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Tolleranza e Diritti Umani

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Presentazione sul tema: "Tolleranza e Diritti Umani"— Transcript della presentazione:

1 Tolleranza e Diritti Umani
di Carmelo Rapisarda 5°D

2 Indice Introduzione Premessa: Individuo e Persona
Che cos’è la Tolleranza ? Tolleranza come rispetto dei Diritti Umani Forme di Intolleranza: il Razzismo

3 Introduzione Questa semplice presentazione intende esporre brevemente uno studio e un’analisi del termine “Tolleranza”. Si tratta quindi di una spiegazione del significato che esso ha avuto e ha ancora oggi nella nostra società, evidenziandone poi i legami imprescindibili che ci sono con altre importanti tematiche quali i concetti di “Individuo” e di “Persona”, il rispetto dei Diritti Umani e il Razzismo, visto come la principale forma di intolleranza.

4 Individuo e Persona “Chi siamo?” Una domanda centrale che da sempre filosofi, teologi, scienziati e giuristi si sono posti. Una domanda che, dopo millenni e millenni di storia, di filosofia, religioni, e scienza, non ha ancora risposta. È nata con l’uomo e con l’uomo morirà, ma possiamo certamente affermare che forse è grazie ad essa che il pensiero umano ha toccato le sue vette più elevate, e continua a svilupparsi verso nuove prospettive. Tra le tante risposte trovate nel corso dei secoli, sono sempre stati due i concetti cardine sui si è basata la riflessione: quello di Individuo e quello di Persona.

5 Individuo e Persona Per quanto siano molto usati nella nostra quotidianità, questi concetti non sono per niente facili da definire. Ecco delle possibili definizioni: Individuo: significa non divisibile. Questa non divisibilità è relativa al singolo e al rapporto che egli instaura con la totalità degli altri. Intrinseca a questo troviamo anche l'individuabilità del singolo nell'insieme per specifiche caratteristiche naturali. Si tratta di un termine fondamentale della cultura occidentale, che si rappresenta appunto come civiltà che riconosce il sacro valore dell'individuo-persona. Ciò la contraddistingue dalle società orientali, tradizionalmente finora più marcatamente comunitariste. Persona: deriva direttamente dal lat. "personam", maschera teatrale. Contrariamente al termine precedente, questa parola non esprime uno stato di natura, ma un artefatto, un costruito sulla base di scelte comportamentali e di pensiero. Si definisce persona un essere razionale dotato di coscienza di sé ed in possesso di una propria identità. L'esempio ovvio di persona - per alcuni l'unico - è la persona umana.

6 Individuo e Persona Il centralismo dell’Individuo-Persona è stato, ed è tuttora, la base del pensiero politico, filosofico e religioso occidentale. Il valore universalmente conferito alla categoria di persona e al rispetto della sua dignità è quindi indiscusso. Ma se si osserva la realtà del mondo oggi, ci si rende conto che le cose non stanno esattamente così. Il numero sempre crescente di morti per fame, guerra, malattie rende ampiamente l’idea, che quelli che vengono chiamati Diritti Umani sono ancora molto spesso solo un’utopia, e che il concetto di Individuo – Persona non ha ancora fatto presa nel cuore delle relazioni umane.

7 Che cos’è la Tolleranza?
La tolleranza è un termine sociologico, culturale e religioso relativo alla capacità collettiva ed individuale di vivere pacificamente con coloro che credono ed agiscono in maniera diversa dalla propria. I sistemi autoritari si fondano, al contrario, sull'intolleranza. La tolleranza è un termine più ampio di “accettazione” e di “rispetto”, che conservano una connotazione passiva (“rispetto l'altro purché non ci abbia niente a che fare”), mentre la tolleranza richiama esplicitamente l'esigenza di una vita in comune, dove l'incontro è inevitabile. Termine solitamente collegato alla pratica della nonviolenza, estende le sue implicazioni agli ambiti della religione, del sesso e della politica, e ben difficilmente conduce ad un comportamento violento;tolleranza significa indulgente e paziente nei confronti degli altri.

8 Che cos’è la Tolleranza?
Sociologia Nel suo senso sociologico più ampio, la tolleranza si basa sulla convinzione che l'intolleranza ed il tentativo di eliminare tutte le differenze (conducendo ad un pensiero e ad uno stile di vita unici) conduce alla violenza ed all'instabilità sociale. Mentre può essere ritenuto istintivo disapprovare un comportamento e un pensiero diverso dai propri, la tolleranza richiede che le parti in causa vengano lasciate indisturbate, fisicamente ed intellettualmente, e che dal confronto e dalla critica anche radicale venga tenuto fuori ogni sentimento ed ogni atteggiamento ostile. Politica e Religione Storicamente, la tolleranza politica e religiosa ha sempre costituito l'aspetto più importante della tolleranza, poiché sono state le divergenze sul piano politico e religioso ad aver ispirato le più atroci guerre e persecuzioni. L'idea di tolleranza come sopportazione del diverso nasce nello Stato Moderno, caratterizzato da un'ideologia basata sull'uniformità, linguistica, giuridica, religiosa, contrapposta alla concezione medioevale di uno stato piuttosto composito e multiforme, dove la diversità era vista come un valore. D'altro canto, l'aforisma anonimo "c'è una sola cosa che non posso tollerare – l'intolleranza" mostra che anche la tolleranza ha i suoi limiti. In particolare, una società tollerante non può includere l'intolleranza, pena la sua stessa distruzione. Tuttavia, è molto difficile fare bilanci precisi, e non sempre le diverse società sono d'accordo su ogni punto della questione. Ad esempio, argomenti molto discussi in diversi paesi sono la separazione tra stato e chiesa, l'omosessualità, il consumo di tabacco, l'assunzione di alcolici e di altre droghe e la lettura di testi politici ritenuti diseducativi (come ad esempio il Mein Kampf di Adolf Hitler).

9 Che cos’è la Tolleranza?
Recenti saggi hanno modificato l'approccio all'idea di Tolleranza. Analizzando il significato a partire dal verbo latino Tollere: portare. Portare il peso della difficoltà davanti a colui che si vede o si dichiara diverso dalla maggioranza. Il problema non è avvertito (solo) della persona tollerata: il problema è vissuto anche e soprattutto da colui che tollera. È lui che fatica ad accettare la diversità. E, per sfuggire alla fatica del portare questo “peso”, chi tollera diventa violento e cerca di eliminare la causa della sua fatica (la presenza del tollerato). La tolleranza è quindi considerata la strada maestra che porta alla violenza. La tolleranza in senso più ampio è divenuta garanzia delle libertà di pensiero, di parola, di opinione di stampa, che sono le principali fome di libertà concepite nell'Illuminismo. Famosa a proposito è la frase di Voltaire: <<non condivido quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dire quelle cose>>. Nella legislazione moderna la tolleranza è garantita da numerosi documenti e trattati internazionali. Gli esempi più importanti sono la Dichiarazione dei diritti dell'Uomo e del Cittadino (1789), il Protocollo finale del Congresso di Vienna (1815), la Carta delle Nazioni Unite (1945), e la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (1948).

10 Tolleranza come rispetto dei Diritti Umani
Il 10 dicembre 1948 a New York veniva solennemente proclamata la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Le nazioni erano appena uscite dalla terribile esperienza della Seconda Guerra Mondiale ed erano ancora vivi i ricordi delle atrocità commesse contro l’umanità. La disumanità di cui si era data prova aveva superato ogni limite di tollerabilità. È stata dunque necessaria una formalizzazione ufficiale e chiara dei diritti umani. Per questo si rendeva necessario che il riconoscimento della dignità umana fosse protetto da norme giuridiche che vincolassero gli Stati al rispetto di valori più alti della stessa legalità. Occorreva, quindi, riscoprire e formulare le condizioni che consentissero su scala mondiale, oltre le dimensioni nazionali, il rispetto dell’individuo e della sua dignità. In questa prospettiva si sanciva chiaramente che l’esercizio dei diritti fondamentali del singolo affonda le sue radici nell’idea di dignità della persona umana e si sgancia dal potere statale.

11 Tolleranza come rispetto dei Diritti Umani
Alla base della Dichiarazione stanno alcuni presupposti ideologici e culturali: l’unicità di ogni uomo che, libero e uguale agli altri, possiede dei diritti inerenti alla sua natura; questi diritti gli devono essere riconosciuti e non gli vengono attribuiti da nessuno, essendo connaturati a lui; la libertà come condizione di sviluppo della persona e della società in cui vive; la famiglia come nucleo fondante la società e soggetto di educazione dei figli; la socialità della persona umana che si apre agli altri offrendo e ricevendo aiuto e, nello stesso tempo, contribuendo a edificare la società. Il punto di partenza è la dignità dell’uomo: Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. (art. 1) Per questo a tutti spetta che siano riconosciuti questi diritti e non si operi nessuna distinzione discriminatoria (art. 2). In particolare: Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona. (art. 3)

12 Tolleranza come rispetto dei Diritti Umani
Di conseguenza la schiavitù, la tratta degli schiavi, la tortura, le punizioni crudeli e i trattamenti degradanti sono da respingersi come contrari alla dignità della persona (artt. 4 e 5). Di fronte alla legge, ogni uomo deve veder riconosciuti i propri diritti e può pretendere un trattamento egualitario (artt. 6 e 7). Ognuno ha poi diritto alla proprietà privata (art. 17). Gli articoli 18, 19, 20 affermano il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione: Tale diritto implica la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti. (art. 18) L’uomo ha diritto anche al lavoro, alla giusta retribuzione per la propria attività lavorativa, e organizzarsi in sindacati (art. 23), allo svago, al riposo (art. 24) Viene inoltre affermato il diritto all’istruzione (art. 26) che, per le classi elementari e fondamentali, deve essere gratuita e obbligatoria. L’obiettivo deve essere quello di perseguire il pieno sviluppo della personalità, promuovere il rispetto, la tolleranza, la comprensione e l’amicizia tra i popoli. Dunque la Dichiarazione ha segnato il fondamento di un percorso storico e culturale di attenzione e approfondimento dei diritti della persona umana.

13 Forme di Intolleranza: il Razzismo
Cos’è il Razzismo? Il razzismo è l’affermazione del principio di disuguaglianza tra le razze umane. Per secoli milioni di uomini sono stati discriminati, umiliati, resi schiavi e uccisi a causa del colore della pelle, della razza e della religione. Per lungo tempo, milioni di uomini sono nati, vissuti e morti senza conoscere la libertà perdendo perfino la propria dignità. Oggi le discriminazioni non sono finite, il razzismo non è stato ancora seppellito e continua a manifestarsi in forme nuove nei confronti di categorie più deboli come i malati di mente, gli anziani e i disabili solo perché considerati “diversi”. Non solo ma anche l’ostilità nei confronti degli stranieri e di tutto ciò che proviene dall’estero è una delle più diffuse manifestazioni razziste. I fenomeni migratori verso l’Europa e i timori suscitati dal terrorismo provocano il rifiuto nei riguardi dei diversi, in modo particolare degli islamici. L’ignoranza e la paura dell’altro producono diffidenza e odio nei confronti degli immigrati. Il razzista della nostra società protegge non tanto la razza ma piuttosto la cultura e i valori che crede in pericolo. L’altro fa paura perché è sconosciuto e il razzista vorrebbe far sparire l’immigrato escludendolo o rendendolo uguale a se.

14 Forme di Intolleranza: il Razzismo
Non accettare l’altro nella sua diversità significa anche violare la sua dignità in quanto persona che ha dei diritti fondamentali e cioè il diritto alla vita e alla libertà di coscienza. di opinione, di espressione, di culto, di poter esercitare un lavoro. Il razzismo è appunto una violazione dei diritti umani. Il razzismo si genera e si sviluppa dai pregiudizi che impediscono di considerare le persone per quello che sono realmente e di rispettarle nella loro differenza e nella loro dignità umana. Rispettare vuol dire avere riguardo e considerazione, vuol dire sapere ascoltare, non avere nessun pregiudizio. Il rispetto della persona umana conduce a considerare l’altro come un altro se stesso. L’uguaglianza tra gli uomini si fonda sulla loro dignità personale e sui diritti che da essa derivano. L’eguale dignità delle persone umane richiede l’impegno per ridurre le disuguaglianze sociali. Eliminare le disuguaglianze e crescere nella responsabilità verso se stessi e verso gli altri, nella ricerca del bene comune, nell’impegno per la promozione e la difesa dei diritti umani per tutti i popoli e le generazioni future, può evitare che milioni di uomini e donne possano soffrire ancora in futuro.

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Fine


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