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PubblicatoSilvana Del prete Modificato 11 anni fa
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CENTRO DI ATENEO PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO: REALTÀ E PROSPETTIVE
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PRINCIPI ISPIRATORI La Cooperazione come conoscenza, confronto, condivisione di SAPERI e Competenze La “Relazione” fra le persone di diverse culture, religioni, intesa prima di tutto come il ri-conoscere l’altro (dignità, valore) PROGETTO STRATEGICO Centro di Ateneo come strumento istituzionale di relazione con: la realtà locale territoriale (Agenda 21, Settore No Profit ecc.) i Paesi emergenti Per esprimere le competenze proprie dell’Università nella Formazione nella Ricerca
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La relazione, per non essere dominante, deve essere:
Capace di VALORIZZAZIONE “Il progresso sarà autentico solo quando partirà da loro; ci sarà un vero aiuto, solo quando saremo disposti a camminare al loro fianco, a correre i loro rischi, a soffrire insieme ed appoggiarli nei mutamenti che devono affrontare. Molti dei nostri aiuti non causano altro che indigestione.”
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CONOSCENZA SOSTENIBILITÀ
Trasferimento di .. Scambio di “saperi” La capacità di interconnettere ambiti differenti del sapere, abbattere gli steccati dell’accademia ed aprirli al terzo settore, al mercato ed ai canali che propongono una ridistribuzione orizzontale dei saperi, devono divenire la forza traente di chi svolge ricerca non per la carriera personale, ma per garantire all’uomo un sapere più equo e saggio… Conoscenze tradizionali Scambio di tecnologie SOSTENIBILITÀ Sostenibilità ambientale Sostenibilità culturale L’Africa e l’America Latina rappresentano l’habitat cruciale per testare le ipotesi economiche dello sviluppo sostenibile: rendere la conservazione e la protezione della diversità biologica e culturale una via attraente per le società che le possiedono, fornendo un ritorno economico che renda la loro esistenza più importante della loro distruzione.
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La relazione, per non essere dominante, deve essere
Capace di SCAMBIO DI SAPERI: Esperienza della reciprocità Saperi per l’autonomia Saperi di “senso” “L’uomo ha altre dimensioni oltre il progresso, la comodità, ecc. Oggi stesso, in qualsiasi città, non è più pensabile la ricchezza di relazioni personali che esistono in mezzo a questa tribù, né la libertà di sentirsi ognuno se stesso.” “Quello che succede è che oggi si vive schiavi di molte cose, meno che delle persone.”
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FINALITÀ DEL CENTRO Contribuire a costruire una Cultura della Cooperazione attraverso nuovi percorsi formativi rivolti ai nostri studenti Contribuire a costruire una Cultura delle Competenze / Tecnologie Appropriate attraverso ricerche finalizzate Promuovere e/o partecipare a Progetti integrali ed integrati nei PvS Costruire esperienze di cooperazione nel settore delle Tecnologie per l’Autonomia
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TECNOLOGIE PER L’AUTONOMIA
TECNOLOGIA deve essere sempre pensata in parallelo con: accessibilità: tecnica, sociale, finanziaria; sostenibilità: sociale, ambientale.. gestione degli “impianti” anche da persone non particolarmente “tecnocratizzate”, comunità rurali, indigene, anziani o disabili… o chiunque altro. AUTONOMIA non significa “fare tutto da sé”, ma piuttosto essere attori e protagonisti del processo. Significa saper accendere una relazione fruttuosa, quando necessario, con gli operatori professionali Non significa non ricorrere agli operatori internazionali, ma semplicemente non dipendere dalle loro decisioni.
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Le competenze specifiche presenti
La realtà oggi Le competenze specifiche presenti Area Bio-medica Patrimonio biologico e biodiversità Salute: malattie infettive, pediatria, educazione sanitaria, accesso ai farmaci,….. Area Umanistica Condizione delle donne Promozione dei diritti Diritto straniero e delle relazioni internazionali Economia e Cooperazione Area Tecnologica Pianificazione territoriale Valorizzazione patrimonio urbanistico Desertificazione e accesso alle risorse idriche
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FORMAZIONE / DIDATTICA
OBIETTIVI Fornire opportunità di formazione sulla cooperazione, istituzionalmente riconosciute e rivolte agli studenti di tutte le facoltà; questo per sostenere gli indirizzi umanistici, sensibili all'argomento ma spesso deboli tecnicamente e metodologicamente, e incentivare le facoltà tecnologico-scientifiche che spesso ignorano questo mondo. Stimolare la conoscenza della cooperazione allo sviluppo, che vista la rapida evoluzione delle relazioni tra “paesi sviluppati” e PVS, oltre che un'iniziativa culturale, è anche una modalità di accesso a pratiche economiche, industriali e commerciali tipiche di mercati oggi poco conosciuti ed esplorati (microcredito, commercio equo ecc.). Attraverso lo scambio didattico e di ricerca, alimentare nei PVS la logica dell’essere, del saper essere e del saper fare, per innescare processi virtuosi di sviluppo.
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FORMAZIONE / DIDATTICA
PROGETTI in corso Corso Modulare Studenti Moduli organizzati dalle diverse facoltà Percorsi a scelta dello studente Tematiche di cooperazione specifiche dei vari corsi di laurea Corso di Perfezionamento in Technology Transfer Post-laurea internazionale In collaborazione con ICS-UNIDO Studenti provenienti dai Paesi in Via di Sviluppo Seminari tematici Docenti, ricercatori, operatori del settore cooperazione Su aree legate ai Centri Internazionali (desertificazione, diritti umani,…) Risposte appropriate ai problemi della cooperazione: concretezza
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RICERCA OBIETTIVI Fornire competenze in materia di ricerca multidisciplinare all'interno di progetti di cooperazione allo sviluppo. Istituire Centri Internazionali di Ricerca e Servizi, con l’obiettivo di rappresentare un elemento di costante sviluppo nel settore delle tecnologie per l’autonomia. I Centri raccoglierebbero la multidisciplinarietà delle competenze e promuoverebbero la ricerca, in collaborazione con enti ed istituzioni nazionali ed internazionali, diventando un importante riferimento e favorendo l’integrazione di studiosi locali nei circuiti scientifici internazionali, tali Centri esprimerebbero la specificità del nostro Ateneo.
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IN CONCLUSIONE Per essere sviluppo e per essere sostenibile debbono essere presenti e funzionare e integrarsi diversi aspetti: culturali e di tradizione con aspetti innovativi e sperimentali; scientifici e antropologici; ambientali e sociali; se mancherà anche uno solo di questi la relazione è a rischio estinzione. “Nella mia vita ci sono solchi che nessuno più cancellerà; nella foresta ho scoperto valori che nessuno potrà mettere a tacere. L’albero della nostra civiltà uccide con la sua ombra, ma ormai le sue radici sono marce. Quando si schianterà, saremo di nuovo liberi di scegliere tra essere uomini e non esserlo. Se nelle selve resteranno ancora uomini veri, come io li ho conosciuti, volgeremo i nostri passi verso di loro. Se non li spazzano via tutti, impareremo ancora dalla loro saggezza.”
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