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Scale e strumenti strutturati di accertamento

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Presentazione sul tema: "Scale e strumenti strutturati di accertamento"— Transcript della presentazione:

1 Scale e strumenti strutturati di accertamento
25/03/2017

2 Scale di valutazione Sono strumenti in grado misurare un fenomeno (risposta umana alla malattia, disagio…) Permettono di verificare i cambiamenti nel tempo Consentono l’utilizzo da parte di rilevatori diversi (linguaggio standard)

3 Caratteristiche delle scale di valutazione
Semplicità nella somministrazione Comprensibilità Affidabilità Valide: misurare il fenomeno di interesse (escludere i falsi positivi) Sensibili: misurare l’intera variabilità del fenomeno anche alle più basse intensità (includere i falsi negativi) Queste caratteristiche delle scale vengono espresse attraverso coefficienti normalmente con valori compresi tra .00 e 1.00. Stabilità:rilevazioni ripetute devono dare lo stesso risultato a parità di condizioni (attraverso il Test-retest è possibile accertare la stabilità dello strumento correlando i punteggi ottenuti da somministrazioni ripetute) Attendibilità incrociata: rilevazioni indipendenti devono dare lo stesso risultato

4 Scale di valutazione Rapidità Precisione di rilevazione del problema
Accuratezza nella trasmissione di informazioni Rilevazione dei rischi Monitoraggio nel tempo Valutazione dell’efficacia dei trattamenti

5 Tipologia di strumenti
Condizione clinica: peso della malattia, gravità (APACHE score) Stato funzionale: ADL (Katz ADL, Indice di Barthel, IADL..) Funzioni cognitive: orientamento, memoria, attenzione, linguaggio (Mini mental state examination), risposta della persona a stimoli (Glasgow coma scale) Sintomi: dolore (VAS, McGill questionnaire..), dispnea, nausea e vomito.. Problemi specifici: incontinenza (Severity index of incontinence), rischio di cadute (scala di Tinetti, Morse Fall scale, Stratify Risk Assessment Tool..), rischio di lesioni da decubito (Norton scale, Braden scale..), sonno…

6 Cura di sé e stato funzionale
Capacità di una persona di compiere in modo autonomo le attività che le consentono di soddisfare i suoi bisogni primari (ADL: Activity of Daily Living) Indipendenza immagine di sé positiva senso di controllo autonomia Viene influenzata da: Sistema valoriale Contesto sociale, lavorativo e famigliare Funzionalità neuromuscolare, livello di energia, cognizione e percezione, motivazione Ruolo riabilitativo della cura di sè Valutazione dello stato funzionale: capacità di compiere una serie di attività con diverso grado di complessità

7 Scale di valutazione della cura di sè
Componente soggettiva: come la persona considera la propria condizione e percepisce i cambiamenti indotti dalla malattia

8 Barthel index (0: dipendenza totale-100: autosufficienza)
Funzioni esaminate No Aiuto Indipendente Mangiare 5 10 Spostarsi sedia-letto e ritorno 15 Igiene personale Fare il bagno vestirsi Camminare in bagno Spingere la sedia a rotelle Salire e scendere le scale Controllo defecazione Controllo minzione

9 Functional Indipendence Measure FIM
Strumento di misura della disabilità utilizzato a livello internazionale 18 item 13 area motoria (cura della persona, controllo sfinterico, trasferimenti, locomozione) 5 area cognitiva (comunicazione, capacità relazionali-cognitive) 7 livelli di giudizio: Autosufficienza Completa 7 Autosufficienza con adattamenti 6 Non autosufficienza parziale (5-4-3) Non autosufficienza completa (2-1) Punteggio totale

10 Epidemiologia delle LDD
Da studi effettuati in ospedali generali europei, statunitensi e inglesi, tra il 1984 e il 1995 la prevalenza di Ldd variava da 5.2 a 18.6%. L’incidenza delle Ldd aumenta fino a 60% se si considerano pazienti ad alto rischio ( lesioni midollari) durante la fase acuta (Hammond, 1994).

11 Pazienti a rischio Anziani, >70 aa. Mielolesi per  sensibilità
Miastenici per  forza muscolare Pz. Con sclerosi multipla per spasticità e parestesie Pz. Oncologici, AIDS per immunodepressione Coma per immobilità Neurolesi per immobilità Diabetici per  sensibilità e danni al microcircolo Pz. Con apparecchi gessati per compressione su prominenze ossee Politraumatizzati per  mobilità (AISLeC) Individuati i pazienti a rischio deve essere effettuata sempre la valutazione clinica perchè le scale di valutazione del rischio non identificano alcune condizioni di rischio specifiche ( ad es. Pz. con limitata mobilità spontanea notturna per uso di sedativi.) (Cucinotta, Di Giulio, 1994) e deve comprendere: Anamnesi globale con particolare riferimento ai farmaci utilizzati Esame obiettivo Valutazione di ADL e iADL Valutazione dello stato nutrizionale Esami di laboratorio

12 Scale di valutazione Norton 1962 UK Gosnell 1973 USA Knoll 1982 USA
Waterlow 1984 UK Braden 1985 USA SCALA NORTON, MC LAREN ED EXTON SMITH: inizio dello studio nel 1959, osservazione di circa 600 pazienti, pubblicazione della scala nel La scala è molto utilizzata per la sua facilità e rapidità d’uso. La scala va utilizzata quotidianamente e al paziente viene assegnato un indice di rischio in base al punteggio riportato in ogni area. La scala tende a sovrastimare il rischio dimostrando scarsa sensibilità: il 14% dei pz. dichiarati non a rischio ha poi sviluppato LDD. Esiste una variante della scala denominata Norton Plus che integra la valutazione di Norton con l’aggiunta di altri parametri: diabete, ipertensione arteriosa, Ht basso, Ipoalbuminemia, Temperatura corporea alterata, modificazione dello stato mentale nelle ultime 24 ore. Il rischio aumenta all’abbassarsi del punteggio ottenuto. SCALA GOSNELL: ottenuta partendo dal lavoro di Norton, nel 1973, sostituendo alla voce “condizioni fisiche” “ stato nutrizionale” e “Incontinenza” con “Continenza”; tiene conto di dati anagrafici, dati di ammissione e dimissione, diagnosi clinica, farmaci assunti, stato della cute, peso, altezza e segni vitali. Per ognuno dei 20 punteggi ottenibili sono state definite linee guida. Il rischio aumenta all’aumentare del punteggio ottenuto.

13 Fattori di rischio considerati

14 SCALA DI NORTON rischio elevato < o = 10
Condizioni generali: condizioni clinico-nutrizionali: buone e discrete: con piccole alterazioni es. creatininemia <2mg/dl, albumina >3.5g/dl, Hb >12g/dl.. scadenti: pz con scompenso cardiaco, neoplasie, ascite… creatininemia 2mg/dl <x<5mg/dl, albumina 2.5g/dl<x<3.5mg/dl, Hb: 10g/dl<x<12g/dl.. pessime: valori < di condizioni scadenti

15 Capacità di camminare:
Stato mentale: Lucido e orientato: nel tempo e nello spazio Disorientato: nel tempo e nello spazio, anche perdita schema corporeo Confuso:  stato di coscienza, ideazione rallentata, spunti deliranti Stuporoso o comatoso: con perdita della memoria. Capacità di camminare: normale solo con appoggio sta su sedia allettato

16 Capacità di alzarsi dal letto:
da supino-prono a decubito laterale, spostamento su piani diversi normale leggermente limitata molto limitata immobile Incontinenza: assente occasionale abituale (urine) doppia (urine e feci)

17 Scala di Braden rischio < o = 16
Percezione sensoriale: capacità di rispondere in modo adeguato al disagio legato alla compressione Umidità cutanea: esposizione della cute all’umidità Attività: grado di attività fisica Rispetto alle 6 variabili considerate sono previsti 4 punteggi, Il punteggio massimo raggiungibile è 23 ( per “frizione e scivolamento” i punteggi sono solamente 1, 2 e 3). Il cut-off è stabilito sul 16.

18 Mobilità: capacità di cambiare o controllare la posizione del corpo
Alimentazione: caratteristiche abituali dell’assunzione alimentare Frizione e scivolamento


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