto assenti vegetazione scarsa o assente A questo gruppo appartengono: Il CLIMA DESERTICO CALDO : temperature molto alte tutto l’anno, forti ESCURSIONI TERMICHE quotidiane Il CLIMA DESERTICO FREDDO: temperature calde in estate, ma molto basse in inverno.

20 CLIMA TEMPERATO Inverni ed estati MITI e PRECIPITAZIONI MODERATE
In questo gruppo ci sono: CLIMA MEDITERRANEO : estati calde, inverni freddi, precipitazioni scarse CLIMA FRESCO o OCEANICO: precipitazioni più abbondanti tutto l’anno e minore escursione termica . Vi sono poi climi con : INVERNO SECCO (Europa continentale) ESTATE SECCA (Giappone)

21 CLIMA FREDDO o boreale Basse temperature Inverni lunghi e freddi
Abbondanti precipitazioni estive Comprende: CLIMA FREDDO A ESTATE CALDA (zone interne Asia e America settentrionale) CLIMA FREDDO A INVERNO PROLUNGATO (le zone settentrionali di Europa, Asia e America) LA FORESTA BOREALE L’AURORA BOREALE

22 CLIMA POLARE o nivale Temperature sempre SOTTO ZERO (con punte di -80 gradi) Precipitazioni abbondanti (in genere nevose) A questo gruppo appartengono : I CLIMI DELLA TUNDRA (vicino ai CRCOLI POLARI) I CLIMI DEI GHIACCI (I POLI e l’ALTA MONTAGNA)

23 I 4 AMBIENTI: AMBIENTE EQUATORIALE AMBIENTE TROPICALE
AMBIENTE TEMPERATO AMBIENTE POLARE ZONE UMIDE ZONE SECCHE (deserti caldi e freddi )

24 AMBIENTE EQUATORIALE Localizzazione A cavallo dell’EQUATORE: America meridionale, Africa centrale, Asia Sud-orientale.

25 AMBIENTE EQUATORIALE Clima CLIMA CALDO UMIDO con precipitazioni frequenti (quasi quotidiane) distribuite lungo tutto l’arco dell’anno e minime variazioni di temperatura.

26 Bioma prevalente e paesaggi
AMBIENTE EQUATORIALE Bioma prevalente e paesaggi FORESTA PLUVIALE con vegetazione FITTA suddivisa in STRATI. La foresta pluviale più estesa è quella dell’AMAZZONIA (in Sudamerica). FORESTA dell’AMAZZONIA

27 AMBIENTE EQUATORIALE Flora e fauna
FAUNA: farfalle, uccelli multicolori, scimmie, bradipi, tapiri, istrici, molte varietà di insetti e ragni, coccodrilli, caimani, tartarughe, rane. VEGETAZIONE suddivisa in STRATI: SUPERIORE (alberi ad alto fusto ) volta forestale (liane, rampicanti) Verso terra: luminosità diminuisce e aumenta umidità (radici, cespugli e piante epifite cioè che vivono utilizzando altri vegetali) VOLTA FORESTALE

28 AMBIENTI TROPICALI: LE ZONE UMIDE Localizzazione
Sopra e sotto l’EQUATORE tra il TROPICO del CANCRO e il Tropico del CAPRICORNO: America centro-meridionale, buona parte dell’Africa asia meridionale e Orientale e parte dell’Oceania.

29 Si alternano una stagione secca e una umida.
AMBIENTI TROPICALI: LE ZONE UMIDE Clima Si alternano una stagione secca e una umida. ALTE temperature ed elevata UMIDITA’

30 AMBIENTI TROPICALI: LE ZONE UMIDE bioma prevalente e paesaggi
FORESTA TROPICALE : radure erbose si alternano ad aree più fitte. Nel sud-est Asiatico la foresta tropicale si chiama GIUNGLA. Foresta tropicale di Sumatra (Indonesia) GIUNGLA

31 VEGETAZIONE: radure erbose e cespugliose alternate con aree più fitte.
AMBIENTI TROPICALI: LE ZONE UMIDE Flora e fauna VEGETAZIONE: radure erbose e cespugliose alternate con aree più fitte. FAUNA: elefanti indiani, bufali indiani, leopardi, tigri

32 AMBIENTI TROPICALI: LE ZONE SECCHE : LA SAVANA
LOCALIZZAZIONE: Allontanandosi dall’Equatore (soprattutto in AFRICA) FAUNA: ERBIVORI: zebra, antilope, gazzella, elefanti, giraffe CARNIVORI: leone, iena, uccelli rapaci come l’AVVOLTOIO FLORA: distese di erbe alte e RARI ALBERI (BAOBAB, ACACIA) CLIMA : PRECIPITAZIONI SCARSE e lunghi periodi di SICCITA’ BAOBAB ACACIA

33 AMBIENTI TROPICALI: LE ZONE SECCHE (I DESERTI) Localizzazione
I deserti coprono i 17% delle terre emerse e si trovano in entrambi gli emisferi. In AMERICA SETTENTRIONALE : tra USA e Messico In AFRICA: SAHARA, KALAHARI Nella PENISOLA ARABICA e nel MEDIO ORIENTE Metà del territorio australiano. DESERTI FREDDI: In Mongolia: deserto dei Gobi America Meridionale: deserto di ATACAMA e PATAGONIA In INDIA: rilievi del LADAKH e Altopiano del TIBET

34 AMBIENTI TROPICALI: LE ZONE SECCHE (I DESERTI)
clima

35 AMBIENTI TROPICALI: LE ZONE SECCHE (I DESERTI)
Bioma prevalente e paesaggi DESERTO CALDO: sono formati da: 1) ALTOPIANI DI ROCCIA (Hammada) 2) Distese di CIOTTOLI e GHIAIA (il SEVIR) 3) Ondulate DUNE SABBIOSE (ERG) 4) Le OASI in cui il deserto si interrompe e lascia spazio a una vegetazione rigogliosa (dove affiorano FALDE ACQUIFERE) Sono circondati da zone semiaride le STEPPE con erbe basse e arbusti DESERTO FREDDO: si trovano nelle regioni interne circondate da imponenti BARRIERE MONTUOSE che fermano l’afflusso di ARIA UMIDA impedendo alle precipitazioni di formarsi. Si possono trovare anche in ALTA MONTAGNA : qui la causa del clima secco e scarsità precipitazioni è RAREFAZIONE dell’ARIA. LE TEMPERATURE SONO MOLTO BASSE e l’acqua è presente solo sotto forma di ghiaccio Deserto del SAHARA DESERTO DEI GOBI

36 AMBIENTI TROPICALI: LE ZONE SECCHE (I DESERTI)
Flora e fauna (deserto caldo) VEGETAZIONE si sono adattati alla carenza di acqua. Molti trascorrono la maggior parte della loro esistenza sotto forma di SEME , sbocciando quando piove e completando il proprio ciclo vitale prima che l’acqua si esaurisca. Altre hanno sviluppato foglie in forma di spine (I CACTUS) per ridurre al minimo l’evaporazione. FAUNA: mammiferi nani come i TOPI e i TOPORAGNI, molti INSETTI , RAGNI e RETTILI. CAMMELLI e DROMEDARI son gli animali che meglio hanno saputo adattarsi al deserto: grazie alla loro elevata resistenza alla siccità essi possono tollerare la perdita del 30% del loro peso corporeo e poi reidratarsi molto velocemente.

37 Si estendono in entrambi gli emisferi tra i TROPICI e i CIRCOLI POLARI
AMBIENTE TEMPERATO Localizzazione Si estendono in entrambi gli emisferi tra i TROPICI e i CIRCOLI POLARI

38 AMBIENTE TEMPERATO Clima
TEMPERATURA MEDIA: 20 gradi , non raggiunge mai punte estreme Netta suddivisione in quattro STAGIONI Zone adatte allo sviluppo dell’agricoltura perché ricche di acque Sono le zone più abitate grazie al clima favorevole. TAIGA PRATERIA MACCHIA MEDITERRANEA FORESTA DI LATIFOGLIE STEPPA

39 bioma e paesaggi prevalenti
AMBIENTE TEMPERATO bioma e paesaggi prevalenti PRATERIA : medie latitudini dell’Europa orientale e Mongolia. Sono caratterizzate da piovosità concentrata in un breve periodo e una LUNGA SICCITA’ MACCHIA MEDITERRANEA: è creata da inverni miti e estati calde e secche . È diffusa anche in California, Messico, Cile, Australia e Sudafrica. FORESTA DI LATIFOGLIE: nella fascia centrale della zona temperata . In EUROPA sono quasi del tutto scomparse a causa del DISBOSCAMENTO , mentre sono ancora diffuse negli Stati Uniti e Canada. Si trasforma in BRUGHIERA con un manto perenne di ERBE BASSE e arbusti come ERICA e MUSCHI lungo le coste dell’Oceano Diventa STEPPA in America Settentrionale, Argentina, Australia sud- orientale TAIGA: si trova nell’emisfero boreale oltre il sessantesimo parallelo: In America settentrionale, nel nord dell’Asia e dell’America ai margini del Circolo polare Artico.

40 AMBIENTE TEMPERATO flora e fauna MACCHIA MEDITERRANEA
FLORA: ULIVO, VITE, LECCI,(vicino alle coste) . Le originarie foreste di QUERCE , LECCI, PINI MARITTIMI hanno lasciato il posto a GINEPRO, LAVANDA, MIRTO e ROSMARINO. FAUNA: cinghiali, istrici, tassi, volpi, daini e da numerose specie di uccelli e di insetti. PRATERIA FLORA: è il regno delle erbe come le GRAMINACEE che tollerano bene la siccità. FAUNA: erbivori come BISONTE, CAVALLO; ANTILOPE, ISTRICE Piccoli predatori come COYOTE, IENE, SCIACALLI, molti INSETTI. FORESTA DI LATIFOGLIE FLORA: piante ad alto fusto con stagione di crescita in primavera/estate e riposo in autunno/inverno faggi, querce, olmi e frassini (in Europa),faggi, aceri e sequoie (in America settentrionale) Molti FUNGHI FAUNA: CERVI, CAPRIOLI, DAINI, ORSI, CINGHIALI, FAINE, LEPRI, VOLPI, SCOIATTOLI, PICCHI, CIVETTE, GUFI, USIGNOLI, INSETTI (FORMICHE). TAIGA FLORA: foresta sempreverde di CONIFERE (ABETI, PINI, LARICI) e da BETULLE. FAUNA: RENNE, ALCI, CERVI, LUPI, ORSI, VISONI, ERMELLINI. Molti mammiferi vanno in LETARGO.

41 AMBIENTE POLARE Localizzazione SI ESTENDONO INTORNO AL POLO NORD (ARTIDE: che appartiene in parte all’America, in parte all’Europa e all’Asia ed è costituita dal MAR GLACIALE ARTICO) e AL POLO SUD (ANTARTIDE: vero e proprio continente montuoso ricoperto dai ghiacci)

42 AMBIENTE POLARE Clima TEMPERATURE MOLTO RIGIDE e GHIACCIAI PERENNI
I raggi del Sole vi arrivano MOLTO OBLIQUI quindi la TEMPERATURA non supera lo 0 e d’inverno scende fino a -70° Per 6 mesi all’anno il Sole non scende mai al di sotto della linea dell’orizzonte , mentre nei mesi invernali, per lunghe settimane, sono immersi in una NOTTE CONTINUA.

43 bioma prevalente e paesaggi
TUNDRA: si estende al confine tra la calotta glaciale artica ed è un’immensa pianura PRIVA DI ALBERI che ricopre quasi per intero la SIBERIA (Asia settentrionale), il Canada settentrionale, parte di Groenlandia , Islanda e Scandinavia. Il clima molto rigido e la scarsità di piogge rendono questo ambiente inospitale. Il suolo è ricoperto da uno strato di terreno gelato (PERMAFROST) . Solo durante i due mesi estivi ( con temperature che non superano i 5°) i ghiacciai si sciolgono e si formano ACQUITRINI dove si schiudono migliaia di uova di insetti che attirano UCCELLI, ERBIVORI (BUE MUSCHIAT, CARIBU, LEPRE ARTICA, RENNA, ORSOBIANCO, VOLPE ARTICA, LEMMING)e i loro PREDATORI come i lupi. La vegetazione è composta da MUSCHI, LICHENI e RADI ARBUSTI. AMBIENTE POLARE bioma prevalente e paesaggi BANCHISA (o pacK): strato spesso di ghiaccio dal diametro da 3 a 5 metri ,che in inverno aumenta, e che ricopre, nell’ARTIDE, il MAR GLACIALE ARTICO. Il suo perimetro è costituito da immense lingue di ghiaccio da cui si staccano gli ICEBERG (isole di ghiaccio alla deriva) Il riscaldamento climatico riduce la BANCHISA TUNDRA

44 flora e fauna dell’ARTIDE
Mammiferi costieri come FOCHE, TRICHECHI, OTARIE GRANDE VARIETA’ DI UCCELLI MOLTI PESCI: ARINGHE, e CETACEI come la BALENA GRIGIA e il NARVALO. C’è anche il famoso SQUALO DI GROENLANDIA pericoloso cacciatore di foche AMBIENTE POLARE flora e fauna dell’ARTIDE VEGETAZIONE : MUSCHI e LICHENI (solo per brevi periodi) ; per gran parte dell’anno tutto è ricoperto dai GHIACCI. TRICHECO FOCA TUNDRA con muschi e licheni OTARIE BALENA GRIGIA

45 Cos’è il narvalo, il misterioso unicorno dell’Artico
SQUALO DI GROENLANDIA Curiosità Sonnolento con la testa piccola”.. è questo il significato del nome scientifico Somniosus microcephalus, ma in realtà lo squalo della Groenlandia si rivela tutt’altro che una pigra e lenta creatura abissale. Cos’è il narvalo, il misterioso unicorno dell’Artico Dimensioni medie: cm Dimensioni massime: 640 cm (730 cm ?) Distribuzione: è sicuramente presente nell' Atlantico del nord e nelle regioni artiche. Può arrivare fino alle coste della Francia e del Portogallo. Colorazione: di colore grigio-marrone, abbastanza uniforme, con a volte delle puntinature e macchie più chiare sul dorso. Riproduzione: probabilmente vivipara aplacentata. Rapporti con l'uomo: potenzialmente pericoloso. Valore commerciale: i nativi della Groenlandia lo hanno pescato a lungo per utilizzarne l’olio del grande fegato, ricchissimo di vitamina A ed anche per la carne, che risulta commestibile se seccata, tossica, addirittura velenosa, se mangiata fresca. La pelle veniva spesso utilizzata per confezionare stivali, evidentemente molto resistenti e i denti, soprattutto quelli dell’arcata inferiore, venivano trasformati in efficienti rasoi per capelli. Longevità: molto longevo Età riproduttiva: sconosciuta Taglia alla nascita: probabilmente circa 40 cm Andamento della popolazione: sconosciuto Gli unicorni non esistono, o forse sì. Non sono però cavalli con un corno in fronte, bensì cetacei con un lungo dente che sporge dal labbro superiore (nei maschi) formando una lunga “spada” a spirale. Parliamo dei narvali (Monodon monoceros), tra le creature più iconiche e misteriose dell’ Artico. Secondo uno dei miti più diffusi su questi mammiferi marini, i narvali infilzerebbero le loro prede abituali, come pesci e calamari, con le loro zanne sporgenti. Non è così, innanzitutto per motivi pratici. I denti dei narvali possono crescere fino a tre metri, le prede di cui si cibano sono però relativamente piccole, trafiggere questi animali sarebbe davvero difficile, e anche se un narvalo ci riuscisse, non avrebbe altre appendici abbastanza lunghe per recuperare il pesce dalla sua zanna. I narvali fanno parte delle cosiddette “balene dentate”, o odontoceti, tuttavia contrariamente a quanto si pensi, non masticano il cibo che mangiano. Non hanno infatti denti in bocca, l’unico dente che possiedono è la caratteristica zanna. Per spiegare la funzione della zanna del narvalo sono state avanzate numerose teorie: arma di difesa o di attacco, rompighiaccio, strumento di corteggiamento, organo di respirazione. Secondo uno studio  del 2014, il dente del narvalo, fittamente innervato e ricco di terminazioni, aiuterebbe i cetacei a sentire le temperature ed i cambi di salinità dell’acqua, e forse a trovare i loro compagni e le prede. I narvali sono oggi minacciati dai cambiamenti climatici e dal crescente impatto antropico nell’Artico. In particolare l’inquinamento acustico potrebbe disturbare la comunicazione e l’orientamento di questi timidi cetacei. Due narvali tra i ghiacci di Nanavut, in Canada

46 flora e fauna dell’ANTARTIDE
AMBIENTE POLARE flora e fauna dell’ANTARTIDE FAUNA : PINGUINI, ELEFANTI MARINI (che in inverno si trasferiscono in Patagonia per riprodursi) e ORCHE (terribili cacciatori di foche) . Altro feroce carnivoro è la FOCA LEOPARDO (che si ciba di pinguini). C‘è anche la BALENOTTERA AZZURRA (100 tonnellate di peso e 30m di lunghezza) il più grande mammifero vivente. Ci sono anche molte specie di uccelli come l’ALBATRO, mentre altri come lo STERCORARIO MAGGIORE vi arrivano solo d’estate. VEGETAZIONE : MUSCHI e LICHENI (solo per brevi periodi) ; per gran parte dell’anno tutto è ricoperto dai GHIACCI. ELEFANTE MARINO PINGUINI MUSCHI E LICHENI nella TUNDRA ORCHE ALBATRO STERCORARIO MAGGIORE

47 Curiosità La balenottera azzurra (Balaenoptera musculus) è il più grande animale vivente del mondo. L'esemplare più grande è lungo 33 metri e mezzo , e pesa 190 tonnellate . Per intenderci, una balenottera può misurare come un palazzo di dieci piani e pesare quasi 20 tonnellate, ossia come 280 persone! Pensa che per eguagliare la sua massa ci sarebbero voluti ben due esemplari di Argentinosaurus , il dinosauro erbivoro più grande che abbia mai camminato sul nostro pianeta finora rinvenuto. La balenottera azzurra è un mammifero marino del sottordine dei Misticeti: è cioè una balena con i fanoni. I fanoni sono formazioni lamellari cornee presenti nella sua bocca al posto dei denti, e vengono usati come filtro per espellere l'acqua trattenendo piccoli crostacei, molluschi, meduse, krill e plancton di cui la balenottera si nutre, per una quantità di circa 3600 kg al giorno.  I fanoni della Balenottera azzurra possono essere lunghi fino a 3,5 metri. E ne ha in bocca una bella quantità: in tutto pesano  circa 250 kg in un esemplare adulto!  La lingua, lunga 6 metri, pesa quanto un elefante (circa 4 tonnellate) e il suo cuore quasi quanto una piccola automobile! Lo spruzzo d'aria che la balenottera azzurra emette dallo sfiatatoio è alto come una casa di 3 piani , circa 9 metri , ed è quasi verticale.  Le balenottere azzurre nuotano in media a una velocità di 20 km/h e possono raggiungere punte massime di 50 km/h. Mentre si nutrono, però, si spostano molto più lentamente, a circa 5 km/h. Le balene, comprese le cugine di dimensioni minori come la megattera e la balenottera comune, riescono a muovere la loro enorme massa grazie alla spinta idrostatica, nota anche come principio di Archimede: un corpo immerso in un fluido riceve una spinta dal basso verso l'alto pari al peso del volume di fluido spostato . Ciò compensa in larga parte la forza di gravità che le schiaccerebbe letteralmente. Quando una balena si spiaggia infatti, pesa così tanto sui propri polmoni da morire lentamente per soffocamento .


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