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Suor Teresa Valsé-Pantellini
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a Torino-Valdocco il 3 settembre 1907.
Per ricordare suor Teresa Valsé-Pantellini nell’anno centenario della morte, a Torino-Valdocco il 3 settembre 1907. La fanciullezza Dopo la morte del Padre Figlia di Maria Ausiliatrice Il tempo del dono totale
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la fanciullezza 1^ PARTE
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Teresa, è nata a Milano il 10 ottobre 1878
La condizione agiata della famiglia, se non proprio la nobiltà, contribuì a forgiare la sua personalità, imprimendole finezza di stile, di azione e di comportamento. Chiesa di S. Francesco di Paola dove venne battezzata
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IL PADRE Apparteneva ad una onesta e agiata famiglia di Rovigo. Nel 1848 allo scoppiare della prima guerra d’indipendenza dell’Italia, per evitare “le carezze” della polizia austriaca fuggì in Svizzera. Aveva fatto i suoi studi in seminario e conservava i frutti di una buona educazione letteraria e religiosa, ma fuggitivo e senza averi, dovette lavorare e adattarsi a fare un po’ di tutto per sopravvivere. Con lui vi era l’amico carissimo Pantellini, a cui una grave malattia troncò la vita. Giuseppe, per eludere le ricerche del governo austriaco, prese il passaporto del compianto amico e ne assunse il cognome. Raggiunse l’Egitto in cui si avviavano i lavori per l’apertura del canale di Suez. Trovò lavoro e con il suo impegno, istruzione e intelligenza riuscì a costruire un grande albergo sul Nilo, salito a fama internazionale. Fu conosciuto e onorato con titoli prestigiosi, da nobili, governatori e regnanti.
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Domandò ed ottenne dal governo italiano
di poter abbinare legalmente il cognome dell’amico, portato poi sempre dalla famiglia.
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Giuseppe, al Cairo conobbe e sposò Giuseppina Viglini di Milano.
LA MAMMA Giuseppe, al Cairo conobbe e sposò Giuseppina Viglini di Milano. Dai due fortunati coniugi nacquero tre figli: Italo, Teresa e Giuseppina.
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nata nel 1885 (di cui non abbiamo fotografie) andò sposa
ITALO e TERESA Italo studiò giurisprudenza e fu cultore di lettere e musica. Fu modello di sposo e di padre e morì nel 1935. Giuseppina, nata nel (di cui non abbiamo fotografie) andò sposa al marchese Francesco Bartolini Salimbeni.
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ma non si sa con precisione per quanti anni.
Teresa vive in Egitto, ma non si sa con precisione per quanti anni. È certo però il suo affetto intenso per il padre, spesso lontano per i suoi impegni, a cui scrive graziose letterine.
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Nel 1883 la famiglia si trasferisce a Firenze per gli studi del primogenito e abita in via Cavour 70.
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San Damiano di Fiesole Nel 1884 il padre, per seguire l’educazione del figlio Italo iscritto alla Badia Fiesolana dei Padri Scolopi, acquista una villa a Fiesole.
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Teresa a Firenze e a Fiesole continua gli studi seguita dalla mamma e da una maestra che le dà lezioni in casa.
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La famiglia trascorre le vacanze estive a Rufina,
comune della Valle del Chianti, in una famosa villa detta Poggio Reale che il padre ha acquistato.
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La famiglia vive felice, ma nell’estate del 1890
il padre è colpito da grave malattia cardiaca e deve sospendere i suoi viaggi. Teresa è la sua piccola infermiera: rinuncia agli svaghi per tenergli compagnia, e prega volentieri con lui.
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la mamma decide di mandarla in collegio.
In autunno il babbo si aggrava, e per evitare a Teresa dolorose impressioni, la mamma decide di mandarla in collegio. Si sceglie il Conservatorio della Santissima Annunziata per fanciulle nobili, diretto da laici.
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Ha 12 anni e lascia il suo saluto con questi semplici versi
Teresa entra a Poggio Imperiale il lunedì 20 ottobre 1890. Ha 12 anni e lascia il suo saluto con questi semplici versi che non rivelano il timore di perdere il suo amatissimo papà:
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fra poco a voi tornerò sì pia, che in quel dì benedirete
«Addio, miei genitori; addio sorella mia; fra poco a voi tornerò sì pia, che in quel dì benedirete il santo collegio nel qual mi chiudo. Buona sarò e obbediente; amare mi farò, e, pianticella santa, a voi ritornerò».
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Il 27 ottobre 1890 - muore il padre. Teresa scrive al fratello:
«…L’amavo tanto e così presto fu tolto al nostro amore. Caro Italo te lo dico sul serio, ormai non potrò più essere felice… È scomparso chi faceva lieti i miei giorni: come potrei prender parte alla gioia di creature che hanno tutti e due i genitori?… In certi momenti sento una smania incomprensibile e mi pare di non poter più vivere. Alzo gli occhi al cielo e chiamo: “Babbo, babbo mio”, ma è una illusione perché egli rimane lontano».
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dopo la morte del padre 2^ PARTE
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Dopo la morte del padre, la famiglia torna a Firenze e Giuseppina è anche lei educanda a Poggio Imperiale con la sorella.
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Teresa in questa cappella del Collegio nel 1891 riceve la Prima Comunione.
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Dopo un triennio di permanenza a Poggio Imperiale
le sorelline sono trasferite presso le Suore della Congregazione del Sacro Cuore – comunemente conosciute come Dame del Sacro Cuore – che hanno un Istituto educativo in Firenze.
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Frequenta il «Corso di perfezionamento»
Teresa ha 15 anni. Frequenta il «Corso di perfezionamento»
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Nel 1897 la famiglia si trasferisce a Roma per gli studi universitari del fratello iscritto alla Facoltà di giurisprudenza.
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Con i cugini Rosa trovano alloggio in via Gaeta nei pressi della stazione Termini, vicino alla Parrocchia del Sacro Cuore, tempio costruito da Don Bosco e inaugurato nel maggio 1887.
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e Teresa vi frequenta corsi di lingue straniere.
Giuseppina è in collegio a Trinità dei Monti, presso le conosciute e stimate “Dame del Sacro Cuore” e Teresa vi frequenta corsi di lingue straniere.
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A Roma i Rosa e i Valsè-Pantellini vivono da signori: visitano basiliche e monumenti dell’antichità pagana, frequentano il teatro. Teresa vi partecipa per compiacerli.
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a poco a poco si fà imperioso in lei l’invito di Gesù: “Seguimi”.
Può partecipare alle solenni celebrazioni in San Pietro. Per lei è una gioia grande vivere nel cuore della cattolicità. Mentre cresce in consapevolezza di fede, a poco a poco si fà imperioso in lei l’invito di Gesù: “Seguimi”.
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Nella chiesa del Sacro Cuore al Castro Pretorio
Teresa conosce il Salesiano don Federico Bedeschi. Guidata da lui scopre il progetto di Dio sulla sua vita.
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essere educata la figlia dei cugini Rosa.
Don Bedeschi indica a Teresa le FMA della vicina Via Marghera, dove potrà essere educata la figlia dei cugini Rosa. Qui, Teresa, ha modo di osservare ed ammirare le FMA: il loro spirito di sacrificio rivestito di allegria, nella povertà e nell’apostolato tra le fanciulle del popolo.
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Comprende che la sua chiamata è tra le Figlie di Maria Ausiliatrice
e non tra le sue educatrici come le viene consigliato per la sua delicata complessione fisica e la condizione sociale.
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La strada della sua vocazione fu stretta
e non la percorse certo in carrozza... I suoi non si rassegnavano all’idea che lei entrasse in un Istituto dedito alle ragazze più povere dell’epoca, quando tanto si faceva caso al ceto sociale e alla ricchezza. Non sono poche le difficoltà… da parte della mamma, dei familiari e dei parenti…
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Per le vacanze del 1899 la famiglia ritorna a Rufina.
Ora lo stile di vita di Teresa riflette un nuovo orientamento: la risposta alla chiamata di Gesù si fa sempre più concreta e decisiva.
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In cucina Teresa recitava il rosario con le persone di servizio
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Da questa porta della legnaia, usciva presto ogni giorno per la S
Da questa porta della legnaia, usciva presto ogni giorno per la S. Messa, senza disturbare In questo ripostiglio, sotto lo scalone, preparava i pacchi di indumenti per le famiglie povere del luogo
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Il 24 novembre 1899 la mamma muore.
In autunno la famiglia ritorna a Roma e ora abita in corso Vittorio. La mamma è colpita da grave polmonite, a nulla valgono le cure… Il 24 novembre 1899 la mamma muore.
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Il 1900 è per lei l’anno di un’altalena che ripetutamente pare respingerla nel mondo.
Don Bedeschi è stato trasferito a Parma e Teresa è diretta da un Gesuita.
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La meta è Sospirolo ai piedi delle Dolomiti Bellunesi.
Per le vacanze estive, decidono di non andare a Rufina nella villa silenziosa di Poggio Reale che evoca loro tristi ricordi. La meta è Sospirolo ai piedi delle Dolomiti Bellunesi.
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Quando Italo torna a Roma, le due sorelle rimangono a Padova presso i parenti.
Teresa comprende che i familiari, d’accordo con il fratello, pensano di distoglierla dal suo ideale, trattenendola a Padova per seguire la sorellina che si pensa di trasferire nell’Istituto delle stesse Dame del Sacro Cuore in città.
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Ma il Signore la vuole ad ogni costo e lei si abbandona al suo Amore.
È il momento più difficile della sua vita: l’ora del discernimento e della prova. Ma il Signore la vuole ad ogni costo e lei si abbandona al suo Amore.
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Il 15 novembre 1900 comunica al fratello, divenuto ormai il responsabile della famiglia, la sua immutabile decisione.
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Suor Teresa Valsé-Pantellini
3^ PARTE
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Figlia di Maria Ausiliatrice
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Finalmente il sogno è diventato realtà!
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Il 2 febbraio 1901 Teresa è accolta nell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice per la formazione iniziale alla vita religiosa salesiana.
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Informa Don Bedeschi: Sappia che per grazia di Maria Ausiliatrice
«...mi trovo a Roma in via Marghera: Sappia che per grazia di Maria Ausiliatrice ho già indossato la mantellina di Postulante… Sono tra le Figlie di Don Bosco… Mio scopo sarà fare il maggior bene possibile alle giovanette povere, farò ogni sforzo per rendermi presto santa».
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nella casa ispettoriale
29 settembre 1901: Teresa è novizia. . La funzione della vestizione avviene nella casa ispettoriale di Via Marghera dove da pochi giorni è giunta la nuova Ispettrice suor Eulalia Bosco.
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di noviziato nella casa di Bosco Parrasio (Roma-Gianicolo).
Trascorre i due anni di noviziato nella casa di Bosco Parrasio (Roma-Gianicolo). È seriamente impegnata nella formazione religiosa e nei giorni festivi si dedica all’oratorio.
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La villa, che apparteneva
all’Accademia degli Arcadi, presa in affitto, è piccola e scomoda… Le ragazze non si curano delle lapidi dedicate ai grandi poeti… che ostacolano i loro salti e le corse… per cui si decide di iniziare le ricerche per provvedere ad altra sede.
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Dopo molte fatiche il 19 marzo 1903 si firma il contratto per l’acquisto di uno stabile in via della Lungara per trasferirvi il Noviziato
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alle quali suor Teresa dedicherà le sue energie giovanili.
ed iniziare un’opera sociale in favore delle giovani operaie trasteverine, alle quali suor Teresa dedicherà le sue energie giovanili.
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Il 3 agosto 1903 suor Teresa fa la prima Professione a Nizza Monferrato dove ha partecipato agli Esercizi Spirituali. Foto vecchia Nizza
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l'anima mia magnifica il Signore
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Con suor Maria Genta, sua Maestra di Noviziato, dopo un breve riposo
nella casa di Giaveno, prima di ritornare a Roma, le due pellegrine vanno a Torino.
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Suor Teresa ha amato e capito Don Bosco dal nascere della sua vocazione salesiana.
È giusto sostare a Valdocco, dove a soli 15 anni dalla morte aleggia ancora la fama di santità del Fondatore.
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Ora, neo professa, torna a Roma Trastevere, via della Lungara.
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Suor Teresa si sente, fin dal principio, inserita in una comunità di sorelle, come lei coinvolte nella missione di aiutare tante giovani povere del rione, che in verità sono rozze…
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Suor Teresa sopporta l’umiliazione, non dimostrando risentimento.
Subisce l’affronto in silenzio e senza clamori, è preparata a tutto. Ha capito Cristo e rivive in qualche misura la sua passione divenendo simile a Lui.
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Le giovani comprendono il suo amore che sa perdonare.
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Suor Teresa nonostante il progredire della malattia
condivide gioiosamente la vita con le Sorelle in comunità e riversa, su chi ne ha bisogno, la pace che le viene dal Signore…
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…e quando lo stato di salute la obbliga a lasciare Roma per sempre,
la stima che hanno per lei trapela dal dolore con cui la salutano: è giorno di lacrime. L’apostola di Trastevere lascia per sempre il piccolo gregge amato…
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Suor Teresa trascorre mesi intensi di offerta e di preghiera.
Il 27 aprile 1907 giunge a Torino. È accolta nell’infermeria della Casa “Maria Ausiliatrice” via Cottolengo 32, dove già era stata per un periodo di cure nel 1906. Un piano della casa era attrezzato per accogliere e curare le ammalate di tubercolosi. Suor Teresa trascorre mesi intensi di offerta e di preghiera. Qui era la prima casa FMA a Torino Valdocco
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il tempo del dono totale
4^ parte
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Il chicco di grano è pronto per diventare ostia con Gesù
Vive nel silenzio e nella pace l’ultima tappa della sua vita. Interrogata sul suo segreto risponde: “Per tutta la mia vita mi sono proposta di passare inosservata”.
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Il 25 maggio 1907 scrive a suor Genta (sua maestra di Noviziato e Direttrice)
«…Ieri, festa di Maria Ausiliatrice, ho potuto godere qualche cosa; non le funzioni solenni per la loro durata e per la gran folla. Ho veduto però bene la magnifica e commovente processione e ricevuta la benedizione di S. E. il Cardinale Arcivescovo, che l’impartì dalla porta della Chiesa alla folla radunata nella piazza; l’illuminazione riuscì benissimo e tutto con ordine e senza pioggia…».
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I Salesiani erano arrivati a Macao nel 1906
Suor Teresa presenta la domanda missionaria esprimendo il desiderio di andare in Cina. I Salesiani erano arrivati a Macao nel 1906 e pensavano di entrare presto nella Cina continentale, per cui la sensibilità missionaria era stimolata dalle notizie che arrivavano per il Bollettino Salesiano e che a suor Teresa venivano partecipate…
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Il suo sguardo profondo ci dice: “la vita è mutata non tolta”.
Muore il 3 settembre 1907 Il suo sguardo profondo ci dice: “la vita è mutata non tolta”.
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Suor Teresa ben sapendo che i familiari l’avrebbero voluta nella tomba
di famiglia a Rufina, dove già erano i genitori, aveva chiesto a suor Maria Genta, in una lettera del 7 agosto 1906, di farsi depositaria del suo desiderio di essere sepolta a Nizza Monferrato tra le sue consorelle e di farlo noto al fratello. E venne esaudita.
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in attesa della Beatificazione.
Ora i sacri resti si conservano in Casa-madre, nella Cappella del Sacro Cuore, in attesa della Beatificazione.
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12 luglio 1982: la Chiesa riconosce l’eroicità delle sue virtù
e la dichiara VENERABILE
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che sei mite e umile di cuore, degnati di glorificare la Venerabile
Preghiera O Gesù, che hai detto di imparare da Te che sei mite e umile di cuore, degnati di glorificare la Venerabile suor Teresa Valsé-Pantellini, tua sposa fedele e generosa apostola. Concedi a noi le grazie che per sua intercessione ti domandiamo, e fa’ che possiamo imitare la sua fede e la sua carità per amare e lodare in eterno Te, o Cristo, che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo. Amen
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Amen
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Alba Vernazza Anna Costa Giuseppina Parotti
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