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PubblicatoMarinella Orlando Modificato 11 anni fa
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Ipotesi di Disturbo Post-Traumatico da Stress e dell’Adattamento L’esperienza A.C.S.I.M.
Dott.ssa Maila Balzano
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Minore straniero non accompagnato
ossia minorenne clandestino, immigrato senza genitori, o parenti, o connazionali ai quali sia stato legalmente affidato. Viaggio progetto di crescita progetto di autorealizzazione progetto di salvezza propria e/o familiare
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Adolescenza … Fisiologici Cognitivi Psicologici Sociali
… fase di transizione … fase di cambiamenti Fisiologici Cognitivi Psicologici Sociali … fase di riorganizzazione del proprio sé, dell’identità.
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contesto storico, socio-culturale e familiare
Accrescono così le radici per costruire una base solida ed è fondamentale considerare il ragazzo non solo nella sua individualità, ma anche nel contesto storico, socio-culturale e familiare nel quale è cresciuto e sta crescendo.
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Tutto ciò esercita una forte influenza sul
comportamento e sulle modalità relazionali e prevede l’avvio di fasi specifiche di crescita: identificazione individuazione differenziazione separazione
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Stress da Transculturazione
Lingua e comunicazione non verbale incomprensibili Percezione di avere un corpo straniero Regole sociali nuove Spazi e tempi differenti Perdita di status sociale Lutti Scarso supporto sociale e solitudine Povertà Distanza geografica e culturale Crisi etica e identità etnica…
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DOPPIA SOCIALIZZAZIONE
CONFLITTO BICULTURALE VULNERABILITA’ PSICOLOGICA in relazione ai processi di filiazione ed affiliazione
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“Un essere umano è un organismo incastonato fin dalla nascita in un ambiente sociale. Lo sconvolgimento della matrice sociale, soprattutto nell'infanzia, ha gravi effetti a lungo termine sia sul funzionamento sociale sia su quello biologico" (Van der Kolk, 1987) La migrazione stessa può svolgere il ruolo di fattore di slatentizzazione di un sottostante disturbo psichico (Leo, 1995). TRAUMA MIGRATORIO
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Disturbo dell’Adattamento (DA) (DSM-IV-R, 2000)
Sviluppo di sintomi emotivi o comportamentali clinicamente significativi in risposta a uno o più fattori stressanti identificabili. La reazione è sproporzionata rispetto alla natura dello stress, oppure vi è una significativa compromissione del funzionamento sociale o lavorativo. I sintomi si manifestano entro 3 mesi dall'inizio del fattore stressante, con una cronicizzazione se superano i 6 mesi.
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Sottotipi del Disturbo di Adattamento (DA):
DA con Umore Depresso; DA con Ansia; DA con Ansia e Umore Depresso Misti; DA con Alterazione della Condotta; DA con Alterazione Mista dell’Emotività e della Condotta; Non Specificato I DA vengono distinti sulla base dello stato d’animo o dello stato psicopatologico predominante.
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Esperienze traumatiche estreme pre-migratorie, migratorie e post-migratorie aumentano il rischio di sviluppo di disturbi mentali. Particolarmente traumatiche sono quelle esperienze nelle quali la persona ha vissuto, assistito o si è confrontata con eventi che hanno implicato morte, o gravi lesioni, o minaccia per l’integrità fisica propria o altrui, rispondendo con paura intensa, sentimenti di impotenza o di orrore. (DSM-IV-R, 2000)
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Disturbo Post-Traumatico da Stress
(DSM-IV-R, 2000) Sintomi intrusivi: ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi dell’evento; sogni spiacevoli ricorrenti dell’evento; agire o sentire come se l’evento si ripresentasse; intensa sofferenza psichica e/o reattività fisiologica se esposti a qualcosa che ricorda o simbolizza un aspetto dell’evento.
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Sintomi di evitamento:
evitamento di ciò che ricorda l’evento; incapacità di ricordarne aspetti importanti; riduzione degli interessi; sentimenti di distacco dagli altri; riduzione dell’ affettività; diminuzione delle prospettive future.
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Sintomi di iperattivazione:
difficoltà a addormentarsi o a mantenere il sonno; irritabilità o scoppi d’ira; difficoltà di concentrazione; ipervigilanza; esagerate risposte d’allarme. Acuto: i sintomi durano meno di 3 mesi. Cronico: i sintomi durano 3 mesi o più. ad Esordio Tardivo: comparsa dei sintomi almeno 6 mesi dopo l’evento. Nei bambini il DPTS si esprime in comportamenti agitati e disorganizzati.
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1) natura dell’evento traumatico:
Fattori che influenzano tali reazioni: 1) natura dell’evento traumatico: imprevedibilità; elevato numero di morti e feriti; modalità particolarmente violente di decesso delle vittime; probabilità di ripetizione dell’evento; gravità/estensione dei danni materiali; valore simbolico dei contesti interessati; potenziali ma sconosciuti effetti dell’evento sulla salute. 2) livello di coinvolgimento del soggetto
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3) caratteristiche del soggetto:
“soggetto a rischio”; problematiche psicopatologiche preesistenti; precedente esposizione a eventi traumatici; precedente storia di condotte di abuso; elevata reattività psicosomatica; basso livello socioeconomico; appartenenza a categorie sociali svantaggiate. 4) caratteristiche/qualità del sistema sociale di supporto 5) qualità/tempestività dell’intervento di supporto psicologico
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potenti agenti ri-traumatizzanti
Stress da Migrazione Transculturazione potenti agenti ri-traumatizzanti attraverso tre modalità principali: creazione di un contesto deculturizzante solitudine sociale esposizione a stimoli scatenanti
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È fondamentale un saper-fare multidisciplinare e multiculturale, poiché…
…“il paziente non è colui che subisce ed esibisce un sintomo ma, paradossalmente, è egli stesso un sintomo: quello di un sistema disfunzionale” (Haley J., 1973)
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