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Specificità dei Mezzi di Contrasto

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Presentazione sul tema: "Specificità dei Mezzi di Contrasto"— Transcript della presentazione:

1 Specificità dei Mezzi di Contrasto
Cosa sono i mdc I mdc sono farmaci che permettono di aumentare il contrasto tra la struttura studiata e i tessuti circostanti Esistono tre tipi di mdc - per X-RAY - per Risonanza Magnetica - per Ecografia pippo

2 Specificità dei Mezzi di Contrasto
Requisiti di un mdc ideale per x-ray Capacità di attenuazione del cammino dei raggi X Farmacodinamica nulla Farmacocinetica a rapida eliminazione e legame proteico nullo Assenza di tossicità pippo

3 Specificità dei Mezzi di Contrasto
Struttura dei mdc organo-iodati OH I R 2 1 3 I R 2 1 COO- Cation+ + Monomeri ionici Monomeri non-ionici 300 mgI/ml: 1400 mOsm/kg 300 mgI/ml: mOsm/kg pippo

4 Specificità dei Mezzi di Contrasto
Struttura molecolare di un dimero non-ionico OH OH OH OH CH2CHCH2NHCO CONHCH2CHCH2 OH I I I I OH CH3 H3C CH2CHCH2NHCO CO OC CONHCH2CHCH2 I I NCH2CHCH2N OH OH OH Osmolarità a 300 mgI/ml= 290 mOsm/kg pippo

5 Evoluzione dei mdc organo-iodati
Specificità delle tecniche d’uso Evoluzione dei mdc organo-iodati Ionico/non ionico Monomero/dimero Numero di atomi di I pippo

6 Caratteristiche delle molecole
Specificità delle tecniche d’uso Caratteristiche delle molecole Viscosità Monomero Dimero Concentrazione Osmolarità pippo

7 Nomi e produttori dei mdc organo-iodati
Specificità delle tecniche d’uso Nomi e produttori dei mdc organo-iodati Generic name(s) Trade (name(s) Company/-ies Metrizamide Amipaque Amersham Health Iohexol Omnipaque Omnitrast Amersham Health /Schering /Daiichi Juste Iopentol Imagopaque Nycomed Iodixanol Visipaque Nycomed Iopamidol Iopamiro/iopamiron Jopamiro/Jopamiron Solutrast Isovue Niopam Bracco/Astra Byk-Gulden Bracco (Squibb) Merck Iomeprol Iomepron Bracco Ioxaglate Hexabrix Guerbet/Mallinckrodt Iobitridol Xenetix Guerbet Ioversol Optiray Mallinckrodt/Guerbet Iopromide Ultravist Schering Iotrolan Isovist Schering Ioxilan/ioxitol ?? Cook/var. licensees pippo

8 Specificità dei Mezzi di Contrasto Apparecchiatura per imaging
Una interrelazione complessa PAZIENTE FARMACO (m.d.c.) Apparecchiatura per imaging pippo

9 Impiego clinico dei mdc organo-iodati
Specificità delle tecniche d’uso Impiego clinico dei mdc organo-iodati Tomografia Computerizzata Angiografia (DSA) Radiologia Convenzionale (Urografia) pippo

10 Specificità delle tecniche d’uso
Contrast Enhancement pippo

11 Specificità delle tecniche d’uso
Spazi fisiologici Vasi - Compartim. intravascolare Parenchimi - Compartim. intravascolare - Compartim. extravascolare/extracellulare pippo

12 Specificità delle tecniche d’uso
Fase vascolare pippo

13 Specificità delle tecniche d’uso
Fase portale pippo

14 Fisiologia dell’enhancement contrastografico
Specificità delle tecniche d’uso Fisiologia dell’enhancement contrastografico Fattori legati al Paziente (altezza, peso, età, sesso, stato cardiovascolare, funzione renale) Protocolli di iniezione (concentrazione, volume, flusso, viscosità) pippo

15 Tempi di rilassamento T1 e T2
Mdc in RM In RM il contrasto intrinseco dell’immagine è dovuto a diversi parametri (multiparametricità) e può essere modificato dall’operatore I fattori che determinano il segnale si dividono in due categorie: Fattori propri del tessuto Fattori propri delle sequenze Tempi di rilassamento T1 e T2 Densità protonica TR e TE MODIFICABILI NON MODIFICABILI pippo

16 Non modificabili, a meno che non si utilizzi mezzo di contrasto (MdC) il quale, influenzando le caratteristiche magnetiche dei tessuti, determina una alterazione del magnetismo locale Parametri tissutali In RM non si valuta il MdC ma le modifiche tissutali in T1 e T2 dovute all’influenza esercitata dal MdC stesso pippo

17 Classi magnetiche delle sostanze
Diamagnetiche Paramagnetiche Superparamagnetiche Ferromagnetiche pippo

18 Classi magnetiche delle sostanze
Paramagnetiche: sostanze con elettroni spaiati nell’orbitale più esterno. In presenza di campo magnetico esterno gli elettroni si allineano lungo il campo stesso e influenzano il magnetismo delle sostanze vicine. Le sostanze più usate sono il Gd (7 elettroni spaiati), il Mn e il Fe 3+ (5 elettroni spaiati) pippo

19 Classi magnetiche delle sostanze
Superparamagnetiche: riducendo le dimensioni della particella ferromagnetica si isola un singolo dominio che ci consentirà di avere un intenso momento magnetico solo se c’e un campo magnetico esterno (non hanno “effetto memoria”): - inerti sull’uomo; - a base di ossido di Ferro; - captazione di pertinenza del SRE pippo

20 Interazione tra MdC e tessuti
Tutte le sostanze con una di queste caratteristiche magnetiche interagiscono con il campo magnetico statico e producono una magnetizzazione che può ridurre (sostanze diamagnetiche) o incrementare il campo magnetico effettivo a livello tissutale (suscettività magnetica): questo fenomeno è maggiore per le sostanze superparamagnetiche Durante l’acquisizione delle immagini i protoni a contatto con sostanze dotate di suscettività magnetica (i MdC), danno luogo ad una risposta molto più intensa che non in assenza della sostanza stessa. Ne derivano modifiche dei tempi di rilassamento molto intense localmente (relassività) pippo

21 MdC utilizzabili in RM Ogni sostanza con capacità magnetica e possibile impiego come MdC in RM deve essere protetta in una forma molecolare inerte prima del suo utilizzo: questo contribuisce a determinare il destino che il MdC subirà dopo la sua introduzione nel corpo umano (farmacocinetica) In base alla diversa biodistribuzione si distinguono MdC: - intravascolari extracellulari - epatobiliari - reticolo-endoteliali - liposomiali - intravascolari - gastrointestinali Sperimentali pippo

22 MdC intravascolari-extracellulari
Gadolinio: sostanza con 7 e - spaiati nell’ultimo orbitale e quindi con il massimo effetto di “enhancement” del magnetismo locale. Estremamente tossico, l’unico modo per iniettarlo è di “coprirlo” con una molecola che lo leghi; il tipo di legame è la chelazione I chelati del Gd aumentano l’intensità di segnale nello spazio extracellulare e hanno caratteristiche fisico-chimiche che li rendono simili, nel comportamento farmacocinetico, ai MdC uroangiografici Gd-DTPA: il DTPA è il chelante più usato in medicina. Dopo l’iniezione e.v. attraversa la membrana capillare, arriva nel compartimento extracellulare (interstizio) ed è rapidamente escreto dal rene. Dose: 0,1 mmol/Kg di peso corporeo pippo

23 MdC intravascolari-extracellulari
L’effetto è sul tempo di rilassamento T1 che si accorcia grazie ad un recupero più veloce della magnetizzazione longitudinale Dopo la somministrazione del MdC si acquisiscono sequenze T1 che evidenziano l’enhancement contrastografico Intensità di segnale (bianco) Lo studio dinamico dopo iniezione a bolo è la componente più Importante per lo studio dell’addome, in particolare per il rilevamento e la caratterizzazione delle lesioni focali epatiche pippo

24 MdC intravascolari-extracellulari
I chelati del Gd non superano la BEE quindi ogni patologia che la interrompe determina enhancement contrastografico pippo


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