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OBIEZIONI RICORRENTI Il lavoro strutturato secondo i principi ABA e LOVAAS costringe i bambini all’isolamento Questo tipo di intervento trasforma i bambini.

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1 OBIEZIONI RICORRENTI Il lavoro strutturato secondo i principi ABA e LOVAAS costringe i bambini all’isolamento Questo tipo di intervento trasforma i bambini in robot L’intervento è finalizzato ad insegnare a memoria delle abilità quindi non produce vero apprendimento Tale intervento è utile soltanto per i comportamenti problema o per persone con disabilità gravi Disaccordo riguardo all’utilizzo di rinforzi di tipo primario (cibi e bevande)

2 AIAMC Associazione Italiana di Analisi e Modificazione del Comportamento e Terapia Comportamentale e Cognitiva Centre for Educational Intervention in Early Childhood (CEIEC) (VB) Duncan Fennemore & Sean Rhodes consult on many programs in the UK, Europe and the Middle-east.  Current bias is towards VB, but will dip into more traditional style when the need arises. North Haven, Dukes Road, Newdigate, Surrey RH5 5BY. Sean Rhodes

3 I Consigli di Sean L'insegnamento deve essere svolto in un ambiente privo di distrazioni che possono impedire l'apprendimento; scomporre le abilità in parti più comprensibili per T.; insegnare una parte dell'abilità per volta usare i principi ABA come i principi dell'uso corretto del rinforzo;

4 E’ necessario assicurarsi che non compaiano comportamenti inappropriati, come ad esempio comportamenti stereotipati, subito prima dell’uso del rinforzo, per essere sicuri di rinforzare la risposta corretta Utilizzare rinforzi positivi immediatamente dopo la risposta positiva Segnalare a T. quando fornisce una risposta sbagliata con un segno preciso (per esempio un determinato richiamo vocale seguito dalla ripetizione dell’istruzione e da un aiuto per la risposta) Procedure minime di rinforzo producono effetti forti E’ importante utilizzare un’ampia gamma di rinforzi

5 Prompt (aiuto) Deve essere utilizzato contemporaneamente alla istruzione (non più di 3 secondi) Se il compito è nuovo, bisogna aiutare sempre T. subito dopo che è stata data l’istruzione per far in modo che non impari l’errore Bisogna diminuire la frequenza e/o la quantità degli aiuti rapidamente Bisogna evitare suggerimenti o aiuti involontari come, ad esempio, uno sguardo o un movimento in presenza di una risposta corretta.

6 Con questo metodo Tommaso avrà poche possibilità di non riuscire a raggiungere gli obiettivi e quindi di fallire. Per tale motivo si parla di "insegnamento senza errori"

7 Quindi T. avrà un motivo per compiere le azioni (osservare, imitare, produrre vocalizzazioni) che lo porteranno allo sviluppo e al miglioramento delle sue abilità necessarie, come ad esempio imparare guardando i coetanei, parlare, utilizzare il gioco simbolico.

8 Obiettivi del trattamento
il linguaggio la comunicazione il gioco la socializzazione l'autonomia (mostrata attraverso un percorso che si basa all'inizio sull'imitazione) la motricità le abilità disciplinari

9 Le lezioni fatte con le prove a tavolino vengono alternate con piccole pause.
Se T. possiede delle abilità di gioco funzionale, potrà giocare per conto suo durante le pause, altrimenti sarà seguito dall'adulto anche in questi momenti.

10 Le attività più difficili vanno alternate con quelle più facili;
Le attività legate al linguaggio vanno alternate con attività come l'imitazione e attività di gioco. Il tutto deve svolgersi con il ritmo più adatto per T.: abbastanza veloce per mantenere l'attenzione, ma non così veloce da frustrarlo.

11 ERRORI PIU’ FREQUENTI NELL’USO DEL RINFORZO
sproporzione comportamento – ricompensa: pianificare piccoli passi e aumentare le probabilità di successo rinforzare un comportamento prima che sia avvenuto ovvero “ mettere il carro davanti ai buoi” promettere una ricompensa per far cessare un comportamento non adeguato

12 Gestire crisi e comportamenti-problema
Predisporre un ambiente facilitante a scuola creare un ambiente prevedibile Stabilire le regole Organizzare i tempi di lavoro Organizzazione del materiale Strutturare le attività mediante supporti visivi

13 condivisione obiettivi e modalità casa-scuola
crisi di “malessere”…o comportamento - problema?

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15 Punizione? La punizione (conseguenza che riduce la frequenza del comportamento) se necessaria, deve essere: Priva di aggressività Psicologicamente neutra, tale da non essere percepita come un attacco alla persona Immediata, per vincolarsi strettamente all’azione ritenuta inadeguata Proporzionale alla gravità dell’azione compiuta Facilmente applicabile, continua ad inevitabile

16 Le nostre difficoltà La più comune è il rifiuto di T. a lavorare.
Il genitore anche se deve conoscere il metodo, non è il più adatto per il ruolo di terapista. Molte volte pur NON USANDO MAI IL RINFORZO NEGATIVO, si deve ricorrere ad una lotta di volontà, che alle volte può essere anche estenuante ma che non deve assolutamente essere persa dal terapista. T. deve capire che non ha alternativa rispetto la sequenza RICHIESTA=RISPOSTA=CONSEGUENZA. L'importante è che quando si intraprende una lotta del genere si sia ben sicuri che la causa del comportamento del bambino non dipenda da un nostro(e per nostro si intende di tutto il team) errore E’ necessario che ci sia il tempo sufficiente a disposizione per portare a termine in maniera vittoriosa la lotta.

17 La stessa logica va usata nell'ambiente naturale
La stessa logica va usata nell'ambiente naturale. Se pensiamo di fare una richiesta e poi non aver il tempo per vincere una resistenza alla nostra richiesta allora è meglio soprassedere. Molte volte altri problemi insorgono quando non si introducono con la necessaria gradualità i cambiamenti e non si premia il risultato minimo. Non bisogna mai avere troppa fretta, L’ABA è un metodo molto strutturato che se ben applicato risolve molti problemi. Ma non in fretta! OBIETTIVI COMUNI Lo scopo, ovviamente, è quello di trasferire le abilità acquisite con il lavoro 1/1 nelle situazioni e nell'ambiente naturale (generalizzazione). A questo proposito è importante il comportamento dei familiari anche al di fuori della terapia. Ad esempio quando T. comincia a dire qualche parola in più dovrà dire "vieni" al posto di prendere per mano e tirare.

18 REGOLE GENERALI 1) ottenere l'attenzione di T., se non è attento aspettare prima di dare l'istruzione; 2) Dare sempre una conseguenza alla sua risposta: "No" oppure il premio, 3) Dare il rinforzo il più velocemente possibile e variarlo ogni volta che non mostra più interesse per quel premio; 4) Non permettere più di due insuccessi, poi aiutarlo; 5) Finire la sessione con un successo 6) Dire "vieni" e battere sulla sedia per cominciare 7) Dire "finito" quando la sessione è terminata e soltanto se è seduto correttamente 8) Quando fatica ad essere concentrato : - Usare un compito di risveglio prima del compito che è l'obiettivo della sessione; - Tenere sessioni molto brevi interrotte da pause piuttosto lunghe; - Enfatizzare il rinforzo; - Essere veloci a cogliere la sua attenzione per dare l'istruzione; - In ogni caso mantenere le regole. 9) PROCURARSI IL LIBRO DI Pryor Karen!

19 di Pryor Karen “L'arte di addestrare il cane (ma anche il marito, i figli, la suocera e, volendo, i vicini di casa)” Questo libro divertente, chiaro e utile è per tutti coloro che vogliono comprendere o modificare il comportamento di un animale, che si tratti di un cane che abbaia, un vicino rumoroso, un gatto ostile, oppure voi e le vostre cattive abitudini. Un libro dedicato ai cani, quindi, ma che comprende anche gli uomini e gli altri amici a quattro zampe. Karen Pryor è una scrittrice e una biologa comportamentale. E' stata in più occasioni consulente sul comportamento umano e animale e sull'apprendimento per varie organizzazioni, dalla NASA al Giardino Zoologico Nazionale Americano.

20 Attività a tavolino: elencare nomi (..)
parole che pronuncia bene – male contare da 1 a 10 oggetti Passaggi per contare: Primo Deve imparare le parole con una sequenza Secondo (es. con 3 accendini sulla figura  – 3) Noi indichiamo e T. dice Noi diciamo – T. indica T. Indica e dice partendo da sx abbinare: lettere, sillabe, parole. Frasi/azioni con immagini

21 Fine motorie: infilare le spine nella ciabatta
infilare i bottoni nelle asole suonare la clavietta produrre con la voce suoni lunghi e corti pronunciare in modo corretto sillabe ripetute

22 Attività al computer: forme n° 2, 3, parole “gioca con Teddy”
“Contatto” Alfabeto di Tommaso “Gioca con le cifre” –“gioca con le lettere” Copiare data e/o frasi Descrivere video delle azioni (molte attività a tavolino rivisitate al computer)

23 Modalità: aula attrezzata lavagna magnetica (calendario visivo)
quaderno operativo rinforzatori (scatola) cioccolata – the caldo, pasticcini al forno, ascoltare canzoni, “carrello”.

24 Attività per l’integrazione:
progetto “note di integrazione” lezioni laboratorio – informatica lezioni laboratorio – arte e immagine laboratorio di religione (socializzazione attraverso la motoria)

25 TIPOLOGIA DELL’INTERVENTO
APPRENDIMENTO STRUTTURATO APPRENDIMENTO NATURALE ED INCIDENTALE Organizzazione del tempo Tipologia degli esercizi E’ incentrato su motivazione e attenzione Si basa sull’utilizzo di occasioni incidentali in cui può essere proposto al bambino un insegnamento

26 SCUOLA UN AMBIENTE PRIVILEGIATO
Oltre all’apprendimento in sessioni strutturate, la scuola permette quindi importanti occasioni di interazione con gli altri compagni (apprendimento incidentale). Durante lo svolgimento delle attività con il gruppo classe i compagni fungono da modello di comportamento che può essere imitato dal bambino con autismo.

27 SCUOLA ALTRE RISORSE Disponibilità di collaborazione con più figure qualificate che lavorano con il bambino (insegnante di sostegno, educatore, insegnante curricolare). Ampia disponibilità di tempo per realizzare sessioni di lavoro strutturato durante le ore del mattino che sono le più produttive per il bambino. Possibilità di lavorare in modo consistente su autonomie, durante i momenti del pranzo, della merenda, del bagno, che poi verranno estese anche a casa.

28 INFORMARE I COMPAGNI L’informazione dei compagni sui bisogni particolari del bambino con autismo e sui suoi modi particolari di imparare deve essere strutturata in modo che possa essere utile anche a favorire un eventuale coinvolgimento dei bambini in sessioni di insegnamento strutturato. L’insegnamento di abilità al bambino autistico in sessioni strutturate 1/1 per portarle successivamente in piccolo gruppo e poi in grande gruppo serve anche a costruire nei compagni rappresentazioni “abili” di quel bambino.

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30 ABA INSEGNANTE DI SOSTEGNO
Stimola il bambino a prestare attenzione agli altri compagni Promuove l’imitazione dei pari Lavora sull’apprendimento del bambino e ne promuove costantemente l’interazione Lo aiuta a chiedere ciò di cui ha bisogno Lavora sullo stare “seduti” durante le lezioni Rinforza il bambino ed i suoi compagni quando mettono in atto comportamenti appropriati Non permette al bambino di utilizzare i comportamenti inappropriati per attirare la sua attenzione Non evita le situazioni difficili, ma lavora proprio sulle difficoltà del bambino ed incoraggia le sue capacità

31 Comportamento come interazione
Il comportamento non è solo funzione di una relazione interattiva organismo-ambiente ma è esso stesso un agente di cambiamento di tale relazione.


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