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Università degli Studi di Cassino
Facoltà di Lettere e Filosofia Master di II livello MEDIATORE per l’ORIENTAMENTO Tecniche di valutazione nell’orientamento Il modello globalistico-interdisciplinare Anno accademico 2002/2003 – Antonio Cartelli
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MEDIATORE per l’ORIENTAMENTO – Tecniche di valutazione (A. Cartelli)
Università degli Studi di Cassino - Facoltà di Lettere e Filosofia – a.a. 2002/2003 MEDIATORE per l’ORIENTAMENTO – Tecniche di valutazione (A. Cartelli) Fare dell’allievo l’attore del proprio orientamento attraverso la costruzione di un progetto che egli elabora con l’aiuto degli insegnanti e della famiglia è sempre stato un obiettivo formativo, oggi è però anche un impegno forte, sentito istituzional-mente a più livelli. L’orientamento può pertanto essere visto come uno strumento attraverso il quale acquisire progettualità. Nella letteratura si individuano due modalità distinte con le quali raggiungere l’obiettivo prefissato: - l’azione di orientarsi, cioè il processo socio-psicologico che il soggetto mette in atto per affrontare attivamente il proprio problema scolastico, lavorativo e esistenziale, - l’intervento professionale, realizzato da vari operatori per supportare l'individuo in questo processo. Entrambe le azioni rappresentano, in realtà, due aspetti di uno stesso processo: sviluppare nell’individuo un insieme di competenze che lo metteranno in grado di "orientarsi", cioè di gestire la propria vita personale e professionale con capacità progettuale e responsabilità decisionale, in funzione di una soddisfacente realizzazione di sé e di un produttivo inserimento nella società in cui vive.
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MEDIATORE per l’ORIENTAMENTO – Tecniche di valutazione (A. Cartelli)
Università degli Studi di Cassino - Facoltà di Lettere e Filosofia – a.a. 2002/2003 MEDIATORE per l’ORIENTAMENTO – Tecniche di valutazione (A. Cartelli) In un intervento orientativo da attuarsi all'interno dell’istituzione scolastica, fina-lizzato a sostenere gli studenti nella progettazione, decisione e realizzazione di una scelta scolastico-professionale, gli operatori (insegnanti, psicologi, consiglieri di orientamento ecc.) dovranno privilegiare lo sviluppo di alcune competenze quali: la conoscenza dei fattori implicati nel processo di orientamento; l’analisi dell'immagine che si ha di se stessi e del contesto sociale in cui si vive; il potenziamento delle risorse individuali; la raccolta e l'organizzazione delle informazioni necessarie alla presa di decisione; lo sviluppo della capacità progettuale e decisionale; l’utilizzo di fonti e strumenti informativi disponibili riguardo alla società e al mercato del lavoro; la messa in atto di comportamenti adeguati alla realizzazione del progetto orientativo.
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Tipologie di attività orientative
Università degli Studi di Cassino - Facoltà di Lettere e Filosofia – a.a. 2002/2003 MEDIATORE per l’ORIENTAMENTO – Tecniche di valutazione (A. Cartelli) Tipologie di attività orientative Gli studi sulla teoria e la pratica dell'orientamento registrano una notevole convergenza su alcuni principi fondamentali che consentono di inquadrare il processo di orientamento nelle seguenti ottiche: Orientamento come processo continuo (si identifica con un processo che si svolge lungo tutto l’arco della sua vita professionale e che assume un importante ruolo di "mediazione sociale") Orientamento legato al processo formativo (assume una funzione prevalentemente formativa e come tale diventa parte integrante dell’educazione "permanente") Orientamento rivolto a diverse categorie di utenti (è di supporto a tutti coloro che si trovano ad affrontare un determinato momento della propria esperienza formativa e professionale, per cui gli interventi devono essere differenziati in modo da rispondere efficacemente alla soddisfazione di tali bisogni) Orientamento scolastico e professionale (l’iniziale distinzione tra orientamento scolastico e orientamento professionale, rivolti rispettivamente a sostenere un individuo nella scelta di un corso di studi e di una professione, ha sempre meno significato. Esso deve infatti favorire il legame tra scuola e lavoro, valorizzando competenze ed esperienze legate al mondo professionale e facilitando il passaggio dalla scuola alla vita produttiva, o da un contesto lavorativo ad un altro)
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MEDIATORE per l’ORIENTAMENTO – Tecniche di valutazione (A. Cartelli)
Università degli Studi di Cassino - Facoltà di Lettere e Filosofia – a.a. 2002/2003 MEDIATORE per l’ORIENTAMENTO – Tecniche di valutazione (A. Cartelli) Orientamento come supporto e prevenzione per particolari utenti (si configura come intervento di aiuto, di recupero e soprattutto di prevenzione nei riguardi di particolari fasce di utenti. I rapidi e profondi cambiamenti economici e sociali degli ultimi anni hanno infatti reso necessario l’incremento degli interventi orientativi nei confronti di alcune fasce di utenti più "deboli", quali i drop out, le donne, gli immigrati, i disabili) Orientamento in ottica interdisciplinare (prefigura i contributi teorici e metodologici di psicologia, pedagogia, sociologia, economia, informatica e statistica, oltre a contare su interventi e professionalità diverse. Questa concezione di orientamento tende quindi a superare il riduzionismo dei singoli approcci al problema ed a favorire un intervento interdisciplinare, basato sull'integrazione dei modelli operativi e sul coordinamento di servizi ed operatori che agiscono ”in rete", partecipando tutti ad un progetto orientativo comune) Modelli di orientamento: - informativo, - del counselling, - psicodiagnostico, - educativo, - psicosociale, - globalistico-interdisciplinare, - informatizzato L’approccio globalistico-interdisciplinare sembra, attualmente, quello che meglio risponde alla molteplicità e alla complessità delle esigenze orientative che provengono dal mondo della scuola e del lavoro, in virtù della sua prospettiva polivalente.
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Università degli Studi di Cassino - Facoltà di Lettere e Filosofia – a.a. 2002/2003 MEDIATORE per l’ORIENTAMENTO – Tecniche di valutazione (A. Cartelli) Se l’obiettivo del processo orientativo è quello di far acquisire delle capacità decisionali è opportuno tenere presenti la struttura del processo decisionale e le diverse fasi che lo caratterizzano. Il processo decisionale si concretizza attraverso l’ampliamento e l’approfondimento delle conoscenze relative a se stessi e al mondo professionale e quindi mediante l’individuazione di alternative di scelta costituite da possibili "progetti" scolastico/professionali. La valutazione di tali progetti viene effettuata con un confronto sistematico tra i bisogni e le caratteristiche personali (interessi, abilità, risorse, atteggiamenti, rappresentazioni, ecc.) e le caratteristiche formative e occupazionali delle professioni desiderate (competenze necessarie, titolo di studio richiesto, ambiente di lavoro, ecc.). Dal confronto accennato dovranno emergere gli elementi di accordo o di disaccordo tra i due fattori (se stessi e le alternative professionali) e dovrà scaturire la valutazione dei "pro" e dei "contro" di ogni possibile alternativa individuata. Una volta individuata la scelta migliore e deciso l'obiettivo scolastico/professionale che si vuole raggiungere, si elabora un piano d'azione. Le strategie da attuare comprendono: a) assunzione di atteggiamenti che favoriscano il successo nello studio e nel lavoro (ad es. senso di responsabilità, impegno nell’esecuzione del compito, motivazione allo studio); b) acquisizione della capacità di affrontare e superare ostacoli interni o esterni (timori, dubbi, oppure difficoltà economiche, familiari, ecc.); c) adozione di specifici comportamenti finalizzati al raggiungimento dell’obiettivo (raccolta di informazioni mancanti, sviluppo di determinate competenze ecc.).
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Università degli Studi di Cassino - Facoltà di Lettere e Filosofia – a.a. 2002/2003 MEDIATORE per l’ORIENTAMENTO – Tecniche di valutazione (A. Cartelli) Per raggiungere gli obiettivi prefissati si potrà far ricorso a delle schede (se ne suggeriscono sei) da utilizzare per l'acquisizione di informazioni e per stimolare la riflessione degli studenti.
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Università degli Studi di Cassino - Facoltà di Lettere e Filosofia – a.a. 2002/2003 MEDIATORE per l’ORIENTAMENTO – Tecniche di valutazione (A. Cartelli) Le fonti informative cui far riferimento per un’efficace azione orientativa possono essere: Orali - conferenze, dibattiti, convegni Scritte - libri, riviste, quotidiani Multimediali - programmi informatici, televisivi, Internet Istituzionali - centri di orientamento, istituzioni di diritto allo studio, agenzie per l’impiego Un intervento che si può condurre con una scolaresca prevede la presentazione di una panoramica delle fonti da consultare al fine di reperire le informazioni utili alla definizione di un proprio percorso orientativo e la successiva costruzione di un’agenda articolata nelle quattro voci riportate, nella quale annotare le informazioni raccolte da ciascuno, suddivise per tipologie e contenuti. Per quanto concerne le prime due voci, oltre al materiale informativo acquisibile si suggerisce l’utilizzo dei siti Internet seguenti: (Organizzazioni Speciali: test e strumenti psicodiagnostici) (risorse per la Didattica)
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Università degli Studi di Cassino - Facoltà di Lettere e Filosofia – a.a. 2002/2003 MEDIATORE per l’ORIENTAMENTO – Tecniche di valutazione (A. Cartelli) Di seguito si riporta un elenco di siti utili :
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