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PubblicatoNestore Grossi Modificato 10 anni fa
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Le confessioni d’un italiano romanzo di memoria atipico
Federica Scarrione, Liceo Galilei, Voghera Le confessioni d’un italiano romanzo di memoria atipico Fonti: Segre – Martignoni, Leggere il mondo
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IPPOLITO NIEVO Padova 1831 – naufragio 1861 Mazziniano – cospiratore – nel 1860 partecipò alla spedizione dei Mille Oltre alle Confessioni di un italiano, scrisse due opuscoli (Venezia e la libertà d’Italia e Frammento sulla rivoluzione nazionale), una serie di novelle e un romanzo giovanile, Antiafrodisiaco per l'amor platonico, lasciato manoscritto e pubblicato per la prima volta nel 1956
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Alcune opere poco conosciute: la "Storia filosofica dei secoli futuri" e "Il barone di Nicastro"
Con il romanzo breve Storia filosofica dei secoli futuri del 1860, Nievo entra di diritto tra i primi precursori della fantascienza italiana. In quest'opera singolare e poco conosciuta egli tratteggia la storia futura dell'Italia, una sorta di fantapolitica che va dall'anno 1860 al 2222.
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Il barone di Nicastro Storia satirico-filosofica, che racconta la vicenda del barone di una località immaginaria della Sardegna, il quale trascorre tutto il giorno nella libreria di famiglia, come i suoi avi, a studiare sui libri l'esistenza della virtù. Estroso e grottesco, questo Barone alla ricerca della virtù è un “cugino carnale” del Candido di Voltaire e del Don Chisciotte. Per il suo Barone rampante, Italo Calvino s’ispirerà proprio al Barone di Nicastro d’Ippolito Nievo.
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I.NIEVO insisteva sulla necessità di colmare la frattura esistente tra borghesia e masse rurali, attraverso una politica di riforme economico-sociali ed un’attenta educazione popolare
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La stesura e la pubblicazione
Il romanzo fu scritto - tra il dicembre del 1857 e l'agosto del in ventitré capitoli, ognuno dei quali anticipato da un breve epilogo. Nievo però non riuscì a pubblicare subito la sua opera non trovando un editore disposto ad affrontare le difficoltà della lunghezza del testo e della censura. "Le confessioni" vennero pubblicate quindi postume con il titolo Le confessioni di un ottuagenario nel 1867 a Firenze dall'editore Le Monnier
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dal romanzo storico, ambientato nel passato, al romanzo sociale.
Evidente l’influsso manzoniano sia nella costruzione dei personaggi a tutto tondo, sia in certi passaggi : Addio verdi campagne, piene di erranti sentieri,di bellezze infinite….. Storicamente le Confessioni sono importanti perché segnano il passaggio dal romanzo storico, ambientato nel passato, al romanzo sociale. Per questo si inseriscono nel quadro della narrativa europea
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Forma autobiografica Bildungsroman io narrante educazione “esemplare” di Carlino
Nel romanzo viene narrata, sotto la forma autobiografica, la vita di Carlino Altoviti ed è la testimonianza di una esistenza trascorsa come patriota, ma soprattutto come uomo che ha vissuto la trasformazione della propria identità da veneziano ad italiano.
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Nelle Confessioni di un italiano, la formazione del buon cittadino, che con le sue azioni contribuisce al farsi della storia, si intreccia strettamente con il ben più tortuoso percorso della formazione individuale dell’uomo, soggetta ai turbamenti interiori, alle illogicità, agli eccessi e alle ombre che una sensibilità attenta e acuta come quella di Nievo non poteva né voleva trascurare.
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L'incipit "Io nacqui veneziano ai 18 ottobre 1775, giorno dell' Evangelista Luca; e morrò per la grazia di Dio italiano quando lo vorrà quella Provvidenza che governa misteriosamente il mondo".
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Interpretazione della storia e coscienza nazionale
Il protagonista del romanzo è quasi sempre testimone diretto degli avvenimenti storici narrati e attraverso le sue vicende assistiamo allo sviluppo della coscienza nazionale italiana. Le peregrinazioni di Carlo Altoviti passano per i maggiori centri insurrezionali della penisola e permettono al lettore di riflettere sulla contraddittoria e variegata realtà italiana; una attenzione alle differenziazioni regionali che è stata da alcuni messa in rapporto con il federalismo di Cattaneo.
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Il tono e il linguaggio Il tono del romanzo è ironico, ma non distaccato, bensì coinvolto nelle vicende del protagonista. Il linguaggio del narratore non è aulico né volutamente popolareggiante, ma intermedio. In generale, Nievo è sostenitore di un plurilinguismo la cui funzione è soprattutto espressiva (è il modello opposto a quello dell'unilinguismo manzoniano). Ciò rende Le confessioni non iscrivibili nei generi del romanzo storico, popolare o verista, e forse ne spiega lo scarso successo.
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Sintesi della trama Carlino, un ragazzo orfano di madre, viene adottato, allevato e cresciuto dagli zii, signori feudali del castello di Fratta. Da questi Carlino non riceverà mai le cure e le attenzioni richieste: l'unico vero affetto sarà quello del vecchio domestico Martino. La vita del protagonista scorre lungo anni caotici: dalla Rivoluzione Francese, al periodo napoleonico, dai primi moti risorgimentali alla guerra del , fino alla vigilia della seconda guerra d'Indipendenza. Intrecciata alla storia si snoda anche la vicenda personale del protagonista: gli anni dell'infanzia, le prime avventure, la scoperta dell'amore per la cugina pisana che, struggente e tormentato, accompagnerà l'intero romanzo e tutta l'esistenza di Carlo.
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La Pisana è una creatura affascinante, complessa, sensuale e capricciosa. Figura di donna estremamente moderna, manifesta i suoi tratti caratteristici fin dall'infanzia: determinata, intrigante, ma anche capace di coraggio e abnegazione.
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