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I diversi tipi di Ipoacusia
Dr Gianni Gitti Centro Rieducazione Ortofonica Firenze
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Tipi di Ipoacusia A seconda del sito anatomico sede di patologia l’ipoacusia può essere classificata in tre diversi tipi: Trasmissiva Percettiva Centrale
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Caratteristiche dell’ipoacusia
Anamnesi Elementi utili per distinguere i diversi tipi di ipoacusia da ciò che racconta il paziente Caratteristiche dell’ipoacusia Trasmissiva Percettiva Centrale Migliora se si alza il tono della voce? Si No Migliora se c’è silenzio? Monolaterale? Interessa solo alcune frequenze?
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Ipoacusia Trasmissiva
Sede della Patologia: Orecchio medio e/o esterno Cosa Succede: Il sistema di amplificazione del suono (condotto uditivo, membrana timpanica, catena ossiculare) non funziona; il suono arriva all’orecchio interno per vie alternative, oltrepassando la pelle e le ossa craniche senza poter sfruttare il sistema di amplificazione. Questi pazienti solitamente sentono meglio quando intorno a loro c’è confusione piuttosto che nel silenzio. Cause: La causa più frequente è il tappo di cerume; solitamente la presenza di un tappo si nota dopo un bagno quando magari entra nell’orecchio un po’ d’acqua. Altra causa frequente e più seria è l’otite media nella quale la cassa timpanica risulta occupata da fluidi rendendo difficoltosa la trasmissione del suono. In caso di otite cronica può esserci un colesteatoma che erode la catena ossiculare. L’otosclerosi produce un progressivo blocco della staffa a causa delle formazione di tessuto fibroso in corrispondenza della finestra ovale dove essa poggia. Altre cause: trauma, tumori glomici.
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Ipoacusia Percettiva Sede della Patologia: Lesione a carico della coclea e/o del nervo acustico. Cosa succede: Si è prodotto un danno a carico delle cellule acustiche della coclea. Il paziente spesso ha difficoltà ad udire in ambienti rumorosi perché ha perso alcune frequenze di ascolto. Cause: La causa più frequente di una perdita monolaterale improvvisa è la labirintite; i batteri penetrano nella coclea o attraverso l’orecchio medio a seguito di una otite oppure tramite il liquido cefalorachidiano in corso di meningite. Esistono anche forme virali di labirintite tra le quali la più frequente è rappresentata dalla parotite virale (Orecchioni). Forme di ipoacusia passeggera associata ad acufene, senso di pienezza auricolare e vertigine sono tipiche della sindrome di Meniere. In caso di neurinoma del nervo acustico si assiste ad una ipoacusia progressiva. L’invecchiamento produce una ipoacusia percettiva bilaterale più accentuata sulle alte frequenza (presbiacusia).
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Ipoacusia Centrale Sede della patologia: Disturbo a carico delle vie acustiche centrali Cosa succede: Si è prodotto un danno a livello delle vie acustiche centrali. A volte questi soggetti possono avere un esame audiometrico tonale perfetto ma un esame vocale pessimo. Possono comprendere bene le parole in un ambiente non rumoroso ma se si introduce un rumore di fondo la comprensione può risultare molto difficoltosa. In caso di lesioni del nervo acustico può coesistere una ipoacusia percettiva monolaterale. Cause: La più frequente causa di rallentamento delle vie centrali è rappresentata dall’invecchiamento ma anche tutta un’altra serie di malattie, anche gravi, possono determinare il problema.
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Conclusioni Esistono diversi tipi di calo dell’udito e forme miste in cui coesistono le diverse tipologie. E’ fondamentale conoscere in quale o in quali categorie il soggetto si colloca per poter proporre una soluzione personalizzata congrua al problema. Per fare questo è fondamentale l’esecuzione di una attenta visita otorinolaringoiatrica con otoscopia (meglio se al microscopio) corredata da una batteria di test oggettivi (audiometrico tonale, esame impedenzometrico, esame audiometrico vocale, potenziali evocati uditivi) scelti dal medico in base al tipo di problema riscontrato o ipotizzato. Soltanto in questo modo il medico potrà proporre una terapia personalizzata ed una corretta soluzione al problema, sia essa una terapia medica, un intervento chirurgico o l’utilizzo di una protesi acustica. Non esiste una terapia standard ma una terapia adatta a ciascun paziente. Purtroppo in alcuni casi, soprattutto in soggetti molto anziani, può non esistere una valida soluzione per il problema
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