La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

RIFORMA DELLA P.A. EVOLUZIONE NORMATIVA

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "RIFORMA DELLA P.A. EVOLUZIONE NORMATIVA"— Transcript della presentazione:

1 L’evoluzione normativa in materia di attività commerciali di Serenella Milia

2 RIFORMA DELLA P.A. EVOLUZIONE NORMATIVA
P.A. ANNI 90 LEGGE N.241/90 MODIFICATA LEGGE N.142/90 ABROGATA D.LGS. N.29/93 confluito D.LGS.N.165/2001 modificato D.LGS N.150/2009 NECESSITA’ MODIFICA OBIETTIVI Riduzione costi Miglioramento qualità dei servizi e prestazioni

3 Entrambi in attuazione L. n.59
NORMATIVA P.A. ANNI 97/98 LEGGE N.59/ BASSANINI LEGGE N. 127/97 BASSANINI BIS D.LGS N.112/98 in attuazione L. n.59 D.LGS N.114/98 BERSANI (COMMERCIO) D.LGS N.32/98 BERSANI (CARBURANTI) Entrambi in attuazione L. n.59

4 MODELLI DI P.A. BUROCRATICO Aspetto FORMALE COMPITI E FUNZIONI IMPARZIALITA’ CORRETTEZZA EQUITA’ NO RISULTATO

5 NUOVI CRITERI EFFICIENZA EFFICACIA ECONOMICITA’ QUALITA’
MODELLI DI P.A. NUOVI CRITERI EFFICIENZA EFFICACIA ECONOMICITA’ QUALITA’

6 MODELLI DI P.A. PASSAGGIO DALLA LOGICA DI GOVERNEMENT A GOVERNANCE
RUOLO DEL CITTADINO STAKE HOLDER SISTEMI DI CORPORATE GOVERNANCE TAVOLI DI CONCERTAZIONE

7 EVOLUZIONE NORMATIVE COMMERCIO
LEGGE N.426/ commercio LEGGE N.287/ somministrazione alimenti e bevande D,LGS. N. 114/ commercio D.LGS. N.32/ carburanti D.LGS. N.170/ stampa quotidiana e periodica

8 EVOLUZIONE NORMATIVE COMMERCIO
PROCEDURA INFRAZIONE 2004/4365 carburanti LEGGE N. 248/2006 liberalizzazioni commercio/p.e. Legge 6 agosto 2008 n. 133 ART. 83-bis (CARBURANTI) ART. 38 (IMPRESA IN UN GIORNO E S.U.A.P.) Direttiva Servizi 123/2006 “Bolkestein” persegue l’obiettivo di garantire la libera concorrenza dei servizi nel mercato interno. Decreto legislativo 26 marzo 2010 n. 59 “Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno”. Entrato in vigore l’8 maggio 2010. CARBURANTI-VENDITA DELLA STAMPA ( non si applica il d.lgs. 59/2010).

9 Manovre Finanziarie e Decreti “Monti”
Decreto Legge 6 luglio 2011 n. 98 Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria convertito Legge n ARTT. 35 e 28  Decreto Legge 13 agosto 2011 n. 138 Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria e lo sviluppo convertito Legge n ARTT. 3 e 6 Decreto Legge 6 dicembre 2011 n. 201 Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici convertito Legge n ARTT.31-34 Decreto Legge 24 gennaio n. 1 LIBERALIZZAZIONI Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività convertito Legge 24 marzo 2012 n. 27 ARTT Decreto Legge 9 febbraio n. 5 SEMPLIFICAZIONI Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo convertito Legge 4 aprile 2012 n. 35 ARTT

10 NORMATIVA SUL COMMERCIO
DOPO 27 ANNI DALLA 426/1971 D.LGS. N. 114/1998 COMMERCIO BERSANI PRIMA LIBERALIZZAZIONE SETTORE COMMERCIO COMPETENZA CONCORRENTE STATO-REGIONI

11 NORMATIVA SUL COMMERCIO PRIME LIBERALIZZAZIONI
D.LGS N.114/1998 (oggi ancora vigente in molte Regioni) ELIMINAZIONE TABELLE MERCEOLOGICHE ( n.XIV) SOLO DUE SETTORI ALIMENTARE /NON ALIMENTARE Maggiore flessibilità scelta prodotti STRUTTURE DISTRIBUTIVE ESERCIZI VICINATO= 150 mq /250 mq COMUNICAZIONE / S.C.I.A. MSV= mq /2.500 mq GSV= oltre limiti MSV AUTORIZZAZIONE MSV e GSV

12 NORMATIVA SUL COMMERCIO PRIME LIBERALIZZAZIONI
PROGRAMMAZIONI REGIONALI URBANISTICO COMMERCIALI APPLICAZIONE REGIONALE COERENTE CON OBIETTIVI NORMATIVA NAZIONALE: LIBERALIZZAZIONE SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA CONCORRENZA PORTATA INNOVATRICE RIFORMA: NO PIANIFICAZIONE QUANTITATIVA OFFERTA TUTELA INTERESSI GENERALI PREVALENTEMENTE TIPO URBANISTICO NEL 98 MA ANCORA OGGI STESSI PRINCIPI

13 NORMATIVA SUL COMMERCIO PRIME LIBERALIZZAZIONI
NO PRERDETERMINAZIONE LIMITI QUANTITATIVI ENTRATA SOPRATTUTTO PER MSV E GSV OBIETTIVO RIFORMA BERSANI ( ma anche successive nazionali e regionali) FAVORIRE EQUILIBRATO SVILUPPO DIVERSE TIPOLOGIE DISTRIBUTIVE QUINDI NON VINCOLI QUANTITATIVI SOLO SE TUTELA URBANISTICA / CONSUMATORE EVITARE PROTEZIONE INTERESSI IMPRESE GIA’ OPERANTI SUL MERCATO NEL 98 MA ANCORA OGGI STESSI PRINCIPI

14 NORMATIVA SUL COMMERCIO PRIME LIBERALIZZAZIONI
CORRELAZIONE TRA PROCEDURA URBANISTICA E RILASCIO AUTORIZZAZIONE COMMERCIALE TUTELA CENTRI STORICI E PATRIMONIO ARTISTICO MAGGIORI POTERI AI COMUNI PER LOCALIZZAZIONE E APERTURA ESERCIZI ALTRE MATERIE COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE SALDI/PROMOZIONALI FORME SPECIALI VENDITA

15 NORMATIVA SUL COMMERCIO PRIME LIBERALIZZAZIONI
ORARI ESERCIZI COMMERCIALI Libera determinazione degli esercenti Tutti i giorni h.7/22 Chiusura domenicale/festiva e mezza infrasettimanale NO VINCOLI Comuni a economia TURISTICA Variegate DISPOSIZIONI REGIONALI OGGI ART. 35 L. N.111/2011 (Decreto «Monti») LIBERALIZZAZIONE TOTALE

16 NORMATIVA SUL COMMERCIO
RIFORMA COSTITUZIONALE L. COST. N.3/2001-TITOLO V-PARTE 2 NORMATIVE E PROGRAMMAZIONI REGIONALI COMMERCIO IN COMPETENZA ESCLUSIVA REGIONI

17 NORMATIVA SUL COMMERCIO
LEGGE N. 248/2006 ALTRA LIBERALIZZAZIONE ELIMINATI VINCOLI DI VARIA NATURA COMMERCIO SOMMINISTRAZIONE ALIMENTI E BEVANDE Prima P.E. Pubblici esercizi Legge 25 agosto 1991 n.287

18 NORMATIVA SUL COMMERCIO
LEGGE N. 133/2008 ART. 83 BIS (C ) SU LIBERALIZZAZIONE CARBURANTI ART. 117 COST. , COMMA 2 LETT E) E M) TUTELA CONCORRENZA E L.E.P.

19 NORMATIVA SUL COMMERCIO
LEGGE N. 133/2008 ART. 38 IMPRESA IN UN GIORNO E S.U.A.P. REGOLAMENTI ATTUATIVI D.P.R n. 159 AGENZIA IMPRESE D.P.R n. 160 SPORTELLO UNICO SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA

20 NORMATIVA SUL COMMERCIO
COMMERCIO COMPETENZA ESCLUSIVA REGIONALE POCHE REGIONI CHE OGGI HANNO ADOTTATO TESTI UNICI LIGURIA TOSCANA MARCHE LOMBARDIA FRIULI-VENEZIA-GIULIA PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO

21 LIBERALIZZAZIONI COMMERCIO
Direttiva Servizi 123/2006 “Bolkestein” persegue l’obiettivo di garantire la libera concorrenza dei servizi nel mercato interno. Decreto legislativo 26 marzo 2010 n. 59 “Attuazione della direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno”. Entrato in vigore l’8 maggio 2010. Contiene articolo 84 CLAUSOLA DELLA CEDEVOLEZZA le disposizioni del decreto si applicano fino alla data di entrata in vigore della normativa di attuazione della direttiva 2006/123/CE, adottata da ciascuna regione e provincia autonoma le disposizioni del decreto legislativo riconducibili alla competenza statale riservata non sono in alcun modo derogabili dalle leggi regionali di settore NORMATIVA STATALE IMMEDIATA APPLICAZIONE E PREVALENTE SU REGIONALE in caso di difformità PERCHE’ TUTELA CONCORRENZA

22 SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA IN ATTUAZIONE DIRETTIVA SERVIZI
Direttiva Servizi 123/2006 “Bolkestein” eccezionale il ricorso al regime AUTORIZZATORIO MANTENIMENTO REGIMI AUTORIZZATIVI (nel sistema AUTOVALUTAZIONI REGIONI) GIUSTIFICATI DA : MOTIVI IMPERATIVI INTERESSE GENERALE PRINCIPIO DI PROPORZIONALITÀ della misura. NON DISCRIMINAZIONE tra i soggetti richiedenti

23 MOTIVI IMPERATIVI DI INTERESSE GENERALE
tutela dei consumatori tutela dell’ambiente, compreso l’ambiente urbano tutela dei lavoratori obiettivi di politica sociale tutela del patrimonio artistico e storico

24 ULTIME LIBERALIZZAZIONI
Decreto legislativo 26 marzo 2010 n. 59 ESERCIZI VICINATO= S.C.I.A. MSV/GSV= AUTORIZZAZIONE Tranne casi rari Regioni diverso regime SOMMINISTRAZIONE = S.C.I.A. per APERTURA / TRASFERIMENTO tranne casi aree TUTELATE CON PROGRAMMAZIONE (proposta modifica D.LGS) NORMATIVA REGIONALE = AUTORIZZAZIONE prevale SE sottoposta a programmazione E MOTIVI IMPERATIVI INTERESSE GENERALE

25 ULTIME LIBERALIZZAZIONI
ART. 19 L. 241/1990 più volte Modificato Oggi S.C.I.A. SEGNALAZIONE CERTIFICATA INIZIO ATTIVITA’ SOLO se accertare requisiti e presupposti di legge e non previsto limite o contingente o strumenti di programmazione settoriale ESCLUSI se vincoli ambientali, paesaggistici o culturali e atti rilasciati da amministrazioni preposte alla difesa nazionale, alla pubblica sicurezza etc… L’attività inizia subito poi P.A. può inibire ha sostituito negli anni la D.I.A.=DICHIARAZIONE INIZIO ATTIVITA’ L’attività iniziava dopo 30 giorni durante i quali P.A. poteva intervenire

26 ULTIME LIBERALIZZAZIONI COMMERCIO AREE PUBBLICHE
Decreto legislativo 26 marzo 2010 n. 59 ARTICOLO 16-70 ART. 70 commercio su aree pubbliche Comma 1 oltre società di persone anche alle “società di capitali regolarmente costituite o cooperative”. Comma 2 individua come competente il Comune nel quale si”intende avviare l’attività” VIETATO requisito della RESIDENZA

27 ULTIME LIBERALIZZAZIONI COMMERCIO AREE PUBBLICHE
ARTICOLO 12 DELLA DIRETTIVA traspostoNELL’ART. 16 DEL D.LGS. 59/2010 SELEZIONE tra diversi candidati se numero di autorizzazioni disponibili limitato per SCARSITÀ DELLE RISORSE NATURALE AUTORIZZAZIONE rilasciata per DURATA LIMITATA NO RINNOVO AUTOMATICO né ALTRI VANTAGGI O PRIORITA’al prestatore uscente o a persone che con tale prestatore abbiano particolari legami COLLEGAMENTO dell’AUTORIZZAZIONE con la CONCESSIONE di suolo pubblico QUASI TUTTE NORMATIVE REGIONALI prevedono: - durata decennale concessione di posteggio; - rinnovo tacito (o automatico) alla scadenza; - priorità agli operatori che hanno già utilizzato l’area pubblica. In CONFERENZA UNIFICATA NUOVI CRITERI PER IL RILASCIO E IL RINNOVO DELLE CONCESSIONI DI POSTEGGIO (ART. 70, C.5 ) ANCHE IN DEROGA ALL’ART. 16, C. 5

28 ULTIME LIBERALIZZAZIONI COMMERCIO AREE PUBBLICHE
INTESA IN CONFERENZA UNIFICATA STATO-REGIONI-COMUNI NUOVI CRITERI Il Comune rilascia l’autorizzazione e la contestuale concessione suolo pubblico LE PROPOSTE Durata delle concessioni non inferiore a 9 né superiore a 12 anni Mercati turistici durata diversa ma non inferiore a 7 anni ; Maggiore professionalità = anzianità iscrizione registro imprese e maggiore anzianità di presenza nel posteggio le autorizzazioni/concessioni in essere sono automaticamente prorogate per otto anni dalla data di entrata in vigore dell’Intesa in sede di prima applicazione (dopo proroga) priorità se gestiti direttamente dal titolare/dipendenti/collaboratori e nei primi 5 anni ( dopo proroga) l’anzianità di presenza nel posteggio deve essere valutata in misura non superiore al 50% del punteggio complessivo un medesimo soggetto non può essere titolare di più di due posteggi sullo stesso mercato se n. posteggi meno di 100 o tre se numero posteggi oltre 100

29 ULTIME LIBERALIZZAZIONI REQUISITI ACCESSO
Decreto legislativo 26 marzo 2010 n. 59 Art. 71 Requisiti di accesso e di esercizio delle attività commerciali VENDITA E SOMMINISTRAZIONE REQUISITI MORALI E PROFESSIONALI

30 ULTIME LIBERALIZZAZIONI REQUISITI ACCESSO
Art. 71 Requisiti di accesso e di esercizio delle attività commerciali REQUISITI PROFESSIONALI: a) avere frequentato con esito positivo un corso professionale istituito o riconosciuto dalle Regioni; b) avere prestato la propria opera, per almeno due anni, anche non continuativi, nel quinquennio precedente, presso imprese esercenti l'attività nel settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, in qualità di dipendente qualificato, addetto alla vendita o all'amministrazione o alla preparazione degli alimenti, o in qualità di socio lavoratore o, se trattasi di coniuge, parente o affine, entro il terzo grado, dell'imprenditore in qualità di coadiutore familiare, comprovata dalla iscrizione all'Istituto nazionale per la previdenza sociale; c)  essere in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore o di laurea, anche triennale, o di altra scuola ad indirizzo professionale, almeno triennale, purché nel corso di studi siano previste materie attinenti al commercio, alla preparazione o alla somministrazione degli alimenti.

31 ULTIME LIBERALIZZAZIONI REQUISITI ACCESSO
MANCA VECCHIO REQUISITO: Essere stati iscritti R.E.C. (Registro esercenti commercio) previsto vecchia L.n. 426/71 PROPOSTA REGIONI REINSERIRE IN REQUISITI PROFESSIONALI

32 ULTIME LIBERALIZZAZIONI REQUISITI ACCESSO
TITOLI STUDIO COMPETENZA STATALE CIRCOLARE MSE N. 3642/C del 15 aprile 2011 RISOLUZIONE MSE N del 11 ottobre 2010 Riconosce agli artigiani il possesso del requisito dell’aver prestato la propria opera NON NECESSITANO CORSI ABILITANTI prima era richiesto CORSO

33 ACCORDO STATO REGIONI PER CORSI ABILITANTI 28-12-2011
I corsi  professionali abilitanti ( alimentari e somministrazione) devono GARANTIRE: ADEGUATA FORMAZIONE IGIENE, SICUREZZA ALIMENTARE dei prodotti TUTELA DELLA SALUTE degli utenti INFORMAZIONE DEI CONSUMATORI DURATA complessiva di ALMENO 90 ORE almeno 50% del numero di ore complessive avere per oggetto materie SALUTE, SICUREZZA E INFORMAZIONE DEL CONSUMATORE. aspetti IGIENICO-SANITARI relativi alla conservazione, manipolazione, preparazione, trasformazione e distribuzione degli alimenti, sia freschi che conservati. LE REGIONI : modalità di ORGANIZZAZIONE DEI CORSI professionali abilitanti ; prevedere DURATA SUPERIORE alle 90 ORE inserimento di ULTERIORI MATERIE CORSI DI AGGIORNAMENTO FORME DI INCENTIVAZIONE PER LA PARTECIPAZIONE AI CORSI corsi ATTRAVERSO SOGGETTI ACCREDITATI e/o ATTRAVERSO SOGGETTI AUTORIZZATI , nonchè tramite RAPPORTI CONVENZIONALI, con soggetti idonei. In via prioritaria CAMERE DI COMMERCIO, ORGANIZZAZIONI IMPRENDITORIALI del commercio più rappresentative ENTI DA QUESTE COSTITUITE. RICONOSCIMENTO qualificazione professionale ai soggetti possesso DELL'ATTESTATO CONSEGUITO corsi abilitanti ALMENO 90 ORE conseguito IN OGNI AMBITO TERRITORIALE REGIONALE.

34 ELIMINAZIONE VINCOLI SOVRAPPOSIZIONE NORMATIVE
Sono previste TEMPISTICHE DIFFERENTI per adeguamento ai vari principi di liberalizzazione e precisamente: Legge n.214/2011 Art.31, comma 2, 90 giorni (27 marzo 2012) Art. 34, commi 3 e 7 Non è indicato il termine Legge n.148/2011 Art. 3 un anno (14 settembre 2012) D.L. n.1/2012 convertito Legge 24 marzo 2012 n. 27 Art. 1 31 dicembre 2012

35 ELIMINAZIONE VINCOLI SOVRAPPOSIZIONE NORMATIVE
GRAZIE AD UN EMENDAMENTO PD Unificati TERMINI PER ADEGUAMENTO ENTRO 30 SETTEMBRE 2012 LE REGIONI ADEGUANO LA PROPRIA NORMATIVA E PROGRAMMAZIONE AI PRINCIPI DI LIBERALIZZAZIONE

36 ELIMINAZIONE VINCOLI D.L. n.1/2012 – Legge n.27/2012 Art. 1, COMMA 3
(ripreso dall’Art 12 D.L. N.5/2012- Legge n.35/2012) Il GOVERNO è autorizzato ad ADOTTARE entro il 31 dicembre 2012 uno o più REGOLAMENTI OBIETTIVO : INDIVIDUARE LE ATTIVITA’ per le quali RIMANE in vita il REGIME AUTORIZZATORIO DISCIPLINARE REQUISITI PER ESERCIZIO ATTIVITA’ TERMINI E MODALITA’ PER POTERI CONTROLLO AMMINISTRAZIONI INDIVIDUARE NORME STATALI DA ABROGARE DOPO REGOLAMENTI

37 sono altresì individuate le ATTIVITÀ sottoposte: Autorizzazione
ELIMINAZIONE VINCOLI Art 12 D.L. N.5/2012-Legge n.35/2012 Con i REGOLAMENTI che Il GOVERNO è autorizzato ad ADOTTARE entro il 31 dicembre 2012 sono altresì individuate le ATTIVITÀ sottoposte: Autorizzazione SCIA con asseverazioni SCIA senza asseverazioni Comunicazione quelle del tutto libere

38 ELIMINAZIONE VINCOLI I principi di LIBERTÀ DI APERTURA di nuovi esercizi commerciali senza CONTINGENTI, LIMITI TERRITORIALI O ALTRI VINCOLI DI QUALSIASI ALTRA NATURA. Regioni e Stato adeguano i rispettivi ordinamenti al principio secondo cui L'INIZIATIVA E L'ATTIVITÀ ECONOMICA PRIVATA SONO LIBERE SONO ABROGATE a) norme che prevedono limiti numerici autorizzazioni licenze nulla osta preventivi atti di assenso dell’amministrazione non giustificati da: interesse generale costituzionalmente rilevante e compatibile con l’ordinamento comunitario rispetto del principio di proporzionalità

39 ELIMINAZIONE VINCOLI SONO ABROGATE b) le norme che pongono
divieti e restrizioni alle attività economiche non adeguati - non proporzionati alle finalità pubbliche disposizioni di pianificazione e programmazione territoriale con prevalente finalità economica o prevalente contenuto economico, che pongono limiti: non ragionevoli - non adeguati - non proporzionati rispetto alle finalità pubbliche dichiarate che Impediscono - condizionano - ritardano avvio di nuove attività economiche Ingresso di nuovi operatori economici trattamento differenziato rispetto agli operatori già presenti sul mercato Impediscono - limitano - condizionano l’offerta di prodotti e servizi al consumatore, nel tempo nello spazio o nelle modalità, alterano le condizioni di piena concorrenza fra gli operatori economici limitano o condizionano le tutele dei consumatori nei loro confronti

40 ELIMINAZIONE VINCOLI D.L. n.1/2012 Art. 1, COMMA 2 (ripreso dall’Art 12, C. 2 D.L. N.5/2012) PERMESSI solo i limiti, i programmi e i controlli necessari EVITARE DANNI ·       alla salute, ·        all’ambiente ·        al patrimonio artistico e culturale ·        al paesaggio, ·        alla sicurezza ·        alla libertà ·        alla dignità umana  EVITARE contrasti con: ·        l’utilità sociale ·        l’ordine pubblico ·        il sistema tributario ·        gli obblighi comunitari ed internazionali

41 NUOVE PROGRAMMAZIONI REGIONALI E COMUNALI
Ne deriva come è del tutto evidente, la necessità di una nuova programmazione regionale non più improntata su criteri di natura quantitativa o su contingentamenti e/o vincoli di qualsiasi altra natura

42 Grazie per l’attenzione
Serenella Milia


Scaricare ppt "RIFORMA DELLA P.A. EVOLUZIONE NORMATIVA"

Presentazioni simili


Annunci Google