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Istituto Comprensivo Statale di Montemarciano-Marina

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Presentazione sul tema: "Istituto Comprensivo Statale di Montemarciano-Marina"— Transcript della presentazione:

1 Istituto Comprensivo Statale di Montemarciano-Marina
Puliamo il mondo Viaggio su Marte Mani in … argilla Inserto speciale: “L'olio d'oliva” Visita a Gorgovivo 18 Febbraio “m'illumino di meno” Biodiversità Redazione. Istituto Comprensivo Statale di Montemarciano-Marina Edizione / n°1 1

2 scuola secondaria di primo grado.
Puliamo il mondo Uscita di educazione ambientale al Bosco della Castagnola delle classi prime scuola secondaria di primo grado. Il 2 Ottobre in occasione della giornata di educazione ambientale “ Puliamo il mondo “ che si svolge in tutta Italia, gli alunni delle classi prime della scuola media sono stati invitati a partecipare. Verso le ore 9 arrivati davanti al parcheggio del bosco della Castagnola, ci hanno fatto sedere e ad ognuno di noi la Legambiente ha regalato un cappellino e dei guanti per la pulizia del bosco. Ci hanno dato il benvenuto il sindaco di Montemarciano Liana Serrani, l’assessore all’ambiente Andrea Tittarelli, la professoressa Carmela Fiume, referente del progetto RiRiRi di educazione ambientale, che hanno parlato del significato della giornata , dell’importanza del mantenere pulito e rispettare l’ambiente, il dovere dei cittadini e di noi ragazzi di essere sensibili alle problematiche legate ai rifiuti, l’importanza di adottare buone pratiche per far sì che i rifiuti che produciamo non siano nocivi all’ambiente, di adottare la differenziata dei rifiuti, di non buttare i rifiuti per terra pensando di non recare danno a nessuno, dobbiamo sempre ricordare che l’ambiente è una nostra ricchezza .Muniti di sacchi abbiamo iniziato la passeggiata ecologica accompagnati dai professori, dai vigili e dal personale del CAM., a dire il vero c’erano alcuni cittadini che hanno partecipato con noi all’evento. L’entrata del bosco è segnato da una grossa roccia dove è inciso “Bosco della Castagnola” , il comune di Montemarciano negli anni –94 ha piantumato ben piante di Quercus virgiliana o castagnola su 13 ettari di terreno. 2

3 Lungo il percorso il sig
Lungo il percorso il sig. Bora ci ha descritto l’albero della castagnola , ci ha fatto notare le foglie e le ghiande tipiche delle querce ; ci ha detto che in tempi passati , quando c’era poco da mangiare, gli abitanti della zona mescolavano alla farina di grano la farina delle ghiande di castagnola per fare il pane, questo perché queste ghiande sono più dolci rispetto alle ghiande delle altre specie di querce. Importante anche il legno che è usato per fare mobili, botti e nella costruzione delle case in quanto è un legno molto duro e resistente, inoltre è di un bel colore dato dalle venature chiare e scure. Tempo addietro i boschi di castagnole erano molto diffusi, essa è una quercia autoctona; infatti nella zona un bosco di castagnole copriva il territorio da Chiaravalle ( Abbazia della Castagnola) a Montemarciano fino al mare dato che è una specie adatta a basse latitudini. Oltre alla quercia castagnola ci sono altre specie di alberi: il leccio, l’ippocastano ( raro) , alcuni pini e molti arbusti. Durante il cammino abbiamo raccolto cartacce, buste di plastica, qualche bottiglia; dei compagni hanno trovato cartucce di fucile per la caccia, è zona di caccia ? booh. Un altro compagno ha trovato una muta di un serpente, probabilmente di una vipera, questo è un bel rifiuto della natura! Abbiamo raccolto anche foglie e ghiande da portare a scuola per osservarle meglio. Dopo un percorso di circa 800 m siamo tornati al punto di partenza, un po’ stanchi ma divertiti e molto affamati così abbiamo fatto merenda: pizza rossa e bianca e bevande per tutti! Anche questo è stato un momento di attenzione per il bosco … buttare i bicchieri e le cartacce nei cestini appositi e lasciare tutto pulito. Il personale del CAM ci ha messo alla prova organizzando un gioco dopo averci spiegato come differenziare la spazzatura e dove metterli, di fare attenzione al colore dei cassonetti e quando abbiamo dei dubbi mettere il rifiuto nel cassonetto dell’indifferenziata. Un operatore del CAM ci ha spiegato che forse tra qualche anno anche nel nostro comune verrà attivata ci ha descritto la compostiera,e ci ha parlato del compostaggio: La compostiera è un contenitore adatto a favorire la decomposizione aerobica della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, ma non solo....Per il vostro giardino è consigliabile avere uno spazio sufficiente di mq per poter lavorare con comodità. L'estensione precisa da calcolare per quest'area dipenderà dalla quantità di rifiuti che si intende compostare. Il prodotto che si ottiene è il compost. La conformazione della Compostiera è pensata per favorire l'ossigenazione del materiale organico. /

4 Alla fine ci hanno consegnato una borsa di tela con diverso materiale: degli opuscoli sulla raccolta differenziata, matite e una penna fatta di “plastica” di mais. Alle ore il pulmino ci ha riportati a scuola. Questa nostra relazione la vogliamo concludere con alcune frasi scritte spontaneamente da alcuni compagni. “ Questa giornata ci ha insegnato come salvaguardare l’ambiente” (Riccardo) “Questa esperienza è stata molto divertente, ma soprattutto interessante!”(Virginia) “Questo bosco è il polmone del nostro paese” (Islem) “Dopo siamo andati via ma dentro di noi era nato il desiderio di costruire un mondo migliore”(Marco) “……a casa io ho ripensato alla mattinata trascorsa con la natura e mi sono detta che è importante tenere pulita la vegetazione non soltanto per alcuni, ma per tutti!” (Riccardo) “ E’ stata una giornata interessante e molto impegnativa: Mi è piaciuta tanto ,ma ho capito anche come bisogna rispettare la terra.” (Simona) “Poi siamo tornati a scuola contenti di aver pulito il bosco e imparato a classificare i rifiuti.”(Federico)

5 PULIAMO IL MONDO Viaggio su Marte: Home 5 prepariamoci a partire
In un hangar della Russia sei astronauti del progetto Mars500 stanno simulando il viaggio e la discesa su Marte. Uno dei sei astronauti è italiano:Diego Urbina . Nella simulazione dopo 244 giorni dalla partenza, sono in orbita e il 12 febbraio scenderanno sulla superficie del pianeta,dove faranno 3 passeggiate per raccogliere campioni e informazioni sul suolo ,anch'esso del tutto simulato .L'esperimento ha l'obbiettivo di studiare le complesse interazioni psicologiche e tecniche che gli uomini nel futuro possono avere in reali viaggi spaziali . Alcuni esempi :il non vedere la Terra potrebbe aver serie ripercussioni solo morali degli astronauti; il non riuscire a risolvere qualche problema tecnico potrebbe essere causa di depressione: dopo qualche settimana di convivenza a stretto contatto emergere qualche incompatibilità di carattere che potrebbe mettere a rischio la missione. La partenza per Marte e il ritorno sulla Terra si sta simulando all'Istituto Biomedici di Mosca dove l'equipaggio stanno lavorando come se fossero realmente diretti su Marte lavorando 5 giorni alla settimana alternando esercizi fisici ,esperimenti e manutenzione della navicella . Attualmente gli astronauti , entrati in orbita attorno al pianeta hanno staccato dalla navicella madre il modulo che servirà per atterrare il 14 febbraio I primi a metter piede sul suolo di Marte saranno un russo e l'italiano;seguiranno altre passeggiate dove gli astronauti si alterneranno. Alla fine di febbraio, dopo un periodo di quarantena gli astronauti torneranno nella navicella madre e riprenderanno il viaggio di ritorno sulla Terra. PULIAMO IL MONDO Home 5

6 18 FEBBRAIO 2011 Home Giornata del risparmio energetico
La trasmissione Caterpilar di RadioDue celebra la settima edizione di “M’illumino di meno”. Il 18 febbraio “luci spente e tricolori accesi” in 150 piazze italiane alle ore per festeggiare i 150 dell’Unità d’Italia all’insegna dell’ecosostenibilità, si svolgeranno eventi collettivi per dimostrare che l’ecosostenibilità non è un’utopia. Quella di quest’anno, spiega Filippo Solibello, uno dei due conduttori di Caterpilar, è un’edizione speciale perché si abbina al 150° anniversario dell’Unità d’Italia , quindi invitiamo tutti gli italiani a spegnere le luci e accendere il tricolore nei modi che ritengono ecocompatibili. Questo evento, aggiunge l’altro conduttore Massimo Cirri, è una convocazione a fare qualcosa che in questo caso è una riflessione collettiva sull’uso intelligente dell’energia, come si può risparmiare energia e come si può produrre in maniera sostenibile e rinnovabile. Tutti noi siamo obbligati a prendere coscienza del problema perché tutti noi siamo coinvolti. Cosa fare il 18 febbraio? Mangiare un panino, camminare lasciando l’auto, una cena a lume di candela? Perché no. Basta spegnere la luce e accendere il cervello. Home 6

7 7 MANI IN ARGILLA di Guido Anzini.
Durante un sabato qualunque ci è successo qualcosa di speciale. Nell'aula di artistica abbiamo conosciuto questo nuovo materiale l'argilla, abbiamo fatto un'esperienza straordinaria, all'inizio eravamo un pò perplessi, non avevamo mai modellato con l'argilla e sembrava difficile seguire le istruzioni del maestro Sgroi, un signore distinto e dall'aria sorniona e sorridente che è venuto a trovarci per proporci questa esperienza. Abbiamo scoperto solo dopo che il maestro, cosi cordiale era in realtà molto noto, oltre ad essere molto bravo nel modellato, tanto che delle sue opere sono nell'abbazia di Chiaravalle, ma le sorprese non erano finite, abbiamo anche scoperto che un' insegnante della nostra scuola la professoressa Fiume è una scultrice, “ mi è anche più simpatica adesso che so che ama l'arte, anche perchè pensavo amasse solo darci i compiti di matematica ”. All'inizio abbiamo iniziato a lavorare tutti su un vaso, a turno, ci avvicinavamo al vaso e lo vedevamo prendere forma sotto le nostre mani, è vero alcune cose non si possono spiegare a parole, ma probabilmente con i segni sarebbe anche più complicato, quindi accontentati o lettore. Quando il vaso era a buon punto abbiamo iniziato a decorarlo, con delle rose modellate da noi, le prime non sembravano proprio delle rose in effetti neanche le ultime, era bello, anzi è bello scoprire che si può sorridere dei propri insuccessi, perchè a sorridere quando si ha successo sono capaci tutti. Non lo so se ho capito di più l'arte ma di sicuro in quelle due lezioni l'arte ha capito di più me. 7

8 Inserto speciale: “L'olio d'oliva” OLIO 8 I
L’olivo e l’olio, una storia millenaria L’olivo ha origini antichissime e fu la pianta più importante nella storia. Nell’antica Grecia la coltivazione dell’olivo ebbe grande sviluppo, tanto da assumere un ruolo di rilievo anche nella mitologia. Aristotele in una sua opera cita una legge che condannava a morte coloro che abbattevano un olivo, pianta sacra. La cultura ebraico- cristiana vuole l’olivo simbolo della rinascita dopo il diluvio universale. Probabilmente furono i Greci ad introdurre l’olivo in Italia. I romani, invece, introdussero la coltivazione di questa pianta in tutti i territori in loro dominio. Anche nelle Marche l’olivo arriva con i romani, che nel III secolo a.C. stipularono alleanza con i nativi. I fertili terreni delle Marche furono divisi in appezzamenti e distribuiti ai veterani dell’esercito. Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente la coltivazione dell’olio andò in crisi ma non sparì grazie alle Abbazie e Monasteri diffusi nelle Marche. Nel 1263 i veneziani separavano le derrate di olio de Marchia dalle altre per rivenderlo ad un prezzo superiore in virtù dell’aroma e sapore. L’olivo è la coltura più diffusa nelle marche con più di aziende produttrici do olio. A febbraio inizia la potatura degli olivi. on l’inizio della primavera inizia il travaso dell’olio dell’anno prima. In autunno c’è la raccolta delle olive. Le fredde serate autunnali vengono utilizzare per separare le olive dalle foglie. Infine le nottate d’autunno vengono passate davanti al fuoco in attesa del proprio turno. Questo è l’olivo simbolo dell’operosità dei marchigiani. L’olio d’oliva e i fattori che ne influenzano la qualità L’olio extravergine d’oliva è l’unico grasso alimentare che proviene da un frutto, ottenuto da processi meccanici o fisici, direttamente commestibile senza ulteriori manipolazioni. Per mantenere le caratteristiche nutrizionali dell’olio così come si trovano nel frutto è necessario porre attenzione a tutte le fasi della produzione. OLIO 8

9 VARIETA’ ED AMBIENTE (CLIMA E TERRENO)
Le varietà di olivo, solo in Italia sono 500. Indicare quali di questa danno il miglior olio non è facile perché vi è l’influenza del clima e del terreno. La stessa varietà coltivata in luoghi diversi può avere varietà d’olio diverse. Clima, terreno e varietà sono i fattori che più degli altri determinano la tipicità di un olio, cioè la sua specificità legata al territorio. TECNICHE CULTURALI Irrigazione, potatura, lavorazioni nel terreno influenzano le caratteristiche dell’olio. Sicuramente grande influenza riveste il controllo dei parassiti, che possono causare malattie, come nel caso della mosca delle olive. In caso di gravi attacchi, fortunatamente rari nelle Marche, si può preservare la qualità anticipando la raccolta e lavorando in tempi rapidi. EPOCA OTTIMALE DI RACCOLTA Nell’oliva in accrescimento si accumulano olio e d altre sostanze importanti. Tali sostanze aumentano fino a raggiungere un picco, dopo di che iniziano a diminuire. Occorre raccogliere quando il loro contenuto nelle olive è elevato. Un altro aspetto è quello di ottenere olio di qualità è la consistenza della polpa delle olive che deve essere elevata per evitare che durante la raccolta e conservazione producano ammaccature o difetti. L’epoca ottimale di raccolta deve tener conto dell’accumulo di olio. Tale periodo ottimale varia a secondo delle diverse varietà del clima, dell’esposizione dei terreni e delle tecniche colturali. METODI DI RACCOLTA La raccolta deve garantire l’integrità del frutto. La migliore, ma anche la più costosa è la raccolta a mano oppure ci sono delle macchine agevolatrici o raccoglitrici. 9

10 Visita a Gorgovivo Home
Il giorno 8 Marzo 2011,noi ragazzi ella IB e della IIA e B della scuola secondaria di I° grado,dell’Istituto Comprensivo “C. Falcinelli”di Montemarciano ,abbiamo partecipato a un’uscita didattica all’acquedotto di Gorgovivo,nel comune di Serra San Quirico. La ragione per cui è stata organizzata questa gita è che l’argomento principale delle nostre lezioni di scienze di quel periodo era l’acqua e anche perché stavamo lavorando a delle presentazioni con Power Point ,sull’acqua del rubinetto. Per arrivare a Gorgovivo abbiamo impiegato1ora ,ma il tempo è passato velocemente .Usciti dall’autobus abbiamo mangiato la merenda portata da casa,poi un operatore ci ha accompagnato alle sorgenti sotterranee. Lì sotto era molto umido e anche abbastanza buio. L’uomo ci ha accompagnato dove era situata una sorgente e ho notato che l’acqua usciva dalla roccia,ma le fessure erano talmente impercettibili che sembrava che il liquido si creasse sulla superficie .Quest’acqua,poi,veniva raccolta con delle pompe che la conducevano,attraverso lunghe tubature fino alle nostre case. Sulla via del ritorno al pulmino ci hanno fatto riempire le bottiglie che avevamo portato da casa con l’acqua della sorgente . Home 10

11 BIODIVERSITA’

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16 Redazione: I.C Montemarciano. Redattori : proff . Fiume, Graziano.
Hanno collaborato : alunni delle classi terze ed alunni dell’Eco-Comitato. Grazie a tutti coloro che hanno collaborato. Nonostante la riforma epocale. Anche questa volta il giornalino ha visto la luce. Grazie alla riforma epocale . Anche questa volta il giornalino ha visto la luce. -Contraddittorio-


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