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Dove ci troviamo Network AZIENDA Gruppo Individuo

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Presentazione sul tema: "Dove ci troviamo Network AZIENDA Gruppo Individuo"— Transcript della presentazione:

1 Dove ci troviamo Network AZIENDA Gruppo Individuo
a cura di Vincenza Esposito

2 Assetto e relazione Assetto Strutturale Meccanismi di relazione
Esprime il modo secondo cui sono separate le diverse componenti dell’organizzazione (attività, posizioni, gruppi, unità) Assetto Strutturale Esprime le modalità attraverso cui le diverse componenti vengono poi collegate e coordinate Meccanismi di relazione A commento posso dire che in altre prestigiose università si dice erroneamente isoformismo a cura di Vincenza Esposito

3 Le dimensioni di analisi
Azienda Infrastruttura Prospettiva tecnico – economica Sociostruttura Quando considero questo aspetto devo preliminarmente chiarire che l’azienda diviene un attore organizzativo più complesso rispetto a quelli precedentemente considerati dal momento che li include in sé: quindi si può Prospettiva politica Sovrastruttura Prospettiva simbolica a cura di Vincenza Esposito

4 La forma organizzativa
Infrastruttura Forma organizzativa Sociostruttura Sovrastruttura a cura di Vincenza Esposito

5 Il problema dell’isomorfismo
La particolare combinazione di elementi appartenenti alle tre dimensioni dell’infrastruttura, della sociostruttura e della sovrastruttura rende ciascuna organizzazione unica Non esiste un’unica forma organizzativa, vale a dire non si riscontra il fenomeno dell’ISOMORFISMO Esempi le squadre di calcio a cura di Vincenza Esposito

6 L’oggetto: l’infrastruttura
Sistema di attività Caratterizza necessariamente l’attore organizzativo sia individuale sia collettivo a cura di Vincenza Esposito

7 La tecnologia “La tecnologia si può definire come l’insieme delle azioni che un attore esegue su di un oggetto con o senza l’aiuto di strumenti al fine di apportarvi delle modifiche” Perrow 1967 Con o senza l’aiuto di strumenti significa che TECNOLOGIA e SISTEMA TECNICO non COINCIDONO a cura di Vincenza Esposito

8 Insieme delle attività
Input Output Devo dire delle attività di base e del fatto che non sono attività solo quelle operative e non tecniche a cura di Vincenza Esposito

9 La matrice delle attività
Problemi Eccezioni Analizzabili Non analizzabili Numerose Progettuali Creative Limitate Di routine Intuitive Questa matrice devo disegnarla innanzi tutto alla lavagna cercando di guidare l’aula alla identificazione delle differenti attività Devo anche considerare il perché si discute del grado di variabilità delle attività Tancredi bianchi banking is an artB a cura di Vincenza Esposito

10 Il grado di variabilità delle attività
Al crescere del numero delle eccezioni da affrontare cresce il grado di variabilità delle attività Numero di eventi imprevisti a cura di Vincenza Esposito

11 Il grado di complessità delle attività
Livello di competenze richieste Complessità A commento di questo lucido sulla lavagna a secco posso scrivere che esiste una relazione di diretta La complessità di un’attività può intendersi come il grado di difficoltà connesso al suo svolgimento a cura di Vincenza Esposito

12 Il grado di complessità/ variabilità
Basso Elevato Alto Sperimentali Professionali innovative Meccaniche Professionali standard a cura di Vincenza Esposito

13 Le interdipendenze Si dice che due attività sono interdipendenti quando l’una è in grado di influenzare l’altra Attività A1 Attività A2 Quando si esegue l’attività A1 non si può prescindere dal considerare come, quando e da chi è svolta l’attività A2 e viceversa a cura di Vincenza Esposito

14 Il principio di necessità dell’interdipendenza
Si deve sempre ammettere la presenza di rapporti di interdipendenza tra attività diverse altrimenti, si dovrebbe supporre che esista almeno un’attività indipendente da tutte le altre immaginabili, vale a dire un’attività tale da bastare a sé stessa. a cura di Vincenza Esposito

15 Le interdipendenze Una possibile classificazione
Interdipendenze generiche Interdipendenze di flusso Interdipendenze di costo a cura di Vincenza Esposito

16 Interdipendenze generiche
Condivisione delle stesse risorse Output 1 Attività 1 Input Output 2 Attività 2 A commento di questo lucido devo chiarire che le risorse condivise non solo i soldi ma anche persone impianti, macchinari e così via. Corsi universitari Attività 3 Output 3 a cura di Vincenza Esposito

17 Interdipendenze di flusso
Relazione di scambio di tipo output-input Sono relative al flusso delle attività del ciclo di trasformazione; Possono essere sequenziali o reciproche; a cura di Vincenza Esposito

18 Interdipendenze di flusso sequenziali
Ufficio Marketing Ufficio ricerche di mercato Input Attività 1 Attività 2 Output Output finale: definizione del prezzo a cura di Vincenza Esposito

19 Interdipendenze di flusso sequenziali
Una possibile classificazione delle interdipendenze sequenziali Convergenti Divergenti A catena Cicliche a cura di Vincenza Esposito

20 Interdipendenze di flusso sequenziali convergenti
output Attività 1 Attività 2 output Attività 4 Attività 3 output a cura di Vincenza Esposito

21 Interdipendenze di flusso sequenziali divergenti
Attività 4 output Attività 3 Attività 1 Attività 2 a cura di Vincenza Esposito

22 Interdipendenze di flusso sequenziali a catena
Attività 1 output Attività 2 output Attività 3 a cura di Vincenza Esposito

23 Interdipendenze di flusso sequenziali cicliche
output Attività 1 Attività 2 output Attività 3 output a cura di Vincenza Esposito

24 Interdipendenze di flusso reciproche
Attività 1 input OUTPUT OUTPUT input Attività 2 a cura di Vincenza Esposito

25 Interdipendenze reciproche
Ricerca e sviluppo Nuove esigenze Standard qualità Nuovi materiali Nuove soluzioni Progettazione a cura di Vincenza Esposito

26 Interdipendenze di costo
Svolgimento congiunto delle attività Interdipendenze di scala Interdipendenze di specializzazione Interdipendenze di raggio d’azione Devo dire che se le interdipendenze di flusso (sequenziali o reciproche) riguardano attività collocate in fasi diverse del ciclo di lavoro,le interdipendenze di a cura di Vincenza Esposito

27 Interdipendenze di scala
Centro Ricerche di Mercato Sede centrale Sedi regionali a cura di Vincenza Esposito

28 Interdipendenze di specializzazione
Input Attività 1 Attività 2 Output C Output Output A Output B Ufficio di marketing Ufficio ricerche di mercato Materiale Pubblicitario a cura di Vincenza Esposito

29 Interdipendenze di raggio di azione
Una definizione Sussistono interdipendenze di raggio di azione tra due attività diverse quando lo svolgimento dell’una incide sullo svolgimento dell’altra, nel senso che la loro esecuzione congiunta consente di ridurre i costi complessivi di realizzazione. A B a cura di Vincenza Esposito

30 Interdipendenze e flussi di lavoro paralleli
a cura di Vincenza Esposito

31 L’oggetto Azienda Infrastruttura Sociostruttura Sovrastruttura
Prospettiva tecnico – economica Sociostruttura A commento di questo lucido espongo nuovamente il tema relativo alla considerazione dell’impresa come di un sistema complesso che può essere considerato da molteplici punti di vista. Dico che abbiano considerato il primo punto e dico che consideriamo il secondo. Ripeto cosa significa sociostruttura Qui forse posso ripetere la considerazione di Aristotele sulla natura di animale sociale dell’uomo. Devo però recuperarla. Prospettiva politica Sovrastruttura Prospettiva simbolica a cura di Vincenza Esposito

32 I punti principali La sociostruttura Le unità funzionali
Le unità divisionali Le relazioni tra unità Il potere Coercizione e autorità Agenzia a cura di Vincenza Esposito

33 La sociostruttura Le componenti della sociostruttura
1. Unità organizzative (posizioni individuali e gruppi) preposte all’esecuzione delle attività caratteristiche dell’organizzazione 2.Relazioni che collegano tali unità A commento di questo lucido posso concludere il ragionamento riscrivendo alla lavagna a secco l’intera definizione 3.Meccanismi organizzativi applicati per coordinarle a cura di Vincenza Esposito

34 La sociostruttura: una possibile rappresentazione grafica
UNITA’ ORGANIZZATIVA U U U U U U U U U Se voglio riprendere questo lucido devo utilizzare un esempio concreto di attività: il caso mi potrebbe essere offerto dalla attività di essiccazione dei pomodori in questo modo potrei stabilire un collegamento diretto con quanto da me già detto nella lezione precedente. IL SISTEMA DELLE ATTIVITA’: DAL POMODORO ALLA PASSATA a cura di Vincenza Esposito

35 Le unità organizzative: da chi sono costituite
Singolo individuo Più individui che non sono gruppo Un gruppo Più gruppi Più gruppi e individui esterni ai gruppi a cura di Vincenza Esposito

36 Si tratta di attività tecnologicamente omogenee che richiedono:
Unità funzionali Alcune caratteristiche Un’unica tipologia di attività che costituiscono il ciclo di produzione Si tratta di attività tecnologicamente omogenee che richiedono: Probabilmente qui dovrei cercare al massimo grado di elaborare interessanti esempi didattici. Il caso di unità funzionale che viene riportato nel libro è quello dello stabilimento nel quale non si svolge altro che la semplice attività di produzione. Stesso know-how Competenze simili a cura di Vincenza Esposito

37 Le unità funzionali: come considerarle?
Ricaduta economica delle attività che eseguono e che sono controllate dai manager Centri di costo Centri di ricavo Centri di profitto a cura di Vincenza Esposito

38 Maggiore autonomia e discrezionalità
Le unità divisionali Alcune caratteristiche Molteplici tipologie di attività all’interno del ciclo di produzione Si tratta di tutte le attività necessarie per compiere un ciclo completo di trasformazione Maggiore autonomia e discrezionalità a cura di Vincenza Esposito

39 Le unità divisionali come considerarle?
Ricaduta economica delle attività che eseguono e che sono controllate dai manager Centri di costo Centri di ricavo Centri di profitto a cura di Vincenza Esposito

40 Quale criterio di scelta tra unità funzionali e unità divisionali?
L’importanza delle interdipendenze Interdipendenze di flusso Unità divisionali Interdipendenze di scala/specializzazione Portare lettura sulle interdipendenze di raggio di azione Unità funzionali a cura di Vincenza Esposito

41 Le interdipendenze residue
? a cura di Vincenza Esposito

42 La Matrice di Raggruppamento
Obiettivo:analizzare le relazioni fra attività ed unità per evidenziare le esigenze di coordinamento 1. ricostruzione flusso delle attività; 2. analisi interdipendenze del flusso di lavoro; 3. analisi interdipendenze di costo; 4. analisi interdipendenze generiche; 5. analisi interdipendenze sociali; 6. analisi comparata delle diverse possibilità. a cura di Vincenza Esposito

43 1. Ricostruzione del flusso di attività
Individuare le attività di base o le unità addette alla loro esecuzione. Scegliere un livello di disaggregazione coerente con gli obiettivi dell’analisi. Attività e/o unità di base possono considerarsi quelle percepite come tali dalle unità che ricevono da loro gli input (clienti). a cura di Vincenza Esposito

44 2. L’analisi delle interdipendenze del flusso di lavoro
Identificare interdipendenze sequenziali e reciproche. Per l’identificazione delle relazioni può utilizzarsi la mappa degli scambi. In generale occorre risolvere prima le interdipendenze reciproche per minimizzare i costi di coordinamento, ma occorre sempre valutare preventivamente l’intensità delle interdipendenze. a cura di Vincenza Esposito

45 La mappa degli scambi fra unità
a cura di Vincenza Esposito

46 2. L’analisi delle interdipendenze del flusso di lavoro
Intensità dell’interdipendenza dipende da: a) Criticità delle risorse scambiate b) Frequenza dello scambio c) Incertezza dell’attività a cura di Vincenza Esposito

47 La scheda di analisi qualitativa
a cura di Vincenza Esposito

48 Analisi delle affinità di orientamento tecnico-culturale
3. L’analisi delle interdipendenze di costo Identificare economie di scala, di specializzazione e di raggio d’azione Analisi delle affinità di orientamento tecnico-culturale a cura di Vincenza Esposito

49 La scheda delle affinità
a cura di Vincenza Esposito

50 4. L’analisi delle interdipendenze generiche
Diffuse all’interno dell’organizzazione sia tra le unità funzionali che divisionali 5. L’analisi delle interdipendenze sociali Sono quelle che, grazie alle relazioni interpersonali, facilitano o peggiorano il coordinamento a cura di Vincenza Esposito

51 6. L’analisi comparata delle possibilità
La scelta sarà quella che, nella misura più soddisfacente, consente di: a cura di Vincenza Esposito

52 La scelta tra Unità Funzionali/Unità Divisionali
Dipende dalle interdipendenze più rilevanti a cura di Vincenza Esposito

53 La gestione delle relazioni tra unità
Il presupposto: Le unità organizzative sono connesse le une alle altre da relazioni di potere/dipendenza o in altre parole di interdipendenza Alcune tipologie: Coercizione e autorità Agenzia Influenza e interdipendenza Qui probabilmente posso riportare le considerazioni di Grandori sul significato di potere, nelle sue diverse (tre se non sbaglio) accezioni. Su questa parte devo soffermarmi adeguatamente illustrando con i dovuti spazi l’importanza delle relazioni di potere tra le diverse unità. Come esempi: Docenti ed amministrativi; Tecnici e manager Giocatori di una squadra di calcio Funzioni aziendale Componenti di una famiglia Forse posso cercare di recuperare l’espressione di Aristotele sulla natura di animale sociale dell’uomo. a cura di Vincenza Esposito

54 Coercizione Alcuni punti caratterizzanti Controllo totalitario
Uso della forza Sottomissione non volontaria da parte dell’attore che subisce la relazione Su repubblica di oggi o di ieri c’è l’immagine del lavoratore delle miniere del Perù a cura di Vincenza Esposito

55 Autorità Azione di delega
Non uso della forza ma la sospensione del giudizio Azione di delega Un attore delega qualcun altro allo svolgimento di determinate azioni in sua vece a cura di Vincenza Esposito

56 L’autorità: alcune tipologie
Autorità come accordo di scambio Autorità sulle competenze Autorità razionale Autorità basata sull’efficienza decisionale Autorità carismatica Autorità tradizionale Questo lucido non va proposto Ritengo preferibile pervenire al quadro sinottico delle differenti forme di autorità Anziché scrivere autorità razionale/legale sembra più opportuno parlare semplicemente di autorità razionale e basta!!!!! Grandori pag 192 Etimologia carisma: parola greca chàrisma che significa dono divino – grazia – in questo senso si capisce maggiormente la distinzione tra le due forme di autorità, la prima razionale la seconda emotiva collegata o collegabile alla presenza di fattori non razionalmente scomponibili o processabili intellettualmente. a cura di Vincenza Esposito

57 La relazione di agenzia
I protagonisti Principale Agente Il processo Il principale delega all’agente il potere discrezionale di agire nel suo interesse (del principale) dietro ricompensa a cura di Vincenza Esposito

58 La relazione di agenzia: il processo di delega
Autorità accordo di scambio Relazione di agenzia Il diritto di decidere su come svolgere le attività spetta al datore di lavoro Il diritto di decidere su come svolgere le attività spetta all’agente a cura di Vincenza Esposito

59 La relazione di agenzia: alcuni problemi
Il problema sorge quando il principale non è in grado né di osservare e di valutare il comportamento né di misurare perfettamente i risultati Problema di controllo Ma dico qual è lo scopo di imparare a fare le cose per bene, quando nel farle nel modo giusto è difficile, non ci sono problemi nel farle male, ed il salario è lo stesso? Mark Twain in Le avventure di Huclkleberry Finn a cura di Vincenza Esposito

60 La relazione di agenzia: alcune soluzioni al problema di controllo
Sistemi di incentivo Sistemi di controllo Ridurre e contrastare il problema della non osservabilità del comportamento e non misurabilità dei risultati da parte del principale a cura di Vincenza Esposito

61 Il problema del coordinamento
L’oggetto Il problema del coordinamento A commento di questo lucido posso nuovamente considerare il problema dell’origine di ogni problema organizzativo. In questo senso posso anche nuovamente considerare il tema già discusso delle interdipendenze: alla fine si discute sempre di un problema di interdipendenza. Come risolverlo? a cura di Vincenza Esposito

62 I punti principali Il problema del coordinamento I meccanismi di
Gerarchia Agenzia La sovrastruttura e la cultura a cura di Vincenza Esposito

63 Il problema del coordinamento
U U U U U U Come si risolve il problema del coordinamento tra le diverse unità organizzative? Meccanismi di coordinamento Sovrastruttura a cura di Vincenza Esposito

64 I meccanismi di coordinamento
La funzione È quella di consentire di gestire le relazioni di interdipendenza tra le unità organizzative Il processo I meccanismi di coordinamento coinvolgono specifiche posizioni o altre unità alle quali è affidato in maniera formale il ruolo del coordinamento a cura di Vincenza Esposito

65 La gerarchia Ricorrere alla gerarchia significa assegnare il compito di controllo e di coordinamento ad una posizione oppure ad una unità organizzativa che si definisce di grado superiore e di livello superiore Il principio dell’intensità del controllo e del numero di persone che possono essere controllate. In particolare per considerare l’importanza del principio dell’intensità del controllo posso richiamare tutti i le considerazioni che sono state già considerate parlando di standardizzazione. Un termine fondamentale di analisi è il grado di coinvolgimento del superiore. Che è collegato oltre che alla standardizzazione e alla possibilità di delega (in maniera inversa) anche al grado di differenziazione delle attività svolte dai subordinati. a cura di Vincenza Esposito

66 I meccanismi di integrazione orizzontali e trasversali
Funzione Mettere in contatto diverse unità appartenenti a livelli gerarchici differenti oppure al medesimo livello gerarchico Obiettivo Sul mio lucido devo cancellare la parola generiche. Risolvere le interdipendenze ancora irrisolte a cura di Vincenza Esposito

67 Una classificazione dei meccanismi di integrazione
Stabilità Permanente Temporaneo Collettivo Task Team Riunioni Task forces Gruppi di progetto Individuale Pos di colleg Product Manager Brand Manager Key Account Manager Process Manager Project Manager Program Manager Dimensione Ritengo preferibile chiarire sin dall’inizio che il ragionamento che si intende sviluppare non parte dalla pretesa di poter affrontare in maniera esaustiva tutti i differenti tipi di meccanismi di coordinamento indicati Una soluzione potrebbe essere quella di eliminare dalla matrice tutti quelli dei quali non intendo discutere. A commento dei costi di funzionamento della riunione posso considerare questo giudizio di A.P. Sloan: Signori vedo che siamo in completo accordo sulla decisione da prendere …… perciò propongo che si rinvii la discussione su questa materia alla prossima riunione, in modo che vi sia il tempo di sviluppare il disaccordo e che forse si sia in grado di capire di che cosa stiamo parlando. A.P. Sloan a cura di Vincenza Esposito

68 I meccanismi di pianificazione e controllo
Meccanismi di coordinamento che si fondano su Prassi ripetute Procedure Modelli di comportamento Quando considero le possibilità di uso di questa categoria di strumenti di coordinamento posso richiamare l’utilità dell’analisi sulle tipologie di attività Regole a cura di Vincenza Esposito

69 I meccanismi di pianificazione e controllo: i due momenti
Preventiva identificazione di: Obiettivi Attività Risorse Controllo A questo riguardo posso richiamare il dato centrale della possibilità di distinguere differenti tipologie di meccanismi di controllo e di pianificazione, in ragione del tipo del linguaggio, e, fondamentalmente, dell’area cui guardano. Strategico; 2. Marketing; 3. Finanziario; 4. Personale; 5. Organizzativo; altro criterio di classificazione riguarda l’ampiezza degli obiettivi. Vale a dire a cosa si rivolge il sistema di pianificazione e controllo; qual è l’area di riferimento? In base alla risposta da dare a questa domanda si può operare una possibile classificazione. Verifica di coerenza tra quanto pianificato e quanto realizzato (in itinere e ex post) a cura di Vincenza Esposito

70 Possibili strumenti di coordinamento
? Meccanismi controllo e pianificazione Meccanismi sociostrutturali Gerarchia a cura di Vincenza Esposito

71 Cosa significa il punto interrogativo
Meccanismi di Creazione Diffusione Rinforzo Attitudini di fondo Valori Si tratta di una forma di coordinamento diverso da quello razionale (design) tipico della infrastruttura e della sociostruttura e invece più di tipo ideologico normativo A commento di questo lucido posso anche considerare che la presenza di sovrastruttura giustifica l’assenza di isomorfismo secondo quanto si è detto. A questo punto, si dice che la sovrastruttura è composta da tutto ciò che costituisce la sua cultura. Ma che cosa è la cultura? Ed ecco che appaiono tre differenti possibilità di interpretazione di un concetto che è sicuramente molto complesso. a cura di Vincenza Esposito

72 Il significato della cultura
Prospettiva cognitiva Prospettiva strutturalista Prospettiva simbolica a cura di Vincenza Esposito

73 I contenuti della cultura
Valori condivisi e idee guida Ideologia Schein 1984 individua almeno sei assunti di base. Il tipo di rapporto con il business system La natura della realtà La natura dell’uomo La natura dell’attività umana La natura delle relazioni umane La natura del tempo Assunti di base a cura di Vincenza Esposito

74 Manifestazioni simboliche della cultura
Dirette Carta dei valori Missione di azienda Regole d’oro Indirette Linguaggio Miti/ eroi Storie/ saghe/ Riti e cerimonie/ rituali Artefatti materiali Quando considero in particolare, gli artefatti materiali posso richiamare validamente il caso della costruzione dello stabilimento Olivetti di Arco Felice dell’architetto Luigi Cosenza. Altro possibile aneddoto riguarda il fatto che in alcune grandi multinazionali americane non sono ben viste le scarpe non stringate ad esempio i polacchini, dal momento che si associa alla scarpa stringata tenacia, aggressività, combattività, valori a cura di Vincenza Esposito

75 La gestione della cultura aziendale
Indottrinamento Tecniche formali Socializzazione Indurre il popolo a condividere le finalità dei governanti, uniti nella vita e nella morte, senza timore della vita, questa è la via. Sun tzu Carattere informale a cura di Vincenza Esposito


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