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Sociologia a.a. 2010\2011 Prof. Vincenzo Romania

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Presentazione sul tema: "Sociologia a.a. 2010\2011 Prof. Vincenzo Romania"— Transcript della presentazione:

1 Sociologia a.a. 2010\2011 Prof. Vincenzo Romania
Genere Sociologia a.a. 2010\2011 Prof. Vincenzo Romania

2 Indovinello Un uomo va a pescare con il figlio. Al ritorno a casa, i due sono vittime di un incidente stradale. Il padre muore. Il ragazzo, rimasto gravemente ferito, viene soccorso e trasferito all’ospedale. Il chirurgo entra nella sala operatoria ed esclama esterrefatto: “Oh Dio, ma questo è mio figlio!”. Qual è il rapporto di parentela fra il chirurgo e il figlio?

3 33 Sesso e genere Sesso: differenze anatomiche e fisiologiche che caratterizzano i corpi maschili e femminili. Nelle nostre società vale un diformismo sessuale dato per scontato, che non viene problematizzato neanche dalla scienza Genere: differenze psicologiche, culturali e sociali tra maschi e femmine  è collegato alle nozioni socialmente costruite di maschilità e femminilità. Molte differenze fra uomini e donne non sono un prodotto diretto del sesso biologico

4 Essenzialismo e costruttivismo
dualismo assoluto dei due sessi -> le differenze fra mascolinità e femminilità sono naturali, universali, immodificabili = uomini e donne si nasce. Costruttivismo sociale somiglianza dei generi -> le differenze fra mascolinità e femminilità sono una costruzione sociale = uomini e donne si diventa.

5 La differenza naturale
55 La differenza naturale Determinati aspetti della biologia umana comportano differenze innate di comportamento tra uomini e donne. Esempio: in quasi tutte le culture la partecipazione alla caccia e alla guerra è riservata agli uomini. Critiche a queste teorie: - il grado di aggressività dei maschi varia da cultura a cultura; si basano spesso sul comportamento animale piuttosto che su evidenze antropologiche e storiche; il fatto che certe caratteristiche siano universali non significa che debbano essere di origine biologica; - si trascura il ruolo dell’interazione sociale nella definizione del comportamento umano.

6 Le teorie essenzialiste vengono spesso sostenute da studiosi di scienze naturali di sesso maschile.
Esse sono frequentemente di tipo biologico e riconducono la mascolinità e la femminilità a differenze:  ormonali  degli emisferi celebrali: lateralizzazione del cervello o asimmetria emisferica  della capacità riproduttiva (investimento parentale)

7 Essenzialismo femminista
Il genere (la mascolinità e la femminilità) è una essenza che esiste indipendentemente dalla definizione culturale o sociale. Uomini e donne hanno personalità universalmente diverse, perché radicalmente diverse sono le loro prime esperienze relazionali. Fondamentale il ruolo della figura materna nella costruzione dell’identità di genere.

8 Il genere è una costruzione sociale : le differenze negli atteggiamenti e nei comportamenti degli uomini e delle donne variano culturalmente. La divisione sessuale del lavoro è un universale culturale.

9 Per spiegare nel tempo e nello spazio, lo status delle donne si possono impiegare tre fattori:
 il sistema di parentela: l’importanza sociale delle donne è maggiore nelle società a sistema matrilineare  la frequenza con cui una società è in guerra: maggiore è la frequenza, tanto più è probabile che le relazioni fra uomini e donne siano andro-centriche  l’entità del contributo che le donne esercitano sulla produzione e controllo delle risorse economiche

10 Identità di genere e socializzazione
Identità di genere e socializzazione L’identità di genere si forma così precocemente nella vita che da adulti la consideriamo per lo più scontata. L’identità di genere è pertanto un prodotto della socializzazione

11 La socializzazione di genere
La socializzazione di genere Le differenze di genere sono un prodotto culturale e bisogna distinguere fra: Sesso biologico Genere sociale Definito alla nascita del bambino Il bambino, attraverso il contatto con gli agenti sociali, interiorizza le norme e le aspettative sociali corrispondenti al proprio sesso Nel processo di apprendimento del proprio genere, i bambini sono guidati da sanzioni positive e negative, che agiscono per ricompensare o reprimere determinati comportamenti.

12 Ricerche di Zammuner, dimostrano come le differenze di socializzazione siano più forti nella cultura italiana che in quella ad esempio olandese (Zammuner, 1987)

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14 Approcci sociologici I principali filoni sociologici interpretativi delle differenze di genere insistono su: differenza naturale tra uomini e donne fondata su base biologica; base biologica del sesso, ma socializzazione di genere; assenza completa di una base biologica, poiché genere e sesso sono entrambi il risultato esclusivo della costruzione sociale.

15 La socializzazione di genere: prospettiva funzionalista
La socializzazione di genere: prospettiva funzionalista Gli agenti della socializzazione contribuiscono al mantenimento dell’ordine sociale sovrintendendo a un’efficace socializzazione delle nuove generazioni. Critiche a queste teorie: la socializzazione di genere non è processo intrinsecamente armonioso  diversi agenti sociali possono essere in contrasto fra loro; si ignora la capacità degli individui di respingere o modificare le aspettative sociali connesse ai ruoli sessuali.

16 Costruzione sociale del genere
Costruzione sociale del genere L’idea di qualsiasi fondamento biologico dell’identità di genere viene respinta  sia il sesso, sia il genere sono dei costrutti sociali. Non solo il genere, ma anche il corpo umano è soggetto a forze sociali che lo plasmano e modificano in vari modi. Se le differenze sessuali condizionano le identità di genere, è vero anche che le identità di genere modellano le differenze sessuali.

17 Approcci femministi I tre principali filoni del pensiero femminista sono: femminismo liberale: attenzione ai singoli fattori che contribuiscono alle disuguaglianze di genere (es. sessismo, discriminazione sul lavoro)  tentativi di riforma graduale del sistema dall’interno; femminismo radicale: la subordinazione femminile è il prodotto di un sistema complessivo (patriarcato)  l’uguaglianza si può raggiungere solo con il rovesciamento dell’ordine patriarcale; femminismo ‘nero’: attenzione alle donne nere svantaggiate su diversi piani a causa del colore della pelle, del sesso e della collocazione di classe.

18 Gender stereotyping in ads: la pubblicità riproduce ruoli sociali

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22 Genere e marketing Gli stereotipi di genere sono tanto forti da influenzare profondamente i modelli di design e marketing della maggior parte dei prodotti.

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24 Teorie dello sviluppo sessuale
Nascono in ambito psicologico. E vengono influenzate dalle credenze del tempo sul genere: Teoria di Freud Teoria di Chodorow Teoria interazionista

25 Lo sviluppo sessuale secondo Freud
Lo sviluppo sessuale secondo Freud L’apprendimento delle differenze di genere da parte dei bambini è incentrato sulla presenza o l’assenza del pene  differenza anatomica + espressione simbolica della maschilità e femminilità. La formazione delle identità di genere ha inizio in quella che Freud chiama fase edipica, attorno ai 4 o 5 anni. Fase edipica maschile: il bambino vede il padre come rivale nella lotta per le attenzioni della madre, fino a quando ne accetta la superiorità, reprime l’attrazione per la madre e si identifica con il padre, assumendone gli atteggiamenti aggressivi. Fase edipica femminile  le bambine soffrono l’invidia del pene e si identificano con la madre assumendone gli atteggiamenti remissivi.

26 Critiche a Freud Molte delle critiche alla teoria di Freud sono state sollevate da studiose femministe, poiché: si identifica troppo l’identità di genere con il problema dei genitali; si attribuisce una ‘naturale’ superiorità al pene; si considera il padre come principale fonte di autorità; si crede che l’apprendimento delle differenze di genere sia concentrato all’età di 4 o 5 anni.

27 Nancy Chodorow: lo sviluppo sessuale
Nancy Chodorow: lo sviluppo sessuale La formazione dell’identità di genere è un’esperienza molto precoce, che deriva dall’attaccamento del bambino alla madre; l’attaccamento deve poi essere spezzato per poter acquisire un senso di sé separato. Bambina: rimane più vicino alla madre  senso di sé meno separato dagli altri, maggiore dipendenza. Bambino: separazione più netta dalla madre  senso di sé più separato dagli altri, maggiore indipendenza.

28 Critiche Il lavoro della Chodorow ha sollevato diverse critiche:
Critiche Il lavoro della Chodorow ha sollevato diverse critiche: non spiega la lotta delle donne per conquistare la propria autonomia e indipendenza; le donne (e gli uomini) hanno una costituzione psicologica molto più ibrida e contraddittoria; la femminilità può nascondere sentimenti di aggressività e autoaffermazione. Questo contributo rimane comunque importante per la spiegazione della cosiddetta inespressività maschile.

29 Teoria interazionista
Il genere come tutti ruoli è un prodotto performativo che non si basa su alcuna essenza, ma sui comportamenti e le apparenze manifeste del suo portatore. Comportarsi da uomini o donne = essere uomini o donne => il ruolo è un performativo dato per scontato che si riconosce legittimamente ad ogni persona in quanto entità morale.

30 Genere e disuguaglianze
Genere e disuguaglianze Le differenze di genere sono una fonte di disuguaglianze sociali uomini e donne hanno diverso potere, prestigio e ricchezza. I ruoli maschili sono più reputati e premiati di quelli femminili: alle donne sono affidati i lavori domestici e la cura dei figli, gli uomini provvedono al mantenimento della famiglia divisione sessuale del lavoro.

31 Approcci I principali approcci alla natura delle disuguaglianze di genere a livello sociale generale sono: approcci funzionalisti; approcci femministi.

32 Negli ultimi decenni, in molti campi, vi sono stati profondi cambiamenti nelle differenze di genere : lavoro politica salute

33 Per quanto riguarda il lavoro, alcune ricerche hanno messo in luce importanti differenze tra uomini e donne circa:  uso del tempo  istruzione  tassi di attività  segregazione occupazionale  retribuzione

34 Differenze nell’uso del tempo
Le donne: lavorano in media di più degli uomini hanno meno tempo da impiegare per le cure personali e il tempo libero occupano un maggior numero di ore nelle varie forme del lavoro Le non retribuito, soprattutto nelle attività di cura

35 Differenze nell’uso del tempo
Uomini lavorano in media di meno occupano un maggior numero di ore nel lavoro retribuito hanno più tempo libero

36 Istruzione  in tutto il mondo, tradizionalmente, la popolazione maschile ha avuto livelli di istruzione più alti di quella femminile. Oggi, al contrario, in tutti i paesi dell’Ocse, con l’eccezione della Svizzera e della Turchia, gli uomini hanno un titolo di studio inferiore a quello delle donne Tassi di attività  in molte parti del mondo si registra una significativa diminuzione delle differenze di genere nella partecipazione al mercato del lavoro, a causa soprattutto del forte aumento del tasso di attività

37 Segregazione occupazionale  orizzontale secondo il sesso  sebbene il numero delle donne che svolgono un’attività extradomestica sia fortemente aumentato, l’indice di dissimilarità si attesta a valori ancora importanti

38 Nei paesi più moderni e avanzati, anche se lo sviluppo economico, la modernizzazione e le politiche sociali egualitarie provocano una riduzione della segregazione, altri importanti processi in corso spingono in senso opposto:  dequalificazione delle occupazioni impiegatizie sviluppo del settore dei servizi sociali e personali Retribuzione  nonostante la situazione sia molto cambiata e migliorata rispetto al passato, le donne guadagnano mediamente l’80% del salario maschile

39 Tra le spiegazioni del perché le donne abbiano tassi di attività più bassi, svolgano occupazioni meno qualificate e guadagnino meno degli uomini:  teoria del capitale umano  teoria della socializzazione di genere  teoria della discriminazione statistica  teoria delle barriere

40 Teoria del capitale umano
Gli individui compiono scelte razionali dal punto di vista economico: le donne fortemente orientate verso la famiglia, si aspettano di lasciare il lavoro quando diventano madri. Per tale ragione:  non investono in quella formazione che permette di far carriera  scelgono occupazioni che consentono una certa flessibilità, possono essere svolte in modo intermittente, non richiedono lavori straordinari e imprevisti, lunghi viaggi e una forte mobilità geografica

41 Teoria della socializzazione di genere
Le donne sono orientate più verso la famiglia, perché dalla nascita in poi, negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza, la famiglia, il gruppo dei pari, la scuola e i mezzi di comunicazione di massa insegnano loro il modo appropriato di parlare, di vestirsi, di passare il tempo e suggeriscono le aspirazioni scolastiche e professionali più adatte.

42 Teoria delle barriere Vi sono delle barriere formali di accesso alle professioni e alle scuole, che forniscono i titoli per accedere a tali professioni. Barriere che riducono le opportunità di cui dispongono le donne di scegliere il lavoro che preferiscono.

43 Teoria della discriminazione statistica
Gli imprenditori trattano gli individui sulla base delle proprie credenze riguardo all’intera categoria, a cui questi appartengono.

44 Politica Nell’ultimo secolo (e in modo ancor più rapido nell’ultimo trentennio), le disuguaglianze di genere sono sicuramente diminuite anche in questo campo da quando le donne hanno ottenuto il diritto di voto. Nonostante questo, le donne sono ancora fortemente sottorappresentate ai vertici delle organizzazioni e delle istituzioni politiche.

45 Donne e politica in Italia
Le donne alla camera (2008) sono 133, ossia il 21,1 % del totale. Al Senato, invece, le donne elette sono 55, il 17,4 % del totale. L’Italia è al 67° posto nel mondo per rappresentatività delle donne nel parlamento.

46 Salute In questo campo le donne sembrano essere avvantaggiate rispetto agli uomini: in Europa e negli Stati Uniti vivono mediamente sette anni in più rispetto agli uomini. Le spiegazioni di questo fenomeno sono di ordine: biologico ambientale e sociale

47 In molte regioni del terzo mondo, invece, il tasso di mortalità femminile, in certe classi di età, supera quello maschile. In quei paesi in cui le donne non svolgono lavori retribuiti, non hanno proprietà personali e non controllano risorse economiche:  le donne ricevono meno cure degli uomini;  si fa ricorso all’infanticidio femminile o all’aborto selettivo; i genitori dedicano meno tempo e meno risorse all’allevamento delle femmine. A. Sen: migliorare la condizione femminile vuol dire migliorare le condizioni dei paesi meno sviluppati.

48 Sinottica Eurisko- Grande Mappa

49 Posizionamento La mappa descrive il posizionamento individuale a partire da due grandi assi: quello di genere e quello valoriale, basato sull’autorealizzazione (plasticità, vitalità, edonismo) e sui valori di integrazione (socialità, appartenenza). In base ai posizionamenti si studiano delle strategie legate alla definizione dei target di acquisto. Lo studio è realizzato mediante sondaggio periodico su un campione di soggetti.

50 Variabili psicografiche
AUTOPROFILO Affinità uomini Affinità donne Amo le novita' 98 102 Sono ordinato 93 107 Sono molto attivo 101 99 Sono un tipo semplice 100 Sono un po' introverso 112 89 Di fronte alle difficolta' mi scoraggio 80 118 Ho successo in molte cose che faccio 104 96 Il futuro mi preoccupa Agisco d'istinto, piu' emotivo che razionale Preferisco lavorare da solo che con gli altri 106 94 So dirigere gli altri Ho fiducia in me stesso 103 97 In genere sono piuttosto nervoso Sono sempre in ansia 69 129 Mi piace rischiare 120 82

51 Mete nella vita METE NELLA VITA (5 AL MAX) Affinità donne
Affinità uomini Fare sport 150 Impegno politico 134 Intraprendere un'attività in proprio o franchising 123 Divertimento, piaceri della vita 115 Successo nella professione/studio 113 Liberta' da vincoli, doveri METE NELLA VITA (5 AL MAX) Affinità donne Esperienza religiosa 138 Aspetto gradevole, curato 128 Aiutare gli altri 120 Casa e famiglia 110 Avere figli 108

52 ORIENTAMENTI D’ACQUISTO
Affi nità uom ini Affinità donne Spesso mi manca il denaro 95 105 Spesso compero cose inutili 99 101 Se una cosa mi piace, non bado al prezzo 110 91 Confronto i prezzi tra prodotti simili 92 108 Programmo la spesa settimanale con attenzione 98 102 Mi informo prima di un acquisto importante 100 In genere scelgo convenienza 96 104 Mi piace cambiare da una marca all'altra 97 Compero di impulso prodotti cui non avevo pensato Compero prodotti delle marche piu' note Se vedo un nuovo prodotto, lo compero 88 111 Sono molto interessato alle nuove tecnologie 130 72 Compero solo cose di ottima qualita' I prodotti esprimono la mia personalita' 93 106 Cerco di differenziarmi dagli altri 103 Bado piu' all'aspetto che alla qualita' Adoro passeggiare nei centri comm./visitare neg. 77 121 Mi piace fare acq. nei piccoli negozi/mercatini 76 122 Preferisco negozi con personale competente

53 Preferisco pollo/tacchino 76 122 Mangio molta verdura 86 113
ORIENTAMENTI ALIMENTARI Affinità uomini Affinità donne Preparo i dolci in casa 20 174 Preferisco pollo/tacchino 76 122 Mangio molta verdura 86 113 Mangio molto poco 68 130 Trascuro la mia alimentazione 103 97 Provo volentieri i nuovi prodotti alimentari 96 104 Mangio sempre in fretta 98 101 Evito l'uso dello zucchero 71 127 Evito di mangiare i grassi 78 120 Mangio spesso fuori dai pasti, faccio spuntini 95 105 Sono un buongustaio Tendo ad eliminare la carne dall'alimentazione 70 Mangio molto pane 121 81 Uso prodotti dietetici 63 134 Mangio spesso formaggi stagionati (no grana) 112 89 Mangio molti dolci In casa mia si spende molto per il cibo Leggo spesso gli ingredienti sulle etichette 75 123 Faccio molto uso di alimenti integrali 64 133

54 La centralità del corpo nell’identità di genere femminile (propensione a diete dimagranti)

55 Modelli di genere nell’abbigliamento
ORIENTAMENTI ABBIGLIAMENTO Affinità uomini Affinità donne Porto abitualmente i jeans 123 79 Di solito porto un abito completo 102 98 Mi vesto come capita, senza preoccuparmi troppo 116 86 Cerco di vestirmi nel modo piu' pratico Mi vesto solo con lo stile dei giovani 108 92 Porto spesso un orologio di valore 109 Quando esco, voglio avere un aspetto elegante 119 A ogni nuova stagione acquisto qualche capo 95 105 Acquisto solo capi di moda 93 106 Ho capi di abbigliamento firmati 101 99 Vesto in modo personale Do molta importanza agli accessori 75 Compero capi di abbigl. in negozi di prestigio 90

56 Uso cellulari

57 Motivazioni per l’acquisto

58 Scarpe, borse..

59 Famiglia e generazioni
Sociologia a.a. 2010\2011 (Vincenzo Romania)

60 Due definizioni Famiglia: insieme di persone legate da legami di parentela, affetto, servizio, ospitalità riunite sotto lo stesso tetto; Parentela: tutti coloro che, convivano o no, sono legati da vincoli di filiazione, matrimonio e adozione;

61 Parentado e clan Discendenza cognatica: il gruppo di parentela (parentado) è formato da tutti i discendenti di una persona sia attraverso la linea maschile che quella femminile; Discendenza unilineare (patrilineare e matrilineare): il parentado è basato su una sola delle due linee di genere. Differenze relative al possesso, solidarietà, legame. Tendenze regionali alla matrilateralità (tutta l’Italia centro-meridionale) ed alla patrilateralità (Veneto ed Emilia Romagna, soprattutto).

62 Tipi di matrimonio Endogamia:ci si sposa all’interno dello stesso gruppo: es. India, il matrimonio di casta; paesi arabi: matrimonio con cugini paralleli (amm indica sia il suocero, che lo zio paterno) Esogamia: si contrae il matrimonio al difuori del proprio gruppo. È l’istituto più diffuso nell’Occidente. Il tabù dell’incesto è uno dei più forti universali culturali. Monogamia e poligamia (poliandria e poliginia). La poliginia è un istituto ancora molto importante in Africa che comporta vantaggi importanti da parte degli uomini, di tipo economico.

63 Tipi di famiglia monogamica
Nucleare Senza struttura Solitario Estesa (verticale e orizzontale) Multipla (orizzontale o verticale) Residenza: matrilocale, patrilocale, neolocale)

64 Sistemi di formazione delle famiglie in età premoderna
Nord-Europeo (matrimonio tardivo, neolocale, servizio in altre famiglie) Non europeo: matrimonio in giovane età, residenza patrilocale, nessun servizio pre-matrimoniale.

65 Casi italiani Sardegna ‘700: “l’uso ha stabilito che alcuno non si mariti se prima quanto ai maschi non sono provveduti di buoi ed attrezzi diversi [..] e le femmine del letto e altri mobili ed utensili familiari”. , Toscana ‘400: sistema simile al modello non europeo Sicilia ‘800: “ L’età preferita per l’uomo è di 28 anni, per la donna di 18. E’ raro assai che i giovani sposi coabitino coi genitori e suoceri. Di solito il figlio sposandosi esce di casa”.

66 La concezione naturalistica del matrimonio e della famiglia/1
Naturalismo: moderno e tradizionale allo stesso tempo Era naturale per un uomo e una donna legarsi definitivamente l’uno all’altra mediante l’amore sessuale; naturale avere figli; naturale rimanere sposati; naturale avere famiglie composte solo da genitori e figli

67 La concezione naturalistica del matrimonio e della famiglia/2
Secondo le statistiche questi modelli non erano affatto tipici. Per esempio: Nel 1970 c’erano solo 500mila coppie eterosessuali conviventi negli USA. Nel 1980 il numero era triplicato e nel 1990 ancora raddoppiato Nel 1960 il 75% delle famiglie consisteva in coppie sposate (più della metà avevano figli). Nel 2000 la percentuale è scesa al 53% (e solo un quarto ha figli)

68 La concezione naturalistica del matrimonio e della famiglia/3
I tre quarti delle persone interrogate da un sondaggio effettuato nel 1990 dalla rivista Newsweek hanno definito a famiglia come “un gruppo di persone che si amano e si prendono cura le une delle altre”, piuttosto che, come avveniva in precedenza, “un gruppo di persone legate da vincoli di sangue, matrimonio o adozione”

69 Cambiamenti nella famiglia moderna
Declino autorità patriarcale; Diminuizione famiglie complesse Miglioramento nella condizione dei figli, relativamente alle pratiche di allevamento, al tasso di abbandoni, all’autorità genitoriale.

70 Letture “Nato appena mi avete staccato dal seno materno e confidato a poppe mercenarie quasi sdegnaste di compiere meco a questo dovere di natura. Mi avete lasciato legato alle fasce che mi impedivano il moto necessario ai muscoli; mi conservavate sporcamente inzuppato nelle fecce, che talvolta mi strozzavano la circolazione del sangue e la respirazione medesima” (Pietro Verri, 1777).

71 Letture “Gli uomini sono fatti come le dita della mano: il dito grosso deve far da dito grosso, e il dito piccolo deve far da dito piccolo” “Bastiano filava diritto alla manovra comandata, e non si sarebbe soffiato il naso se suo padre non gli avesse detto “soffiato il naso” tanto che s’era tolta in moglie la Longa quando gli avevano detto “pìgliatela” (G. Verga, I Malavoglia)

72 Cambiamenti famiglie moderne
Diminuizione della natalità (’60-’70) per: Aumento giovani single; Propensione a vivere più a lungo a casa dei genitori; Instabilità economica; Aumento convivenze more uxorio (come sperimentazione; come scelta flessibile)

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75 Alexander, Thompson, Sociologia, Il Mulino, 2010 Capitolo quinto
Alexander, Thompson, Sociologia, Il Mulino, 2010 Capitolo quinto. Il matrimonio e la famiglia 25

76 Cambiamenti nella famiglia moderna
Aumento dell’instabilità coniugale (dal divorzio sanzione, al divorzio fallimento o rimedio): Secolarizzazione Aumento tasso di attività femminile Mutamenti legislativi;

77 Le trasformazioni del matrimonio
Riguardano i tentativi postmoderni di denaturalizzare il matrimonio e ridefinire la forma del contratto matrimoniale. La trasformazione del significato del divorzio e il movimento in favore del matrimonio gay negli Stati Uniti sono forse gli esempi più chiari di tale trasformazione

78 La denaturalizzazione della riproduzione
Tecnologie della riproduzione: progressi tecnologici – dalla contraccezione alla inseminazione artificiale – che hanno permesso di separare completamente il sesso dal concepimento dei figli La famiglia può esistere indipendentemente dalle dinamiche riproduttive

79 Nuove forme familiari Famiglie di persone sole
Famiglie nucleari incomplete Famiglie ricostituite Famiglie di seconde nozze;

80 Nuove forme familiari Famiglie di persone sole
Famiglie nucleari incomplete Famiglie ricostituite o patchwork. Esse comprendono: i figli nati dalla prima unione, i nuovi partner, i loro figli eventuali, la rete parentale di entrambi. Nel 60% dei casi sono unioni non coniugate. Famiglia tana: 7/10 uomini fino ai 29 anni vive ancora con la famiglia, 9/10 in alcune regioni; 55% delle donne fino a 29anni. Ciò, oltre che alle difficoltà economiche, è dovuto anche alle proiezioni di vita dei genitori sui figli.

81 Le unioni civili Si definiscono unioni civili tutte quelle forme di convivenza fra due persone, legate da vincoli affettivi ed economici, che non accedono volontariamente all'istituto giuridico del matrimonio, o che sono impossibilitate a contrarlo, alle quali gli ordinamenti giuridici abbiano dato rilevanza o alle quali abbiano riconosciuto uno status giuridico.

82 I pacs in Francia Il termine deriva dalla legge n del 1999 chiamata Du pacte civil de solidarité et du concubinage. Il PACS è un contratto tra due persone maggiorenni dello stesso sesso o di sesso diverso, al fine di organizzare la loro vita in comune. Il Pacs offre ampia tutela alla convivenza (diritti di rilevanza pubblicistica, regola il rapporto di locazione, contempla misure fiscali e altro). In particolare, il Pacs è un contratto, concluso con una dichiarazione congiunta scritta alla cancelleria del Tribunal d'instance nella giurisdizione di residenza. Il testo della convenzione è iscritto in un registro tenuto presso la cancelleria.

83 Cosa comporta: impegno a condurre una vita in comune
aiuto reciproco materiale responsabilità comune per i debiti contratti dalla firma del Pacs.

84 Cosa non sono i PACS Una forma di unione civile rivolta solo ai gay
Un metodo alternativo al matrimonio per ottenere l’adozione Un istituto anti-cattolico o anti-religioso.

85 Le unioni civili nell’UE

86 Età e ruolo Ogni società è suddivisa in strati di età, cioè individui di età simili aggregati. Ad ogni strato sono connesse capacità biologiche, atteggiamenti nei confronti della vita e del mondo, rapporti sociali, aspettative, attività che è possibile svolgere. L’età come gli altri ruoli è quindi un dato biologico a cui si associano condotte sociali. Gli individui tenderanno a concepire le età a partire dalla condotta manifesta.

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88 Le fasi del corso di vita
Infanzia Gioventù Età adulta Anzianità

89 Piramide delle età, Italia 1996.

90 Distinzione fra coorte e generazione
La generazione, secondo quanto sostenuto da Mannheim, non è un semplice insieme biologico di individui accomunati da un medesimo intervallo di nascita, ma un gruppo alla cui formazione contribuiscono forze multidimensionali, fra cui l’esposizione a medesimi eventi culturali e storici rilevanti. La coorte è l’insieme delle persone che nascono in un anno, o in un altro lasso di tempo determinato. Le coorti si vanno restringendo in senso lineare.

91 Le transizioni di età sono accompagnate da riti di passaggio
Idea del “rito di passaggio” Arnold van Gennep (1908) parla dei “riti di passaggio” come dell’attraversamento dei confini e del passaggio da uno status all’altro. I riti di passaggio possono prevedere un periodo di isolamento e/o prove pericolose.

92 Ogni rito di passaggio prevede tre stadi
Separazione Margine Aggregazione I riti di passaggio classici tendono a perdere di importanza, se ne sostituiscono parzialmente di nuovi

93 Giovani e società Lo studio della gioventù è un tema fondamentale della sociologia, perché permette di anticipare i fenomeni della società, intercettando il mutamento sociale al suo primo stadio di diffusione. Fenomeni: consumo culturale, ruoli, socializzazione, transizione alla vita adulta, valori, rapporto con la famiglia, religiosità, salute.

94 Le cinque soglie di transizione all’età adulta.
Asse scolastico-professionale Uscita dal percorso formativo Entrata in modo continuativo nel mondo del lavoro Uscita dalla residenza familiare Asse familiare-matrimoniale La formazione di una nuova famiglia Assunzione di un ruolo genitoriale

95 Rapporto IARD sulla condizione giovanile in Italia. Tendenze:
Restringimento della fase dell’infanzia e prolungamento della transizione alla età adulta (campione di giovani: negli anni ’80 <24anni; ’90 <29; 2000 <34 anni); Prolungamento del ciclo formativo, aumento diplomi e aumento permanenza scolastica anche oltre i 30 anni; Entrata nel mondo del lavoro sempre più tardiva Prolungamento della permanenza in casa dei genitori Abbassamento nuzialità (dal 32 al 24% <29)

96 Tendenze 2 Si esce di casa solo per iniziare una nuova convivenza;
Il matrimonio è più frequente fra i 30 e i 34 anni; Nello stesso periodo si spostano le prime natalità (<29 il 12% ha un figlio; >34 il 45% ha un figlio). Aumentano i giovani che vivono con la famiglia malgrado entrati nel mondo del lavoro. Tensione presentistica, ispirata alla flessibilità nel lavoro e nelle relazioni; La classe sociale dei genitori influisce molto sulla transizione all’età adulta.

97 Condizione occupazionale del campione
35% giovani studenti 11% scolarizzazione completa, senza lavoro 6,2 % fuori casa, senza lavoro 26 % lavoratori che vivono con i genitori 15, 9 lavoratori indipendenti Fonte: IARD,2000.

98 Valori. Quali sono le cose più importanti nella vita?
Salute 92 % Famiglia 87% Pace 80% Amore 76% Amicizia 74% (+20% dall’80) Lavoro 61% (- 8%, carriera -12%) Solidarietà 42% (-17%) Maggiore accentuazione dei valori postmateriali e della sfera della socialità ristretta. Fonte IARD, 2004.


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