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Incontro con gli Enti territoriali
Il Sistema UNESCO per tutela e la valorizzazione delle aree protette: il percorso del Parco Nazionale della Sila Incontro con gli Enti territoriali Cosenza, 16 maggio 2012
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SOMMARIO 1. Il Sistema UNESCO a tutela e valorizzazione delle aree protette 2. Il percorso intrapreso dal Parco Nazionale della Sila nel 2011 3. I punti di forza del territorio silano: l’inserimento in Tentative List 4. Il Programma “Uomo e Biosfera” 5. L’avvio della candidatura nella Rete Globale delle Riserve della Biosfera
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- 1 - Il Sistema UNESCO a tutela e valorizzazione delle aree protette
______________________________________________________________________ I Settori ed i campi d’indagine. La mission sulle aree protette in chiave di protezione e volano di sviluppo. Le iniziative, le Reti e i vantaggi connessi al riconoscimento di un territorio. La ‘piramide’ IUCN sulle aree protette internazionali.
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I Settori operativi ed i campi d’indagine dell’UNESCO
Lavora per incoraggiare la collaborazione tra le nazioni nelle aree dell'istruzione, delle scienze naturali, delle scienze umane e sociali, della cultura e della comunicazione; Gli obiettivi principali sono: -realizzazione di una istruzione di qualità per tutti e del life long learning; -mobilitazione per la diffusione della scienza, delle politiche di sviluppo sostenibile e della cooperazione tra comunità e territori; -promozione del dialogo interculturale, della cultura della pace e delle diversità culturali; -costituzione di società scientifiche integrate attraverso la comunicazione e l’informazione L’UNESCO è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite fondata nel 1945 ed è composta da 194 Paesi membri – tra cui l’Italia, il 2° maggior sostenitore dopo il Giappone per contributi diretti – e da 6 membri Associati.
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La mission sulle aree protette
Negli ultimi 40 anni l’UNESCO ha sviluppato numerosi programmi scientifici ed accordi internazionali per individuare e promuovere formule vincenti nel rapporto uomo-ambiente in chiave di tutela e sostenibilità di conoscenze e valori naturali considerati unici al mondo. Dopo le convenzioni di Rio del l’attenzione dell’UNESCO si è focalizzata in modo integrato sulla salvaguardia e valorizzazione di aree protette attraverso l’individuazione di: siti dal valore eco-sistemico e naturalistico d’importanza regionale e mondiale; strumenti di gestione e di pianificazione; modelli di sviluppo per il tessuto socio-economico locale (conoscenze tradizionali, attività agro-silvio-pastorali, pesca sostenibile, eco-turismo ecc.); progettualità comuni attraverso l’inserimento dei territori all’interno di «Reti» di siti su scala globale.
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I Settori d’intervento
UNESCO United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization Settori: Educazione Scienze naturali Scienze umane e sociali Cultura Comunicazione e Informazione DIVISIONE SCIENZE ECOLOGICHE E DELLA TERRA Programma Uomo e Biosfera (MAB); Programma Internazionale di Scienze della Terra. CENTRO DEL PATRIMONIO MATERIALE Convenzione sul Patrimonio Mondiale dell’Umanità RETI MONDIALI E REGIONALI TERRITORI UNESCO Siti Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale Network dei Geoparchi Rete Globale delle Riserve della Biosfera
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Le iniziative, le Reti e i vantaggi
Su questi temi cosiddetto Sistema UNESCO ha istituito, implementato e sponsorizzato 3 iniziative d’impatto globale, generando 3 formule di aggregazioni territoriali: la Convenzione per la Protezione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale dell’Umanità del 1972 ed la Lista dei World Heritage; il Programma intergovernativo Uomo e Biosfera (MAB) del 1971 e la Rete Globale delle Riserve della Biosfera; Il Network Mondiale ed Europeo dei Geoparchi in partnership con il Programma Internazionale di Scienze della Terra del 1972. E’ possibile individuare 3 tipologie di vantaggi legati all’inserimento di un territorio nelle ‘Reti’ UNESCO – e all’esperienza concreta che Istituzioni territoriali e comunità sperimentano nella procedure di riconoscimento – in un processo che può definirsi di ‘internazionalizzazione delle aree protette’: maggiore visibilità del sito e dei suoi elementi caratterizzanti; accesso a finanziamenti nazionali, comunitari ed internazionali, e a fondi privati; sviluppo e messa in rete delle policy territoriali (turismo, agricoltura, ricerca, conservazione) con lo scambio di best practice e l’importazione di casi di successo.
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Le aree protette internazionali: la ‘piramide’ dell’IUCN
Il riconoscimento di un sito nel Sistema UNESCO ne muta la cornice di riferimento, ed allarga il posizionamento dal sistema nazionale di aree protette a piattaforme di rilevanza regionale e mondiale come evidenziato nella ‘piramide’ IUCN. Fare sistema attorno a modelli globali di eccellenza implica non solo l’emersione dal contesto nazionale e la possibilità di intercettare occasioni di sviluppo – declinando le opportunità di crescita offerte partendo dal punto di forza del valore ambientale – ma anche realizzare una efficace pianificazione territoriale sensibile alle istanze locali ed inserita in un contesto di sviluppo dinamico in un disegno di sostenibilità.
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- 2 - Il percorso intrapreso dal Parco Nazionale della Sila nel 2011
____________________________________________________ La disamina delle iniziative UNESCO e lo studio preliminare avviato per la ricognizione sui valori del Parco da sottoporre all’attenzione internazionale, per la realizzazione di dossier pilotae l’inserimento in Tentative List.
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Il percorso intrapreso dal Parco Nazionale della Sila nel 2011
In questo quadro il Parco Nazionale della Sila nel 2011 – d’intesa con le Province di Cosenza, Crotone e Catanzaro – ha dunque avviato un’attività di ricerca e studio preliminare volta a: effettuare il posizionamento del territorio silano nelle tre classificazioni UNESCO (Patrimonio Mondiale, Riserva della Biosfera e Geoparco); eseguire prima ricognizione dei valori naturali da sottoporreall’attenzione internazionale attraverso una rassegna della letteratura di riferimento ; produrre tre dossier pilota di approfondimento sulle caratteristiche del territorio, in base alle tre classificazioni, ed un rapporto finale trasmesso alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e al Ministero dell’Ambiente, a testimonianza del processo avviato; Produrre il format per l’inserimento della Sila nella Tentative List nazionale, format ritenuto completo dal Centro del Patrimonio Mondiale UNESCO il 1° febbraio 2012. Le analisi comparative svolte sul sito, su casi regionali e mondiali di riferimento, la ricognizione delle tradizioni produttive del territorio, l’individuazione di valori eco-sitsemici del “Gran Bosco d’Italia” hanno reso possibile, infatti, sostenere sin da subito il pieno inserimento del Parco già nel novero dei siti tenuti da conto dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e dalle Autorità nazionali per la possibile proposizione nella Lista del Patrimonio Mondiale.
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Il percorso intrapreso dal Parco Nazionale della Sila nel 2011
Il posizionamento internazionale del Parco Nazionale passa per una successiva fase di sviluppo in chiave di sostenibilità ambientale, economica e sociale, che include insieme aspetti culturali e manageriali (attività agro-silvio-pastorali, manifatturiere, ecc.). L’intero processo di «internazionalizzazione» del Parco, passa dunque: dalla crescita e dal coordinamento di una rete di territori di qualità – veri e propri distretti ambientali – come laboratori di apprendimento finalizzati a mantenere e sviluppare la diversità ecologiche e culturali, e a garantire i servizi eco-sistemici per il benessere umano; dallo sviluppo e dall’integrazione delle conoscenze, incluse quelle scientifiche, per far progredire la comprensione delle interazioni tra l’uomo e la natura; dal potenziamento delle capacità globali in termini di gestione di complessi sistemi socio- ecologici, in particolare attraverso un costante dialogo tra scienza e politica, educazione ambientale e multimediale, e assicurando il processo partecipativo della comunità.
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Obiettivi e meccanismi della Convenzione del 1972
La Convenzione sul Patrimonio Culturale e Naturale Mondiale, firmata a Parigi il 16 novembre 1972 e ratificata in Italia con legge n. 184 del 6 aprile 1977, definisce il concetto di patrimonio culturale e naturale, nonché le modalità per attuare la sua protezione, stabilisce un Fondo di sostegno per le proprie attività e fissa le condizioni per l’assistenza internazionale e per i programmi educativi a favore degli Stati membri più bisognosi. L’UNESCO ha finora riconosciuto un totale di 936 siti presenti in 153 Paesi del mondo di cui soltanto 138 per criteri naturali. Con 47 siti iscritti attualmente l’Italia è il Paese che detiene il maggior numero di siti iscritti nella Lista del Patrimonio dell’Umanità. Per patrimonio culturale si intende un monumento, un gruppo di edifici, o un sito di valore storico, estetico, archeologico, scientifico, etnologico o antropologico. Il patrimonio naturale indica rilevanti caratteristiche fisiche, biologiche e geologiche, nonché habitat di specie animali e vegetali in pericolo e ecosistemi o aree di particolare valore scientifico ed estetico. Attraverso l’azione del Comitato intergovernativo per il Patrimonio Mondiale, l’UNESCO incoraggia i Paesi Membri ad assicurare la protezione del proprio Patrimonio Mondiale.
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Criteri, requisiti, Tentative List e procedimento di candidatura
Tali siti, dunque non vengono sottoposti all’attenzione internazionale dell’UNESCO di per sé, ma sono il frutto di una rigorosa selezione operata con una procedura biennale di valutazione che coinvolge, nel caso dei siti naturali, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) che agisce attraverso: un database di conoscenze condiviso con l’UNEP (in cui vengono archiviati i siti inseriti nelle Tentative List nazionali); una rete mondiale di esperti in ogni campo d’indagine, scientifico e gestionale. Il procedimento di iscrizione è regolato dalle cosiddette “Operational guidelines”, richiede una profonda conoscenza delle della Convenzione e dei suoi meccanismi attuativi e dura 3 anni necessari per: l’inserimento nella Tentative List nazionale, la lista in cui ogni sito deve risultare iscritto prima di avviare la procedura ufficiale di riconoscimento; la presentazione del format ufficiale di candidatura e degli allegati documentali e cartografici (entro il 1° febbraio) e l’avvio del processo di valutazione dell’IUCN; la conclusione del processo di valutazione dell’IUCN e la decisione del Comitato del Patrimonio Mondiale, l’organo esecutivo della Convenzione del 1972, che decide se iscrivere o no il sito durante l’annuale sessione ufficiale estiva.
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- 3 - I punti di forza del territorio silano: l’inserimento in Tentative List
____________________________________________________ L’importanza per la conservazione della biodiversità mediterranea ed rilievi geologici emersi dall’analisi comparativa; la diffusione dell’iniziativa e del significato del riconoscimento come Patrimonio Mondiale presso l’expertise locale; la predisposizione del format per l’inserimento in Tentative List avvenuto il 1° febbraio 2012
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I punti di forza del territorio silano: l’inserimento in Tentative List
Per quanto riguarda la classificazione come Patrimonio Mondiale, lo studio preliminare del Parco è stato rivolto a: eseguire una ricognizione preliminare dei siti già iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale per criteri e caratteristiche analoghe; individuare potenziali gap nella Lista rispetto in termini biogeografici e fisiografici; approfondire le caratteristiche biologiche e geologiche del territorio silano; produrre un dossier pilota mirato a diffondere i risultati dello studio – nonché nozioni, criteri e significato del riconoscimento come Patrimonio Mondiale – a favore dell’expertise locale; produrre il format per l’inserimento della Sila nella Tentative List, requisito necessario per il possibile avvio del procedimento internazionale biennale; a tracciare un percorso con gli spunti da approfondire per il possibile avvio del procedimento internazionale. Dall’analisi del catalogo dei siti iscritti nella Lista, il Parco sembra posizionarsi positivamente in quanto può presentare, con la sua biodiversità associata, una tipologia eco-sistemica ancora assente e poco rappresentata nei siti riconosciuti, ovvero le foreste montane della provincia biogeografica del Mediterraneo.
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I punti di forza del territorio silano: l’inserimento in Tentative List
Tra i punti di forza vanno dunque sottolineati i seguenti. La Sila ospita la quasi totalità della popolazione di Pino laricio a livello mondiale, elemento di notevole interesse regionale per la conservazione di questa sub-specie endemica forestale; la particolare estensione del Parco è significativamente maggiore rispetto alla media dei siti europei forestali, fattore aumenta di importanza se si considera che il Bacino Mediterraneo, riconosciuto come biodiversity hotspot, è agli ultimi posti come consistenza di patrimonio forestale protetto; il sito gode inoltre di un patrimonio geologico in grado di offrire testimonianza sia per le nappe di diversa età e ambiente maturate in cima alla catena appenninica sepolta sotto Sila e affioranti a nord che, a est e ovest di processi di placca tettonica estrema. I valori naturali emersi sono stati dunque in grado di giustificare anzitutto l’inserimento del sito nella Tentative List per i criteri VIII, IX e X, in cui è stata messa in evidenza sia la fondamentale importanza della Sila soprattutto per la conservazione a livello globale del pino laricio e del suo vasto ecosistema forestale, che la possibile presenza di geositi frutto di un’epoca geologica ben più remota di quella dell’orogenesi appenninica e dalle caratteristiche geomorfologiche che sono facilmente osservabili nella Sila.
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L’inserimento in Tentative List
In base ai 3 criteri individuati, il 1° febbraio 2012 il “Parco Nazionale della Sila – Sila, gran bosco d’Italia” è stato inserito nella Tentative List nazionale com’è possibile consultare sul sito Internet del Centro del Patrimonio Mondiale (whc.unesco.org). I CRITERI SELEZIONATI E LE RELATIVE ARGOMENTAZIONI Criterio VIII. L'altopiano della Sila costituisce la parte settentrionale della Calabria collocata sulla punta SE degli Appennini e rappresenta una catena montuosa ristretto tra i movimenti di macro placche dell'Eurasia e dell'Africa. Geologicamente parlando, la Calabria è una terrane composto da alcuni sub-terrani, la cui più larga parte è nella Sila. Ciò che rende i terrani della Calabria e della Sila di eccezionale valore universale è una serie di circostanze particolari quali: Criterio IX. La straordinaria importanza naturalistica del territorio protetto della Sila si riconduce, soprattutto, all’habitat di “Pinete sub-mediterranee di pini neri endemici”, costituito dalla sottospecie arborea endemica del Pino laricio, o Pino calabro, (Pinus nigra ssp. calabrica). Tale specie, in sinergia con gli altri habitat di pregio presenti, supporta un sistema ecologico forestale maturo unico e peculiare, a riprova della sua storia evolutiva dei cambiamenti climatici postglaciali. Le foreste della Sila, esempio rappresentativo, a livello biogeografico, delle foreste montane della provincia biogeografica mediterranea, accolgono la quasi totalità della popolazione del Pino laricio esistente a livello mondiale, costituendo, quindi, un’area di eccezionale importanza ecologica e conservazionistica. Criterio X. Gli habitat della Sila contengono una biodiversità eccezionale e sono indispensabili per la conservazione della biodiversità nell’eco-regione del Bacino del Mediterraneo in generale. In particolare, il Parco Nazionale della Sila, accogliendo la quasi totalità della popolazione della sottospecie endemica Pinus nigra ssp. Calabrica, esistente a livello mondiale, costituisce l’area globalmente più importante per la conservazione della biodiversità associata all’ecosistema forestale di Pino laricio.
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- 4 - Il Programma “Uomo e Biosfera”
_______________________________________________________________ Obiettivi e meccanismi del Programma Man and the Biosphere (MAB). Criteri, requisiti e modalità di candidatura nella Rete Globale delle Riserve della Biosfera. Il Coordinamento nazionale. Significato e finalità del riconoscimento.
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Obiettivi e meccanismi del Programma Uomo e Biosfera (MAB)
Il Programma Uomo e Biosfera (MAB, Man and the Biosphere), opera attivamente dal 1971 ed è un Programma Intergovernativo tra le cui finalità rientrano la promozione della cooperazione e della ricerca interdisciplinare, la gestione degli ecosistemi naturali e urbani, e lo sviluppo socio-economico. Negli anni ‘70 , prima tra i Paesi UNESCO, l’Italia ha proceduto alla costituzione a livello nazionale della prima “Commissione per il Programma MAB” presso il C.N.R., oggi confluita nel Comitato Nazionale MAB istituito presso il Ministero dell’Ambiente per lo sviluppo del Programma e dei suoi obiettivi politico-scientifici a livello nazionale ed internazionale. Nell’ambito delle Rete Globale delle Biosfere istituita dal MAB, a tutt’oggi si registrano 531 riserve in 110 Paesi, di cui 8 in Italia nel sistema complessivo di aree protette. Le Riserve della Biosfera vengono designate al fine di dimostrare un rapporto equilibrato tra attività umane e conservazione dei valori naturali di un territorio, e rappresentano naturali in grado di ricomprendere tutte le attività economiche sostenibili ivi sviluppate. Il Programma MAB è costituito in rete internazionale di cooperazione articolata in programmi regionali, coinvolge i Paesi in cinque continenti attraverso Reti Programmi regionali (a quella europeo, EuroMAB, partecipano oltre quaranta Paesi, compresi quelli Stati Uniti e Canada).
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Criteri, zonazione e procedura di candidatura a Riserva della Biosfera
Una Riserva della Biosfera è un’area comprendente ecosistemi terrestri, marini/costieri di particolare valore a livello internazionale per le caratteristiche naturali e produttive. Il MAB ha individuato 7 criteri necessari per dimostrare il rapporto equilibrato tra uomo e ambiente. Le Riserve sono infatti intese come: strumento per la conservazione e la promozione della diversità naturale e culturale; modelli di gestione del territorio e di sviluppo sostenibile. laboratori per la ricerca, il monitoraggio, l’educazione e la formazione. piattaforme integrate tra le tre funzioni interne e le partnership promosse a livello regionale o globale. I 7 CRITERI: LE CARATTERISTICHE NATURALI DEL TERRITORIO, ZONAZIONE E GESTIONE 1. Comprendere un mosaico di sistemi ecologici, rappresentativi di una più ampia regione biologico-geografica, con l’individuazione anche del livello di intervento umano nell’area. 2. Rappresentare un’area significativa per la conservazione della diversità biologica;. 3. Offrire un’opportunità per verificare e dimostrare la possibilità di adottare un approccio di sviluppo sostenibile su scala regionale; 4. Avere dimensioni adeguate per soddisfare le 3 funzioni peculiari delle riserve di biosfera come indicato nell’art. 3 del Quadro Statutario (ovvero: conservazione, sviluppo e supporto logistico); 5. Includere tali funzioni attraverso un’appropriata delimitazione delle zone riconoscendo: una core area , una buffer zone, una transition area. 6. Assicurare coinvolgimento e partecipazione di un’ampia gamma di autorità pubbliche, comunità locali e privati nella individuazione e nello svolgimento delle funzioni all’interno della biosfera; 7. Garantire meccanismi di gestione delle attività umane nella buffer zone, un piano e politiche di gestione, un’autorità designata o un meccanismo per la loro concreta realizzazione e programmi di ricerca, monitoraggio, educazione e formazione.
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Criteri, zonazione e procedura di candidatura a Riserva della Biosfera
Ogni riserva della biosfera ha lo scopo di soddisfare tre funzioni complementari: una funzione di conservazione volta alla protezione dei paesaggi, degli habitat, degli ecosistemi, così come delle specie e della diversità genetica; una funzione di sviluppo, per favorire lo sviluppo economico e umano e generare non solo reddito, ma sostenibilità socio-culturale ed ambientale nel lungo periodo; una funzione logistica e di supporto al fine di far avanzare la comprensione dello sviluppo sostenibile, per assicurare sostegno alla ricerca, monitoraggio e formazione a livello locale.
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Criteri, zonazione e procedura di candidatura a Riserva della Biosfera
Come emerge dai 7 criteri, un ulteriore requisito è la zonazione della Riserva in 3 distinte aree di grandezza sufficiente per poter soddisfare i relativi obiettivi : core area (area centrale) legalmente costituita nel quadro di una riserva integrale, destinata ad una protezione di lungo termine, rispondente agli obiettivi di conservazione; buffer zone (area/e cuscinetto) che circondi o sia contigua alla area centrale per le attività compatibili con gli obiettivi di conservazione; transition area (area di transizione), non sottoposta a vincoli, in cui promuovere e sviluppare politiche di gestione sostenibile delle risorse.
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L’UNESCO in Italia La candidatura di un sito nella Rete Globale richiede un ciclo biennale che prevede : l’invio della prima bozza del format al Comitato Nazionale MAB entro il 15 giugno 2012; l’invio del format definitivo e dei relativi allegati cartografici, in inglese ed in versione cartacea ed elettronica, al Comitato Nazionale MAB entro il 15 settembre 2012; la trasmissione ufficiale da parte del Comitato Nazionale al Segretariato MAB del format completo di candidatura entro il 30 settembre 2012; la selezione internazionale ad opera dei 12 esperti dell’International Advisory Committe for Biosphere Reserves (IACBR), che effettua la propria valutazione entro maggio 2013; la decisione del Consiglio Internazionale di Coordinamento, l’organo di governo del MAB, cui spetta il compito di iscrivere, differire o bocciare le candidature nel giugno – luglio 2013. Per predisporre il format ed ottimizzare il percorso di sviluppo connesso all’iniziativa occorre: individuare un unico referente a livello locale per seguire il processo e gli esperti contattati al fine di assicurare il reperimento delle informazioni necessarie; condividere tutti gli stakeholder istituzionali del sito proposto (inclusi Enti territoriali facenti capo alla transition area), coinvolgendo attivamente società civile e associazioni di categoria; utilizzare il processo di candidatura come un esercizio di capacity building al fine di avviare una strategia di sviluppo e realizzare ulteriori progetti a favore del territorio.
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Esempio di candidatura biennale come Riserva della Biosfera
1. LA PROPOSTA Sulla base dei format ricevuti entro il 15 settembre 2012, dalle aree protette, il Comitato Nazionale MAB di ciascun Paese e la Commissione Nazionale per l’UNESCO, trasmettono – di comune accordo con le Autorità responsabili per la gestione – la candidatura al Segretariato MAB entro il 30 settembre 2012. La scelta sui territori da designare deve essere effettuata in base ai 7 criteri enucleati all’art. 4 dello Statutory Framework of the World Network contenuto nella Strategia di Siviglia. 2. LA VALUTAZIONE L’International Advisory Committe for Biosphere Reserves (IACBR), composto da 12 membri nominati dal Direttore Generale dell’UNESCO tra tecnici di comprovata esperienza internazionale in materia, si riunisce tra i mesi di febbraio e aprile di ogni anno per effettuare una valutazione tecnica delle candidature, verificandone la rispondenza dei 7 criteri previsti e gli altri dati inerenti il format predisposto dagli Stati membri. Nel maggio del 2° anno lo IACBR redige un rapporto contenente una raccomandazione per ciascuna candidatura che viene inviato al Consiglio (ICC) che si tiene nei successivi mesi di giugno-luglio. 3. LA DECISIONE Spetta infine all’organo di governo dell’intero Programma, il Consiglio Internazionale di Coordinamento (ICC) che adotta la decisione finale se iscrivere o meno la biosfere nella Rete Globale. L’ICC si riunisce tra giugno e luglio di giugno di ogni anno. In base alle valutazioni proposte dallo IACBR , il Consiglio decide dunque se: iscrivere il sito per il riconoscimento; differire o bocciare la candidatura Il Consiglio ha inoltre facoltà di formulare raccomandazioni generali sulle istanze di conservazione e di gestione delle Riserve della Biosfera proposte.
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- 5 - L’avvio della candidatura nella Rete Globale delle Riserve della Biosfera
____________________________________________________ La rispondenza dei sette criteri previsti, l’esigenza di continuare il processo di condivisione sul progetto avviato e sulla pianificazione strategica da adottare in chiave di sviluppo del distretto silano. Avvio della procedura presso il Comitato Nazionale MAB per la candidatura del Parco Nazionale della Sila nella Rete Globale delle Riserve della Biosfera.
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L’avvio della candidatura nella Rete Globale delle Riserve della Biosfera
Per quanto riguarda la classificazione come Riserva della Biosfera, lo studio preliminare del Parco è stato rivolto a: eseguire una ricognizione preliminare dei siti già iscritti nella Rete Globale con caratteristiche analoghe; individuare la rispondenza ai 7 criteri previsti e tracciare le tradizioni produttive da tenere in considerazione per la dimostrazione del rapporto equilibrato tra uomo e natura; produrre un dossier pilota mirato a diffondere i risultati dello studio – nonché nozioni, criteri e significato del riconoscimento come Riserva della Biosfera – a favore dell’expertise locale; a tracciare un percorso con gli spunti da approfondire per il possibile avvio del procedimento internazionale. L’analisi preliminare delle caratteristiche del Parco conferma che la Sila può intraprendere con successo il percorso per il riconoscimento nella Rete Globale delle Riserve della Biosfera, poiché comprende sistemi ecologici rappresentativi del Mediterraneo ed è un’area significativa per la conservazione della diversità biologica; il territorio silano presenta inoltre livelli di intervento millenario dell’uomo sull’area, che si è nel tempo tradotto nell’uso tradizionale e sostenibile del suolo, del patrimonio forestale e dei suoi servizi eco-sistemici (Criteri 1, 2 e 3).
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L’avvio della candidatura nella Rete Globale delle Riserve della Biosfera
Le dimensioni del sito appaiono adeguate anche in confronto con altre “Biosfere” e, in caso di designazione, diventerebbe una tra le più grandi Riserve di Biosfera del bacino del Mediterraneo, almeno avuto riguardo alle aree core e buffer che possono essere ricomprese all’interno dei perimetri dell’area protetta e nei territori dei Comuni limitrofi. (Criterio 4) . La selezione delle attività ritenute sostenibili e “serventi” rispetto agli obiettivi di tutela del Parco rappresenta invece il criterio guida per la corretta individuazione della transition zone che, non richiede una delimitazione spaziale puntuale ma deve essere tracciata a partire dal potenziale di sviluppo e di supporto dell’intera Riserva. L’attuazione del Piano del Parco che prevede 4 zone di differente tutela e sviluppo può rispondere ai requisiti in termini di zonizzazione (Criteri o 5). Del pari le numerose iniziative svolte nel Parco, i meccanismi di consultazione previsti, la presenza dell’Ente Gestore, la predisposizione del Piano assicurano il coinvolgimento e partecipazione di un’ampia gamma di autorità pubbliche, società civile associazioni di categoria, ed un regime gestionale (Criteri 6 e 7). Tali punti andranno rafforzati con: una serie di workshop tematici sullo sviluppo della Riserva della Biosfera; Lo sviluppo di una pianificazione strategica dell’intero distretto.
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L’avvio della candidatura nella Rete Globale delle Riserve della Biosfera
Con diverse comunicazioni dello scorso aprile e dopo l’incontro del 4 maggio 2012 presso il Ministero dell’Ambiente il Parco ha avviato il percorso di riconoscimento nella Rete Globale delle Riserve della Biosfera. I prossimi passi che riguardano l’iniziativa riguardano: la presentazione della prima bozza di format di candidatura che verrà trasmesso al Comitato Nazionale MAB entro il 15 giugno 2012; lo svolgimento di ulteriori incontri per la condivisione dei contenuti dell’iniziativa e del relativo format; l’invio del format definitivo e dei relativi allegati cartografici al Comitato Nazionale MAB entro il 15 settembre 2012, per la trasmissione ufficiale al Segretariato MAB in vista della scadenza del 30 settembre 2012. Il procedimento di valutazione si concluderà nel giugno-luglio 2013 con il 25° Consiglio Internazionale di Coordinamento del Programma MAB che deciderà l’ingresso della Sila nella rete dei siti di eccellenza UNESCO.
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