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Maria Alessandra Rossi E-mail: alessandra.rossi@unisi.it
Innovazione, Incentivi e Politiche della Concorrenza Modulo del corso di: Politica Economica e Industriale (9 ore) Maria Alessandra Rossi
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Principali argomenti affrontati nel modulo:
Le politiche di incentivazione dell’innovazione Il sistema di proprietà intellettuale Proprietà, contratto e innovazione: dal licensing proprietario all’open source. Introduzione alle politiche antitrust Protezione della proprietà intellettuale e intervento antitrust: sostituti o complementi?
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Perché dovremmo preoccuparci di fornire incentivi all’innovazione?
Quali metodi alternativi di incentivazione esistono? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dei brevetti? Quali tipi di innovazioni dovrebbero essere brevettate? Software? Biotecnologie? Che cos’è il software libero o “open source” e perché è interessante per l’economista? Cosa si intende per politica della concorrenza? ……
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Riferimenti bibliografici
Suzanne Scotchmer, “Innovation and Incentives”, MIT Press 2004 Franco Malerba, “Economia dell’Innovazione”, Carocci Editore 2000 Chiara Bentivogli e Sandro Trento, “Economia e politica della concorrenza”, Nuova Italia Scientifica, 1995 Carlton-Perloff - Economia Industriale, cap.16
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Le politiche di incentivazione dell’innovazione
Perché incentivare la produzione di conoscenza? La conoscenza come bene pubblico: Non-escludibilità: è difficile per il creatore di conoscenza escludere gli altri dall’accesso una volta che questa sia stata creata Free-riding Scarsa appropriabilità dei benefici dell’innovazione da parte dell’innovatore Non-rivalità: alti costi fissi di produzione/bassi costi di distribuzione - la conoscenza può essere utilizzata da un numero virtualmente infinito di agenti economici senza diminuzione del beneficio ottenibile da ciascuno
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Produzione di un bene privato - efficienza di mercati competitivi
Nel caso della produzione di conoscenza: P = MC => l’innovatore non è in grado di recuperare l’investimento in innovazione => si ha sotto-investimento in innovazione. Prezzo Disponibilità a pagare p In presenza di beni privati mercati competitivi conducono a una: Distribuzione efficiente: una volta che i beni sono stati prodotti, essi vanno a coloro che li valutano di più. Tutti coloro che sono disposti a pagare almeno il prezzo di mercato di un bene lo ottengono; Produzione efficiente: il prezzo di un bene rappresenta il costo opportunità delle risorse marginali impiegate nella produzione del bene stesso e un bene viene prodotto soltanto se il valore marginale per l’acquirente è maggiore o uguale al costo opportunità per il produttore. Nel diagramma: il consumatore marginale imporrebbe un costo addizionale in termini di risorse uguale al rettangolo, che è maggiore della sua disponibilità a pagare, per questo l’esclusione è efficiente. Nel caso della conoscenza: la proprietà di non-rivalità implica che escludere il consumatore marginale non è efficiente perché non aumenta la disponibilità del bene per consumatori che lo valutano di più né libera risorse per altri impieghi, visto che il costo di produzione è già stato sostenuto. Mercati competitivi porterebbero quindi a fornire l’informazione a tutti a costo zero, con la conseguenza che vi sarebbe sì distribuzione efficiente, ma probabilmente il bene non sarebbe prodotto perché nessuno sarebbe in grado di recuperare il costo di produzione. Costo Marginale Consumatori Scotchmer, 2004
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Arrow 1962 Il problema dell’appropriabilità:
L’attività di produzione di informazione da parte di un agente economico genera importanti esternalità positive che beneficiano altri agenti economici senza compensazione per l’inventore; In altre parole, date le caratteristiche di non-rivalità, non-escludibilità e trasferibilità del bene informazione si determina una divergenza fra valore privatamente appropriabile e valore sociale dell’informazione che ne determina la sotto-produzione. Una possibile soluzione al fallimento di mercato indotto dal problema dell’appropriabilità è data dall’investimento pubblico.
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Nelson 1959 Come Arrow, anche Nelson attribuisce al problema dell’appropriabilità l’esistenza di incentivi subottimali all’innovazione; Nelson connette il problema dell’appropriabilità alla spiegazione del fatto che le grandi imprese hanno maggiori incentivi ad investire in innovazione; Secondo Nelson, le grandi imprese sono in grado di: Distribuire meglio i costi fissi dell’innovazione su una più ampia gamma di attività; Internalizzare un volume più elevato di spillover.
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Ovviamente la conoscenza costituisce un bene pubblico impuro:
Distinzione informazione/conoscenza; Conoscenze tacite/codificate Rivalità negli impieghi economicamente rilevanti della conoscenza. Il problema dell’appropriabilità identificato da Nelson e Arrow incide in diversa misura su diversi contesti innovativi
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Meccanismi alternativi di incentivazione dell’innovazione
Proprietà intellettuale Investimento pubblico: Procurement (acquisto diretto dell’innovazione mediante contratto) - es. ricerca militare Premi - es. misurazione longitudine Finanziamento diretto - es. finanziamento ricerca universitaria Sussidi alle imprese
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La proprietà intellettuale come mezzo di soluzione del problema dell’appropriabilità
La tutela della proprietà intellettuale crea artificialmente un certo grado di escludibilità sui beni informazione; La possibilità di escludere legalmente gli altri agenti economici dall’accesso all’informazione ne aumenta il grado di appropriabilità; La diminuzione della differenza fra valore sociale e valore privatamente appropriabile dell’informazione aumenta l’incentivo alla creazione; La creazione legale di escludibilità confligge con la proprietà di non-rivalità dei beni informazione: l’efficienza statica richiederebbe accesso ad essi al costo marginale (zero);
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La proprietà intellettuale e il trade-off fra efficienza statica e efficienza dinamica.
mv pm Si ha perdita netta di monopolio quando dei consumatori che sarebbero disposti a pagare un prezzo più elevato del costo marginale sono esclusi dall’accesso al bene Perdita netta di monopolio (deadweight loss) v lv Scotchmer, 2004
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Vizi e virtù della proprietà intellettuale
EX-POST Perdita netta di monopolio (-) EX-ANTE Decentralizzazione degli incentivi (+) Le scelte di investimento in innovazione sono prese dagli agenti economici in modo indipendente (senza contrattazione diretta con l’autorità pubblica); La PI implica almeno una forma debole di controllo sull’efficienza dell’investimento innovativo: gli agenti investono solo se il valore atteso dell’innovazione è maggiore del costo dell’investimento. Costo dell’innovazione imposto sugli utilizzatori (+) Ma quest’effetto è apprezzabile se i benefici dell’innovazione sono concentrati su pochi utilizzatori, meno apprezzabile se i benefici sono dispersi. Scarso coordinamento del processo innovativo (-) Non induce ad investire soltanto le imprese più efficienti; Può indurre un numero eccessivo di imprese ad investire nalla “corsa al brevetto”
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Finanziamento pubblico dell’innovazione
NB. In condizioni di informazione perfetta il finanziamento pubblico dell’innovazione sarebbe preferibile alla PI poiché non comporterebbe inefficienze dal punto di vista statico. Se lo Stato conoscesse il valore dell’innovazione potrebbe ottenere lo stesso livello di innovazione ottenibile mediante brevetto corrispondendo all’inventore una somma pari al valore appropriabile mediante brevetto (vT), senza perdita netta di monopolio; Problemi dell’autorità pubblica: Osservabilità e verificabilità del valore dell’invenzione; Osservabilità e verificabilità del costo sostenuto; Rappresentazione contabile non veritiera; Difficoltà di attribuzione dei costi nella ricerca congiunta; Incertezza del processo innovativo.
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Premi Se il valore dell’innovazione non è osservabile => è difficile stabilire sia l’opportunità di offrire un premio che la dimensione del premio; Se il valore non è verificabile => problemi di hold-up da parte dello stato Se il costo non è osservabile => moral hazard da parte del ricercatore NB. La definizione economica di costo si riferisce al minimo costo necessario ad ottenere un dato risultato.
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Premi (2) I premi possono essere di diverso tipo: Targeted prizes:
Problema innovativo identificato ex-ante dallo sponsor ammontare del premio stabilito ex-ante attribuzione del premio condizionale al rispetto di standard stabiliti ex-ante Blue-sky prizes: Problema innovativo non identificato ex-ante dallo sponsor Ammontare del premio stabilito ex-post in relazione al valore dell’innovazione Attribuzione del premio condizionale al rispetto di standard stabiliti ex-post
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Premi (3) Nello stabilire l’ammontare del premio, lo Stato tiene conto del fatto che: Un valore del premio inferiore al valore sociale può non coprire i costi di innovazione; Un valore del premio superiore al costo dell’innovazione può attrarre troppi concorrenti Il valore del premio può essere collegato al valore dell’invenzione in due modi: Rendendo l’attribuzione del premio condizionale ad uno standard di performance verificabile; Rendendo disponibile la PI come alternativa (specialmente per i blue-sky prize)
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Procurement Lo Stato stipula un contratto con un certo numero di imprese per la realizzazione di un’innovazione; Lo Stato controlla in questo caso l’accesso al mercato della ricerca scegliendo gli agenti pubblici o privati cui affidare la realizzazione di innovazioni; Vantaggi: Rispetto alla PI e ai premi, è possibile un maggiore coordinamento della ricerca e quindi una riduzione della duplicazione degli investimenti Svantaggi: Il coordinamento del numero di partecipanti al processo innovativo può ridurre l’incentivo all’innovazione; Come per i premi, lo Stato deve conoscere il valore dell’innovazione per determinare l’ammontare del compenso; Questo svantaggio è molto ridotto se lo sponsor stesso costituisce il maggior acquirente per l’invenzione (es. difesa, ricerca spaziale)
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Ricapitolando…. Mercati competitivi offrono incentivi subottimali all’innovazione La PI non è l’unico meccanismo di incentivazione dell’innovazione disponibile; I meccanismi di incentivazione dell’innovazione sono tutti imperfetti; Diversi meccanismi di incentivazione sono adeguati a diversi contesti innovativi (in relazione alla natura dell’informazione posseduta dallo sponsor, alla natura dell’innovazione da promuovere, al numero ottimale di imprese da attrarre ecc.)
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Ricapitolando… Proprietà intellettuale:
L’incentivo è legato al valore sociale dell’innovazione; (+) Il costo dell’innovazione è imposto sugli utilizzatori;(+) Inefficienza statica - perdita netta di monopolio (-) Scarso coordinamento dell’innovazione - possibilità di “gare per il brevetto” (-) => Se non è possibile stabilire ex-ante il valore dell’innovazione la PI può essere più efficiente di un sistema di premi
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Ricapitolando… Premi:
No inefficienza statica se innovazione resa ex-post liberamente accessibile; (+) Difficoltà di acquisire informazioni sui costi e sul valore dell’innovazione (-) Problemi di hold-up da parte dello stato Problemi di moral hazard da parte del ricercatore Scarso coordinamento dell’innovazione - possibilità di “gare per il premio” (-) => Se è possibile rendere il premio condizionale al valore dell’innovazione il sistema dei premi è più efficiente della PI (specialmente se le idee innovative sono scarse e il problema della duplicazione degli investimenti poco rilevante)
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Ricapitolando… Procurement:
No inefficienza statica se innovazione resa ex-post liberamente accessibile (+) Maggiore coordinamento dell’innovazione rispetto a premi e PI (+) Il coordinamento può generare una eccessiva riduzione degli incentivi (-) Difficoltà di acquisire informazioni sui costi e sul valore dell’innovazione (-) Problemi di hold-up da parte dello stato Problemi di moral hazard da parte del ricercatore
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Il sistema di proprietà intellettuale
Principali forme di protezione legale della conoscenza: Brevetti Proteggono l’applicazione industriale di un’idea innovativa; La protezione viene accordata se alcuni requisiti sono presenti, in particolare un requisito di originalità; La protezione ha una durata di 20 anni nella maggior parte dei paesi sviluppati; Copyright/Diritto d’autore Protegge l’espressione di un’idea creativa; L’idea creativa non deve essere necessariamente originale; Attribuisce il diritto esclusivo di copiare, riprodurre, distribuire, adattare e mostrare in pubblico una creazione originale (spesso, ma non sempre, artistica - v.software); La protezione ha una durata di 50 anni dopo la morte dell’autore in Italia e di 70 anni dopo la morte dell’autore nelgi USA. Marchi Proteggono simboli e segni distintivi che identificano particolari aziende o prodotti; Sono concessi a condizione che il simbolo identificativo sia chiaramente distinguibile; Durano per sempre, o fino a quando non vengono abbandonati o entrano nell’uso comune come termini generici
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Il brevetto Il brevetto attribuisce il diritto di esclusiva sull’invenzione per un periodo di tempo limitato (20 anni). il diritto di esclusiva include: il diritto di “produrre, usare, mettere in commercio, vendere o importare a tali fini” - brevetto di prodotto Il diritto di applicare il procedimento, usare, mettere in commercio, vendere o importare a tali fini il prodotto direttamente ottenuto con il procedimento in questione” - brevetto di processo Requisiti di brevettabilità: Industrialità Novità Originalità Liceità In Europa, per essere considerata brevettabile, un’innovazione deve avere “carattere tecnico”
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Il brevetto (2) Funzioni del brevetto: Funzione incentivante;
Funzione transattiva; Funzione di disclosure; Funzione di segnalazione Ovviamente, le 4 funzioni del brevetto sono complementari e si influenzano a vicenda. Ciò vale in particolare per la funzione transattiva e la funzione incentivante.
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Efficacia del brevetto rispetto ad altri meccanismi di appropriazione - innovazioni di prodotto
I brevetti non hanno nella realtà rilevanza comparabile a quella che hanno nella letteratura economica Fonte: Cohen et al., 2000
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Efficacia del brevetto rispetto ad altri meccanismi di appropriazione - innovazioni di processo
La protezione dell’innovazione mediante segreto industriale è ovviamente più rilevante nel caso di innovazioni di processo Fonte: Cohen et al., 2000
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Le ragioni del ricorso ai brevetti
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Efficacia dei brevetti nei diversi settori industriali - principali risultati empirici
I brevetti sono considerati il meccanismo di protezione dell’innovazione meno efficace nella maggior parte dei settori, eccetto il settore chimico, farmaceutico e delle attrezzature mediche (Levin e al., 1987; Cohen e al., 2000); L’assenza di brevetti avrebbe un impatto minimo sull’innovazione nella maggior parte dei settori, eccetto il settore farmaceutico (Mansfield, 1986); In tutti i settori, le imprese utilizzano molte forme di protezione complementari per proteggere la stessa invenzione; Il “patent premium” (valore addizionale ottenibile da un’invenzione brevettandola) varia in modo significativo fra i diversi settori (Arora e al., 2002).
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Dimensioni rilevanti del brevetto:
Durata: numero di anni intercorrenti fra la registrazione dell’invenzione e la scadenza del brevetto; Ampiezza: grado di somiglianza che due invenzioni possono avere senza che la successiva violi il brevetto dell’ideatore della precedente La determinazione dell’ampiezza e della durata del brevetto incide sulla misura degli incentivi all’innovazione che questo strumento è in grado di offrire
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Quanta protezione devono assicurare i brevetti?
Distinzione fra idee innovative scarse e idee ampiamente disponibili; Due modelli di innovazione Nordhaus 1969 (idee scarse) Determinazione della durata ottimale del brevetto; Identificazione del trade-off fra riduzione dell’innovazione e aumento della perdita netta di monopolio; Aumento della durata implica aumento dell’incentivo ma anche della perdita netta di monopolio sulle invenzioni inframarginali Modelli di gara per il brevetto - “patent race” (idee “common knowledge”) Evitare l’eccesso di entrata Evitare l’eccessiva riduzione degli incentivi
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Modello con idee scarse
space of ideas (v,c) cost, c vT’ vT ( v c ) b , , b ( v c ) a , , a value, v Scotchmer, 2004
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Nel modello con idee scarse Un aumento della durata del brevetto implica: - un aumento del numero delle innovazioni realizzabili (quelle per cui vT > c) - un aumento della perdita netta di monopolio sulle invenzioni inframarginali. Nel caso dell’idea (va, ca), il valore sociale è dato da: (va/r) - lvaT, l<1
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Un compenso molto elevato può indurre una “gara per il brevetto”
Modello con idee ampiamente disponibili - molte imprese sanno come raggiungere un dato obiettivo innovativo Un compenso molto elevato può indurre una “gara per il brevetto” Problema della duplicazione dello sforzo innovativo; Problema dell’identificazione delle idee innovative da perseguire Quali sono gli effetti di una “gara per il brevetto”? Duplicazione dei costi (-) Aumento della probabilità di successo o della rapidità di ottenimento dei risultati innovativi (+) L’effetto dominante dipende dalle caratteristiche dell’ambiente innovativo
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Modello con probabilità di successo e di fallimento nell’innovazione indipendenti
Se le probabilità di successo e di fallimento nell’innovazione indipendenti è difficile definire con esattezza la nozione di “duplicazione” Si supponga per semplicità che ogni impresa paghi un costo di entrata nella “gara” pari a c Si supponga che ogni impresa abbia una probabilità indipendente di successo in ogni periodo Per ottenere l’innovazione possono essere necessari molti periodi. Un aumento del numero di imprese partecipanti alla “gara” riduce il tempo necessario all’ottenimento del risultato innovativo ma aumenta i costi.
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Tandon 1982 P(n)S cn optimal n* ne
P(n)= 1 - pn = probabilità che almeno un’impresa ottenga il risultato S= benessere sociale in caso di successo S = (1/r - T)v + (1 - l)vT = (1/r)v - lvT P(n)S cn Risultato con libera entrata se il vincitore ottiene tutto il valore sociale optimal n* ne Numero di imprese n Scotchmer, 2004
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cn P(n)S P(n) n* ne number of firms n
Riducendo appropriatamente il compenso ottenibile mediante brevetto è possibile ridurre il numero di imprese partecipanti alla gara ed eventualmente ottenere il numero ottimale di imprese Profitto atteso per ogni impresa = (1/n)P(n) cn P(n)S P(n) Le imprese entrano fino al punto in cui un’ulteriore impresa non farebbe profitti - punto dove la curva del costo totale interseca la funzione del profitto totale Le imprese entrano fino a dissipare i profitti attesi in equilibrio Il numero ottimo di imprese corrisponde al numero di imprese tale che l’entrante marginale aggiunge tanto valore marginale quanto costo sociale c, ma il suo successore no - in altre parole, in corrispondenza del numero ottimo di imprese la distanza fra la curva del costo totale e la curva del profitto totale è massimizzata. L’entrata di una impresa addizionale impone un costo sociale non internalizzato dall’entrante, ovvero riduce la probabilità che un’altra impresa vinca la gara per il brevetto Risultato con libera entrata se il vincitore ottiene invece di S n* ne number of firms n Scotchmer, 2004
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Ampiezza del brevetto: due definizioni
Ampiezza dal punto di vista del prodotto Definisce quanto due prodotti devono essere simili perché si abbia violazione del primo brevetto Ampiezza dal punto di vista tecnologico: Definisce quanto è costoso creare un sostituto che non violi il brevetto esistente (“inventing around”)
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Ampiezza e sostituti orizzontali
) ˆ , ( 2 1 p x 1 ˆ p ) ˆ , ( 1 2 p x 2 ˆ p P ˆ P ˆ 1 2 ) ~ , ( 1 2 p x 1 ~ p P ~ L’ampiezza del mercato per l’innovazione brevettata dipende da quanto sono vicini nello spazio del prodotto i sostituti che non violano il brevetto 1 mc p = 2 ~ ) ~ , ( 2 1 p x Mercato del bene sostituto Scotchmer, 2004
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Ampiezza e costi di entrata - Gallini 1992
Le variabili importanti di politica della proprietà intellettuale sono T e K, dove K=costo di entrata è determinato dall’ampiezza del brevetto P(1) x(p) P(n) Prezzo competitivo n*(T,K) = equilibrium number of entrants: (1/n) T p(n) x(p(n)) = K Scotchmer, 2004
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Il ratio test: brevetti lunghi e stretti o ampi e brevi?
Obiettivo: massimizzare il rapporto fra profitto e perdita netta di monopolio p p p* p* ~ p ~ p ~ ~ x(p*) x(p) x(p*) x(p) Scotchmer, 2004
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Innovazione cumulativa
In un contesto di innovazione cumulativa una parte rilevante del valore sociale dell’innovazione iniziale risiede nel contributo che essa offre a quelle successive: Attraverso la riduzione del costo necessario a realizzare la seconda innovazione; Attraverso l’incremento della probabilità di realizzare la seconda innovazione; Attraverso l’incremento della rapidità di realizzazione della seconda innovazione; In alcuni casi, rendendo possibile un’innovazione che non sarebbe affatto stata realizzata in assenza della prima
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La divisione del profitto fra innovatori successivi
Problema di base: il brevetto non deve solo incentivare una singola innovazione, ma deve anche realizzare una adeguata divisione del profitto fra innovatori successivi. Perché la divisione del profitto è importante? Se il primo innovatore anticipa che non sarà in grado di ottenere un profitto adeguato a coprire i costi potrebbe essere indotto a non investire; La competizione fra gli innovatori successivi può ridurre il prezzo di vendita dell’innovazione a tal punto da minare gli incentivi all’innovazione
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La divisione del profitto fra innovatori successivi (2)
La divisione del profitto deve avere le seguenti proprietà: Gli innovatori devono collettivamente ottenere un profitto sufficiente a coprire i costi; Ogni innovatore deve essere in grado individualmente di coprire i costi dell’innovazione che realizza Il brevetto può contribuire a risolvere il problema della divisione del profitto, in particolare attraverso: Brevettabilità Originalità Ampiezza del brevetto
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Tre forme di cumulatività
Innovazione di base e applicazioni (es. laser e metodi terapeutici che lo utilizzano in medicina) Strumenti di ricerca (research tools) e invenzioni (es. geni e materiale genetico) Progressione qualitativa di innovazioni (quality ladder) (es. MS-DOS/Windows)
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Innovazioni di base e applicazioni
Applicazione 1 Research tool o ricerca di base Applicazione 2 Applicazione 3
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Date due innovazioni successive, x e y, l’obiettivo del sistema brevettuale è quello di assicurare che: l’investimento nell’applicazione y si abbia quando il valore sociale di y supera il suo costo; Si abbia un trasferimento del surplus sociale generato da y sufficiente ad assicurare l’investimento in x La disciplina dell’invenzione dipendente incide sulla divisione del profitto poiché determina le posizioni contrattuali relative delle parti.
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Scotchmer, 2004
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Implicazioni: Se non è possibile contrattare ex-ante, è possibile che il brevetto non assicuri un profitto sufficiente all’impresa che realizza l’applicazione; l’interesse della società è allineato con l’interesse del primo innovatore: la realizzazione della prima innovazione è fondamentale affinchè l’applicazione possa essere realizzata; La durata del brevetto dovrebbe essere maggiore che nel caso in cui entrambe le innovazioni sono realizzate dalla stessa impresa.
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Research Tools e invenzioni
Gene 3 Vaccino malaria Gene 2 Ruolo cruciale del licensing Gene 1
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Research tools e innovazioni
In presenza di molteplici innovazioni complementari possono generarsi conflitti di natura brevettuale; In linea di principio, dovremmo aspettarci che tutti i potenziali partecipanti alla transazione abbiano incentivo a risolvere tali conflitti, specialmente se il valore del research tool consiste esclusivamente nel fatto che facilita la realizzazione della seconda invenzione; Due problemi possono insorgere: La “tragedia degli anticommons” (eccessivi costi di transazione ostacolano lo scambio) Il problema dei “monopoli complementari” identificato da Cournot
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La “tragedia degli anticommons”
Tragedia dei “commons” (Hardin, 1962) Scarsa definizione dei diritti su una risorsa Eccesso di sfruttamento della risorsa Tragedia degli “anticommons” (Heller e Eisenberg, 1998) Eccessiva definizione e frammentazione dei diritti su di una risorsa Mancato sfruttamento produttivo della risorsa Problemi transattivi: Costi di ricerca (correlati positivamente al grado di dispersione degli asset) Costi di negoziazione: Problemi di valutazione (asimmetrie informative) Distorsioni nella valutazione (self-serving bias) natura intrinsecamente indefinita del diritto di proprietà intellettuale I problemi transattivi menzionati sono particolarmente rilevanti se insorgono ex-post, dopo che l’innovazione è stata realizzata.
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Il problema dei monopoli complementari
In presenza di beni complementari venduti da monopolisti il prezzo risulta più elevato rispetto al livello che massimizza il profitto e i profitti minori rispetto a quelli che si otterrebbero se entrambi i beni fossero prodotti da una stessa impresa monopolistica. Scotchmer, 2004
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Scotchmer, 2004 Se i due monopolisti determinano separatamente il prezzo dei rispettivi beni, la somma dei prezzi dei beni complementari risulta superiore al prezzo monopolistico
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Possibili soluzioni: Proprietà centralizzata degli asset intellettuali
Ma…possono generarsi incentivi inefficienti all’investimento (v. teoria GHM) v. concentrazioni nel settore farmaceutico Patent pools Ma…possibili preoccupazioni antitrust v. Aircraft Manufacturers Association nel 1917 Collective copyright organizations
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Una possibile soluzione ex-ante: Il caso delle licenze “open source”
Definizione di software libero o “open source”: - software distribuito non soltanto in forma di codice oggetto, ma anche con il codice sorgente; software distribuito mediante un sistema di licenze che garantisce agli utilizzatori un’ampia gamma di diritti, incluso il diritto di (a) modificare liberamente il software; e (b) distribuire liberamente il software. E’ interessante, fra le altre cose, come: innovazione di processo; forma di distribuzione di software; fenomeno sociale
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Il sistema di licenze “open source”
NB. I prodotti open source non appartengono al public domain anche se sono spesso distribuiti a costo zero! Nel sistema di licenze copyleft tutti coloro che partecipano ad un progetto di sviluppo di software conservano i diritti sulle proprie creazioni intellettuali (il copyright) ma ne modificano il contenuto mediante contratto (la licenza di distribuzione) in modo da: garantire piena libertà di modifica e utilizzo a coloro che sottoscrivono la licenza; impedire che chiunque possa sottrarre dalla libera disponibilità al pubblico il software sviluppato in modalità “open source” Il sistema di licenze open source risolve dunque ex-ante il problema della frammentazione dei diritti sulle risorse intellettuali (moduli di software), in modo duraturo e senza generare proccupazioni dal punto di vista della concorrenza.
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La distinzione fra licenze “open source” e licenze “copyleft”
Le licenze copyleft hanno una natura persistente: Tutte le modifiche realizzate a partire da un programma distribuito sotto un sistema di licenze copyleft (es.GPL) devono essere redistribuite in modalità copyleft. Anche se questo tipo di licenze è più restrittivo rispetto all’ampiezza dei diritti garantiti a coloro che le sottoscrivono, costituiscono la forma di licensing più diffusa nel modo “open source” (Lerner e Tirole, 2002). Sono licenze “open source” tutte le licenze congruenti con la “Open Source Definition”, che stabilisce la natura dei diritti che una licenza software deve garantire affinchè possa essere definita come “open source”.
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L’innovazione nel settore del software
Il problema della combinazione degli asset intellettuali complementari è particolarmente rilevante nel settore del software per via: della natura sequenziale dell’innovazione della natura complementare degli sforzi innovativi i risultati degli sforzi innovativi di agenti diversi sono complementari; lo sforzo innovativo di agenti diversi è complementare nel senso che lo sforzo di ciascuno aumenta la produttività dello sforzo innovativo altrui L’eccessiva frammentazione della proprietà intellettuale può: Indurre la duplicazione degli sforzi innovativi (inventing around) Distorcere i percorsi innovativi, spostando la ricerca lontano dalle aree in cui è presente un numero particolarmente elevato di brevetti; Indurre alla rinuncia a perseguire determinati progetti innovativi L’esistenza di questi rischi negli Stati Uniti è stata empiricamente confermata: dalle audizioni condotte dalla Federal Trade Commission; da uno studio empirico della relazione fra brevettazione ed investimento in R&S.
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Alcuni aspetti interessanti dell’open source
- Che cosa motiva gli agenti economici a contribuire all’open source? La governance dei progetti open source; Le relazioni cooperative e competitive con le imprese L’opportunità del sostegno pubblico all’open source
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Motivazioni Motivazioni estrinseche:
Reputazione e signalling (Lerner e Tirole, 2002) ma…perché un agente economico sceglie di iniziare un progetto? Perché non si verifica frequentemente il forking? Perché gli agenti si dedicano anche alla realizzazione di attività poco remunerative in termini di reputazione? Utilità diretta (User Needs) ma…i costi di contribuzione non sono sempre triviali
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Motivazioni (2) Motivazioni estrinseche: Enjoyment-based
Community-based - altruismo cultura del dono reciprocità generalizzata “epistemic communities” e “communities of practice”
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Motivazioni (3)
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Governance Un modello di produzione “a bazar”?
Assenza di un’unità centrale che definisce ex-ante la direzione dello sviluppo software; Design e debugging contemporanei; Integrazione degli utilizzatori nella produzione; Auto-selezione dei programmatori per i compiti che meglio si adattano alle rispettive abilità
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Governance (2) In realtà, gli studi empirici mostrano che non si tratta di un modello di produzione “a bazar” Il numero medio di agenti partecipanti ad ogni progetto è basso; Distribuzione dello sforzo innovativo fortemente diseguale; Differenziazione dei ruoli molto marcata: leader di progetto; altri agenti che contribuiscono direttamente al progetto; utilizzatori Adozione di diverse forme di coordinamento (“dittatura benevolente”, votazione a maggioranza ecc.)
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Governance (3) In definitiva…
Progetti diversi richiedono un diverso grado di coordinamento; Quando il coordinamento è un problema non triviale, la sua soluzione dovrebbe essere considerata meno sorprendente di quanto sembrerebbe inizialmente; Il concetto di autorità, pur se difficile da definire, gioca un ruolo molto importante in questa modalità di innovazione
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Cooperazione con le imprese
Grandi imprese: Standardizzazione; Uso del software open-source in un bundle hardware-software; Considerazioni strategiche; Per promuovere la compatibilità fra prodotti proprietari e prodotti open source. Piccole imprese: User needs Altre motivazioni simili a quelle individuali
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Supporto pubblico all’open source
Forme di intervento: - sussidio diretto ai produttori o ai consumatori; acquisto obbligatorio dei prodotti open source da parte delle agenzie statali; campagne informative Argomentazioni: (1) Esiste un fallimento del mercato nel mercato del software? NO NO - data l’esistenza di effetti di rete (network effects) l’intervento governativo (specie sotto forma di sussidio) influenzerebbe le aspettative dei consumatori e determinerebbe quindi una distorsione; NO SI - i sussidi diretti riducono sempre il benessere sociale, ma una campagna informativa potrebbe aumentarlo
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Supporto pubblico all’open source (2)
(2) L’opportunità dell’intervento pubblico dovrebbe essere valutata rispetto a criteri oggettivi di comparazione fra software libero e software proprietario - PRO: efficienza statica + piattaforma aperta CONTRO: le imprese private hanno un maggior incentivo a creare prodotti rispondenti alle esigenze dei consumatori + l’incentivo del profitto è sempre superiore ad altre forme di incentivo (3) Si dovrebbero usare licenze open source per il software finanziato dallo Stato?
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