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Giovenale.

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Presentazione sul tema: "Giovenale."— Transcript della presentazione:

1 Giovenale

2 Biografia e opere Decimo Giunio Giovenale nasce ad Aquino nel Lazio, tra il 50 e il 60 d.C. A Roma esercita senza successo l’avvocatura e si dedica alle declamazioni. Approda alla poesia solo in età matura, vivendo nella scomoda condizione di cliens, lontano dall’indipendenza economica. Muore dopo il 127 d.C. La produzione poetica di Giovenale , si colloca tra il 100 e il 127, è costituita da 16 satire in esametri distribuite in 5 libri. Giovenale incoronato Giovenale > Biografia e opere

3 Le satire dell’indignatio
Le prime 8 satire vengono designate complessivamente come satire dell’indignatio, perché nate dall’indignazione con cui il poeta reagisce alla realtà contemporanea. Ecco le più significative: le satire del “primo Giovenale” satira I in apertura Giovenale polemizza con la moda delle recitationes e con la ripresa dei motivi mitologici; prosegue raccontando la giornata del cliens, col rito della salutatio matutina e del ritiro della sportula satira IV viene attaccata la corte imperiale di un famigerato imperatore defunto, ma lo spunto è offerto da un enorme rombo inviato in dono a Domiziano satira VI l’amico Pontico si sposa e Giovenale depreca la sua decisione, rifiutando il matrimonio in nome dei misfatti commessi dalle donne; esempi illustri (Messalina) sostanziano l’accusa di lussuria mossa alle donne e preludono a una rassegna dei difetti femminili (superbia, autoritarismo, manie) Giovenale > Le satire dell’indignatio

4 La poetica della satira
La poetica della satira è esposta da Giovenale stesso nella satira I: l’osservazione della società suggerisce al poeta che i mores contemporanei superano di gran lunga i miti più orridi; Giovenale quindi si dedicherà alla satira, perché facit indignatio versus, è l’indignazione di fronte alla realtà mostruosa che gli offre ispirazione; il poeta si concentrerà non su ogni aspetto dei mores, ma sulla vitiorum copia, il gran numero di vizi; la satira svolge dunque una funzione di denuncia, non di risanamento; Giovenale eviterà di attaccare personaggi contemporanei, perché potrebbe rivelarsi pericoloso. Giovenale > Le satire dell’indignatio > La poetica della satira

5 I nuclei tematici Nelle satire dell’indignatio si possono individuare i seguenti nuclei tematici: il poeta, nei panni di un galantuomo indignato e nostalgicamente legato a un passato idealizzato, misura la distanza tra la realtà e il mos maiorum; uno degli aspetti più vistosi della decadenza morale è costituito dalle ingiustizie e dalle discriminazioni derivanti dalle sperequazioni nella distribuzione delle divitiae; per volontà di rivalsa nei confronti dei ricchi padroni, la simpatia del poeta va a chi si trova nell’umiliante condizione di cliens. Giovenale > Le satire dell’indignatio > I nuclei tematici

6 Il “secondo Giovenale”
Se nei primi tre libri domina l’indignatio, negli ultimi due il poeta assume un atteggiamento più distaccato, ispirato all’apàtheia degli stoici. Giovenale si riavvicina alla tradizione diatribica della satira e la sua riflessione si fa più distaccata e rassegnata: gli stolti e il loro attaccamento ai falsi beni sono oggetto di irrisione e compatimento, mentre gli attacchi del poeta si indirizzano contro i comportamenti più che contro gli uomini. Affreschi pompeiani Giovenale > Il “secondo Giovenale”

7 Le satire del secondo gruppo
Ecco le satire più importanti di questo secondo gruppo: le satire del “secondo Giovenale” satira IX Giovenale dialoga benevolmente con un cliente corrotto, Nevolo satira X riprende un motivo già trattato da Persio, quello della preghiera e dei suoi contenuti satira XII dopo aver offerto un sacrificio per ringraziare gli dèi di aver salvato un amico, il poeta sviluppa il tema dei cacciatori di eredità, già trattato da Orazio satira XIV al centro della satira sono le influenze negative che i genitori possono esercitare sui figli; il tema è declinato in rapporto ai vari vizi, ma particolare attenzione viene dedicata all’avarizia Giovenale > Le satire del secondo gruppo

8 La censura rigidi cachinni
La virata poetica che allontana il satirico dallo sdegno sospingendolo verso un’atmosfera rischiarata dal riso viene registrata da Giovenale stesso nella satira X. Oltre a trattare della preghiera, questa satira sottolinea l’importanza del riso come strumento di censura morale, fissando il concetto in un celebre verso: «Sed facilis cuivis rigidi censura cachinni. L’irrisione, evocata in forma quasi ossimorica dal sintagma censura rigidi cachinni, si sostituisce così all’indignatio. Il Pantheon Giovenale > Le satire del secondo gruppo > La censura rigidi cachinni

9 Lo stile Con Giovenale lo stile della satira si avvicina a quello dei generi alti, tragedia ed epica, perché la realtà, oggetto di osservazione da parte del satirico, è popolata di monstra, “eventi prodigiosi”, al pari dei miti. Il ricorso ai procedimenti epico-tragici è significativamente associato ai contenuti più bassi e volgari, per sottolineare l’abiezione della materia trattata. Il realismo di Giovenale assume così una carica di violenta deformazione espressionistica. Caravaggio, Medusa (1596) Giovenale > Lo stile


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