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Coalizione “Abbracciamo la Cultura” I numeri dei Beni Culturali

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Presentazione sul tema: "Coalizione “Abbracciamo la Cultura” I numeri dei Beni Culturali"— Transcript della presentazione:

1 Coalizione “Abbracciamo la Cultura” I numeri dei Beni Culturali
Roma Sala S.Marta – Piazza del Collegio Romano, 5

2 Il Patrimonio L’elevata percentuale del patrimonio culturali presente nel nostro paese, è stata utilizzata in varie occasioni dalla politica per indicare la cultura e le sue testimonianze storico-artistiche come elemento fondante e distintivo del nostro paese. Purtroppo, staccandoci dalle citazioni retoriche, dobbiamo rilevare invece che negli ultimi dieci anni l’impegno a sostegno del settore, da parte della politica è stato inversamente proporzionale alle enunciazioni sulla sua importanza . Non vi è tuttavia dubbio che il patrimonio culturale sia uno dei caratteri distintivi dell’Italia; per la quantità ma soprattutto per la diffusione capillare sul territorio nazionale.

3 Da questa specificità ne deriva la responsabilità di tenere conto, nelle politiche di sviluppo del paese, di questa ricchezza fondamentale. Una recente pubblicazione del Ministero per i beni e le attività culturali, ci fornisce dati relativi alla consistenza del nostro patrimonio culturale. Alcuni dati, sono i Beni Architettonici sottoposti a vincolo e i Beni immobili Archeologici, a questi dobbiamo aggiungere i musei, i monumenti, le aree archeologiche, le biblioteche e gli archivi. Se rapportassimo questi dati al numero complessivo dei Comuni italiani (8.094), potremmo dire che non vi è Comune in Italia che non possiede almeno un bene culturale vincolato.

4 201 Monumenti e Aree Archeologiche
In Italia abbiamo musei e istituzioni similari, pubblici e privati, aperti al pubblico, dei quali: 399 Istituti Statali 198 Musei 201 Monumenti e Aree Archeologiche 4.340 Istituti dipendenti da altri soggetti pubblici e privati 802 Monumenti 129 Siti Archeologici Musei di questi il 45% è gestito dai Comuni

5 BENI ARCHEOLOGICI BENI ARCHITETTONICI Beni immobili archeologici vincolati Siti Archeologici Subacquei (localizzati e documentati) sono i Beni Architettonici vincolati 7.690 dichiarazioni di interesse culturale (di proprietà pubblica, privata o di persone giuridiche private senza fine di lucro )

6 ARCHIVI 110 Archivi di Stato cui si aggiungono 34 Sezioni staccate
(1 Archivio centrale dello Stato) 8.224 Archivi di enti pubblici territoriali di cui dei Comuni di enti pubblici non territoriali (Università, Istituzioni Culturali, Camere di Commercio) 3.800 Archivi privati Vigilati (persone fisiche e persone giuridiche private, archivi familiari, imprese partiti politici, etc.)

7 BIBLIOTECHE Biblioteche di cui: 46 Biblioteche Statali (Comprese quelle dei Monumenti nazionali) 6.372 Biblioteche appartenenti ad enti pubblici territoriali 2.056 Biblioteche sono delle Università 1.258 Biblioteche di enti ecclesiastici

8 I SITI PATRIMONIO MONDIALE DELL’UNESCO IN ITALIA
In base alla Convenzione UNESCO del 1972 riguardante la protezione del patrimonio culturale e naturale, ratificata dall’Italia nel 1978, sono 890 i siti dichiarati di “eccezionale valore universale”. 44 siti sono Italiani e comprendono centri storici, paesaggi culturali, monumenti e siti archeologici; 2 i beni immateriali iscritti nell’elenco (l’Opera dei pupi siciliani e il Canto a tenore del pastoralismo sardo)

9 L’Economia La cultura è elemento fondante di una collettività, valore che da solo colloca il settore dei beni culturali tra quei beni comuni, che costituiscono i fondamenti elementari di una società umana e che pertanto non possono essere ridotti al quantificabile o al misurabile economico. Basterebbe solo questo a motivare un impegno serio di spesa pubblica a sostegno del settore. Tuttavia anche scegliendo come parametro di giudizio un piano strettamente economico, scopriremmo che questo settore è fondamentale per la ricchezza del Paese. Negli anni che vanno dal al 2000, il settore culturale, nel suo complesso, ha visto crescere il valore aggiunto del 2,3% l’anno, contro l’1,6% del Pil Nazionale, frutto di investimenti adeguati da parte dello Stato, malgrado le difficoltà di bilancio che si trovava ad affrontare

10 E’ importante guardare alla cultura in chiave di economia urbana e del territorio, esaltando la vocazione turistica locale e facendo perno su due punti di forza: la valorizzazione del Patrimonio storico-artistico ed ambientale e la capacità di attivare un’economia di filiera. Il turismo si conferma, anche nel difficile periodo di crisi economica che stiamo attraversando, un settore strategico per l’economia del nostro paese. Infatti, malgrado la crisi faccia registrare una contrazione della spesa privata che colpisce tutti i settori produttivi senza eccezione, il turismo continua a tenere, come dimostra l’aumento del 5,3% degli arrivi turistici stranieri in Italia (pur essendosi ridotto il periodo di permanenza). Analizziamo le presenze turistiche per tipo di località scelta. Il 30% dei turisti sceglie le città di interesse storico-artistico Tra i siti più visitati Il Colosse-Palatino – Domus Aurea ( nel 2009) e il Sito archeologico di Pompei ( nel 2009).

11 TURISMO CULTURALE Se analizziamo le presenze turistiche per tipo di località è possibile constatare che dopo le località di mare un posto privilegiato hanno, nelle rotte turistiche, le città d’arte: 38% scelgono località di mare 30% le Città di interesse storico-artistico 15% località montane 8% località lacunari 5% località termali 4% località collinari e di interesse vario

12 Il totale dei visitatori degli Istituti Statali nel 2009 è stato di 33
Il totale dei visitatori degli Istituti Statali nel è stato di con un calo delle visite pari al 3,88% rispetto al periodo precedente. Gli Scavi di Pompei, uno dei siti più visitati in Italia, hanno perso il 12% degli ingressi. I visitatori paganti sono stati l’incasso complessivo è stato di euro I dati diffusi dal Ministero del Turismo, tenuto conto del difficile periodo di crisi economica che stiamo attraversando, evidenziano un aumento del 5,3% dei turisti stranieri (se pur con una riduzione dei giorni di permanenza), indicando così una maggiore tenuta del settore rispetto ad altri investiti pesantemente dalla crisi.

13 Istituti Statali più visitati annualmente
Colosseo, Palatino, Foro Romano visitatori fatturato Scavi di Pompei visitatori fatturato Galleria degli Uffizi visitatori fatturato Galleria dell’Accademia visitatori fatturato Castel S.Angelo visitatori fatturato

14 Boboli, Musei Argenti, Porcellane, Costume 654.600 visitatori
fatturato Villa d’Este visitatori fatturato Reggia di Caserta visitatori fatturato Galleria Borghese visitatori fatturato Galleria Palatina e Galleria d’Arte Moderna visitatori fatturato

15 Il Ministero E’ interessante comparare la consistenza del patrimonio culturale con il numero dei dipendenti del Ministero. Il totale dei dipendenti su tutto il territorio nazionale è di Questo numero è destinato, in tempi brevi, ad un drastico ridimensionamento perché, come previsto dalla finanziaria per contenere la spesa del pubblico impiego, verranno prorogate e rafforzate le limitazioni al Turn over e disposta la limitazione dei trattamenti in servizio oltre i limiti di età. Si avrà così un taglio del 10%, che porterà il Ministero ad un organico di lavoratori (se li dividiamo sul territorio nazionale, fanno meno di 1000 persone per regione) con una età media di 51 anni.

16 Colpisce inoltre il numero delle figure tecnico scientifiche che dovrebbero tutelare, conservare, spiegare il nostro patrimonio: 350 Archeologi, 288 Restauratori Conservatori, 490 Storici dell’Arte, solo per citarne alcuni. Manca dunque il personale tecnico. Questa situazione ha conseguenze drammatiche che mettono a serio rischio la tutela stessa del patrimonio culturale.

17 Dipendenti del Ministero per i beni e le attività culturali
Personale dirigenziale di prima fascia Personale dirigenziale di seconda fascia Occupati nel settore tecnico scientifico Archeologi Archivisti Architetti Bibliotecari Restauratori Conservatori Storici dell’arte Capo Tecnico Altre professionalità specialistiche Occupati nel settore amministrativo Occupati nelle attività di vigilanza ed accoglienza Occupati nelle attività ausiliarie

18 Totale dei dipendenti del Ministero per i Beni e le attività culturali
21.242 L’età media dei dipendenti è di 52 anni, il 51% sono donne. Con il taglio del 10% diventeranno 18.839

19 Il Lavoro Dai dati sul Ministero si evince che la maggior parte dei lavori di restauro conservativo, di scavo archeologico, così come di spiegazione e gestione del patrimonio culturale, vengono oggi svolti da imprese, esterne al Ministero, investite di questo delicato compito dalla stessa pubblica amministrazione. Si calcola che l’occupazione culturale, nel suo complesso, si aggiri intorno ai 234 mila artisti e professionisti altamente specializzati, cui si aggiungono 146 mila tecnici professionisti intermedi. Nel Patrimonio culturale in generale 28 mila lavoratori di cui 3000 nei Servizi aggiuntivi e culturali, con una età media compresa tra i 30 e i 49 anni.

20 E’ difficile ricostruire il numero preciso, per professione, di quanti operano nei Beni Culturali, non come dipendenti del Ministero dei beni e delle attività culturali, per diverse ragioni: - La diffusione di forme contrattuali diverse dal lavoro dipendente. Il 50% circa degli addetti ha forme contrattuali atipiche. - L’elevata mobilità dei lavoratori sul territorio nazionale. - La discontinuità

21 Dati parziali per alcune figure professionali (l’Archeologo, il Restauratore ed il Collaboratore Restauratore) è possibile ricostruirli calcolando il numero dei candidati iscritti a Concorsi indetti, per quelle qualifiche, dalla Pubblica Amministrazione. 5.551 gli Archeologi iscritti al concorso indetto dalla pubblica amministrazione per 30 posti di Archeologo (G.U. 18 luglio 2008) che richiedeva come requisiti minimi la Specializzazione o il Dottorato, oltre la Laurea quinquennale. i Collaboratori Restauratori iscritti al Bando di Selezione dei requisiti per la qualifica di Restauratore e Collaboratori Restauratore (di questi più di sono già accreditati).

22 234 mila artisti e professionisti altamente specializzati:
Più in generale possiamo calcolare quanti sono gli occupati nel settore 234 mila artisti e professionisti altamente specializzati: archivisti, bibliotecari, conservatori, pittori, scultori, restauratori, architetti, urbanisti e specialisti in conservazione del territorio, scrittori, giornalisti traduttori, registi, attori, sceneggiatori, scenografi, compositori, e musicisti, coreografi e danzatori, cantanti, guide turistiche. 146 mila tecnici professionisti intermedi: tecnici dei musei, delle biblioteche e delle librerie, periti, stimatori d’arte e assimilati, disegnatori artistici, artigiani degli strumenti musicali, fotografi, esercenti e gestori di cinema e teatri, artisti di strada, di varietà ed acrobati, annunciatori e presentatori della radiotelevisione, tecnici della produzione radiotelevisiva, cinematografica e teatrale, operatori ripresa e produzione audio video, macchinisti e attrezzisti di scena, altri tecnici distribuzione commerciale.

23 Occupati per settore di attività (2006)
Patrimonio culturale mila Arti visive e artigianato artistico mila Architettura e urbanistica mila Editoria mila Servizi aggiuntivi e culturali mila Spettacolo ed audiovisivo mila TOTALE mila

24 Occupati per classi di età
23% ha 50 anni ed oltre 60% ha un’età compresa tra i 30 ed i 49 anni 17% ha un’età compresa tra i 15 e i 29 anni

25 Le Risorse Il Bilancio di competenza del Ministero per i beni e le attività culturali ha conosciuto a partire dal 2006 una progressiva riduzione. Da uno stanziamento di milioni di euro nel triennio , si è scesi ad una media annua di milioni di euro (lo 0,23% del PIL), con una flessione rispetto al 2008 del 23%. Il resto d’Europa, malgrado la crisi economica, ha investito in cultura in media il 3% del PIL, riconoscendo al settore un forte valore anticiclico. Per offrire un termine di paragone, pensiamo che la spesa per i Louvre è pari alla spesa prevista in Italia per tutti i musei.

26 Un ruolo rilevante, nel sostegno all’arte e alla cultura è stato svolto dalle amministrazioni locali che nel 2007 hanno speso in termini assoluti milioni a fronte dei milioni del Mibac. E’ importante dunque avviare una discussione sulla Legge di stabilità”, liberando risorse che si sono rivelate fondamentali per il sostegno alla cultura

27 RISORSE PER LA CULTURA Soldi Stanziati
Triennio milioni di euro Triennio milioni di euro Anno milioni di euro

28 lo 0,23% del bilancio dello Stato
Il bilancio di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali nel 2009 è stato di miliardi di euro: lo 0,23% del bilancio dello Stato Spese Correnti miliardi di euro Spese in conto capitale milioni di euro

29 lo 0,21% del Bilancio dello Stato lo 0,18% del Bilancio dello Stato
Il Bilancio di previsione per il 2010 è stato di di euro lo 0,21% del Bilancio dello Stato La previsione di spesa per il è di lo 0,18% del Bilancio dello Stato

30 RIPARTIZIONE PER MISSIONE ISTITUZIONALE
83% alla Tutela e alla Valorizzazione 25% ai Servizi istituzionali e generali 10% Fondi da riparti 1% Debito pubblico 6% Ricerca ed innovazione

31 RIPARTIZIONE PER TIPOLOGIA
48,8% Spese per il personale 23,2% Interventi 9,1% Funzionamento 18,4% Investimenti 0,5% Rimborso passività finanziarie

32 Spese in conto capitale 877 milioni di euro, pari al 3% del totale
Amministrazioni provinciali (2006) Spese correnti milioni di euro pari al 2,5 % del totale Spese in conto capitale 65 milioni di euro pari all’ 1,2% del totale Amministrazioni comunali (2006) Spese correnti miliardi di euro pari al 3,5% del totale Spese in conto capitale milioni di euro, pari al 3% del totale

33 Risorse destinate dalla finanziaria 2010 ai principali titoli di spesa per la salvaguardia dei Beni Culturali Direzioni Generali 35,7 milioni + 114% Biblioteche 1,4 milioni - 82% Archivi - 84% Antichità 3,2 milioni Arti 4,5 milioni - 91% Spettacolo, Cinema 11,9 milioni - 28% Provincie, Regioni Autonome 2,8 milioni - 53%

34 Gli Appalti La mancanza di un investimento adeguato nel settore, coinvolge direttamente i lavoratori e le imprese, amplificando il senso di precarietà che coinvolge non solo i destini individuali ma per esteso l’intero sistema dei beni culturali. Se dovessimo riassumere la situazione che caratterizza, attualmente, il settore potremmo senza difficoltà affermare che mancano politiche organiche di programmazione e di sviluppo; vi è una carenza nelle regole di tutela della concorrenza e del mercato; manca un riconoscimento e valorizzazione delle risorse professionali coinvolte. Ne consegue una mancanza di sviluppo delle risorse professionali ed imprenditoriali impegnate nelle diverse attività culturali del paese.

35 Totale Importi Appaltati
Gli impegni di spesa assunti per la tutela dei beni culturali, messi a confronto con gli interi volumi di spesa assunti per le opere pubbliche. Anno 2005 Tutte le Categorie Totale Importi Appaltati Beni Culturali 2,69% su tutte le categorie

36 3,87% su tutte le categorie 4,06% su tutte le categorie
Anno 2006 Tutte le Categorie Totale Importi Appaltati Beni Culturali 3,87% su tutte le categorie Anno 2007 Tutte le Categorie Totale Importi Appaltati Beni Culturali 4,06% su tutte le categorie

37 3,01% su tutte le categorie 2,51% su tutte le categorie
Anno 2008 Tutte le Categorie Totale Importi Appaltati Beni Culturali 3,01% su tutte le categorie Anno 2009 Tutte le Categorie Totale Importi Appaltati Beni Culturali 2,51% su tutte le categorie

38 RIEPILOGO GENERALE ANNI 2005 / 2009
Tutte le Categorie di Lavori Appaltati Beni Culturali Totale Importi Appaltati 3,23% su tutte le categorie

39 Bandi di gara pubblicati tra il 2005/ 2010 per la Categoria OS 25 ovvero per imprese specializzate in “Scavi archeologici e attività strettamente connesse”. Anno Numero dei bandi Importo 2005 28 2006 47 2007 20 2008 27 2009 (gen./ott.) 18 2010 (gen./ott.) 6

40 NUMERO DELLE IMPRESE CON QUALIFICAZIONE SOA PER OPERARE NEL RESTAURO E ARCHEOLOGIA
Per poter partecipare agli appalti sopra soglia (= o > a euro) nel settore dei beni culturali, è necessario essere in possesso di una qualificazione SOA in precise categorie di opere specializzate. Riportiamo di seguito il numero delle imprese italiane qualificate in categorie di opere specializzate: Le imprese specializzate in OS2 ( Superfici decorate e beni mobili di interesse storico artistico) sono 585 ca. Le imprese specializzate in OS25 ( Scavi archeologici e attività strettamente connesse) sono 372ca.

41 Riferimenti I dati presentati sono ricavati da:
Sito ufficiale Del Ministero per i beni e le attività culturali, Federculture, Cresme, Sito dell’Autorità di Vigilanza, Ufficio Studi Fillea Cgil, Rapporto sull’Economia della Cultura in Italia


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