Scaricare la presentazione
1
Aspetti molecolari delle demenze degenerative
Prof. Gabriele Siciliano Dipartimento di Neuroscienze, Università di Pisa
2
Demenza Patologia del SNC caratterizzata da deterioramento di un livello acquisito di funzioni cognitive, conative e comportamentali
3
CLASSIFICAZIONE DELLE DEMENZE
1a. Demenze primarie Malattia di Alzheimer Demenza Frontotemporale Malattia corpi Lewy 1b. Demenza associata a malattie con degenerazione neuronale primaria M Parkinson Corea di Huntington PSP Degenerazione spino-cerebellare M Hallervorden-Spatz Epilessia Mioclonica progressiva 2 Demenza vascolare Infarti Multipli Stato lacunare M Binswanger Infarti di confine Aneurismi e malformazioni A-V Anossia ed ipossia 3. Demenze e malattie da prioni M Creutzfeldt-Jacob Kuru M Gerstmann-Straussler-Scheinker 4. Demenze da disturbi endocrino metabolici Patologia Tiroidea e Paratiroidea Patologia ipopituarica Malattie epatiche Uremia M Wilson Demenza dialitica 5. Demenza da idrocefalo normoteso 6. Demenza da malattie carenziali S. Korsakoff-Wernicke Pellagra M Marchiafava-Bignani Deficit di Vit.B12 e di folati 7. Demenza da encefalopatie tossiche e da farmaci 8. Demenza da malattie cerebrali di varia genesi Tumori cerebrali Traumi cranici Infezioni Sindromi paraneoplastiche Altri disturbi cerebrali 9. Demenza da encefaliti, meningiti, mal.autoimmuni Neurosifilide, AIDS, etc 10. Demenza da altre malattie Sclerosi Multiple, M. di Whipple, etc
4
Aspetti clinici Classificazione Degenerative o primarie Trattabili
Epidemiologia Genetica
5
diagnosi Di probabilità nelle primarie
Esclusione delle forme trattabili - esami bioumorali - esami neurofisiologici - esami neuroradiologici - test genetici
6
GENERALITA’ Malattia di Alzheimer (MA): malattia cronica degenerativa caratterizzata da depauperamento neuronale prevalente nella neocortex. Principale causa di demenza nell’adulto. Esordio dopo i 60 anni di età. Prevalenza: - 2-5% tra 65 e 69 anni - circa il 20% tra 80 e 85 anni - quasi il 50% della popolazione >85 anni. Frequenza lievemente superiore nel sesso femminile: maggiore longevità?
8
ASPETTI NEUROPATOLOGICI
Atrofia dei lobi temporali e frontale Compromissione di strutture profonde dell’encefalo, quali l’amigdala, il bulbo olfattorio e il nucleo di Meynert
10
MALATTIA DI ALZHEIMER E SISTEMA COLINERGICO
11
NEUROPATOLOGIA DELLA MALATTIA DI ALZHEIMER
Placche senili Grovigli neurofibrillari Degenerazione granulo-vacuolare Angiopatia congofila Corpi di Hirano
12
CARATTERISTICHE ULTRASTRUTTURALI
Gli elementi istopatologici caratteristici della MA sono le placche senili e i gomitoli neurofibrillari
13
PLACCHE SENILI Le placche senili rappresentano strutture intercellulari alla cui costituzione concorrono prolungamenti delle cellule nervose, cellule gliali e un nucleo di beta amiloide (A). La A è un frammento di una proteina a maggior peso molecolare: APP (amyloid precursor protein), il cui gene mappa sul braccio lungo del cromosoma 21 E’ costituita da aa (esoni 16,17 APP) Le sue funzioni non sono note: ruolo trofico? Neuroprotezione?
14
AMILOIDOSI Deposizione extracellulare di materiale eosinofilo, ialino, formato principalmente da fibrille di natura polipeptidica ripiegata a lenzuolo in forma . Può essere limitata ad una sede (A. localizzata), più spesso diffusa in vari tessuti (A. generalizzata), con depositi prevalentemente perivasali. La deposizione induce morte cellulare e atrofia parenchimale: azione citotossica difetto di irrorazione ematica compressione meccanica
15
AMILOIDE Da Martin, N Engl J Med 1999
17
DEGENERAZIONE NEUROFIBRILLARE
La degenerazione neurofibrillare è legata alla presenza della proteina tau iperfosforilata. La proteina tau (cr. 17) svolge il ruolo di stabilizzare le proteine deputate a costituire l’architettura del citoscheletro assonale. L’aumentata fosforilazione della proteina tau è ritenuta responsabile della perdita della sua normale funzione e della formazione di aggregati proteici ad azione tossica nei confronti delle cellule in cui questi si accumulano.
19
LA CASCATA PATOLOGICA DELLA MALATTIA DI ALZHEIMER
Fattori di rischio ambientali APP Mutazioni patogenetiche PS 1,2 β Amiloide Fattori di rischio genetici, stress ossidativo, apoptosi ApoeE A2M Neurodegenerazione Gomitoli neurofibrillari Placche Disfunzione colinergica Sintomi clinici Modificata da Govoni, 2002
20
b-AMILOIDE E CALCIO Aumento del Ca intracellulare: Aging neurotox Glu
Prion protein B-amiloide Aumento del Ca intracellulare: attivazione enzimatica (fosfolipasi, proteasi, endonucleasi alterazione del citoscheletro blocco della funzione mitocondriale apoptosi
21
b AMILOIDE E ESTROGENI Perdita di una funzione ormonale protettiva correlata agli estrogeni: 17- beta estradiolo stimola il metabolismo non amiloidogenico di APP Estrogeni: a. protezione sistema colinergico b. prevenzione atrofia neuronale c. aumento CBF d. sinergismo con NGF e. riduzione sintesi mRNA APP (SHI J et al,1998).
22
b-AMILOIDE E INFIAMMAZIONE
DEGENERAZIONE NEURONALE Prot. fase acuta APP, a1 Attivazione complemento b amiloide radicali liberi citochine Attivazione proteasi e complemento Attivazione Microglia
23
diagnosi Di probabilità nelle primarie
Esclusione delle forme trattabili - esami bioumorali - esami neurofisiologici - esami neuroradiologici - test genetici
Presentazioni simili
© 2024 SlidePlayer.it Inc.
All rights reserved.