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IL SISTEMA LINFATICO E IMMUNITARIO
4CLL Libro di testo da pag. 152 a pag. 155
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Il sistema linfatico e immunitario
I due tipi di immunità L’immunità innata (non specifica) L’immunità adattativa (specifica)
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Il sistema linfatico Il sistema linfatico ha tre funzioni:
far ridurre l’eccesso di liquido interstiziale, portandolo nel circolo linfatico come «linfa» per poi restituirlo al circolo sanguigno trasportare i lipidi introdotti con l’alimentazione; veicolare le risposte immunitarie.
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Il sistema linfatico Il sistema linfatico è responsabile soprattutto dell’immunità ed in particolare di un tipo di immunità (adattativa) di cui parleremo in seguito. E’ composto dalla linfa, vasi linfatici e da strutture e organi che contengono tessuto linfoide (tessuto connettivo ad alto contenuto di linfociti) e midollo osseo rosso.
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A livello del letto capillare ci sono scambi di gas e liquidi
Non tutto il liquido che esce rientra nei capillari sanguiferi Capillari linfatici evitano l’accumulo di liquido interstiziale
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La Linfa Molti autori paragonano la composizione della linfa a quella del plasma sanguigno Tuttavia, la composizione della linfa varia a seconda del territorio esaminato. Ogni territorio fornisce alla linfa prodotti del metabolismo locale specifico: basti pensare ai vasi linfatici intestinali, che drenano il chilo (bianco, opaco, di aspetto lattescente), la cui concentrazione lipidica dipende dalla fase digestiva e dalla dieta. Il sistema linfatico è la via di assorbimento più importante dei grassi intestinali.
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Il sistema linfatico Dai capillari sanguigni, alcuni componenti del plasma filtrano verso l’esterno e formano il «liquido interstiziale» Questo liquido, quando passa nei vasi linfatici, prende il nome di «linfa» e può modificare la sua composizione durante il trasporto
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La circolazione linfatica
Inizia nei capillari linfatici, (strutture a fondo cieco leggermente più grandi dei capillari sanguigni) che si trovano negli spazi tra le cellule La struttura (cellule a margini sovrapposti) permette ai liquidi di entrare ma non di uscire Quando la pressione esterna è maggiore, le cellule endoteliali del capillare si separano leggermente facendo entrare i liquidi Quando la pressione interna è maggiore, le cellule aderiscono impedendo la fuoriuscita della linfa
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Il sistema linfatico I capillari linfatici si uniscono a formare i dotti (o vasi) linfatici, i quali: raccolgono il liquido interstiziale in eccesso e le proteine fuoriuscite dai capillari, riportando il tutto nel circolo sanguigno (bilancio dei fluidi corporei) Trasportano nel sangue i lipidi e le vitamine liposolubili (A,D,E,K) Veicolano le risposte immunitarie promosse dal tessuto linfoide e dirette contro patogeni o cellule anomale
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La circolazione linfatica
Al contrario dei capillari sanguigni che collegano due grossi vasi, i capillari linfatici si originano e sono immersi nei tessuti e trasportano la linfa, che si forma a quel livello, verso vasi linfatici sempre più grandi. I vasi linfatici sono strutture simili alle vene ma hanno pareti più spesse e un maggior numero di valvole a nido di rondine Queste valvole di chiusura servono a far avanzare la linfa in un unico senso e a non creare rigurgito. La linfa avanza per «contrazioni» delle pareti dei vasi linfatici
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La circolazione linfatica
A intervalli regolari lungo i vasi linfatici si trovano i linfonodi, piccoli ammassi di tessuto linfoide formati principalmente da linfociti B e T. Dai vasi linfatici la linfa passa in uno dei due canali principali: il dotto toracico; il dotto linfatico destro.
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La circolazione linfatica
Il dotto toracico: Riceve la linfa dal lato sinistro della testa, dal collo e dal torace, dall’arto superiore sinistro e da tutto il corpo al disotto delle costole. Sbocca poi nella giunzione tra le vene giugulare interna sinistra e succlavia sinistra Il dotto linfatico destro: Drena la linfa proveniente dal lato superiore destro del corpo e la riversa nella giunzione tra le vene giugulare interna destra e succlavia destra
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La circolazione linfatica
Congiunzione giugulare int dx con vena succlavia dx Congiunzione giugulare int sx con vena succlavia sx
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Organi e tessuti linfatici
Il sistema linfatico è quindi costituito da una fitta rete di vasi linfatici che pervadono tutto il corpo e lungo i quali sono presenti numerosissimi linfonodi. Vi sono poi una serie di organi linfatici quali: Tonsille Timo Milza Appendice Midollo osseo rosso
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Organi linfatici
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Organi e tessuti linfatici - i linfonodi
I linfonodi sono organi minuscoli, a forma di fagiolo, che filtrano il liquido linfatico. Sono situati in tutto l’organismo, ma particolari raggruppamenti si riscontrano sotto la cute nel collo, sotto le braccia e nell’area inguinale. I linfonodi fanno parte del sistema immunitario, che è uno dei sistemi di difesa dell’organismo contro la diffusione di infezioni e tumori.
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Organi e tessuti linfatici secondari – i linfonodi
Ha la funzione di filtrare la linfa trasportata dai vasi linfatici. Le sostanze estranee sono intrappolate nel linfonodo ed intervengono i globuli bianchi che, moltiplicandosi, si concentrano nel linfonodo il quale può gonfiarsi e diventare sensibile
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DISTRIBUZIONE DEI LINFONODI
Linfonodi ascellari
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Linfonodi dell’arto superiore
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Linfonodi addome e pelvi
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I DUE TIPI DI IMMUNITA’ (ruolo del sistema linfatico)
L’immunità o resistenza è la capacità di utilizzare le proprie difese fisiche per contrastare danni o malattie. I due tipi sono: L’immunità innata o aspecifica L’immunità adattativa o acquisita o specifica
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IMMUNITA’ INNATA O ASPECIFICA
Si riferisce alle difese presenti fin dalla nascita, capaci di risposte rapide - Non riconosce specifici patogeni - Agisce contro tutti fattori estranei nello stesso modo - Non ha «memoria» Tra queste difese troviamo: In prima linea barriere anatomiche come pelle e mucose In seconda linea le cellule NK, cellule fagocitarie, infiammazione, febbre
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La pelle e le membrane mucose
La pelle e le membrane mucose che ricoprono corpo e cavità in contatto con l’esterno, sono la prima trincea difensiva. Barriere fisiche e chimiche impediscono l’accesso a patogeni e sostanze estranee (strati di cellule cheratinizzate, ricambio degli strati epidermici superficiali, sostanze mucose appiccicose). Anche lacrime, saliva, urina, secrezioni vaginali, svolgono un ruolo di «pulizia» e quindi di protezione Nel caso di infezioni o disturbi gastrointestinali, anche la defecazione e il vomito rappresento strategie di espulsione di sostanze e cellule estranee in modo rapido e definitivo E possiamo aggiungere sebo, sudore, succo gastrico
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Barriere chimico-fisiche che ostacolano l’ingresso dei patogeni
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L’infiammazione Quando la prima barriera è superata da microrganismi, entrano in gioco altri sistemi di difesa come l’infiammazione e la febbre. In caso per esempio di lesioni a cui segue un’infezione (per esempio batterica) si attivano cellule del tessuto connettivo che rilasciano istamina, sostanza che aumenta la permeabilità e la vasodilatazione, consentendo così la migrazione, dai capillari sanguigni verso l’area danneggiata, di globuli bianchi. Questi giungono rapidamente ma moriranno altrettanto rapidamente durante la loro azione di difesa Saranno sostituiti dall’intervento da altri globuli bianchi (macrofagi) capaci di inglobare il tessuto danneggiato, globuli morti e tutti i residui della «battaglia» Si forma il pus, un insieme di cellule morte, detriti e componenti del tessuto necrotico. Tale materiale (pus) viene riassorbito e degradato nei giorni successivi termine dell’infezione
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Ferita viene rilasciata istamina dalle cellule del tessuto connettivo lacerato aumenta la vasodilatazione e la permeabilità dei capillari i globuli bianchi macrofagi, stimolati da segnali chimici, escono dal circolo verso la ferita i macrofagi inglobano i batteri per eliminarli…
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L’infiammazione Analisi dei sintomi Arrossamento e riscaldamento: aumento dell’accumulo di sangue nell’area danneggiata (vasodilatazione) Gonfiore: edema causato dalla aumentata fuoriuscita di liquidi dai vasi capillari nel tessuto interstiziale Dolore: la pressione esercitata dall’edema unitamente alla presenza di sostanze rilasciate dalle cellule coinvolte nell’infiammazione e da altre tossine, stimola i nocicettori (terminazioni nervose sensoriali preposte alla segnalazione di danno tissutale attraverso dolore) Ascesso: può insorgere se dalla regione infiammata il pus non riesce ad essere allontanato/riassorbito. Rappresenta un accumulo di pus in un’area ristretta. Ulcera: apertura che si forma quando la superficie infiammata lascia scoperta un’area di tessuto. Più frequente nelle persone con circolazione sanguigna poco efficiente
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Le cellule NK Un altro tipo di cellue di difesa sono i linfociti «Natural Killer» I NK sono linfociti che esercitano la loro azione distruggendo cellule infette (principalmente da virus) o cellule somatiche disfunzionali (tumorali) senza necessitare una precedente sensibilizzazione. Le cellule NK riconoscono i loro bersagli in base alla presenza di molecole specifiche presenti sulla loro (dei bersagli) superficie. Dopo il riconoscimento i NK rilasciano sostanze chimiche capaci di distruggere la membrana plasmatica e il nucleo delle cellule infette.
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La febbre Durante processi infiammatori e infezioni, la temperatura corporea può innalza al disopra della media E’ una risposta adattativa in quanto temperature elevate intensificano il lavoro dei globuli bianchi in risposta a virus, batteri, parassiti e cellule tumorali e inibisce la crescita di alcuni microorganismi, accelerando i processo riparatorio
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IMMUNITA’ ADATTATIVA (O ACQUISITA O SPECIFICA)
Abbiamo visto che l’immunità innata ha la caratteristica di essere diretta in modo NON specifico verso l’azione di agenti estranei L’immunità adattativa comporta invece la produzione di cellule o di anticorpi specifici diretti a colpire un particolare antigene (cioè una sostanza che il sistema immunitario riconosce come «estranea») Normalmente il sistema immunitario di un organismo riconosce e non attacca i propri tessuti e le molecole prodotte dall’organismo stesso
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IMMUNITA’ ADATTATIVA (O ACQUISITA O SPECIFICA)
Quindi la risposta adattativa prevede: Cellule specifiche che attuano la risposta immunitaria adattativa (linfociti T e B) il riconoscimento di patogeni o microrganismi che hanno superato le difese dell’immunità innata ed una risposta specifica una capacità di «memoria» che viene affidata ai linfociti T e B
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La maturazione dei linfociti T e B
Come già detto i linfociti T e B si originano nel midollo osseo rosso. Qui i linfociti B completano il loro sviluppo, mentre i linfociti T migrano immaturi dal midollo osseo al Timo dove completano la maturazione. Durante la maturazione i linfociti producono specifici recettori degli antigeni in grado di riconoscere e legarsi ad antigeni specifici per distruggerli
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La risposta specifica Se il sistema di difesa generale ha fallito, entra in azione un sistema di difesa specifico, capace di riconoscere ed eliminare gli invasori. La riposta specifica può avvenire a due livelli: Ad opera dei linfociti T addestrati a riconoscere quel tipo di antigene ed aggredirlo Ad opera di anticorpi (speciali proteine) prodotti dai linfociti B e capaci di legarsi e inattivare uno specifico antigene.
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L’azione dei linfociti B e l’immunità anticorpo mediata
L’immunità anticorpo-mediata si ha grazie all’attivazione, la divisione e il differenziamento di linfociti B.
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L’azione dei linfociti B e l’immunità anticorpo mediata
I linfociti B si sviluppano in plasmacellule, che secernono anticorpi. Alcuni linfociti B non si differenziano ma rivestono il ruolo di linfociti B della memoria.
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La memoria immunologica
La memoria immunologica è garantita dalla presenza di anticorpi di lunga durata e di linfociti longevi che si originano durante il differenziamento e la proliferazione dei linfociti B e T venuti in contatto con antigeni. Le risposte immunitarie adattative sono molto più rapide e intense a una successiva esposizione all’antigene rispetto alla prima.
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La memoria immunologica
Riposta primaria: all’inizio soltanto poche cellule possiedono i recettori giusti per attuare una risposta immunitaria con la massima intensità. In seguito, aumenta il numero di anticorpi circolanti nel plasma sanguigno che poi diminuiscono di nuovo. Risposta secondaria: in seguito a un nuovo incontro con lo stesso antigene, c’è una rapida divisione delle cellule della memoria e un intervento immediato e massivo di anticorpi
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Immunità acquisita artificialmente
La vaccinazione è l’acquisizione di una immunità artificiale che si attua attraverso il contatto con un vaccino che contiene un agente patogeno (o parte di esso) opportunamente trattato in modo da avere perso la capacità infettiva, ma non quella antigenica in modo da attivare i linfociti T e B.
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VIDEO La linfa – il meccanismo più fine del corpo
sistema linfatico e meccanismi di difesa (I) sistema linfatico e meccanismo di difesa (II) Anche il cervello ha vasi linfatici? Le cellule i batteri e i virus
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