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RE S0LE MARINA DE NISI 2^B
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…STORIA VITA… INFANZIA… …INCORONAZIONE …REGNO ASPETTO… …LA MORTE
STEMMA… LA REGGIA…
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STORIA Luigi XIV di Borbone, detto il Re Sole (Le Roi Soleil) o Luigi il Grande (Saint-Germain-en-Laye, 5 settembre 1638 – Versailles, 1º settembre 1715), è stato un membro della casata dei Borbone nonché il sessantaquattresimo re di Francia e quarantaquattresimo di Navarra; regnò per 72 anni e 110 giorni, dal 14 maggio 1643, quando aveva meno di cinque anni, fino alla morte nel Per la sua durata il regno di Luigi XIV è al primo posto nella classifica dei regni più lunghi della storia. Fu il primogenito di Luigi XIII (figlio di Enrico IV e di Maria de' Medici) e di Anna d'Austria (figlia del re Filippo III di Spagna).
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Alla morte del cardinale Mazzarino il 10 marzo 1661 prese personalmente il potere senza nominare alcun primo ministro: la sua presa di potere segnò la fine delle grandi rivolte nobiliari, parlamentari, protestanti e contadine che avevano segnato i decenni precedenti. Alla sua morte gli succedette il pronipote di appena cinque anni, che assunse il nome di Luigi XV, dal momento che tutti gli eredi intermedi gli erano premorti: suo figlio Luigi, il Gran Delfino, il primogenito del delfino Luigi, duca di Borgogna e anche il figlio di questi, Luigi duca di Bretagna (fratello maggiore di Luigi XV).
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VITA Luigi XIV ebbe molte amanti, alcune delle quali esercitarono un grande ascendente sulla vita sociale e sulla cultura del loro tempo, tra cui Françoise Athénaïs de Rochechouart de Montermart, marchesa di Montespan e Françoise d'Aubigné, marchesa di Maintenon († 1719) che si era occupata, come governante, dei figli avuti dal re e dalla Marchesa di Montespan e che il re sposò in segreto dopo la morte della regina Maria Teresa, avvenuta nel A Versailles fece allestire scale segrete per raggiungere più facilmente le sue "amiche". Queste relazioni, che irritavano fortemente il partito dei devoti e moralisti di corte tra i quali il precettore del Gran Delfino, Jacques Bénigne Bossuet, ebbero fine solo dopo il matrimonio con Madame de Maintenon.
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Dall'ultima amante ufficiale, la marchesa di Maintenon, il re non ebbe figli. Rimane il fatto che quest'ultima fu quella più fortunata, perché Luigi XIV la sposò segretamente dopo la morte della moglie. La marchesa divenne consorte morganatica e sostenne il sovrano negli ultimi anni di vita, sopravvivendogli per quattro anni. .
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Dalle amanti ebbe i seguenti figli illegittimi (molti dei quali successivamente legittimati):
da Louise de La Baume Le Blanc, duchessa de La Vallière et de Vaujours ( ): Carlo (1663), morto entro un anno Filippo (1665 – 1666) Luigi (1665 – 1666) una figlia morta appena nata Marie Anne de Bourbon, Mademoiselle de Blois, duchessa de La Vallière, principessa de Conti, (1666 – 1739); sposò Louis Armand de Bourbon, 2º principe di Conti, (1661 – 1685) Luigi, conte di Vermandois (1667 – 1683) da Françoise Athénaïs de Rochechouart de Mortemart, Marchesa di Montespan ( ): un figlio morto entro un anno (1669) una figlia (1669 – 1672) Luigi Augusto di Borbone, duc du Maine (1670 – 1736) (legittimato) Luigi Cesare di Borbone, conte de Vexin, abbé de Saint-Denis et de Saint-Germain-des-Prés (1672 – 1683) (legittimato) Luisa Francesca di Borbone, Mademoiselle de Nantes, duchesse de Bourbon, princesse de Condé (1673 – 1743), (legittimata) Luisa Maria Anna di Borbone, Mademoiselle de Tours (1674 – 1681) (legittimata) Francesca Maria di Borbone, Mademoiselle de Blois, duchesse d'Orléans (1677 – 1749) (legittimata); sposa Filippo II di Borbone-Orléans Luigi Alessandro di Borbone, comte de Toulouse (1678 – 1737) (legittimato); bisnonno materno dell'ultimo re di Francia, Luigi Filippo da Claude de Vin, Mademoiselle des Œillets: Louise Marie-Antoinette Josèphe-Jeanne de Maisonblanche (1676 – 1718) da Angélique de Fontanges, duchessa di Fontanges ( ) un figlio
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INFANZIA Figlio di Luigi XIII di Francia e di Anna d'Austria, Luigi nacque il 5 settembre 1638 nel castello di Saint-Germain-en-Laye. La nascita fu considerata eccezionale e miracolosa, essendo avvenuta dopo ventitré anni di matrimonio trascorsi senza che la regina avesse partorito alcun figlio o figlia e dopo quattro aborti spontanei, tanto che il padre gli conferì il nome di Luigi Deodato[1], poiché la sua venuta al mondo fu vista come una grazia del Cielo. Luigi XIII e sua moglie Anna ebbero inoltre un secondo figlio, Filippo, duca d'Orleans, nato nel Aveva quasi cinque anni quando il re suo padre morì improvvisamente e Luigi venne chiamato ad ereditare il trono di Francia, venendogli affiancata la madre che gestì de facto il potere assieme al Primo Ministro, il cardinale Giulio Mazzarino. Questi resse le sorti della Francia per molti anni e fu così influente che solo alla sua morte, avvenuta il 9 marzo 1661, Luigi poté assumere effettivamente i poteri.
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Luigi XIII, però, prima di morire, si premurò che Anna non fosse sola a governare come reggente per il figlio primogenito Luigi XIV, e pertanto predispose che ella si dovesse avvalere di un consiglio di reggenza del quale venne comunque messa a capo sino a che il figlio non avesse raggiunto la maggiore età. Il rapporto di Luigi con sua madre era straordinariamente affettuoso per l'epoca. I contemporanei e le malelingue riportarono in più occasioni come la sovrana trascorresse la maggior parte del proprio tempo con Luigi, trascurando spesso gli affari di stato.
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INCORONAZIONE Il 7 giugno del 1654 viene incoronato il re di Francia Luigi XIV, che sarà conosciuto con il nome di “Re Sole“. Divenuto re all’età di quattro anni, Luigi dovette attendere il compimento dei 15 anni per la cerimonia ufficiale, mentre come tutore gli fu affiancato il potente cardinale Mazzarino. Il giovane re, insieme alla madre, fu costretto a lasciare il Palazzo Reale, preso d’assalto dai parlamentari parigini in rivolta con Mazzarino . Eppure il suo regno, durato 72 anni e 110 giorni, è tutt’ora il più lungo della storia. Non solo, ma a Luigi XIV è fatta risalire la nascita del concetto di monarchia assoluta, tradizionalmente associato alla sua celebre frase,”L’État, c’est moi!” (“Lo Stato sono io!”).
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Sempre secondo le disposizioni di Luigi XIII, la regina madre mantenne in carica il cardinale Mazzarino come primo ministro, malgrado la cerchia politica dell'epoca si opponesse al fatto che un italiano, seppur fedele al programma voluto a suo tempo da Richelieu, governasse la Francia. La reggente decise inoltre di abbandonare gli scomodi appartamenti reali al Louvre e si installò al Palais-Cardinal, lasciato in eredità da Richelieu a Luigi XIII, approfittando dello splendido parco privato che il palazzo offriva come luogo di svago per il giovane Luigi XIV e suo fratello. Fu così che il Palais-Cardinal divenne Palais-Royal dove si installò la famiglia reale e tutta la corte.
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REGNO
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Nel 1661 Mazzarino morì e quando i membri della corte chiesero a Luigi XIV da chi avrebbero dovuto prendere ordini da quel momento, il re li invitò a rivolgersi direttamente a lui: a ventidue anni Luigi decise che durante il suo regno la Francia non sarebbe più stata vittima di rivolte e di difficoltà finanziarie. Stabilì di creare una monarchia assoluta in cui il sovrano fosse il centro indiscusso con pieni poteri, aiutato da un Consiglio di ministri con poteri di controllo e composto da uomini di fiducia non provenienti dalla nobiltà. A livello amministrativo, Luigi scelse personale costituito da uomini privi di potere proprio, che venivano chiamati a svolgere una funzione temporanea e revocabile dal re: sottrasse in questo modo il potere alla nobiltà e tramite gli intendenti, ufficiali provinciali creati dal cardinale Richelieu, primo ministro del padre Luigi XIII, fece sentire il peso del potere centrale nelle periferie del regno.
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Luigi XIV, da monarca assoluto qual era, intervenne in ogni campo possibile attraverso i suoi ministri. Per quanto riguarda la difesa, il ministro della Guerra, Michel Le Tellier, riorganizzò le forze armate con l'introduzione di un ordine gerarchico che dipendesse direttamente dal re, togliendo potere alla nobiltà nell'esercito. A livello economico, il ministro delle Finanze, Jean Baptiste Colbert, realizzò una serie di tagli alle spese, che gli permisero, finché la Francia rimase in pace, di ridurre le tasse e di migliorare la situazione economica del Paese e di arrivare a un risanamento delle casse dello Stato.
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L'ondata di persecuzioni si concentrò sulla minoranza Ugonotta e raggiunse il culmine nel 1685 quando, con l'editto di Fontainbleau, vennero revocate le concessioni previste dall'editto di Nantes del 1598: gli Ugonotti fuggirono e la Francia tornò a essere uniformemente cattolica. L'impegno di Luigi XIV per dare al cattolicesimo francese un'impronta nazionale rese difficili anche i rapporti con Roma. Nel 1682 l'assemblea dei rappresentanti del clero francese approvò la Dichiarazione dei quattro articoli con cui la Chiesa gallicana affermò l'indipendenza dal papato. Nel giro di pochi anni Luigi trovò un compromesso con Roma e se ne servì per combattere il Giansenismo, una corrente riformatrice sorta all'interno del Cattolicesimo, che insisteva sul rigore morale e che Luigi vide come un pericolo per l'unità religiosa .
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In politica estera, nel 1667 le mire espansionistiche di Luigi portarono la Francia in guerra contro la Spagna. Due anni prima era morto il re di spagna Filippo IV, di cui il monarca francese aveva sposato la figlia maggiore. Luigi avanzò la candidatura alla successione sul trono di Spagna e cercò di ottenere i Paesi Bassi spagnoli. Di fronte al rifiuto, Luigi invase le Fiandre e la Franca Contea. Intimoriti dalle mire di Luigi, i Paesi Bassi strinsero un'alleanza con Inghilterra e Svezia e indussero il re francese a firmare nel 1668 la pace di Aquisgrana. Nel 1672, la Francia tornò in guerra con i Paesi Bassi, nemico politico ed economico, appoggiato dalla Spagna e nel 1678 la pace di Nimega sancì il possesso della Franca Contea da parte della Francia. Di fronte alle nuove pretese espansionistiche francesi venne creata nel 1686 la Lega d'Augusta composta da Spagna e Austria oltre che dai Paesi Bassi. La guerra, che vide la Francia accerchiata da tutte le potenze europee, durò dal 1688 al 1697, anno in cui fu firmata a Rijswijk una pace che non vide vincitori.
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ASPETTO È stato riferito da molti che il re non eccelleva nel suo aspetto. Nel 1956, Louis Hastier aveva derivato dalle dimensioni della armatura che era stata offerta a lui in dono nel 1668 dalla Repubblica di Venezia, che il re non doveva essere più alto di 1,65 m. Questa deduzione ad ogni modo è stata ad oggi molto contestata dal momento che questa armatura era un articolo cerimoniale e pertanto regolato sugli standard medi dell'epoca: essa non era destinata ad essere indossata in quanto anche da diversi ritratti si può intuire come Luigi XIV si portasse sul campo di battaglia in parrucca e cappello di piume più che con pesanti ed anacronistiche corazze.
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Isola dei Fagiani Secondo altri l'aspetto di Luigi XIV era invece gradevole e la sua figura era ben proporzionata. La signora de Motteville[31] dice ad esempio che, durante l'incontro sull'Isola dei Fagiani del giugno del 1660, quando il giovane sovrano si incontrò per la prima volta con la futura sposa, l'Infanta "lo guardò con occhi interessati per il suo bell'aspetto"; infine un testimone dell'epoca, François-Joseph de Chancel, maggiordomo della principessa palatina, sorella del re, avanzò delle misure precise sul suo fisico, ovvero "cinque piedi e otto pollici di altezza" (1,73 m).
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La sua vita, di eccezionale lunghezza per l'epoca, fu paradossalmente minata continuamente da una cattiva salute e per questo era seguito quotidianamente dai propri medici personali i quali spesso usarono ed abusarono dei metodi curativi più comuni all'epoca che comprendevano salassi, purghe e clisteri .Inoltre Luigi XIV aveva una serie di problemi poco "regali"[32]: il re aveva infatti l'alito cattivo a causa di problemi dentali come derivato dal diario del suo dentista personale Dubois nel 1676, fatto che lo costringeva quando aveva i suoi frequenti incontri con le sue amanti ad armarsi di fazzoletti profumati da passare in continuazione sotto il naso, esclusivamente caratterizzati però da essenze di fiore d'arancio che era l'unico profumo che il naso del re poteva tollerare[33]. Oltre a questo, nel 1685 la situazione dentale del re peggiorò quando, durante un'operazione per la rimozione di un ascesso nella parte sinistra della bocca, gli venne strappata anche una parte del palato, provocando una "comunicazione oro-nasale".
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LA MORTE Il 9 agosto 1715, di ritorno da Marly, il re apparve improvvisamente molto depresso e dolorante a causa di una fitta alla gamba sinistra. Dopo un'attenta analisi gli venne diagnosticata una gangrena, derivante dalla gotta contratta nell'ultimo periodo della sua vita. Dopo un'agonia di diversi giorni, Luigi XIV spirò alle 8.15 del 1º settembre 1715 a causa di un'ischemia acuta in una delle principali arterie dell'arto contro la quale i medici si dichiararono impotenti. Morì pochi giorni prima del suo settantasettesimo compleanno e dopo 72 anni 3 mesi e 18 giorni di regno. Prima di spirare, ai cortigiani che erano intorno al letto, disse: " Perché piangete? Cosa credevate, che fossi immortale?"
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La sua figura era tale che personaggi come l'Elettore di Sassonia Federico Augusto, apprendendo della morte di Luigi XIV, disse solennemente ai suoi ministri: "Signori, il re è morto". Il parlamento di Parigi aprì il suo testamento il 4 settembre successivo. Pare che, alla notizia della sua morte, la Francia intera esultasse e festeggiasse con l'accensione di fuochi di gioia perché, secondo molti, con la sua morte terminava un'epoca di guerre e di sperperi che avevano fatto apparire grande la Francia solo dall'esterno. A riconferma di questo pensiero sta un evento avvenuto durante il suo funerale: il suo feretro, quando venne trasportato per la sepoltura nella Basilica di Saint-Denis, fu oltraggiato dalla folla con sputi e fango. Il suo corpo, riposto nella cripta dei Borboni, li rimase sino al 14 ottobre 1793 quando, durante la rivoluzione, la sua tomba venne profanata e i suoi resti furono dispersi dai rivoluzionari in una fossa comune adiacente la chiesa.
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Nel XIX secolo, re Luigi Filippo fece realizzare un monumento commemorativo in suo onore proprio nella cappella dei Borboni a Saint-Denis, tra il 1841 ed il L'architetto François Debret fu responsabile del progetto di un cenotafio composto da diverse sculture di varia origine: un medaglione centrale raffigurante un ritratto del re di profilo dello scultore Girardon del XVII secolo, affiancato da due figure allegoriche scolpite rappresentanti la Virtù e la Sorte, provenienti dalla tomba di Guillame du Vair, vescovo-conte di Lisieux, il tutto sormontato da un angelo scolpito da Jacques Bousseau del XVIII secolo e proveniente dalla chiesa del cimitero di Picpus. Da entrambi i lati di questo monumento si trovano quattro colonne di marmo rosso provenienti dalla chiesa di Saint Landry, oltre ad alcuni rilievi scolpiti derivati dalla tomba di Louis de Cossé della chiesa del monastero dei celestini di Parigi (alcuni geni funerari provenienti dal monumento sono stati spostati da Viollet-le-Duc al Louvre).
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Lo STEMma Lo stemma del re Sole è costituito da un sole , proprio come indica il nome . Scelse questo emblema e il suo soprannome perché si riteneva il centro dell’ universo con i pianeti (il popolo) che gli girano intorno. Inoltre il soprannome dovuto anche a un altro motivo : da giovane partecipò a un balletto vestito da sole, appunto.
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La reggia di versailles
La reggia di Versailles, detta anche palazzo o castello di Versailles,è un'antica e grandiosa residenza reale dei Borbone di Francia situata nella cittadina di Versailles, nel dipartimento delle Yvelines, la quale, posta a circa 20 chilometri a ovest di Parigi, è sorta proprio grazie alla presenza della reggia. La reggia nacque per volere del giovane Luigi XIV per allontanarsi dalla capitale e dai suoi cittadini, temuti e considerati difficili da tenere sotto controllo (in particolare dopo l'episodio della Fronda). Versailles rimase la sede del potere politico del regno di Francia dal 1682 quando il Re Sole vi trasferì la propria corte sino a quando la famiglia reale non fu costretta a fare ritorno nella capitale nell'ottobre del 1789 agli albori della rivoluzione francese. Versailles fu dunque la residenza di tre re di Francia.
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Il castello è costituito da una serie di elementi armonizzati architettonicamente insieme. Esso si articola su una superficie di m², contenenti oltre 2300 oggetti di cui, attualmente, 1000 sono pezzi da museo.[1] Il parco della reggia di Versailles si estende su una superficie di 815 ettari, contro gli 8000 ettari che occupava prima della Rivoluzione francese, con 93 giardini e numerosi elementi architettonici tra cui il Petit ed il Grand Trianon. Dal 1979 la regia è divenuta un bene protetto dall’ UNESCO.
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!!
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