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PubblicatoAugusto Nigro Modificato 11 anni fa
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FRANCO DEL CORNO CLAUDIA DOSI Università della Valle d’Aosta
IL PAZIENTE GRAVOSO: GESTIONE EMOTIVA E ORGANIZZATIVA A LIVELLO INDIVIDUALE E DI ÉQUIPE FRANCO DEL CORNO CLAUDIA DOSI Università della Valle d’Aosta
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Gravità e gravosità Gravità: condizione clinica legata ai sintomi e ai comportamenti Gravosità: carico di lavoro degli operatori, legato alla gestione del paziente Non tutti i pazienti gravi sono gravosi I pazienti gravosi sono spesso gravi, ma non sempre gravità di interesse psicopatologico
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GRAVOSITA’ TEMPORANEA E GRAVOSITA’ CRONICA
La gravosità temporanea è una situazione di scompenso transitorio, che richiede un impegno particolare da parte degli operatori La gravosità cronica è una condizione di scompenso durevole (fisico e/o psichico) del paziente, che si esprime in sintomi e comportamenti stabilmente o periodicamente (ripetutamente) disfunzionali, che impegnano gli operatori in un’assistenza potenzialmente “sine die” . Costringe gli operatori a misurarsi con ruoli non connessi solo allo specifico professionale ”professionalità allargata”
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POSSONO INCREMENTARE LA GRAVOSITA’ …
La famiglia (o il contesto prossimo) quando: È poco collaborativa Fa troppe pressioni Si oppone al progetto proposto dai curanti È particolarmente permissiva nei confronti del paziente Fa richieste incongrue ai curanti Partecipa di una cultura tipo “solo diritti e nessun dovere” personalità caratteriali (stile relazionale arrogante)
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La gravosità può anche variare in funzione:
Reparto, Servizio, Dipartimento, Unità Operativa, ecc. Della capacità della struttura sanitaria di muoversi nel territorio Della presenza nel territorio di istituzioni adeguate Dei ruoli coinvolti nell’assistenza (medici, psicologi, infermieri, agenzie sociali, autorità ecc.) e del potere decisionale attribuito a ciascuno di essi Dell’atteggiamento/stile relazionale abituale/”mentalità” della struttura sanitaria verso i pazienti
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REAZIONI ALLA GRAVOSITA’
A LIVELLO INDIVIDUALE DEGLI OPERATORI FATICA FISICA FATICA EMOTIVA RISCHI DI BURN OUT DELL’ ORGANIZAZIONE DEL REPARTO/SERVIZIO/UNITA’ OPERATIVA IL PZ. GRAVOSO E’ UN POTENTE FATTORE DI DISORGANIZZAZIONE DELL’ÉQUIPE CONFLITTI GERARCHICI DIFFICOLTA’ DI COLLABORAZIONE L’operatore si sente: Svalutato Usurato Ostacolato Aggredito
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Gravosità come svalutazione dell’operatore
L’operatore si può sentire: Inutile Incapace Estraneo Sfiduciato Privo di risorse Senza un progetto
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Gravosità come usura dell’operatore
Vissuti di: Noia Tensione fisica e/o emotiva Irritabilità Svuotamento
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Gravosità come ostacolo all’operatore:
L’operatore sente, nella relazione con il paziente, di: Dover sopportare Essere immobilizzato Non poter essere autentico Essere costretto ad autolimitarsi Non poter troncare
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Gravosità come aggressione all’operatore
Quando il rapporto con l’utente è: Troppo coinvolgente Non lascia vie d’uscita È incalzante, senza pause È sentito come minaccioso
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RISCHI dell’operatore, che può reagire in modo:
Rigido, aderendo a una teoria o a un modello di intervento dal quale si sforza di non derogare mai Eccessivamente distanziato, identificandosi massicciamente col proprio ruolo … …o, al contrario, eccessivamente amichevole o informale Intellettualizzato, psicologicizzato
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DUE CASI PARTICOLARI: IPERATTIVITA’ E IPOATTIVITA’
La combinazione tra le caratteristiche del paziente e le caratteristiche dell’operatore può produrre due modalità di gestione del paziente e della sua gravosità, OPPOSTE ma ambedue ERRATE: LA IPERATTIVITA’ LA IPOATTIVITA’
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ESEMPI DI IPERATTIVITA’ L’operatore…
Si spazientisce, si irrita, si arrabbia Tende a sostituirsi al paziente Parla al paziente a voce alta e/o velocemente É incitante con una gestualità accentuata
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ESEMPI DI IPOATTIVITA’ Il paziente…
Viene dato per perso Ci si dimentica di svolgere alcuni compiti concordati con lui Ci si scoraggia al suo primo rifiuto Non si interviene di fronte a comportamenti chiaramente disadattivi
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GLI ANTIDOTI Gli antidoti per gli operatori contro le reazioni disfunzionali alla gravosità sono: LA FORMAZIONE DEL PERSONALE IL LAVORO IN ÉQUIPE
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LE DINAMICHE DELL’ÉQUIPE CURANTE: UNA RISORSA PER GLI OPERATORI
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La presenza dell’equipè curante tende a ridurre la gravosità perché:
Diminuisce l’insicurezza del singolo operatore Permette un confronto tra visuali diverse Rappresenta in parte una condivisione di responsabilità Arricchisce le possibilità di soluzione
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DINAMICHE DELL’ÉQUIPE CURANTE
La gravosità è minore se: Le differenti capacità di lavoro sono ben utilizzate Se non si formano nicchie, se non c’è scaricabarile Se è possibile seguire gli utenti con continuità Se le attività degli operatori sono ben integrate tra loro Se esiste la possibilità di “sforzi collettivi” Se le leaderships sono funzionali
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La gravosità tende ad aumentare nel caso in cui:
All’interno dell’équipe La personalità dell’operatore sia inadeguata al ruolo Siano imprecise le responsabilità di ruolo Ci siano troppi conflitti di ruolo
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La gravosità tende ad aumentare nel caso in cui:
I rapporti équipe organizzazione sono del tipo: - isolamento onnipotente malinconico depressivo - stato d’assedio - illusione gruppale
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CONDIZIONI OTTIMALI PER GESTIRE LA GRAVOSITA’
Nell’équipe: Leadeship funzionale Adeguata distribuzione dei ruoli e chiarezza dei ruoli Possibilità di confronto continuo Monitoraggio organizzativo Supervisione istituzionale IL MIGLIORE DEI MONDI POSSIBILI
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CONDIZIONI OTTIMALI PER GESTIRE LA GRAVOSITA’
Nell’organizzazione/istituzione Adeguati rapporti inter-gruppi Adeguati rapporti con le realtà esterne che possono essere d’aiuto realtà di rete Adeguate risorse economiche
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