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Incontro Nazionale Progetto per lEducazione Scientifica e Tecnologica Fiuggi, 27 – 28 /11/01 SET: LINEE STRATEGICHE E ORIENTAMENTI PER LA PROGETTAZIONE.

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1 Incontro Nazionale Progetto per lEducazione Scientifica e Tecnologica Fiuggi, 27 – 28 /11/01 SET: LINEE STRATEGICHE E ORIENTAMENTI PER LA PROGETTAZIONE DI ESPERIENZE Paolo Guidoni Dipartimento di Scienze Fisiche - Università Federico II – Napoli p.guidoni@quipo.it

2 il progetto SeT come modello dinnovazione didattica SeT è oggi il più importante e produttivo sforzo per linnovazione progettata nella scuola italiana, legando autonomia locale e indirizzo culturale Deve trovare, allinterno della dinamica fra scuola e ricerca, forme coerenti di progetto e azione per amplificare limpatto delle proposte innovative Deve confrontarsi da interlocutore competente ai progetti in corso di innovazione curricolare, metodologica, formativa (iniziale e in servizio)

3 PARTE I IL CONTESTO DI SFONDO (è essenziale saper vedere per riuscire a progettare)

4 LA SITUAZIONE del capire-a-scuola - Di fatto oggi i ragazzi per cui a scuola si insegnano scienze e matematica non capiscono il significato di quello che si cerca di insegnare rifiutano di acquisire gli essenziali strumenti culturali offerti. - Il modo-di-insegnare attuale di fatto non funziona. -Sembra allora inutile proporre di cambiare/aggiungere, se le proposte non: interpretano il non-funzionamento attuale in modo esplicito e plausibile si mostrano in grado di curarlo in modo esplicito e credibile. -Serve un modello-quadro di mediazione-interfaccia con la cultura che sia risonante per la comprensione e la motivazione. -Il modello deve coinvolgere due ingredienti: quale è la dinamica evolutiva di un pensiero-che-capisce (lipotesi di puro costruttivismo non è più credibile, se non funziona); quale è la ri-struttur-azione disciplinare che asseconda il capire (lipotesi di pura correttezza non è più credibile, se non funziona). - I due ingredienti devono aggiustarsi a vicenda in interferenza costruttiva (le due ipotesi prese insieme risultano antinomiche e non praticabili).

5 I termini - gli ingredienti della mediazione culturale a scuola Cognitività: come di fatto le persone-individui, adulti e bambini, guardano pensano parlano agiscono … interagendo col mondo. Fenomenologia: come di fatto il mondo (naturale, tecnologico, …) si presenta, si offre alle scelte, condiziona interpretazione e azione. Cultura comune: quadro di riferimento assorbito e validato attraverso ogni istante; definisce sensi e significati del vivere, del sapere, del fare. Culture specialistiche (disciplinari …): costruite attraverso millenni di evoluzione culturale, cruciali nel loro impatto sulla vita concreta. Specificità individuali: siamo profondamente diversi, come persone. Legami sociali: siamo anche profondamente simili; nella necessità di vivere-insieme (pensare-insieme, fare-insieme, progettare-insieme…) Contesti di azione: nessuno è sé fuori da un qualche contesto; ma si è sé solo se si sa trasferire il proprio modo di essere - guardare. Motivazione: è in-sensato fare alcunché se non se ne vede il senso e il significato; investendovi tutto il voler-essere e il voler-diventare.

6 Le forme in cui si manifesta e si organizza la mediazione culturale a scuola Costruzione di specifici percorsi di conoscenza: integrati in senso longitudinale e trasversale inseriti e strutturati nel curricolo complessivo a lungo termine Gerarchia cognitiva fra attività, contesti, intrecci (*) : sullo sfondo delle diverse strutture disciplinari coinvolte resi espliciti nelle relazioni reciproche, e con le discipline Strategie di progettazione e gestione didattica: coinvolti esperienza, formalismo, trasduzione-rappresentazione, … etc essenziale lesplicitazione metacognitiva e metaoperativa si cerca laggiustamento, la consonanza, la risonanza … la motivazione

7 (*) Cosa vuol dire intreccio? perché è cruciale nella formazione scientifica? Una formazione scientifica deve arrivare a gestire efficienti risonanze fra fatti cultura strumenti e conoscenze – cioè: Saper interpretare quello che si sa vedere sempre in termini di sovrapposizioni e relazioni fra aspetti disciplinari diversi Saper vedere quello che si sa interpretare sempre in termini di selezione e enfasi di aspetti specifici degli intrecci Saper progettare quello che si vuole far succedere Saper ottimizzare la prestazione del già disponibile Saper gestire relazioni di significato fra fatti e formalismi (astratto non vuol dire matematizzato, ruolo cruciale della metafora, …)

8 PARTE II INGREDIENTI PER UNA PROGETTAZIONE EFFICACE (essenziali per il docente singolo per la collaborazione fra docenti per la collaborazione fra scuole)

9 Progettazione, preparazione, sperimentazione, integrazione, documentazione e diffusione momenti correlati di uninnovazione efficace (I) INGREDIENTI – CARATTERISTICHE ESSENZIALI PER COMPORRE PROGETTI SPECIFICI Continuità: istituzionale (curricoli, strutture, progettazioni …) cognitiva-concettuale: verticale e trasversale Percorsi: percorso breve (per provare), percorso essenziale (per capire), percorso allargato (per imparare) Struttura: unità di lavoro emblematiche, filo conduttore centrale, possibilità/indicazioni di variazioni Obiettivi: competenza per tutti, opzioni per approfondimenti Valutazione: in itinere e conclusiva, delle competenze individuale e di efficacia complessiva dellintervento

10 Progettazione, preparazione, sperimentazione, integrazione, documentazione e diffusione momenti correlati di uninnovazione efficace (II) MODALITA DI LAVORO Sinergia e interferenza costruttiva fra aspetti diversi : >> Laboratorio: sperimentale, interno e esterno; informatico; concettuale; … >> Modellizzazione : metaforica, matematica, fisica, informatizzata, … >> Uso del calcolatore: trasduzione, rappresentazione, simulazione, elaborazione, fit, progettazione, … >> Problemi chiusi, progetti aperti, … Organizzazione e metodologia : >> Lavori individuali, a gruppi, collettivi >> Progetti e relazioni di lavoro, integrazione di contributi e di dati >> Discussione e ritorno sul lavoro, a diversi livelli …………………………………..

11 Progettazione, preparazione, sperimentazione, integrazione, documentazione e diffusione momenti correlati di uninnovazione efficace (III) GUIDA PER INSEGNANTI Indicazioni concrete su cinque ingredienti essenziali di mediazione didattica efficace: >> Competenza disciplinare variazionale >> Analisi di esperienza-lingua-conoscenza naturale >> Analisi di intrecci: disciplinari, concettuali, di competenze >> Raccordo fra percorsi, intrecci, contesti, attività >> Strategie di lavoro con enfasi metacognitiva e motivante: cosa/come/perché si fa, cosa/come si capisce e si impara

12 il progetto SeT come modello dinnovazione didattica volendo, ci si può fare (serve un lavoro non autoreferente, ma collaborante)


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