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“Adotta un monumento” del tuo paese
Cressa Anno scolastico
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Classe terza insegnante Bertona Ester
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L’Oratorio di San Giulio
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La chiesa di S. Giulio si trova fuori dal paese in mezzo ai campi.
E’ un edificio molto antico, costruito in mattoni e sassi e la troviamo menzionata in documenti del 1025 e 1060. ( Secondo lo storico Verzone). La chiesa serviva in origine per le funzioni religiose parrocchiali; non si sa in quale anno sia stata ridotta a semplice oratorio: nel 1596 le funzioni si tenevano già nell’altra chiesa di S. Amatore, situata in paese di cui si ha notizia fin dal 1504. La chiesa di S. Giulio apparteneva alla Pieve di S. Genesio di Suno ed è tradizione che sia stata una di quelle fondate da S. Giulio stesso. Giulio, originario dell’isola greca di Egina, giunse con il fratello Giuliano nel territorio del Verbano e del Cusio tra la fine del IV secolo e gli inizi del V secolo d.C.
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Si racconta che attraversò il lago d’Orta sul proprio mantello e scacciò i serpenti dall’isola dove poi costruì la chiesa dedicata ai 12 Apostoli. Per questo si dice che un sacchettino di terra d’Orta, appeso al collo, scacci i rettili. In origine la chiesa di S. Giulio era ad una sola navata che terminava con un’abside semicircolare ed era coperta da un tetto sostenuto da travature in legname. Era più stretta di quella attuale e certamente la muratura è stata alterata, perché dai piccoli frammenti che si intravedono oggi, pare fosse composta di ciottoli disposti in modo irregolare con molta malta. Alla chiesa fu aggiunto, poco dopo la sua costruzione, un campanile a pianta quadrata, di cui è rimasta solo la parte inferiore. Questo campanile venne fatto abbattere, attorno al 1600 dal vescovo Carlo Bascapè, che non ritenne la chiesa adeguata alle sue funzioni parrocchiali.
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Nel XV secolo fu costruito il caratteristico altarino con l’affresco della Crocefissione e anche l’abside fu decorata con affreschi. Non si capisce quando la navata sia stata ampliata e quando sia stato costruito l’arco traverso che sostiene il tetto. Nel XVIII secolo l’oratorio fu rimodernato: furono eseguite le cornici sulla navata e sull’abside fu dipinta l’immagine sacra con la cornice di stucco di contorno; furono pure modificate alcune finestre ed il muro a giorno ispessito e munito di contrafforti.
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La Chiesa in mezzo ai campi
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Disegno di Veronica P.
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Facciata della Chiesa nel 1988
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Disegno di Jastine
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L’oratorio, nel corso del tempo,è stato abbandonato e nel 1988 presentava gravi segni di degrado. Si è costituito quindi un comitato, che il giorno 8 dicembre 1988 ha presentato, presso le Scuole Elementari, il progetto di restauro, portato a termine nel 1989.
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La parete con i contrafforti nel 1988
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Disegno di Eleonora P.
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La Chiesa oggi La facciata a capanna , delimitata da grossi contrafforti angolari, presenta, sopra il portoncino d’ingresso, una bifora con colonnina a capitello a stampella che è rimasta dalla primitiva costruzione. Sotto si nota una cornice di stucco deteriorata, nella quale molto probabilmente c’era un affresco rappresentante S. Giulio.
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Bifora con capitello a stampella riprodotta da Tommaso
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Lastrone di pietra davanti all’ingresso
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Lastrone riprodotto da Andrea.
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Da notare un lastrone di pietra inserito nel terreno davanti all’ingresso su cui è incisa una grande croce che termina con tre punte. Si pensa che possa essere il coperchio di un sarcofago per un eminente personaggio religioso.
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Facciata a capanna riprodotta da Riccardo P.
Particolare della campana
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Sotto la sporgenza del tetto hanno collocato, durante il restauro, una campana di piccole dimensioni. A sinistra dell’ingresso, sulla parete, è stata appesa una croce in legno.
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Particolare della facciata riprodotto da Alessia
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Nella parte bassa della muratura si possono notare le disposizioni dei ciottoli a “ spina di pesce”.
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La parete sud riprodotta da Francesca
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Nel resto della costruzione i ciottoli sono disposti in modo irregolare, intervallati ad altri sempre a “ spina di pesce”. Negli spigoli c’è qualche grossa pietra inserita specie nella parte più bassa. Le pareti laterali presentano dei contrafforti di rinforzo, molto accentuati nella parete a sud( barbecani).
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Particolari :angolo parete est e finestra parete sud
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Nella stessa parete, a metà circa, si apre una finestra, strombata verso l’interno, con ghiera di mattoni. La parete ad est è occupata,per metà, da un’abside semicircolare, posta in quel punto per ricevere la prima luce del sole.
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Particolare dell’Abside riprodotta da Matteo
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Particolare della parete Est riprodotta da Veronica T.
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Nella parte superiore si apre un oculo sormontato da una finestrella a forma di croce. Inoltre, dove in origine c’era il campanile, in alto si nota una finestrella murata con mattoni. Nella parete a notte, circa nel mezzo, si vede una porta anch’essa murata.
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Particolari: finestra murata parete est e porta murata parete nord
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All’interno vi sono due file di banchi e, sulla destra, si trova un altare di sasso bianco.
Il leggio e la croce dipinta sono stati collocati di recente e quest’ultima ricorda lo stile di quelle medioevali.
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Altare e leggìo
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L’abside è stata ristrutturata, ma perso è il ciclo pittorico a causa del crollo delle strutture murarie. Ora si può osservare solo il Cristo benedicente, frammenti dei quattro Evangelisti nelle loro tradizionali simbologie e i dodici Apostoli, di cui sono visibili solo le parti inferiori del corpo. I pochi frammenti hanno reso difficile l’attribuzione dell’artista, ma si presume possano risalire al XV secolo.
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Interno: abside riprodotta da Francesca
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Particolare di affresco riprodotto da Matteo
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Purtroppo molti affreschi delle pareti sono andati totalmente perduti, alcuni anche rubati utilizzando il “ cencio di nonna ( lenzuolo di lino) e colla di coniglio” una tecnica per l’asportazione di tali dipinti.
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Affresco della parete Nord riprodotto da Jastine
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Sulla parete nord si può ancora ammirare un affresco che raffigura la Madonna in trono con il Bambino in braccio. Si distinguono bene i volti, le mani e, sul vestito di Maria, si intravede un panneggio. A lato si riconosce S. Giulio e, sullo sfondo, si notano degli appestati, uno dei quali avvolto in un lenzuolo e deposto su di un carro. Sembra si tratti del famoso miracolo “inverso” del morto.
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Particolare affresco di San Giulio riprodotto da Alessia
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Si racconta infatti che Giulio, mentre stava costruendo una chiesa, cercasse l’aiuto dei contadini, ma questi risposero che non era possibile perché stavano usando il carro per trasportare un defunto. Allora Giulio, intuendo la bugia, disse : “ E morto sia!”. Al di là della leggenda , la peste colpì veramente il territorio e si racconta che S. Giulio proteggesse da tale malattia. Vicino alla cella campanaria si nota un’altra immagine di S. Giulio che scaccia il drago.
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La Vergine con Bambino riprodotta da Eleonora
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L’altro affresco è della Vergine seduta in trono con in braccio il Bambino.
Questa figura è simile alla precedente, ma il Bambino è dipinto in piedi, sulle ginocchia della madre ed è meglio definito nei particolari anatomici. Sono inoltre perfettamente visibili la collana al suo collo ed il braccialetto al polso, entrambi rossi. ( simbolo del sacrificio).
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Veduta riprodotta da Riccardo S.
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Il soffitto della chiesa presenta una volta a capriata sorretta da due archi a tutto sesto e, nella parte sopra l’altare, vi sono tre finestre: una cruciforme, una oculare ed una bifora. Oggi la S.Messa si celebra a S.Giulio in occasione della sua festa che cade l’ultimo giorno di gennaio. L’oratorio era visitabile in occasione di “Oratori aperti” su iniziativa della Provincia e a cura di Daniele Godio.
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Grazie per la vostra attenzione !
Gli Alunni della terza classe e la loro insegnante ringraziano per la consulenza storica Daniele Godio e per quella informatica De Gaetano Giuseppe
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