Ξένος: termine che indica lo straniero, il diverso, l’estraneo, il nemico, lo strano; tutto ciò che è altro da noi, anche se con noi viene comunque in.

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Ξένος: termine che indica lo straniero, il diverso, l’estraneo, il nemico, lo strano; tutto ciò che è altro da noi, anche se con noi viene comunque in."— Transcript della presentazione:

1 Ξένος: termine che indica lo straniero, il diverso, l’estraneo, il nemico, lo strano; tutto ciò che è altro da noi, anche se con noi viene comunque in rapporto…

2 Ma per i greci aveva una doppia valenza semantica…

3 Il termine greco ξένος indica chi riceve e chi dà ospitalità
Il termine greco ξένος indica chi riceve e chi dà ospitalità. In Grecia vi sono delle leggi ben precise che regolano l’ospitalità: la ξενία. La ξενία riassume il concetto dell’ospitalità e dei rapporti tra ospite ed ospitante nel mondo greco antico, della cui civiltà costituiva un aspetto di grande rilievo.

4 Aspetti sacrali Il dio greco Zeus veniva a volte indicato con l’epiteto di Ξένοις a indicare, fra gli altri suoi attributi, anche quello di protettore dei viandanti e garante della ξενία. Questo mostra come il concetto di ospitalità che si riassume nella ξενία, fosse profondamente incardinato nella spiritualità greca che la concretizzava poi nell’obbligo religioso (vincolo all’interno del popolo) di offrire ospitalità ai viandanti.

5 Zeus protettore dei viandanti

6 Esempio dal mondo Omerico
Glauco e Diomede La maga Circe Odisseo e Nausicaa

7 Glauco e Diomede L’esempio paradigmatico in positivo è dato da Glauco e Diomede (Iliade VI ). I due guerrieri, che militano su fronti opposti, si incontrano sul campo di battaglia: al momento di iniziare lo scontro Diomede si rivolge all’avversario e ne indaga l’origine; dal dialogo emerge che i due sono legati da vincolo d’ospitalità, giacché Oineo, padre di Tideo padre di Diomede, aveva ospitato un tempo Bellerofonte, antenato di Glauco, e si erano scambiati «bei doni ospitali» (v. 218). Il risultato è che «Io (= Diomede) sono per te in Argo ospite caro, tu (per me) in Licia, se mai io giunga tra quel popolo» (vv. 224 s.). Cessano le ostilità: Glauco e Diomede si impegnano a non combattersi e rinsaldano il legame scambiandosi le armi. E qui emerge un’altra caratteristica del dono: il suo valore oggettivo. Le armi di Glauco sono d’oro, del valore di 100 buoi, quelle di Diomede di bronzo, del valore di nove buoi, e a commento dello scambio commenta il narratore: «Zeus Cronide a Glauco tolse il senno» (v. 234). Anche nel valore del dono deve esserci equilibrio e parità, visto che il dono, nella sua dimensione oggettuale, è una forma di circolazione di beni in un’economia premonetale.

8 Glauco e Diomede

9 Ulisse e Nausicaa Ulisse mentre dorme tra le frasche dell’isola dei Feaci viene svegliato da Nausicaa che gioca a palla con le ancelle. Le ragazze appena vedono Ulisse scappano ma Nausicaa non fugge e decide di aiutare il naufrago che viene portato alla reggia del padre di Nausicaa dove viene lavato e vestito. Il re dei Feaci incuriosito dall’ospite decide di convocarlo per conoscere la sua storia e da qui ha inizio l’Odissea.

10 Odisseo e Nausicaa

11 La maga Circe La maga Circe vive nell’isola Eea, dove Ulisse e i suoi compagni sbarcano per fare rifornimento. Ulisse manda un gruppo di compagni in avanscoperta. I compagni nell’isola trovano la casa della maga Circe, che li ospita e li nutre per poi trasformarli in maiali. Ulisse non vedendo tornare i compagni decide di andare a scoprire cosa fosse successo loro. Anche Ulisse trova la casa della maga ma non si fa trarre in inganno della sua ospitalità e la costringe a far tornare i compagni in sembianze umane. Circe allora si innamora di Odisseo e se ne invaghisce decidendo di farlo rimanere nella sua isola come ospite.

12 La maga Circe

13 Violazione dei vincoli
Si può osservare che la guerra di Troia, descritta nell'Iliade di Omero, contiene una chiave interpretativa, che la vede come il risultato di una violazione delle norme della ξενία. Paride, ospite di Menelao, infrange gravemente i vincoli dettati della ξενία seducendo Elena e sottraendola al padrone di casa. Siccome una simile violazione della sacralità della ξενία si risolveva in un'offesa all'autorità di Zeus, gli Achei dunque, nel vendicare questa trasgressione, obbedivano a un dovere religioso che aveva nella guerra la sua logica conseguenza.

14 Platone Anche il filosofo Platone si interrogava sul ruolo dello ξενος nel Symposio. Tra i simposiasti, rappresentanti della migliore cultura Attica, nessuno riuscì a definire il concetto di amore. Per pronunciare un λογός su amore sarà necessaria l’entrata in scena di una ξενη: Diotima, l’incarnazione dello straniero nella sua accezione più ampia e comprensiva. 14

15 Il cerimoniale cittadino
Nel V secolo a.C., accanto all’accoglienza privata, si sviluppa un cerimoniale cittadino ufficiale di accoglienza allo straniero, caratterizzato da un lessico formulare che si trova in fonti epigrafiche, nella tragedia del V secolo a.C., ed anche nell’oratoria di IV secolo a.C. Dall’Anabasi di Senofonte si individuano i momenti che afferiscono al rituale dei Xenia cittadini: doni ospitali attraverso gli ambasciatori; sacrificio animale; banchetto comune in cui si consuma la carne degli animali sacrificati; libagioni e preghiera simponiale; esibizioni di musica e danza in armi con accompagnamento dell’aulos.

16 Andrea Caltabiano Alessandro Nucifora Rachele Privitera Scalia Ylenia
Silvestro Sabrina IV A


Scaricare ppt "Ξένος: termine che indica lo straniero, il diverso, l’estraneo, il nemico, lo strano; tutto ciò che è altro da noi, anche se con noi viene comunque in."

Presentazioni simili


Annunci Google