Scaricare la presentazione
La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore
PubblicatoGavin George Modificato 5 anni fa
1
L’icona della Discesa agli Inferi di nostro Signore Gesù Cristo
Cristo è risorto dai morti; con la morte ha distrutto la morte e a coloro che giacevano nei sepolcri ha fatto dono della vita. (liturgia bizantina)
2
Nella tradizione orientale l’icona della discesa agli inferi è il solo modo per rappresentare la resurrezione del Signore Gesù Cristo. L’immagine della redenzione in Occidente è il Golgota, in Oriente è la discesa agli inferi: Cristo spezza la porta di questa “vita morta” (Gregorio di Nissa) dove regna la separazione e l’angoscia, calpesta il “separatore” e afferra al braccio il primo Adamo facendolo balzare fuori dalla tomba.
3
che scende nell’Ade vittorioso sulla morte, è un vincitore,
IL VIVENTE La figura centrale dell’icona è Cristo luminoso e glorioso che scende nell’Ade vittorioso sulla morte, è un vincitore, è un risorto.
4
sono spesso dorate o bianche, la veste del Re,
Le vesti del Cristo sono spesso dorate o bianche, la veste del Re, oppure sono candide come nella Trasfigurazione (è vestito della luce della resurrezione). Spesso nelle icone, dietro le sue spalle la veste è ampia e si muove: viene così resa l’urgenza della kenosi e l’orientamento della discesa.
5
«Sei disceso sulla terra per salvare Adamo, o Signore,
e, non avendolo trovato sulla terra, sino agli inferi sei disceso per cercarlo». (Liturgia Bizantina, Mattutino del Sabato Santo – I stanza)
6
“Secondo la promessa il Re della Gloria, rivestito della porpora della carne, ha visitato i prigionieri e ha proclamato la liberazione di coloro che giacevano nelle ombre” (Giovanni Damasceno)
7
come lume sul candeliere, e di là vide immerso nel buio dell’oscurità
Il Cristo “vinto dall’amore… salì sulla croce come lume sul candeliere, e di là vide immerso nel buio dell’oscurità Adamo, la prima creatura”. (Romano il Melode).
8
la carne di Dio, sottoterra dissipa le tenebre dell’inferno. La luce
Fiaccola portatrice di luce, la carne di Dio, sottoterra dissipa le tenebre dell’inferno. La luce risplende fra le tenebre”. (Origene) Ora, come lucerna di luce, la carne di Dio è nascosta sotto terra, come sotto un moggio, e dissipa le tenebre dell’Ade. (Liturgia Bizantina – Sabato Santo)
9
“Oggi il sole di giustizia si è manifestato non venendo dal cielo,
ma dagli inferi. Infatti un qualcosa di inatteso è accaduto: gli inferi sono diventati immagine dell’oriente e il sole di giustizia si è levato di là…. (Omelia anonima siriaca del V-VI sec.).
10
…Egli discese a illuminare quelli che erano in basso, per mezzo della sua morte; e salì a illuminare quelli che erano in alto, per mezzo della sua resurrezione. Ha rallegrato coloro che giacevano negli inferi; ha illuminato coloro che abitavano sulla terra. E’ tramontato negli inferi e ha resuscitato i morti; si è levato dalla tomba e ha promesso la resurrezione ai mortali” (Omelia anonima siriaca del V-VI sec.).
11
GLI INFERI Gli Inferi si aprono ai piedi del Cristo glorioso come una caverna nera, scura come la grotta di Betlemme nell’icona della Natività – perché con l’Incarnazione il Figlio di Dio è disceso dal cielo sulla terra, ma con la sua Pasqua egli scenderà addirittura sotto terra per liberare l’umanità dal dominio della morte: il Natale è già l’inizio della Pasqua.
12
“Venne allora una voce che diceva: ‘Aprite le porte
“Venne allora una voce che diceva: ‘Aprite le porte!’ Udita questa voce per la seconda volta l’Ade rispose come se non lo conoscesse, dicendo: ‘Chi è questo Re della gloria?’. Gli angeli del padrone gli risposero: ‘Un Signore forte e potente, un Signore potente in guerra!’. A queste parole, le porte bronzee furono subito infrante e ridotte a pezzi, le sbarre di ferro polverizzate”. Ai piedi del Cristo si distinguono, infatti, due battenti scardinati e sparsi tutti’intorno chiavistelli, chiodi e catene.
13
“Se è Adamo che tu cerchi, puoi andartene: è imprigionato qui
La liberazione dell’uomo prigioniero non avviene senza resistenze da parte della Morte: “Se è Adamo che tu cerchi, puoi andartene: è imprigionato qui e non c’è cherubino o serafino che sia capace di ottenere la sua liberazione; non ci sono mortali tra di loro che possano offrirsi in cambio. Chi può aprire la bocca dello Sheol e prenderlo di là dato che lo Sheol lo ha inghiottito e lo tiene stretto per sempre?” (Efrem il Siro – Inno sopra la morte)
14
“Con la tua morte, o Salvatore,
In questa lotta con gli inferi e la morte Cristo ha un’arma particolarissima: la sua stessa morte. “Con la tua morte, o Salvatore, hai riportato alla vita l’antico Adamo” (Liturgia Bizantina) La potenza di Dio è nella sua debolezza e la sua vittoria è l’amore fino alla morte.
15
Gli inferi occupano solo una parte dello spazio inferiore dell’icona e contengono all’interno gli strumenti necessari per scardinarne le porte: tenaglie, scure, leve… e oggetti delle stesse porte che sono stati scalzati: chiavistello, serratura, cardini. Un’antica tradizione vede raffigurati qui gli strumenti della passione di Gesù: Cristo avrebbe varcato e scardinato le porte degli inferi proprio con gli strumenti usati per la sua morte. Le porte degli inferi sono simbolicamente a forma di croce: con la morte ha vinto la morte.
16
La grotta degli inferi contiene (in alcune raffigurazione dell’icona) i demoni contrassegnati ognuno per nome e simboli delle passioni e dei vizi capitali e, al centro, Satana, il principe delle tenebre, mentre viene legato da due angeli così come aveva affermato Gesù: “Nessuno può entrare nella casa dell’uomo forte e rapire le sue cose se prima non avrà legato l’uomo forte, allora ne saccheggerà la casa” (Mc 3,22-30).
17
“L’Ade è ferito al cuore
Ade giace tra i sepolcri vuoti incatenato dagli angeli o dal Cristo stesso. “L’Ade è ferito al cuore accogliendo Colui che ha avuto il fianco ferito dalla lancia, geme e soffre…” (liturgia bizantina)
18
I demoni sono vinti da schiere angeliche (a volte rappresentati accanto a Gesù) che partecipano alla vittoria del Cristo: ogni angelo è contrassegnato da un nome che indica una virtù evangelica e trafigge un demone negli inferi che porta il nome di un vizio corrispondente.
19
La vittoria su Satana è a volte rappresentata da Cristo che porta nella mano un rotolo strappato: si tratta del documento scritto della nostra condanna, ormai distrutto per sempre. Il peccato e la morte sono vinti per sempre dal Perdono e dalla Vita.
20
“Nessuno pianga per i suoi peccati: il Perdono si è levato dal sepolcro. Nessuno tema la morte: ci ha infatti liberati la morte del Salvatore; l’ha distrutta mentre era stretto da essa. Ha punito l’inferno colui che è disceso agli inferi; l’ha amareggiato, perché aveva toccato la sua carne. Dov’è, o morte, il tuo pungolo? Dov’è, o Ade, la tua vittoria? Cristo è risorto e tu sei precipitato. Cristo è risorto e i demoni sono caduti. Cristo è risorto e gli angeli si rallegrano. Cristo è risorto ed è sorta la città della vita. Cristo è risorto e nessun morto resta nel sepolcro. Cristo, infatti, risuscitando dai morti, è divenuto primizia di coloro che dormono nei sepolcri. A lui sia gloria e potenza nei secoli. (Giovanni Crisostomo)
21
L’INCONTRO Cristo tende la mano ad Adamo e ad Eva, seguiti da tutte le generazioni che in due grandi processioni escono dalla terra: viene qui rappresentata l’intera storia della salvezza raggiunta dal trionfo di Cristo.
22
(Epifanio di Salamina, Omelia per il Sabato Santo)
“Va a cercare il primo uomo come la pecora smarrita. Vuole visitare anche quelli che abitano nelle tenebre e nell’ombra di morte. Si, è verso Adamo prigioniero e verso Eva anche lei prigioniera che Dio si rivolge (…) per liberarli dai loro dolori”. (Epifanio di Salamina, Omelia per il Sabato Santo)
23
ADAMO ed EVA “Il Re della gloria stese la sua mano, afferrò e drizzò
il primo padre Adamo, poi si rivolse a tutti e disse: Dietro di me voi tutti che siete morti a causa del legno toccato da costui! Ecco, infatti, che io vi faccio risorgere tutti per mezzo del legno della croce’”.
24
(Omelia anonima siriaca del V-VI sec.)
Qui, agli inferi ricomincia il dialogo fra Dio e l’uomo, interrotto nel giardino dall’esperienza del peccato: “Il creatore di Adamo ha visitato Adamo negli inferi; è sceso e l’ha chiamato nella regione inferiore, lui che l’aveva chiamato fra gli alberi del paradiso. Anche nella tomba gli ha detto: “Adamo, dove sei?”, come gli aveva detto nel giardino. Quella stessa voce che lo aveva chiamato fra gli alberi, è discesa per chiamarlo fra i morti. L’aveva chiamato fra gli alberi, e aveva ottenuto una risposta nell’angoscia; l’ha chiamato fra i dormienti e Adamo gli ha risposto nella gioia” (Omelia anonima siriaca del V-VI sec.)
25
Cristo prende Adamo per il polso, luogo in cui si misura la vita, lo riporta all’esistenza restituendogli la dignità di figlio di Dio. “… presolo per mano lo scosse dicendo: Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti (…). Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio; che per te e per questi che da te hanno avuto origine, ora parlo e nella mia potenza ordino a coloro che erano in carcere: Uscite!, a coloro che erano nelle tenebre: Siate illuminati!, a coloro che erano morti: Risorgete! (Epifanio di Salamina, Omelia sul grande sabato)
26
Omelia sul grande sabato)
“A te comando: Svegliati, tu che dormi! Non ti ho creato perché rimanessi prigioniero nell’inferno. Risorgi dai morti. Io sono la vita dei morti. Risorgi, opera delle mie mani! Risorgi mai effigie, fatta a mia immagine. Risorgi, usciamo di qui! “ (Epifanio di Salamina, Omelia sul grande sabato)
27
mi sono fatto tuo figlio. Per te, io, il Signore, ho rivestito
“Per te, io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio. Per te, io, il Signore, ho rivestito la tua natura di servo. Per te, io, che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sulla terra e al di sotto della terra. Per te uomo ho condiviso la debolezza umana, ma poi sono diventato libero tra i morti. “ (Epifanio di Salamina, Omelia sul grande sabato)
28
per la III domenica di Pasqua).
“Colui che disse ad Adamo: “Dove sei?” (Gen 3,9) si è volontariamente rivestito di un corpo di carne; è sceso agli inferi dietro a lui e l’ha trovato. L’ha chiamato e gli ha detto: ‘Vieni dunque, o mia immagine e mia somiglianza. Ecco io sono sceso dietro a te per ricondurti alla tua eredità’ ”. (Inno di Efrem per la III domenica di Pasqua).
29
Ai lati del Cristo, in primo piano, insieme ad Adamo c’è Eva, vestita di rosso. Il rosso simboleggia la carne, l’umanità, l’amore, la passione, la maternità: ella è, infatti, la madre dei viventi. Ha le mani coperte in segno di adorazione. «Dal tuo fianco trafitto dalla lancia, o Salvatore, tu distilli la vita su Eva, la madre della vita, che mi esiliò dalla vita, e con lei vivifichi anche me». (Liturgia bizantina, Enkomia – I stanza)
30
I GIUSTI Dietro ai progenitori fa capolino una schiera di giusti. Alcuni di loro sono riconoscibili per alcuni tratti tipici: le figure di Davide, barbuto, e del figlio Salomone, rivestiti degli abiti regali;
31
Giovanni Battista, il precursore, che anche nell’Ade svolge il compito di annunciatore: infatti ha sempre la mano protesa ad indicarlo;
32
Daniele, Michea e altri profeti riconoscibili per uno strano berretto, chiamato berretto frigio, piccolino rosso con una fascia bianca che lo lega;
33
Noè con l’arca tra le mani, e altri personaggi dell’AT che abitavano nell’Ade insieme con tutti i morti. Costituiscono una rappresentanza del “popolo immerso nelle tenebre” “quelli che dimoravano in terra e ombra di morte” su cui si è levata la Luce, il Sole di Giustizia.
34
“Gli inferi mi hanno visto e sono stati schiacciati
“Gli inferi mi hanno visto e sono stati schiacciati. La morte mi ha vomitato, e molti con me; io sono stato per lei fiele e amarezza. Con essa sono sceso giù per tutta la sua profondità. Essa ha lasciato i miei piedi e il mio capo, perché non è stata capace di sopportare il mio volto. Tra i suoi morti ho formato un’assemblea di viventi; ho parlato loro con labbra vive, perché la mia parola non fosse vana. I morti corsero verso di me e gridarono dicendo: ‘pietà di noi, Figlio di Dio!’. …Ascoltai la loro voce e mi presi a cuore la loro fede. Sul loro capo posi il mio nome, perché sono figli liberi e sono miei!” (Odi di Salomone, 42,11-20)
35
“Come il chicco di grano nascosto nella terra, tu hai prodotto
una grossa spiga resuscitando i mortali nati da Adamo” (liturgia Bizantina)
36
“Io sono la resurrezione e la vita,
chi crede in me non morirà in eterno”. (Gv 11)
Presentazioni simili
© 2025 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.