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S. Annibale Maria Di Francia
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Sant’Annibale Maria Di Francia nasce a Messina il 5 luglio 1851 da nobile famiglia. Terzo di quattro figli, aveva appena quindici mesi quando rimase orfano di padre. L'amara esperienza gli infuse quella particolare comprensione e quello speciale amore verso gli orfani ed i bambini abbandonati, che caratterizzò non solo la sua vita ma anche tutto il suo sistema educativo.
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A diciotto anni "improvvisa, irresistibile, sicurissima" sente la chiamata di Dio. L'incontro, qualche mese prima dell'ordinazione sacerdotale (16 marzo 1878), con un mendicante che si finge cieco lo porta alla scoperta drammatica del mondo dei poveri: conosce le "Case Avignone", il quartiere più misero della sua città, che diventa il campo del suo apostolato.
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Qui realizza ciò che definisce lo "spirito di doppia carità: evangelizzazione e soccorso dei poveri", dando inizio agli Orfanotrofi Antoniani, maschili e femminili. Per sostenerli si fa mendicante, andando di porta in porta a chiedere aiuti e sovvenzioni.
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La sua carità, tuttavia, va ben oltre
La sua carità, tuttavia, va ben oltre. Tormentato dal pensiero di milioni e milioni di uomini non ancora evangelizzati, alla luce dello Spirito, trova la risposta nel divino comando di Gesù: "Pregate (Rogate) il Padrone della messe, perché mandi operai nella sua messe“ (Mt 9, 38). I sacerdoti e gli altri operai del Vangelo sono frutto della preghiera.
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Il Rogate diviene il programma, l'idea-risorsa, il carisma, il "chiodo fisso", come lo chiama, di tutte le sue Opere. Nascono così le Figlie del Divino Zelo ed i Rogazionisti del Cuore di Gesù con le finalità specifiche dell'apostolato vocazionale, missionario, caritativo: orfanotrofi, scuole, istituti professionali, centri per minorati, centri vocazionali. Questo suo anelito spirituale trova la massima rispondenza ecclesiale nella Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, istituita dal Papa Paolo VI nel 1964.
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Muore il primo giugno 1927, confortato dalla visione della Beata Vergine Maria, da lui sempre tanto amata e venerata. Nella sua vita terrena ha saputo conciliare in un unico termine il binomio azione-contemplazione, mostrando così quella completezza spirituale propria dell'uomo attivo ed instancabile, ma dotato di una intensa capacità contemplativa.
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È unanimemente riconosciuto come Padre degli orfani e dei poveri e come autentico anticipatore e zelante maestro della moderna pastorale vocazionale. E’ stato proclamato beato il 7 ottobre 1990. Domenica 16 maggio è stato iscritto nell’albo dei santi dal papa Giovanni Paolo II.
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