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Chiesa e Impero fra XII e XIII secolo

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Presentazione sul tema: "Chiesa e Impero fra XII e XIII secolo"— Transcript della presentazione:

1 Chiesa e Impero fra XII e XIII secolo

2 Il Medioevo è fortemente intriso di religiosità.
CHIESA E IMPERO FRA XII E XIII SECOLO POTERE LAICO E POTERE ECCLESIASTICO Il Medioevo è fortemente intriso di religiosità. Il monaco e teologo Adalberone di Laon presenta la società medievale come specchio della Trinità divina: divisa in tre classi sociali proprio come le tre persone della Trinità.

3 è il clero, che ha il compito di pregare per la salvezza dell’umanità
CHIESA E IMPERO FRA XII E XIII SECOLO / POTERE LAICO E POTERE ECCLESIASTICO Chierici Laici oratores: è il clero, che ha il compito di pregare per la salvezza dell’umanità bellatores: sono i guerrieri, addetti alla difesa della cristianità e al governo politico laboratores: con il loro lavoro devono fornire il sostentamento agli oratores e ai bellatores pur distinta per funzioni, la società umana è una per dignità davanti a Dio, e tutti i compiti svolti sono essenziali per la salvezza e la sopravvivenza dell’umanità

4 CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / POTERE LAICO E POTERE ECCLESIASTICO
Il trattato di Verdun dell’843 fra i figli di Ludovico il Pio aveva sancito la divisione dell’Impero. Chi invece sentiva maggiormente il problema dell’unità imperiale, perché essenziale per l’unità dei cristiani, era la Chiesa di Roma.

5 Ottone I di Sassonia si fece incoronare imperatore dal papa nel 962
CHIESA E IMPERO FRA XII E XIII SECOLO LA RENOVATIO IMPERII E LE PRIME ISTANZE DI RIFORMA ECCLESIASTICA Grazie al prestigio derivante dalla sconfitta degli Ungari nella battaglia di Lechfeld del 955 Ottone I di Sassonia si fece incoronare imperatore dal papa nel 962 unificò i ducati tedeschi di Sassonia, Franconia, Svevia, Baviera e Lorena emanò il Privilegium Othonis stabiliva che per l’elezione del papa occorreva il consenso imperiale istituì i vescovi-conti, alte cariche curiali a cui il sovrano affidava feudi da amministrare renovatio imperii restaurazione del Sacro Romano Impero fondato da Carlo Magno

6 Idee riformatrici in seno alla Chiesa
CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / LA RENOVATIO IMPERII E LE PRIME ISTANZE DI RIFORMA ECCLESIASTICA Idee riformatrici in seno alla Chiesa L’imperatore Enrico II di Baviera e papa Benedetto VIII, al concilio di Pavia del 1022, redassero sette canoni contro la clerogamia e il concubinaggio. A partire dal X secolo, dal monastero di Cluny, aveva preso vita il movimento cluniacense teso alla rigenerazione della regola monastica, nel rispetto dell’ideale della povertà e della vita comunitaria. Lotte contro il nicolaismo (il matrimonio dei preti) e la simonia (la compravendita delle cariche ecclesiastiche).

7 Corrado II Enrico III Enrico IV
CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / LA RENOVATIO IMPERII E LE PRIME ISTANZE DI RIFORMA ECCLESIASTICA Nel 1024 la corona imperiale passa alla dinastia salica (casata di Franconia) Corrado II Constitutio de feudis stabiliva l’ereditarietà dei feudi minori, dando ai vassalli minori piena autonomia dai loro signori. Enrico III incoraggiò le istanze di riforma ecclesiastica e nominò quattro papi, il più importante fu Leone IX (durante il suo pontificato si verificò lo scisma d’Oriente, che divise definitivamente la Chiesa di Roma da quella di Costantinopoli). Enrico IV Divenne imperatore bambino e la Chiesa ne approfittò per convocare nel 1059 il concilio Lateranense, in cui si stabilì che le elezioni papali sarebbero state prerogativa del collegio cardinalizio.

8 CHIESA E IMPERO FRA XII E XIII SECOLO
LA LOTTA PER LE INVESTITURE Nel 1073 divenne papa Gregorio VII, che emanò un decreto con cui proibiva ai laici di attribuire benefici (anche feudi) ai vescovi. Comincia la lotta per le investiture. Se un feudatario era anche un chierico, a chi spettava la nomina vescovile? Al sovrano o al clero?

9 solo al papa spetta il diritto di nominare e deporre i vescovi
CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / LA LOTTA PER LE INVESTITURE Nel 1075 viene redatto il Dictatus Papae, una raccolta di ventisette tesi in cui si afferma l’assoluta dipendenza dell’imperatore dal papa, l’unico che detiene il potere universale derivante da Dio solo al papa spetta il diritto di nominare e deporre i vescovi solo il papa può deporre l’imperatore mentre, a sua volta, non è giudicabile da nessuno chiunque non sia in accordo con la Chiesa di Roma non può essere considerato cattolico il papa può sciogliere i vincoli di fedeltà che legano l’imperatore e i suoi sudditi

10 I protagonisti della lotta per le investiture furono
CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / LA LOTTA PER LE INVESTITURE I protagonisti della lotta per le investiture furono Papa Gregorio VII Imperatore Enrico IV emanò il Dictatus Papae; scomunicò l’imperatore convocò il concilio di Worms, in cui depose Gregorio VII per corruzione e appropriazione indebita del soglio pontificio la scomunica diede l’occasione ai principi tedeschi di ribellarsi all’imperatore Enrico IV attese il perdono del papa per tre giorni, scalzo e sotto la neve, presso il castello di Matilde di Canossa in Emilia-Romagna, dove il pontefice era ospitato.

11 CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / LA LOTTA PER LE INVESTITURE
Ristabilito l’ordine in Germania, l’imperatore scese a Roma e nominò un antipapa Clemente III, da cui si fece incoronare imperatore. Gregorio VII, rifugiatosi a Castel Sant’Angelo, venne salvato dall’arrivo di un esercito di Normanni e Saraceni, che espugnarono Roma e cacciarono gli imperiali.

12 CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / LA LOTTA PER LE INVESTITURE
La lotta per le investiture continuò fino a quando nel papa Callisto II ed Enrico V firmarono a Worms un concordato, che stabiliva: la nomina dei vescovi sarebbe spettata solo al papa in Germania l’elezione vescovile si sarebbe svolta in presenza di delegati imperiali che avrebbero concordato sulla scelta l’investitura laica e la consegna delle regalie sarebbe spettata all’imperatore, ma solo dopo l’elezione episcopale: al vescovo l’imperatore avrebbe conferito solo lo scettro, poiché la consegna dell’anello e del pastorale sarebbe toccata al pontefice.

13 CHIESA E IMPERO FRA XII E XIII SECOLO
LA RIFORMA DELLA CHIESA E LE CROCIATE Il Basso Medioevo fu contraddistinto dal pauperismo, che invocava il ritorno alla povertà evangelica. La polemica contro la corruzione del clero assunse spesso toni molto radicali, dando luogo alla nascita di movimenti che la Chiesa bollò come eretici.

14 Patarini Valdesi Catari
CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / LA RIFORMA DELLA CHIESA E LE CROCIATE Patarini Valdesi Catari la pataria nasce in Lombardia verso la metà dell’XI secolo da Valdo, fondatore del movimento che si diffuse a partire dal 1170 nelle Alpi occidentali e in Lombardia. Leggevano e spiegavano la Bibbia in volgare e concepivano la vita come penitenza attivi in Italia, Germania e Francia meridionale, fondarono chiese proprie e con una propria gerarchia. Credevano nei due principi divini del Bene e del Male, la cui lotta si riflette sugli uomini Movimenti popolari Criticano la corruzione e l’immoralità del clero Predicano e praticano la povertà evangelica Predicano l’uguaglianza evangelica e contestano le gerarchie ecclesiastiche

15 CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / LA RIFORMA DELLA CHIESA E LE CROCIATE
Il movimento cistercense nacque nel 1098 nell’abbazia di Cîteaux, in Borgogna e si rifaceva alla regola benedettina. A differenza dei movimenti eremitici e dei cluniacensi, i monaci cistercensi lavoravano. Il più importante esponente dell’ordine fu Bernardo di Chiaravalle che fondò numerosi monasteri.

16 CHIESA E IMPERO FRA XII E XIII SECOLO
LE CROCIATE Oltre alle eresie pauperistiche e ai nuovi ordini monastici, un’altra faccia dello spirito religioso del Basso Medioevo è rappresentata dalle crociate. Nel 1095, papa Urbano II pronunciò un discorso a Clermont, in Francia, incitando i cavalieri a prepararsi a difendere il Santo Sepolcro.

17 CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / LE CROCIATE

18 CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / LA RIFORMA DELLA CHIESA E LE CROCIATE
La conseguenza concreta del discorso di Clermont fu la cosiddetta crociata dei pezzenti, un esercito di poveri e sbandati guidati da Pietro l’Eremita che si macchiarono di crimini soprattutto contro gli ebrei e furono massacrati dai Turchi e dalle popolazioni locali, spaventate dalle loro violenze.

19 CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / LE CROCIATE

20 CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / LE CROCIATE
La settima ( ) e l’ottava crociata (1270) non riportarono alcun successo. Fallita la quinta crociata ( ), con la sesta Federico II ottenne Gerusalemme tramite un accordo diplomatico con gli arabi (ma la città tornò in mano loro nel 1244). La quarta crociata fu “deviata” dai Veneziani verso Costantinopoli, che fu saccheggiata (1204): l’Impero bizantino cadde e fu sostituito da un effimero Impero latino d’Oriente. Gerusalemme cadde in mano araba nel La terza crociata, a cui parteciparono i re d’Inghilterra e di Francia, oltre l’imperatore Federico Barbarossa, fu un fallimento. Seconda crociata ( ) fu organizzata in seguito alla caduta della contea di Edessa, ma non riportò nessun risultato. Con la prima crociata ( ), organizzata dai grandi feudatari franco-normanni, fu conquistata Gerusalemme (1099) e furono fondati gli Stati latini. Le crociate iniziarono nell’XI secolo, dopo l’espansionismo turco a danno dei Bizantini e la caduta di Gerusalemme in mano araba (1071).

21 CHIESA E IMPERO FRA XII E XIII SECOLO
LA CHIESA DI ROMA E L’ASPIRAZIONE ALL’EGEMONIA UNIVERSALE Tra XII e XIII secolo il rafforzamento della Chiesa fu rappresentato dalla figura di papa Innocenzo III, che voleva concentrare nelle sue mani un potere ierocratico, sia politico che spirituale, interamente affidato al clero.

22 solo il papa poteva scegliere l’imperatore;
CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / LA CHIESA DI ROMA E L’ASPIRAZIONE ALL’EGEMONIA UNIVERSALE Innocenzo III aveva portato alle estreme conseguenze le dottrine di Gregorio VII, sostenendo che: solo il papa poteva scegliere l’imperatore; fra il papa e l’imperatore doveva esserci lo stesso rapporto che vige nell’universo fra il sole e la luna: delle due luci solo una brilla di luce propria, ed è la Chiesa; l’altra, l’Impero, brilla di luce riflessa.

23 La politica di Innocenzo III
CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / LA CHIESA DI ROMA E L’ASPIRAZIONE ALL’EGEMONIA UNIVERSALE La politica di Innocenzo III la Chiesa doveva manifestare la sua egemonia come potenza politica e riaffermare il proprio ruolo in Italia si riappropriò dei territori che erano stati dell’Impero bizantino e si garantì l’influenza sul Meridione assumendo la tutela del giovane imperatore Federico II di Svevia i poteri laici devono essere sottomessi alla supremazia esclusiva della Chiesa attraverso la concessione di benefici, legava a sé numerosi signori, piccoli e grandi organizzò la quarta crociata l’idea di affermare ulteriormente il predominio del papa sui sovrani occidentali e riportare il controllo cristiano sul Medio Oriente il progetto di una grande spedizione si rivelò un fallimento

24 riconversione: bisogna cercare di riportare gli eretici alla vera fede
CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / LA CHIESA DI ROMA E L’ASPIRAZIONE ALL’EGEMONIA UNIVERSALE isolamento: gli eretici devono essere isolati per impedire che “contagino” i cristiani riconversione: bisogna cercare di riportare gli eretici alla vera fede repressione: gli eretici devono essere combattuti sia con la forza, sia con strumenti giuridici assorbimento: la Chiesa deve assorbire le forze sane della protesta, alla ricerca di maggior spiritualità propaganda: la Chiesa ha bisogno di nuovi strumenti per diffondere le proprie idee nuovi ordini religiosi: vengono fondati nuovi ordini religiosi per moralizzare il clero e reprimere le eresie Per sconfiggere le eresie Innocenzo III Per riformare la Chiesa

25 CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / LA CHIESA DI ROMA E L’ASPIRAZIONE ALL’EGEMONIA UNIVERSALE
Contro i catari della città di Albi in Provenza, Innocenzo III organizzò una crociata, in cui vennero trucidati. Il IV concilio lateranense (1215) ribadì l’esigenza di una ricerca sistematica degli eretici, che prese il nome di “inquisizione”.

26 LA NASCITA DEGLI ORDINI MENDICANTI
CHIESA E IMPERO FRA XII E XIII SECOLO LA NASCITA DEGLI ORDINI MENDICANTI Domenico di Guzmán fondò l’Ordine dei frati predicatori nel 1205, riconoscimento dal papa nel 1216 Francesco d’Assisi figlio di un ricco mercante, decise di vivere e predicare la povertà, rifiutava la creazione di un ordine. I domenicani erano dotti in teologia e molto abili nella dialettica; al grande rigore dottrinale e al rispetto della regola associavano un’inarrestabile attività di predicazione. I francescani redassero una Regola, che il papa non bollò per la sua estrema rigidità in materia di possessi mondani. La Regola, ammorbidita, verrà bollata successivamente, forse senza il consenso di Francesco, che si ritirò in solitudine sul monte della Verna.

27 spirituali conventuali
CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / LA NASCITA DEGLI ORDINI MENDICANTI Alla morte di Francesco, la comunità francescana si divise fra spirituali presero alla lettera la povertà evangelica Gioacchino da Fiore, la cui dottrina della terza età del mondo che avrebbe visto l’affermarsi di una religiosità pura, fu condannata Fra Dolcino, morto sul rogo nel 1307 perché predicava la fine del mondo con Cristo che avrebbe annientato la Chiesa corrotta e l’uguaglianza come redistribuzione dei beni materiali conventuali avevano accettato la regola bollata e non rinunciavano al fatto che l’ordine possedesse beni materiali nel 1317 papa Giovanni XXII si pronunciò a favore dei conventuali

28 L’IMPERO VERSO LA CRISI
CHIESA E IMPERO FRA XII E XIII SECOLO L’IMPERO VERSO LA CRISI A differenza della Chiesa, l’Impero era uscito devastato dalla lotta per le investiture i feudatari maggiori, che spesso erano anche gli elettori dell’imperatore, ne approfittarono per rendersi più autonomi quando nel 1137, il trono imperiale andò alla casa di Svevia con Corrado III, il duca di Baviera si oppose ne derivò uno scontro fra i sostenitori della casa di Svevia – i ghibellini, dal nome del castello di Weiblingen - e i fautori della casa di Baviera – i guelfi dal nome del loro capostipite. alla morte di Corrado III, si trovò un compromesso: al trono salì Federico I Barbarossa, esponente della casa di Svevia ma imparentato con la casa di Baviera.

29 principali centri urbani
CHIESA E IMPERO FRA XII E XIII SECOLO FEDERICO BARBAROSSA E LO SCONTRO CON I COMUNI ITALIANI Federico Barbarossa ristabilì l’ordine in Germania, guadagnandosi l’appoggio di duchi di Baviera restituendo alla casata alcuni possedimenti confiscati e attribuendole cariche politiche Chiesa tedesca grazie a concessioni e sgravi fiscali principali centri urbani

30 Il progetto di Federico in Italia si articolava in vari punti:
CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / FEDERICO BARBAROSSA E LO SCONTRO CON I COMUNI ITALIANI Il progetto di Federico in Italia si articolava in vari punti: ristabilire la sua autorità sui Comuni ribelli del Centro- Nord; sottomettere il papa; invadere il Regno normanno e riunificare i domini italiani.

31 Per realizzare il suo progetto, Federico scese più volte in Italia
CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / FEDERICO BARBAROSSA E LO SCONTRO CON I COMUNI ITALIANI La terza volta nel 1163 per muovere guerra alla Lega veronese e a quella Lombarda. Nella battaglia di Legnano del 1176, i Comuni sconfissero le forze imperiali. La pace di Costanza del 1183 riconosceva ai Comuni piena autonomia nella gestione delle regalie. La seconda volta nel 1158 perché i Comuni italiani si rifiutavano di pagare le tasse e di cedere all’imperatore le regalie. convocò allora una nuova Dieta a Roncaglia, in cui stabilì i diritti regi nei confronti dei Comuni di fronte all’ostilità del papa, appoggiò l’antipapa, Vittore IV, e rase al suolo i comuni ribelli: Crema e Milano La prima volta nel 1154, contro il Comune di Roma e con l’appoggio di papa Adriano IV, dei grandi feudatari italiani, interessati al ripristino dei rapporti vassallatici con l’imperatore, e dei Comuni minori oppressi dai maggiori A Roncaglia, Federico tenne la prima Dieta imperiale, in cui si stabilirono i doveri di fedeltà dei vassalli ai loro signori e il diritto dei Comuni minori a non subire limitazioni di sovranità. Nel 1155 si fece incoronare imperatore Per realizzare il suo progetto, Federico scese più volte in Italia

32 Le condizioni della pace di Costanza
CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / FEDERICO BARBAROSSA E LO SCONTRO CON I COMUNI ITALIANI Le condizioni della pace di Costanza l’imperatore concesse ai Comuni della Lega lombarda i diritti regali (battere moneta, riscuotere le imposte e nominare i magistrati) sulle loro terre regalie i Comuni potevano edificare mura e fortezze a protezione delle loro terre, cioè esercitare una tipica prerogativa imperiale difesa militare le cariche istituzionali erano liberamente scelte in seno alla comunità, anche se dovevano avere il consenso formale dell’imperatore istituzioni nel firmare la pace i Comuni si impegnavano a riconoscere formalmente l’autorità imperiale in Italia autorità imperiale

33 CHIESA E IMPERO FRA XII E XIII SECOLO
L’IMPERO IN ITALIA MERIDIONALE Federico Barbarossa fece sposare suo figlio Enrico con la principessa normanna Costanza d’Altavilla. Alla morte senza eredi del re di Sicilia Guglielmo II, Enrico VI, divenuto imperatore, assoggettò con la forza l’Italia meridionale. Ma la sua autorità era piuttosto fragile a causa della vastità dei possedimenti.

34 CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / L’IMPERO IN ITALIA MERIDIONALE

35 sottometterlo alla volontà pontificia;
CHIESA E IMPERO FRA XII E XIII SECOLO FEDERICO II E IL REGNO SVEVO Enrico VI e Costanza morirono presto e il figlio Federico fu affidato alla tutela di Innocenzo III, che lo crebbe con due obiettivi precisi: sottometterlo alla volontà pontificia; tenere separati i due Regni che avrebbe ereditato: l’Impero e il Regno di Sicilia.

36 L’ascesa di Federico II di Svevia
CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / FEDERICO II E IL REGNO SVEVO L’ascesa di Federico II di Svevia 1208 Divenne re di Sicilia: pacificò e riorganizzò il Regno lacerato dalle contese fra Tedeschi e Normanni 1212 Venne riconosciuto re di Germania dai principi tedeschi: ristabilì l’autorità imperiale sull’intera Germania 1220 Onorio III, successore di Innocenzo III, lo incorona imperatore in cambio di alcune condizioni: - mantenere politicamente divisi i due Regni; - organizzare entro un anno una spedizione in aiuto della quinta crociata; - far rispettare il volere della Chiesa ai Comuni dell’Italia centrale

37 Costituzioni di Capua (1220) Costituzioni di Menfi (1231)
CHIESA E IMPERO FRA XII E XIII SECOLO LA RIORGANIZZAZIONE DEL REGNO DI SICILIA Costituzioni di Capua (1220) Azzeravano tutti i privilegi fino ad allora concessi, ristabilivano l’autorità centrale e abolivano ogni autonomia. Tutti i signori dovevano fare riferimento all’autorità del sovrano, il re governava coadiuvato da una Magna Curia di funzionari regi, da cui dipendevano i funzionari minori. Costituzioni di Menfi (1231) Federico istituì il monopolio sulle principali materie prime; creò aziende regie e diede nuovo impulso alla circolazione monetaria con l’introduzione di una moneta d’oro, l’augustale. Piano economico Federico fondò l’Università di Napoli (la prima università statale in Italia), che avrebbe fornito i dirigenti di uno Stato burocratico efficiente e centralizzato; fondò la Scuola poetica siciliana, che contribuì al rinnovamento della produzione letteraria del tempo e fece di Palermo uno dei centri intellettuali più vivaci del Mediterraneo. Piano culturale

38 FEDERICO II CONTRO LA CHIESA E I COMUNI ITALIANI
CHIESA E IMPERO FRA XII E XIII SECOLO FEDERICO II CONTRO LA CHIESA E I COMUNI ITALIANI Nell’Italia centro-settentrionale Federico II entrò in contrasto con le autonomie comunali e il papa la spedizione prevista dalle condizioni dell’incoronazione fu un successo diplomatico Federico II ottenne dal sultano d’Egitto la gestione per dieci della Città Santa senza nemmeno combattere la Chiesa non contenta si schierò con i Comuni nel 1249 Federico fu sconfitto a Fossalta e il figlio, Enrico VII, venne fatto prigioniero mentre stava organizzando un nuovo esercito, nel 1250 Federico II morì suo figlio Corrado IV fu eletto imperatore mentre il Regno di Sicilia andò al figlio illegittimo Manfredi che diede la figlia Costanza in sposa al re d’Aragona

39 LA FINE DEL REGNO SVEVO NEL MEZZOGIORNO
CHIESA E IMPERO FRA XII E XIII SECOLO LA FINE DEL REGNO SVEVO NEL MEZZOGIORNO Il papa, non riconoscendo la legittimità di Manfredi, affidò il Regno di Sicilia a Carlo d’Angiò, fratello del re di Francia Luigi IX Carlo d’Angiò scese in Italia e sconfisse Manfredi nella battaglia di Benevento (1266) eliminò Corradino, ultimo discendente della dinastia di Federico II, nella battaglia di Tagliacozzo (1268). Nel 1282 a causa della pesante fiscalità imposta dagli Angioini scoppiò a Palermo la rivolta del Vespro sostenuta dai nobili meridionali, che appoggiavano la candidatura di Pietro III d’Aragona, genero di Manfredi gli Angioini furono sconfitti e nel 1302, con la pace di Caltabellotta, gli Aragonesi ottennero il possesso della Sicilia che venne affidata a Federico, fratello di Giacomo II d’Aragona e figlio di Costanza (la figlia di Manfredi) il Regno veniva così suddiviso fra Aragonesi in Sicilia e Angioini nella parte meridionale della Penisola.

40 CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / LA FINE DEL REGNO SVEVO NEL MEZZOGIORNO

41 CHIESA E IMPERO FRA XII E XIII SECOLO
I MONGOLI E L’EUROPA CENTRO-ORIENTALE Nelle pianure asiatiche, nel XIII secolo si formò il più grande Impero della storia: quello mongolo. I Mongoli, o Tartari, erano nomadi divisi in tribù, spesso in contrasto fra loro, guidate da un capo, khan, e dedite alla caccia e alla pastorizia.

42 CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / I MONGOLI E L’EUROPA CENTRO-ORIENTALE
Nel 1206 uno dei khan riuscì a unificare numerose tribù sotto il suo comando e assunse il titolo di Gengis Khan (capo universale). In breve tempo Gengis Khan sottomise una vastissima area che si estendeva dalla Cina settentrionale fino alla Persia e alla Russia.

43 Aspetti vincenti dell’Impero mongolo
CHIESA E IMPERO TRA XII E XIII SECOLO / I MONGOLI E L’EUROPA CENTRO-ORIENTALE Aspetti vincenti dell’Impero mongolo tecnica militare integrazione sociale comunicazioni i Mongoli avevano un formidabile reparto di arcieri a cavallo: la cavalleria, inoltre, era mobile e veloce nonostante fosse molto vasto, l’Impero mongolo godeva di un effciente sistema di comunicazioni interne, che garantiva stabilità e rapidità nella gestione dei problemi i Mongoli seppero assorbire istruzioni, usi e costumi dei popoli sottomessi: si evitavano così netti contrasti con i vinti

44 L’IMPERO MONGOLO DOPO LA MORTE DI GENGIS KHAN
CHIESA E IMPERO FRA XII E XIII SECOLO L’IMPERO MONGOLO DOPO LA MORTE DI GENGIS KHAN La spinta espansionistica dell’Impero mongolo fu continuata dal figlio di Gengis Khan, Ogodai che avanzò nel Principato di Kiev, nei territori polacchi, in Ungheria e in Dalmazia, affacciandosi sulle rive dell’Adriatico l’avanzata si arrestò per la morte di Ogodai, la peste e la densità degli insediamenti urbani europei, che limitava le manovre della cavalleria mongola l’Impero attraversò allora una fase di crisi, frantumandosi nel 1259 in quattro Regni il Regno del Gran Khan (dalla Siberia alla Tailandia); l’Impero degli Ilkhanidi (fra Persia, Mesopotamia e Armenia); l’Impero Chagatai (nell’Asia Centrale); il Regno dell’Orda d’oro (Russia, Ucraina e regione caucasica) nel 1370 Tamerlano riuscì a riunificare l’Impero, dando vita a un breve periodo di nuove conquiste, che si concluse con la sua morte

45 i contatti fra Oriente e Occidente aumentarono notevolmente
CHIESA E IMPERO FRA XII E XIII SECOLO I TRAFFICI COMMERCIALI TRA OCCIDENTE E ORIENTE L’Impero mongolo, pacificando un’area così vasta, rese possibile la circolazione di uomini e merci e favorì rapporti fra Europa e Asia i contatti fra Oriente e Occidente aumentarono notevolmente furono aperte nuove rotte commerciali attraverso la Russia e l’Asia centrale, in Persia e nell’oceano Indiano furono rese nuovamente sicure e percorribili antiche vie di comunicazione, come la Via della Seta numerose spedizioni commerciali poterono spingersi in regioni fino a poco prima inospitali e pericolose Il giovane mercante veneziano Marco Polo giunse fino alla Cina che descrisse nel suo Milione


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