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THE BIG PHANTOM Sulle tracce Rinascimentali del Ducato di Milano

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Presentazione sul tema: "THE BIG PHANTOM Sulle tracce Rinascimentali del Ducato di Milano"— Transcript della presentazione:

1 THE BIG PHANTOM Sulle tracce Rinascimentali del Ducato di Milano
Fra Monza e Varese (e non solo!) The Phantom is an American adventure comic strip created by Lee Falk, also creator of Mandrake the Magician

2 Progetto - 1/2 Sviluppare un itinerario turistico per le scuole in grado di attrarre l’ attenzione su località “minori, ma non troppo”, della Lombardia. Le località visitate sono accumunate dalla presenza di importanti strutture architettoniche risalenti al medesimo periodo storico: Il Ducato di Milano ( )

3 Progetto - 2/2 La proposta è stata ideata per una scolaresca straniera, per esempio inglese, frequentante una scuola assimiliabile ad un istituto superiore italiano di secondo grado. Il soggiorno prevede l’alternarsi di visite in contesti urbani e in ambienti naturali nonché propone attività didattiche ed esperenziali.

4 Continua...

5 Schedule – 1/3 Day 1 : Arrivo in Italia
Day 2 : Castello Visconteo di San Vito Rocca Arona Borromei Colosso di San Carlo Borromeo Castello Sforzesco e Centro storico di Milano

6 Schedule – 2/3 Day 3 : Piazza Ducale e castello di Vigevano
Opz. 1 Castello di Pavia Centro storico di Piacenza Castello di Rivalta

7 Schedule – 3/3 Day 3 : Bergamo alta Opz. 2 Castello di Brescia
Sirmione Day 4 : Monza: Villa Reale, parco e centro storico Rientro

8 Pernottamento e prima colazione Bed & Breakfast time
Parametri logistici ed economici Nota Bene: in questa versione del documento prezzi e nomi dei possibili fornitori sono stati deliberatamente rimossi Milano Sistemazione in Hotel da .../... euro a notte Pernottamento e prima colazione compreso Ristorante annesso per la cena Possibilita’ di riunirsi per svolgere alcune attivita’ legate all’ itinerario Possibilita’ di ottenere “cestini” per il pranzo al sacco, a cura dell’ organizzazione Hotel che rientrano nei parametri economici fissati: ...

9 Pranzo / Cena Lunch time / Dinner time
Considerando i quattro giorni di viaggio, conviene in generale che il pranzo sia sempre al sacco, o comunque libero, arrangiato con un panino, lasciando la cena come momento di reale ristoro. Fissiamo un tetto compreso tra .../... euro per il pranzo (o cestino viaggio) Le cene previste sono tre, mentre la quarta, sovrapponendosi al momento del rientro, non viene considerata Fissiamo un tetto compreso tra .../... euro per la cena, da consumarsi in Hotel

10 Trasferimenti biglietti di ingresso per le visite
Volo aereo A/R dall’ aereoporto di partenza non compreso (quantificabile in ... euro max) I trasferimenti in pullman turistico sono diversi ed impegnano, nel caso limite, un autista al giorno dalle 9:00 alle 19:00 dal II al IV giorno e almeno 2 ore il I giorno Per il noleggio con conducente di un pullman 50 posti circa, comprensivo della percorrenza chilometrica programmata, carburante e pedaggi occorre rivolgersi ad una agenzia o a privati (vedi anche Il “passaparola”, ed il preventivo direttamente richiesto, mostrano prezzi indicativi tra ... euro e ... euro al giorno (compresa Iva 10%) . (Consideremo come tetto massimo ammissibile ... euro al giorno, pena annullamento viaggio) Ingressi previsti: Castelli ed Attrazioni (gratuiti oppure a pagamento) 4 ingressi (S.Vito/Sforzesco-Museo/Rivalta-Sirmione/Villa Reale), tetto massimo ... Euro, da valutare formule analoghe alla “castelli pass”

11 Responsabilita’ minime dell’ organizzazione
Accoglienza e riaccompagnamento in aereoporto Indicazione agli autisti ed ai docenti circa le tappe da raggiungere, controllo telefonico a distanza del corretto svolgimento del viaggio, eventuale assistenza Attivita’ serale In questo modo, l’ attivita’ dell’ organizzazione e’ quantificata in 14/16 ore/uomo distribuite principalmente sull’ attivita’ di accoglienza e riaccompagnamento in aereoporto e gravante sul singolo viaggiatore per un importo di .../... euro Viceversa occorrera’ un accompagnatore che segua la comitiva lungo tutto il programma previsto (30 ore/uomo circa – .../... euro circa)

12 Quota prevista per la partecipazione
QUOTE INDICATIVE DI PARTECIPAZIONE, ESCLUSO VOLO A/R : sulla base di 35 paganti per pullman € ...,00 (€ ...,00 max, migliore sistemazione) La quota individuale di partecipazione comprende: - viaggio in autopullman gran turismo per l’ itinerario come da programma - pedaggi autostradali italiani ed esteri - sistemazione in Hotel, in camere a 2/3 letti con servizi privati per gli studenti e singola o doppia per gli accompagnatori - trattamento di pernottamento e prima colazione, cestini viaggio, cena - visita guidata al Castello di San Vito mezza giornata il 2° giorno - visita guidata del Castello Sforzesco mezza giornata il 2° giorno - visita guidata al Castello di Sirmione oppure di Rivalta mezza giornata il 3° giorno - visita guidata della Villa Reale di Monza intera giornata il 4° giorno - assicurazione per le voci sanitarie e il bagaglio - documenti di viaggio con foglio notizie e materiale informativo La quota non comprende: - le bevande, gli extra di carattere personale - tutto quanto non espressamente indicato nella voce la quota comprende

13 Focus 1/3 Dal punto di vista turistico e didattico, l’ Italia e’ nota al mondo intero per le sue ricchezze e tipicita’ ambientali, enogastronomiche, artistiche, artigianali, professionali, folcloristiche, culturali di tutte le epoche. Questa volta, vogliamo mettere in evidenza un itinerario rinascimentale basato sul tema guida dei castelli da proporre agli istituti scolastici quale scelta possibile per un viaggio di istruzione. Vi sono, in tutta Italia, in Lombardia in particolare, una notevole quantita’ di queste strutture nate per esigenze militari e di dimora delle grandi famiglie dominanti di un tempo. Oltre a rappresentare una testimonianza storica, queste strutture costituiscono una particolare attrazione dal punto di vista architettonico, offrono spazi per accogliere molte persone, sono inserite in contesti naturali o cittadini altrettanto importanti, colpiscono l’ immaginario dei visitatori, mostrano all’ interno dei loro musei arredi, abbigliamento, oggetti di notevole pregio e fascino. Per il tema trattato, le scuole a cui questo itinerario di viaggio viene proposto sono principalmente gli istituti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Specificamente per la scuola secondaria di secondo grado, vengono considerati i Licei (classico, scientifico, lingusitico, artistico, delle scienze umane, musicale e coreutico), gli Istituti Tecnici (settore economico, settore tecnologico). Per la sua generalita’, meno adatto appare l’ itinerario agli Istituti Professionali. Invece si ritiene che l’ itinerario possa essere proposto ad istituti equivalenti a quelli citati nell’ ambito dell’ Unione Europea. L’ itinerario proposto viene anzi formulato, per meglio evidenziare le esigenze di viaggio, immaginado di rivolgersi ad istituti scolastici inglesi, assumendo che sia poi agevole semplificarlo, laddove i visitatori provenissero da localita’ italiane, o adattarlo, laddove ci si rivolga a studenti di nazionalita’ diverse.

14 Focus 2/3 E’ semplice constatare, il turismo scolastico apre al mondo esterno, offrendo importanti occasioni di confronto e di crescita, da’ l’ occasione per creare un nuovo tipo di didattica che, attraverso l’ ausilio della memoria visiva, fissa piu’ facilmente il sapere astratto nella mente degli studenti. L’ obiettivo del nostro itinerario di viaggio e’ evidenziare nel territorio della Lombardia il sistema difensivo e residenziale dei castelli e dei palazzi delle antiche famiglie Sforza-Visconti-Borromeo senza peraltro insistere troppo sull’ argomento per non rendere sgradevole e monotona la proposta ed affiancando al percorso principale sia una breve visita ad altre strutture co-eve, quali quelle della Serenissima Repubblica di Venezia, in particolare Bergamo alta (oppure Verona se il tempo viaggio lo consente), sia ambienti naturali in cui gli studenti possano svagarsi, quale il Parco della Villa Reale di Monza. Un giro esaustivo per tutti i castelli, i palazzi ed i luoghi visitabili e’ improponibile. Numericamente sostanziose sono le dimore di questo tipo che si possono scoprire anche in aree ristrette come nel solo territorio lombardo. La visita percio’ non ha l’ obiettivo di esaurire l’ argomento che verra’ al piu’ riproposto in chiave diversa in futuro. L' idea didattica di fondo e' legata alla riscoperta delle vicende storiche dell' Italia preunitaria e l' itinerario dei castelli serve solo da ossatura, mentre il reale obiettivo e' l' illustrazione di quello che fu il Ducato di Milano nella convinzione di far scoprire ai futuri turisti stranieri una regione, la Lombardia, che qualche volta viene messa in secondo piano di fronte alle bellezze naturalistiche, culturali, gastronomiche di Valle d' Aosta, Veneto, Toscana, Campania, e via dicendo... Ma chi e’ “Il grande fantasma, The Big Phantom”? Non vogliamo rivelarlo, solo chi completera’ la visita potra’ al fine saperlo...

15 Focus 3/3 Nel periodo storico che va dal 1400 al 1800, piu’ precisamente dal 1395 al 1797, vi fu in Italia settentrionale un piccolo ma fiorente stato, il Ducato di Milano che comprendeva gran parte dell’ attuale Lombardia, e si estendeva verso Nord, incamerando una parte dell’ odierna Svizzera, verso Est, in alcune parti del Veneto, verso Sud, per alcune porzioni dell’ Emilia Romagna e della Toscana e verso Ovest per una piccola parte del Piemonte. Prima del 1400, lo stesso territorio apparteneva al Sacro Romano Impero, nato a sua volta pochi anni prima dell’ anno Mille, dalla frammentazione dell’ Impero Carolingio costruito da Carlo Magno, e dopo il 1800 con Napoleone Bonaparte diventa parte della Repubblica Cisalpina. Piu’ tardi ancora, nel 1861, entra a far parte dell’ Italia come la conosciamo oggi. Regnarono nel Ducato di Milano importanti personaggi tra i quali ricordiamo quelli legati alla famiglia dei Visconti e alla famiglia degli Sforza. Si succedettero poi regnanti francesi, spagnoli ed austriaci. Durante il periodo spagnolo, importanti presenze furono quelle dei cardinali San Carlo e Federico Borromeo. I  Borromeo esercitavano  l’arte dei mercanti  e  dei  banchieri.  Trasferendosi  in Lombardia  avevano  notevolmente sviluppato  le  loro attività commerciali  e  finanziarie  tanto che,  nel 1435,  il Banco Filippo Borromeo & Compagni istitui’ una filiale a  Londra per incrementare i propri affari su quella piazza.

16 Obiettivi trasversali
Arrivo in Italia: Day 1 solo pomeriggio, dedicato principalmente al trasferimento Step Attività Obiettivi didattici Obiettivi trasversali 1 Ritrovo dei partecipanti all’ aereoporto di partenza - 2 Volo 3 Accoglienza all’ aereoporto di arrivo 4 Trasferimento in Hotel 5 Cena Socializzazione libera 6 Did you hear about him? The Big Phantom... Presentazione delle visite e delle attivita’ previste nei giorni successivi Avvio dell’ attivita’ che mira ad evocare un misterioso personaggio rinascimentale Momento ludico e di socializzazione 7 Pernottamento

17 Obiettivi trasversali
Scheda obiettivi Varese: Day 2 - mattino attivita’ guidata dall’ organizzazione con il supporto dei docenti Step Attività Obiettivi didattici Obiettivi trasversali 1 Castello Visconteo di San Vito Introduzione alla storia ed alle vicende del Ducato di Milano e delle famiglie Visconti – Sforza con evocazione del periodo pre Rinascimentale - 2 Rocca Arona Borromei Introduzione ai personaggi ed alle vicende della famiglia Borromeo 3 Colosso di San Carlo Borromeo Valorizzazione degli spazi urbani e degli spazi verdi attinenti il Lago Maggiore 4 Pranzo al sacco 5 Trasferimento a Milano per la continuazione della visita

18 Obiettivi trasversali
Scheda obiettivi Milano: Day 2 – pomeriggio attivita’ guidata dall’ organizzazione con il supporto dei docenti Step Attività Obiettivi didattici Obiettivi trasversali 1 Arrivo al castello sforzesco e visita Illustrazione storica piu’ approfondita delle vicende del Ducato di Milano Posizionamento logico-geografico del castello sforzesco al centro della struttura difensiva e residenziale gia’ evidenziata dalle altre tappe previste dall’ itinerario Riferimenti rinascimentali, brevi riferimenti al Sacro Romano Impero, al Rinascimento ed al periodo Napoleonico Confronto dialogico possibile tra le Monarchie istituzionali, quale quella Britannica, ed il piccolo Ducato di Milano Valorizzazione architetturale della struttura 2 Ingresso ad uno dei musei: viene consigliato in particolare il musero dei mobili e delle sculture lignee Approfondimento della visita in funzione del museo scelto. Oltre alla visita alla struttura del castello, si vuole offrire il godimento culturale di un piccolo museo a tema contenente oggetti ed arredi di interesse per il periodo storico considerato; la visita e’ possibile in autonomia a mezzo di audioguide fornite dall’ organizzazione Svilluppare collegamenti con la materia oggetto della visita, in questo caso il mondo dell’ arredamento Sviluppo della capacita’ di osservazione e del senso di autonomia 3 Visita a piedi della citta’: passeggiata di gruppo per raggiungere il Duomo, la Galleria, il Teatro Alla Scala Conoscenza del centro cittadino Autocoordinamento del gruppo Momento di socializzazione Valorizzazione turistica del centro citta’ 4 Rientro in Hotel, Cena - 5 Discovering the Phantom... Attivita’ di comprensione e rielaborazione delle attività svolte. Valorizzazione dell’ esperienza 6 Pernottamento

19 Obiettivi trasversali
Scheda obiettivi Vigevano/Pavia/Piacenza/Rivalta: Day 3 – Option 1 attivita’ guidata dall’ organizzazione con il supporto dei docenti Step Attività Obiettivi didattici Obiettivi trasversali 1 Piazza Ducale e Castello di Vigevano Architettura rinascimentale - 2 Castello di Pavia Un’ altro esempio della struttura difensiva Visconti-Sforza da unire al Castello di San Vito ed al Castello di Vigevano per averne un’ idea pratica dell’ estensione territoriale Valorizzazione di un reticolato di strutture, comprensione delle relazioni esistenti tra dimore anche lontane tra loro, sviluppo della coscienza civica terrestre 3 Pranzo al sacco 4 Centro storico di Piacenza Ci si prepara a raggiungere i confini del Ducato di Milano, si introduce la Signoria di Firenze Il territorio lombardo, il Po 5 Castello di Rivalta Visita di un castello cosi’ com’ e’ vissuto ed arredato oggi Collegare la visita al Museo del castello sforzesco 6 Rientro in Hotel 7 Cena 8 Discovering the Phantom Viene svelato il personaggio misterioso Momento ludico e di socializzazione 9 Pernottamento

20 Obiettivi trasversali
Scheda obiettivi Bergamo/Brescia/Sirmione: Day 3 – Option 2 attivita’ guidata dall’ organizzazione con il supporto dei docenti Step Attività Obiettivi didattici Obiettivi trasversali 1 Arrivo a Bergamo alta e visita Offrire agli studenti una testimonianza molto evidente della presenza di un confine politico, militare, culturale tra Ducato di Milano e Serenissima Repubblica di Venezia Il territorio lombardo, l’ Adda 2 Pranzo al sacco - Socializzazione libera 3 Arrivo al castello di Brescia ed illustrazione della citta’ Momento idoneo per il confronto tra la struttura difensiva Sforza / Visconti ed il castello di Brescia 4 Arrivo a Sirmione e visita Momento di svago collettivo in un luogo turistico particolarmente ricercato 5 Rientro in Hotel 6 Cena 7 Discovering the Phantom Viene svelato il personaggio Momento ludico e di socializzazione 8 Pernottamento

21 Obiettivi trasversali
Scheda obiettivi Monza: Day 4 attivita’ guidata dall’ organizzazione con il supporto dei docenti Step Attività Obiettivi didattici Obiettivi trasversali Arrivo e accoglienza Accoglienza e presentazione del programma della giornata. Capacità di ascolto e comprensione di un planning. Attività con le guide del parco. Percorso storico-naturalistico all’interno del parco. Avere un contatto diretto con la natura, rapportarsi con essa con un approccio storico-culturale. Saper comprendere le trasformazioni temporali di un ambiente e delle relative relazioni sociali. Comprendere il territorio sia come ambito naturale sia come oggetto di trasformazione dell’uomo. Percepire la necessità di simbiosi tra natura e necessità umane. Pranzo al sacco Socializzazione Attività di orienteering Attività di orientamento di gruppo. Imparare a leggere le carte, sviluppare una buona comprensione delle distanze apprendendo le tecniche di utilizzo della bussola. Acquisire maggiore consapevolezza delle proprie abilità. Sviluppare una capacità di risoluzione dei problemi attraverso il confronto con altre persone. Accrescere le capacità relazionali. Rientro Valorizzazione dell’esperienza. Comprensione e rielaborazione delle attività svolte.

22 Continua...

23 Castello Visconti di San Vito Il San Carlone
Castello Visconti di San Vito, L'origine del vecchio castello é antichissima e pare risalga al IX secolo. Altra data significativa é l'anno 1251 posta in calce a un documento di intestazione della proprietà e di una chiesetta, con canonica e campanile, dedicata a S. Agnese e costruita sul lato sinistro dell'attuale spianata d'ingresso principale al castello. Lo sviluppo dell'antica dimora viscontea in più vaste proporzioni abitabili e di residenza, lo si ebbe a partire dall'anno 1448, quando i fratelli Francesco e Guido Visconti, per sfuggire ai contrasti con la repubblica Ambrosiana, si rifugiarono nella loro vecchia proprietà di Somma, ricevendo giuramento di fedeltà, in forma solenne, da tutti gli uomini di Somma e loro dipendenti, sulla piazza antistante il castello. Nel giro di pochi anni la nobile dimora venne in gran parte ricostruita, ampliata e contornata da fossati per cui necessitò la demolizione della canonica e della chiesa di S. Agnese, sia per guadagnare spazio che per fortificare la nuova residenza dei Visconti. Statua San Carlo Borromeo Il colosso di San Carlo Borromeo, chiamato amichevolmente dai rivieraschi San Carlone, è situata nell'omonima frazione San Carlo sulle colline adiacenti il Lago Maggiore la dove inizia l' Alto Vergante, vicino ad Arona (2 km) e domina il lago con i suoi 24 metri di altezza a cui vanno aggiunti il basamento di altri 12 metri circa. L’opera è stata eseguita dal 1614 al 1697, disegnata da Giovanni Battista Crespi detto il Cerano ed eseguita da Siro Zanella e Bernardo Falcone. La statua è in grossi fogli di rame uniti da altrettanti grossi chiodi e al suo interno vi è una ripida scala che rende possibile l’accesso fino in cima allao statua da dove si può osservare il panorama circostante. [Maggiori approfondimenti sulla scheda specifica]

24 Rocca di Angera Dopo la tappa al castello Visconti di Somma lombardo, il nostro tour prosegue alla volta di Angera dove il gruppo visitera’ la rocca di Arona. La visita, come da scaletta della giornata, durera' un max di 1hr 30 per poi proseguire per il pranzo . La stessa visita sara' accompagnata da una guida offerta dall'APT Lago maggiore. La Rocca Borromeo di Angera era uno dei principali punti di controllo strategici del Lago Maggiore in epoca da un punto di vista militare, trovandosi infatti su una collina calcarea alta 200 metri domina non solo la parte meridionale del Lago Maggiore ma ha, anche, una buona vista sulle Alpi, e questo permetteva un controllo anche in caso di invasioni dei nemici oltralpe; sia da un punto di vista economico. Il Lago Maggiore era un centro nevralgico per il trasporto dei materiali di costruzioni, quali il granito di Baveno e il marmo di Candoglia, per le grandi costruzioni di Milano, e dalle due fortezze si controllava che si pagassero le tasse dovute. Edificio fortificato medievale integralmente conservato, il castello o Rocca Borromeo di Angera si erge su di uno sperone di roccia calcarea che domina la parte meridionale del Lago Maggiore. In posizione strategica per il controllo dei traffici, fu proprietà della casata dei Visconti, originaria del Verbano, e nel 1449 fu acquistata dai Borromeo, cui ancor oggi appartiene.L'imponente costruzione racchiude testimonianze importanti della storia locale, ripercorsa attraverso il mirabile ciclo di affreschi risalente alla fine del XIII secolo della "Sala della Giustizia", le Sale Storiche e la Torre Castellana, dalla cui sommità si gode un panorama di rara suggestione: l'ampia distesa del Lago Maggiore, Arona, le Prealpi e le Alpi compongono uno scenario di insolita bellezza. Le Sale Storiche della Rocca Borromeo La spettacolare Rocca Borromeo di Angera è il risultato perfettamente armonico di cinque diversi corpi di fabbrica eretti a partire dal secolo successivo al Mille e sino al Seicento: la Torre Castellana, l'Ala Scaligera, l'Ala Viscontea o Palazzo Ottoniano, la Torre di Giovanni Visconti, l'Ala dei Borromeo. Di grande importanza è infine la Sala di Giustizia che ospita il ciclo di affreschi realizzato nel secolo XIII da un anonimo maestro denominato "Maestro di Angera". La rappresentazione narra vicende legate alla vita dell'arcivescovo Ottone Visconti ed in particolare illustra la sua vittoria sui Torriani nella battaglia di Desio nel 1227.

25 Il Castello Sforzesco Il Castello Sforzesco e’, con il Duomo, il monumento più imponente di Milano. Il Castello che ammiriamo oggi e’ il risultato di molti interventi, a partire dal Trecento. Deve il suo nome a Francesco Sforza che fu l’ artefice della sua ricostruzione e dei suoi ampliamenti a partire dal Nel 1447 infatti, il castello venne distrutto dalla neo Aurea Repubblica Ambrosiana, un governo repubblicato creato a Milano nel 1447 da un gruppo di nobili e di giuristi dell' Università di Pavia in seguito al vuoto di potere creatosi con la morte di Filippo Maria Visconti, erede di Gian Galeazzo Visconti, primo Duca di Milano, titolo assegnatogli per fiorini da Venceslao di Lussemburgo che aveva assunto legittimamente dal 1378 il titolo di imperatore del Sacro Romano Impero. Francesco Sforza, fu un condottiero militare capace e dalla forte personalita’. Egli sconfisse l’ Aurea Repubblica Ambrosiana e divenne cosi’ il nuovo Duca di Milano. Successivamente si dimostro’ un buon governante ed un mecenate delle arti e della cultura. Il Castello, fu costruito e progressivamente ampliato dai molti personaggi storici della famiglia Visconti divenendone la dimora. Esso ha una pianta quadra, con lati lunghi 180 metri e quattro torri agli angoli. Alla morte di Francesco Sforza, gli successe il figlio Galeazzo Maria che fece continuare i lavori dall'architetto Benedetto Ferrini. La parte decorativa fu invece affidata ai pittori del ducato. Nel 1476, sotto la reggenza di Bona di Savoia, fu costruita la torre omonima. Nel 1494 salì al potere Ludovico il Moro e il castello divenne una fastosa opera, alla realizzazione della quale furono chiamati a lavorare artisti come Leonardo da Vinci e il Bramante. Negli anni a seguire il castello fu però danneggiato dai continui attacchi che francesi, milanesi e truppe germaniche si scambiarono, e nel 1521 la Torre del Filarete esplose, colpita da un fulmine (sembra fosse adibita a deposito di munizioni) provocando ingenti danni e alcuni morti. Ritornato al potere e al castello, Francesco II Sforza ristrutturò e ampliò la fortezza, adibendone una parte a sontuosa dimora della moglie Cristina di Danimarca. Il castello, in origine in posizione periferica, e’ oggi interamente circondato dalla citta’. Napoleone sistemo’ dal punto di vista urbanistico la zona antistante il castello, nota come Foro Bonaparte. Nella parte posteriore del castello c’ e’ l’ ampio Parco Sempione che insieme all’ omonimo corso e’ idealmente in asse con gli Champs Elysees di Parigi. Quando, nel 1859, Milano è definitivamente in mano sabauda ed e’ parte del Regno d'Italia la popolazione invade il castello, derubando e saccheggiando in segno di rivalsa. Anni dopo il castello è oggetto di dibattito e molti milanesi propongono di abbatterlo per dimenticare i secoli di gioco militare e soprattutto per costruire un quartiere residenziale estremamente lucroso. Dal ventesimo secolo ha assunto le piu’ pacifiche vesti di un luogo culturale e si e’ arricchito di testimonianze storiche ed artistiche visibili nei suoi musei. Sono possibili visite dell’edificio, alle merlate, alla Pinacoteca, al Museo d’Arte Antica, al Museo delle Arti Decorative, al Museo degli Strumenti Musicali, al Museo dei Mobili e delle Sculture Lignee, al Museo della Preistoria ed al Museo Egizio, sempre molto richiesto.

26 Il centro storico di Milano
Abbandonando il Castello Sforzesco in direzione del centro cittadino si raggiunge piazza del Duomo, la cattedrale della citta’. E’ facile farsi distrarre lungo il percorso dalle numerose iniziative municipali, dalla grande presenza monumentale, dai palazzi, dai teatri, dalle luccicanti ed ammiccanti vetrine, dalla gente stessa. Quando si arriva al Duomo si viene attratti dall’ architettura gotica della struttura con le sue guglie, pinnacoli, la statua dorata della madonnina e viene spontaneo farsi fotografare o riprendere. Un tonfo, e centinaia di volatili animeranno il cielo della piazza suscitando ogni volta l’ emozione dei presenti. Ciò che fu fatto per erigere il Duomo prima del 1386 venne tutto disfatto o quasi. Nel corso dell‘ anno infatti, il Signore della città, Gian Galeazzo Visconti, assunse il controllo dei lavori, imponendo un progetto più ambizioso. Il materiale scelto per la nuova costruzione divenne allora il marmo di Candoglia e le forme architettoniche quelle del tardo gotico di ispirazione renano-boema. Il desiderio di Gian Galeazzo era infatti quello di dare alla città un grandioso edificio al passo con le più aggiornate tendenze europee, che simboleggiasse le ambizioni del suo Stato, che, nei suoi piani, sarebbe dovuto diventare il centro di una monarchia nazionale italiana come era successo in Francia e in Inghilterra, inserendosi così tra le grandi potenze del continente. Gian Galeazzo mise a disposizione le cave e accordò forti sovvenzioni ed esenzioni fiscali. Fu nel tardo Medioevo che Milano vide la lotta delle famiglie della Torre (o Torriani) e Visconti per il possesso della città con il predominio di quest'ultima che lascerà il passo solo alla metà del XV secolo, all'alba del Rinascimento alla famiglia Sforza. Intorno al Duomo ci sono anche altre importanti strutture di epoca diversa come il Palazzo Reale, l’ Arcivescovado, la Galleria dedicata al Re Vittorio Emanuele II e la piu’ antica struttura del palazzo della Ragione. Si puo’ attraversare la Galleria, ammirandone le realizzazioni, per arrivare cosi’ nella piazza con la statua dedicata a Leonardo da Vinci e si potra’ osservare il famoso Teatro Alla Scala. Oppure si puo’ percorrere via Vittorio Emanuele fino in piazza San Babila, una tra le tante eleganti vie del centro prossima al piu’ famoso quadrilatero di via Montenapoleone. Ma poiche’ oggetto della visita e’ il periodo e le vicende legate al Ducato di Milano, dal Duomo si invita a raggiungere per una breve visita l’ antico "Spedale di Poveri" voluto da Francesco Sforza duca di Milano e da sua moglie Bianca Maria Visconti (sec. XV) "apud omnes partis orbis terrarum stupendum'' in segno di gratitudine a Dio per la conquista del Ducato. Il complesso architettonico ha rappresentato per secoli in Italia e in Europa un esempio di avanzata struttura ospedaliera. Esso è stato adibito ad ospedale fino alla seconda guerra mondiale, durante la quale fu quasi completamente distrutto dai bombardamenti (1943). Alla fine della guerra l'edificio venne assegnato all'Università degli Studi di Milano; i lavori di ricostruzione iniziarono nel 1949 e l'Ateneo vi pose ufficialmente la sua sede nel 1958.

27 Piazza Ducale e Castello di Vigevano
Castello di Vigevano: Il Castello di Vigevano venne fatto costruire nel 1345 per volere di Luchino Visconti sulle vestigia di un'architettura preesistente. Nel periodo successivo alla sua costruzione, al nucleo trecentesco della fortezza vennero aggiunti degli edifici collaterali, su volere di Ludovico il Moro, tra i quali l'alta e bellissima torre ed il corpo delle scuderie, entrambi realizzati dal Bramante. Eretto a scopi prettamente difensivi, nei secoli il maniero si trasformò gradualmente in residenza signorile. Il castello, rimaneggiato nel secolo scorso, nella sua esistenza ha ospitato il fior fiore degli intellettuali nazionali e ad oggi si presenta in ottimo stato di conservazione. Piazza Ducale: L'ingresso da Piazza Ducale consente di cogliere immediatamente la funzione storica e architettonica dei due principali monumenti cittadini: la Piazza come "cortile d'onore" e la dimora, rappresentata dagli edifici del Castello. [Maggiori approfondimenti sulla scheda specifica]

28 Pavia e dintorni Pavia fu capitale del regno longobardo. Dal Medioevo è sede di una delle più antiche università italiane. La città era fortificata fino al 1872, quando i bastioni sono stati trasformati in viali e giardini pubblici; Pavia è una delle tappe importanti sulla via Francigena, cammino di pellegrinaggio per Roma. Il Castello di Pavia fu costruito nel 1360 da Galeazzo II Visconti. Il parco del castello si estendeva originariamente per una decina di chilometri, fino alla Certosa di Pavia; oggi parte del territorio del parco è ancora presente, ma non più collegato al castello, e chiamato Parco della Vernavola. Il castello ospita la civica Pinacoteca Malaspina. Duomo di Pavia, dedicato a Santo Stefano è la più imponente chiesa di Pavia. La cattedrale, la cui costruzione è in alcuni particolari (rivestimenti marmorei) tuttora non completata, sebbene l'inizio dei lavori risalga al XV secolo sorge sul sito delle due preesistenti cattedrali romaniche (Santo Stefano e Santa Maria del Popolo). La cattedrale contiene le spoglie di San Siro, Il Duomo di Pavia, dedicato a santo Stefano, è un'imponente costruzione con pianta a croce greca. Il cantiere per la cattedrale fu aperto nel 1488 su ordine del vescovo Ascanio Maria Sforza Visconti: La Certosa di Pavia è un monastero, situato nell'omonimo comune distante circa 8 km a Nord di Pavia, risalente al XIV secolo. Oggi e’ la dimora silenziosa dei monaci votati alla preghiera e alla coltivazione di erbe officinali. La visita riguarda la chiesa ed i suoi chiostri con momenti a disposizione per l'acquisto di rimedi naturali presso il laboratorio cistercense. La Certosa di Pavia incuriosisce per essere parte di un sistema di Certose sparse per l’ Europa. Ne ricordiamo in particolare una: quella di Serra San Bruno in Calabria. Pavia e l’ oltrepo’ pavese sono un angolo autentico della Lombardia, offrono tra le altre cose, un campionario di vini di qualita’.

29 Il centro storico di Piacenza
Piacenza ha risentito anch’ essa dell’ influenza del Ducato di Milano. Dalla seconda metà del XIII secolo furono frequenti le lotte intestine per il potere e l'amministrazione e quindi si susseguirono alla guida del territorio di Piacenza e del circondario i Pallavicino, Matteo I e Gian Galeazzo Visconti e Alberto Scoto (o Scotti) eletto nel 1290 signore perpetuo della città che resse fino al 1304 e poi con interruzioni sino al 1313. Nel 1336, Pinalla Aliprandi,a capo di una parte dell'esercito di Azzone Visconti, devastò le terre intorno a Piacenza e partecipò all'assedio della città, che capitolò nelle mani dei viscontei e rimase in loro dominio fino al Il duca Gian Galeazzo riformò lo statuto cittadino e trasferì temporaneamente a Piacenza la sede dell'Università di Pavia. Passerà, dopo un terribile assedio che si concluse con la deportazione di migliaia di cittadini, agli Sforza cui resterà fino al 1499. Le lotte per il potere in città, iniziate nel XIII secolo, lasciarono un'eredità di profonde divisioni interne anche durante il periodo visconteo-sforzesco e la prima età moderna, sia tra i ceti dominanti, sia tra la popolazione, dando luogo a una vivace dinamica di scontri di fazione tra le parti dei guelfi e ghibellini. Tra le maggiori famiglie guelfe piacentine sono da annoverare gli Scotti, i Fontana, i Malvicini, i Banduchi, i Fulgosi; tra i ghibellini i Landi e gli Anguissola. Palazzo Comunale, conosciuto anche come il Gotico, e' stato costruito nel 1281 come sede del doverno della citta'. E' un esempio di edificio civico medioevale tipico dell' Italia settentrionale, chiamato anche Broletto. Si trova in Piazza Cavalli, la piazza principale della citta’ cosi’ chiamata per la presenza di due statue equestri. Da visitare inoltre la cattedrale della citta’ di stile Romanico.

30 Castello di Rivalta [Maggiori approfondimenti sulla scheda specifica]
Secondo alcuni documenti del primo decennio del Trecento, in quest'epoca signore del Borgo e del feudo è Obizzo Landi, che lo aveva acquistato dai Ripalta. Da quel momento ad oggi, il Castello è sempre appartenuto - con brevi interruzioni - alla famiglia Landi, seppure di rami differenti. Inizialmente Obizzo Landi è in rapporti amichevoli con Galeazzo Visconti, signore di Milano. Nel 1322 la situazione cambia radicalmente: i rapporti tra i Landi e i Visconti non sono più sereni come nel passato, secondo una leggenda ripresa alla fine dell'Ottocento da Luigi Marzolini nel romanzo Bianchina Landi, ossia la cacciata di Galeazzo Visconti da Piacenza. Secondo questo racconto Obizzo Landi, feudatario di Rivalta, ghibellino e in buoni rapporti con Galeazzo Visconti, si trova ad un certo punto a doversi schierare contro il potente alleato per ragioni tutt'altro che politiche. Sembra infatti che le sempre più frequenti visite di Galeazzo a Rivalta siano dovute non tanto al suo interesse verso l'amico Obizzo, quanto per Bianchina, la sua bellissima moglie, il cui vero nome era forse Ermellina Bagarotti o, secondo altri, Orsolina della Torre. Nell'ottobre del 1322, il trionfante Obizzo Landi entra nella citta' di Piacenza, sopraffacendo Galeazzo Visconti e scacciando anche il cugino Manfredo Landi da Castell'Arquato. Con questa vittoria Obizzo riesce a sottrarre ai Visconti il dominio sulla citta' e ad essere eletto rettore della città dal cardinale. Non era stato tanto il tentativo di seduzione di Bianchina a scatenare i conflitti, quanto le precise intenzioni di Obizzo di conquistare Piacenza. Come celebre condottiero, il Landi continua a prestare servizio al pontefice difendendo le ragioni della Chiesa, finchè muore nel 1328 a Bologna. La rivalità tra gli eredi dà origine invece alla leggenda del fantasma del Castello, poichè la vicenda finisce con un assassinio. I Visconti tornano padroni di Piacenza nel 1336, otto anni dopo la morte di Obizzo Landi. Successivamente, la signoria visconteo-sforzesca vacilla minacciata da Carlo VIII, re di Francia, sceso per conquistare il suolo italiano (1494), poi dal suo successore Luigi XII, che segna il crollo del ducato milanese (1499). In quel periodo, Corrado Landi aveva ospitato nel suo Castello il cardinale Ascanio Sforza, in fuga da Milano. Sono ben due i fantasmi che si aggirano in questo castello... Che sia uno di loro “The Big Phantom”? [Maggiori approfondimenti sulla scheda specifica]

31 Bergamo alta La Serenissima Repubblica di Venezia, nel 1428, successe ai Visconti nel dominio su Bergamo e procedette ad ampliare il sistema difensivo di cui era dotata la città. Potenziò la Rocca aggiungendovi il torrione, tuttora esistente, e ne completò la funzione difensiva con la costruzione di una cintura di bastioni, comunemente noti come “le mura venete”, lunga 6200 metri, che circondava la città alta trasformandola in una fortezza. Tale cinta è costituita da 14 baluardi, 2 piattaforme, 32 garitte (di cui solo una è giunta sino a noi), 100 aperture per bocche da fuoco, due polveriere, 4 porte (Sant'Agostino, San Giacomo, indubbiamente la più bella e panoramica, Sant'Alessandro e San Lorenzo, quest'ultima conosciuta anche come porta Garibaldi). A tutto questo vi è da aggiungere una miriade di sortite e passaggi militari di cui, in parte, si è persa la memoria. I bastioni, esternamente, danno alla città un aspetto di fortezza inespugnabile, e poiché furono realizzati nella seconda metà del 500, insieme all'affermarsi del cannone a tiro parabolico bombarda ne rende di fatto il canto del cigno di tale tipologia di costruzioni militari. La costruzione della rocca iniziò nel 1331, sul colle di Santa Eufemia, sotto gli ordini di Guglielmo di Castelbarco vicario di Giovanni del Lussemburgo. I Visconti fortificarono ulteriormente la Rocca consapevoli della sua importanza strategica nello scacchiere militare che li vedeva contrapposti a Venezia. La parte più conosciuta e frequentata di Bergamo Alta è Piazza Vecchia, con la fontana del Contarini, il Palazzo della Ragione, la Torre Civica (detta il Campanone), che ancora oggi alle ore 22 scocca 100 colpi - quelli che in passato annunciavano la chiusura notturna dei portoni delle mura venete - e altri palazzi che la circondano su tutti i lati. Imponente, sul lato opposto al Palazzo della Ragione, il grande edificio bianco del Palazzo Nuovo che ospita la Biblioteca Angelo Mai. Sul lato sud di Piazza Vecchia si trovano il Duomo, la Cappella Colleoni dell'architetto Giovanni Antonio Amadeo con i monumenti funebri al condottiero Bartolomeo Colleoni e a sua figlia Medea, il Battistero eretto da Giovanni da Campione e la basilica di Santa Maria Maggiore coi suoi bei portali laterali nord e sud, pure di Giovanni da Campione. Quest'ultima chiesa, cittadina, non della diocesi, all'interno reca i segni architettonici dei vari periodi che si sono susseguiti dall'epoca della sua costruzione. Degni di nota gli intarsi raffiguranti scene bibliche realizzate in legni di vari colori, i cui disegni sono attribuiti a Lorenzo Lotto, e un imponente confessionale barocco scolpito da Andrea Fantoni. La chiesa ospita la tomba del musicista Gaetano Donizetti. Bergamo Alta (detta anche Città Alta o, in passato, la città, in contrapposizione ai borghi) è una città medioevale, circondata da bastioni eretti nel XVI secolo, durante la dominazione veneziana, che si aggiungeva alle preesistenti fortificazioni al fine di renderla una fortezza inespugnabile. Ha mantenuto pressoché intatto il suo aspetto originario nel corso dei secoli.

32 Castello di Brescia Il Castello di Brescia (detto anche “Falcone d’Italia”) è arroccato sul colle Cidneo, che si trova a ridosso del centro storico della città. Durante la dominazione viscontea, vennero realizzati imponenti lavori di ristrutturazione delle difese cittadine: ad esempio nel 1337 fu realizzata la cosiddetta “Cittadella Nova”, una cinta muraria che partendo dal castello inglobava al suo interno gli edifici del Broletto e del Duomo. L’unica testimonianza di questa ampia opera di ristrutturazione ad essere giunta fino ai giorni nostri è il Mastio. Nel 1426 Brescia passò sotto il dominio della Repubblica di Venezia che si preoccupò immediatamente di ristrutturare le fortificazioni cittadine duramente colpite durante la guerra contro i milanesi e sfociando nel 1466 in una completa revisione delle mura cittadine che furono abbassate e circondate con terrapieni e fossati. Il castello fu interessato solo marginalmente da queste modifiche e le uniche opere di sistemazione riguardarono le torri che vennero modificate passando da una pianta quadra ad una circolare (di queste è sopravvissuta solo una torre del perimetro settentrionale). Nel 1509 l’esercito francese sconfisse quello veneziano e si impossessò di Brescia e del suo castello. Fu proprio in questo periodo che Brescia attraverso il suo periodo più buio perché contesa tra gli i padroni francesi ed i veneziani che cercavano di riconquistarla. La repubblica marinara riprese la città nel 1512 ma al prezzo di molti morti ed enormi sacrifici. Una volta tornati i veneziani il castello subì ulteriori miglioramenti per colmare i difetti emersi durante la guerra (porta del Soccorso e baluardo della Pusterla). Dato che la repubblica di Venezia spostò la linea del conflitto con Milano sull’Adda e quindi gli sforzi difensivi si concentrarono su Bergamo venne potenziato il sistema di difesa con molte postazioni di fuoco. Per un lungo tempo poi il castello non ricevette ammodernamenti di rilevante importanza e lentamente ne iniziò il decadimento tanto che nel 1796, Napoleone non ebbe difficoltà a conquistare Brescia dopo la capitolazione della repubblica di Venezia Nel 1859 le truppe franco-piemontesi riconquistarono Brescia ed il castello tornò ad essere un semplice carcere militare. Poco tempo dopo il comune acquistò il colle ed iniziò l’opera di restauro che portò lentamente allo snaturamento militare della fortezza rendendola molto più simile al luogo che è oggi, ossia centro di svago e sede di eventi pubblici di Brescia. Nel XX secolo il castello ha ospitato varie esposizioni temporanee, il giardino zoologico, il museo di scienze naturali, quello del risorgimento ed infine un parco urbano.

33 Sirmione Di felice posizione naurale, la penisola di Sirmione è stata luogo privilegiato di insediamento fin dall'antichità. Il castello fu costruito verso la fine del XII secolo come elemento di un piu’ grande sistema difensivo intorno a Verona contro i rivali di allora a Milano. La funzione di controllo e di difesa, assunta in sin dall’ età tardoromana, continuerà sino al XVI secolo, quando il suo ruolo di centro fortificato del basso lago, viene assunto da una nuova fortificazione, piu’ ampia, a Peschiera. Il castello comunque rimarrà sino alla metà dell'Ottocento sede di guarnigione militare. All’ inizio del XX secolo divenne proprietà del governo italiano. Sirmione si trova in una posizione stategicamente importante, fra la pianura e la parte meridionale del lago, territorio di confine della signoria scaligera e successivamente, dall'inizio del XV secolo, della Repubblica veneziana. E a Venezia resterà legata sino alla sua caduta nel 1797.

34 Villa Reale di Monza Villa Reale di Monza: La Villa Reale di Monza è un grande complesso di stile neoclassico che fu usato come residenza prima dai reali austriaci e poi da quelli italiani. Attualmente ospita mostre ed esposizioni. Maria Teresa d'Austria decise la costruzione della Villa Arciducale quando stabilì di assegnare al figlio Ferdinando d'Asburgo-Este la carica di Governatore Generale della Lombardia austriaca. La scelta di Monza fu dovuta alla salubrità dell'aria e all'amenità del paese, ma esprimeva anche un forte simbolo di legame tra Vienna e Milano, trovandosi il luogo sulla strada per la capitale imperiale. L'incarico della costruzione, conferito nel 1777 all'architetto imperiale Giuseppe Piermarini, fu portato a termine in soli tre anni. Successivamente il giovane arciduca Ferdinando fece apportare aggiunte al complesso, sempre ad opera del Piermarini e usò la Villa come propria residenza di campagna fino all'arrivo delle armate napoleoniche nel 1796. Eugenio di Beauharnais, nel 1805 nominato viceré del nuovo Regno d'Italia, fissò la sua residenza principale nella Villa che quindi in questa occasione assunse il nome di Villa Reale. Tra il 1806 e il 1808 per suo volere al complesso della Villa e dei suoi Giardini fu affiancato il Parco, recintato e vasto 750 ettari, destinato a tenuta agricola e riserva di caccia. Dopo la caduta di Napoleone (1815) vi fu il ritorno degli austriaci fino alla seconda guerra di indipendenza (1859) quando la Villa Reale diventò patrimonio di Casa Savoia. La Villa fu specialmente cara al Re Umberto I che amava risiedervi e che la volle trasformata in molti ambienti dagli architetti Achille Majnoni d'Intignano e Luigi Tarantola. Nel 1900 Umberto fu assassinato proprio a Monza da Gaetano Bresci mentre assisteva ad una manifestazione sportiva; in seguito al luttuoso evento il nuovo Re Vittorio Emanuele III non volle più utilizzare la Villa Reale, facendola chiudere e trasferire al Quirinale gran parte degli arredi. Nel 1934 con Regio Decreto Vittorio Emanuele III fece dono della Villa ai Comuni di Monza e di Milano. Le vicende dell'immediato dopoguerra della Seconda Guerra Mondiale provocarono occupazioni, ulteriori spoliazioni e decadimento del monumento. Oggi la Villa Reale è amministrata congiuntamente dai comuni di Monza e Milano. Dopo un lungo periodo di degrado sono recentemente iniziati lavori di restauro e ristrutturazione.

35 Continua...

36 Il grande fantasma The Big Phantom
I fantasmi non esistono, non lo sapevate?  Proponiamo questo espediente pensando alla necessita’ di motivare gli studenti sugli aspetti molto pratici del viaggio: non disperdersi durante le visite, rispettare gli orari di sonno e di veglia, curare la preparazione del proprio bagaglio. Ma si tratta anche di un gioco, una caccia al personaggio oppure dato il personaggio, della ricerca delle sue tracce lungo la visita. Il personaggio, che riveleremo alla fine del viaggio potrebbe essere “Alessandro Manzoni” perche’ nei suoi “I promessi Sposi” si e’ occupato del territorio che stiamo osservando e perche’ costituisce un aggancio culturale per una visita successiva. Un altro personaggio che puo’ assumere il ruolo proposto e’ anche “Leonardo da Vinci” che fu presente a Milano nel periodo storico considerato. Ma potrebbe trattarsi anche di uno dei due fantasmi del castello di Rivalta, di Ludovico il Moro, di Franscesco Sforza o di Bianca Maria Visconti. La guida dell’ organizzazione avra’ il supporto di questo elemento fantasioso per aggiungere un elemento crediamo piacevole alla visita. [Maggiori approfondimenti sulla scheda specifica]

37 Responsabile: Prof. ssa Marina Rossi
Thank you! Laboratorio di Turismo Scolastico Universita’ di Milano Bicocca A.A. 2009/2010 Responsabile: Prof. ssa Marina Rossi The Phantom is an American adventure comic strip created by Lee Falk, also creator of Mandrake the Magician


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