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Scrivere la bibliografia e le note
Scrivere la bibliografia e le note. Alle prese con saggi, articoli e siti A.A Laboratorio Tesi di laurea e orientamento al lavoro A cura di Valentina Martino
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L’apparato bibliografico: un valore aggiunto
La bibliografia: è l’elenco di tutti i documenti e i materiali (libri, saggi, articoli, rapporti, siti, “letteratura grigia” etc.) citati nella tesi o in un qualsiasi testo scientifico; rappresenta l’impianto teorico e metodologico sul quale si basa l’intero lavoro; Le note bibliografiche: sono la mappa dei riferimenti - esterni e interni - che corredano la tesi; consentono di riportare le fonti di volta in volta citate/utilizzate a fondo pagina/fine capitolo, oppure nel corpo del testo.
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I criteri di stesura della bibliografia
a) Scelta di criteri di citazione fissi, che vanno rispettati sistematicamente: ordine alfabetico, per cognome dell’autore; ordine tematico, attribuendo una titolazione a ciascun sotto-gruppo di testi (es.: testi sulla fruizione televisiva; testi sugli effetti dei media, etc.); suddivisione per tipologia di opere, classificando ciascun sotto-gruppo di testi (es.: libri/saggi, articoli su quotidiani/riviste, rapporti di ricerca, atti di convegni, siti…); b) Dopo la bibliografia tradizionale è opportuno riportare, se utilizzate, la webgrafia (o sitografia) e/o altre bibliografie specifiche.
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La bibliografia “ragionata”
Selezione dei testi e dei contributi di riferimento più rilevanti su un dato tema; Stesura di brevi abstract, in cui si procede a una sintetica descrizione dei contenuti del documento, corredata da un altrettanto breve commento critico.
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Esempio di bibliografia “ragionata”
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La bibliografia: informazioni standard
Nella fattispecie più comune di testi citati, e cioè quella dei libri: nome dell’autore/i o curatore/i; titolo (e sottotitolo) dell’opera; casa editrice; luogo di edizione; anno di edizione. L’importante è seguire sempre una stessa sequenza di informazioni, nel rispetto delle convenzioni base e della punteggiatura.
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I libri: informazioni standard
Autore, Titolo e sottotitolo in corsivo, casa editrice, città, anno di edizione. Es.: Wolf Mauro, Teorie delle comunicazioni di massa, Bompiani, Milano, 1985. oppure: Wolf Mauro, 1985, Teorie delle comunicazioni di massa, Bompiani, Milano.
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Opere con più autori Se l’opera è frutto del lavoro di più autori:
Es.: M. Morcellini, G. Fatelli, Le scienze della comunicazione, Carocci, Roma, 1997. Se hanno collaborato alla realizzazione del testo più autori, ma solo uno di essi ne ha curato l’edizione, è opportuno citare quest’ultimo specificandone il ruolo di curatore: Es.: M. Morcellini (a cura di), La cultura della tesi. Guida alla tesi di laurea e alla redazione-testi, Pensa Multimedia, Lecce, 2008. Evitare rigorosamente di far riferimento a misteriosi “autori vari” (AA.VV.)!
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Saggi in miscellanee Autore, “titolo del saggio fra virgolette”, in curatore/i (a cura di), titolo e sottotitolo dell’opera in corsivo, casa editrice, luogo, anno di edizione, pp. da-a. Es.: R. Barthes, “Società, immaginazione, pubblicità”, in V. Codeluppi (a cura di), La sfida della pubblicità, Franco Angeli, Milano, 1995, pp M. Morcellini, “Una rete sociologica sulla Rete”, in ID., A. G. Pizzaleo (a cura di), Net Sociology. Interazioni tra scienze sociali e Internet, Guerini e Associati, Milano, 2002, pp
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Articoli su riviste e quotidiani
Autore, titolo dell’articolo in corsivo, “nome rivista”, annata, n., mese/anno, pp. da-a. Es.: M. Morcellini, Non solo media. I giovani tra realtà e rappresentazione, “Technology Review”, a. XVI, n. 5, ottobre 2004, pp Autore, titolo dell’articolo in corsivo, “nome quotidiano”, data, p. Es.: M. Morcellini, I giovani non si lasciano incantare, “Il Messaggero”, 29 marzo 2005, p. 1. (*) in alternativa, è possibile invertire l’uso di virgolette (“titolo dell’articolo”) e corsivo (nome rivista/quotidiano).
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Testi stranieri e traduzioni
In caso di opere non tradotte, il riferimento è per esteso all’edizione in lingua originale: Bourdieu Pierre, “The forms of capital”, in Richardson John G. (eds.), Handbook of theory and research for the sociology of education, Greenwood Press, New York, 1986, pp 2) Se esiste una traduzione italiana del testo, essa va specificata accanto alla citazione dell’edizione originale (“tr. it.” o “trad. it.”): Diana Crane, The Production of Culture. Media and the Urban Arts, Sage, Newbury Park - Calif., 1992 (trad. it. di Marco Santoro, La produzione culturale, Il Mulino, Bologna, 1997). Mike Featherstone, Consumer culture and postmodernism, Sage, London, 1990 (tr. it. Cultura del consumo e postmodernismo, Seam, Roma, 1994).
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Testi stranieri e traduzioni
3) In alternativa alla citazione estesa dell’opera originale, accanto alla traduzione è necessario riportare almeno l’anno di prima edizione: Es.: Bourdieu P., La distinzione. Critica sociale del gusto, Il Mulino, Bologna, 1983 (1979). oppure: F. Colbert, 1994, Marketing delle arti e della cultura, Etas, Milano, 2000. nel sistema autore-data: (Bourdieu, 1979), (Colbert, 1994).
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Siti e pagine web 1) Riportare l’indirizzo completo, possibilmente fra virgolette acute: < 2) Specificare la “data di ultima consultazione”, volta per volta o in un’unica nota iniziale. Es.: Istat: < Data di ultima consultazione: 23 marzo 2006. Sito web dell’Istituto Nazionale di Statistica, fonte ufficiale anche nell’ambito delle statistiche culturali. A seguito della nuova politica editoriale adottata dall’Istat, dal sito istituzionale sono scaricabili gratuitamente e in versione integrale tutti i rapporti statistici, suddivisi per sezioni e archivi tematici.
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La citazione: diretta e indiretta
La citazione indiretta: è il riferimento a concetti elaborati da un autore, di cui occorre riportare l’esatto riferimento bibliografico; introdotta da Cfr. (“confronta”) quando il brano cui ci si riferisce è stato rielaborato, oppure si è presa liberamente ispirazione; La citazione diretta: quando si riporta letteralmente e per esteso un brano tratto dall’opera di un autore; in nota, richiede di specificare anche il numero della/e pagina/e citata/e.
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La citazione diretta Se breve, va riportata fra virgolette (senza corsivo) nel corpo del testo; Se lunga (superiore a tre righe circa), va incidentata: carattere in corpo tipografico minore (-1 o -2 pt); allineamento del paragrafo rientrato rispetto al corpo del testo.
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Un esempio di citazione diretta
Se si passa dall’analisi funzionale dei media valutati indipendentemente dal loro essere parte della struttura sociale ed economica, all’analisi funzionale dell’assetto istituzionale e proprietario dei mezzi stessi, si individuano altre funzioni: per esempio quella di contribuire al conformismo: … la spinta verso il conformismo esercitata da mezzi di comunicazione di massa deriva non solo da quanto viene detto, ma ancor più da quanto viene taciuto. (…) I mezzi commercializzati ignorano gli obiettivi sociali quando questi si scontrano col profitto economico (…). La pressione economica [dunque, tende ad] ignorare gli aspetti controversi della società (Lazarsfeld e Merton, 1948, p. 86). Un’altra funzione esplicitata è la capacità di resistenza dei media di fronte agli attacchi, alle critiche e ai tentativi di elevare la bassa qualità culturale ed estetica della produzione di comunicazione di massa…
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La citazione diretta La citazione può iniziare con puntini di sospensione, che indicano l’elisione di parte del brano: ovvero, si riporta parte del suddetto non iniziando da un punto fermo presente nel testo originale; Puntini tra parentesi tonde (…) o quadre […]: se il periodo citato ha subito una riduzione, e cioè l’eliminazione di parti ritenute superflue ai fini della citazione; Parentesi quadre [ad esempio]: quando la citazione è integrata con una o più parole non presenti nel testo originale, ma necessarie per collegare parti di testo citate.
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I numeri di pagina se il brano è ripreso da una sola pagina, la si indica con una p. puntata: 1 P. Bourdieu, 1979, La distinzione. Critica sociale del gusto, Il Mulino, Bologna, 1983, p. 65. se si fa riferimento a più pagine consecutive (es. nella citazione di saggi e articoli), si usano due pp. puntate: …., pp Se si fa riferimento a una serie di pagine non consecutive, è sufficiente intervallare i riferimenti con una “e” oppure con virgole: …, pp. 65 e 67. …, pp. 65, 67, 122, 150.
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Scrivere la bibliografia e le note
Occorre scegliere fra due sistemi alternativi di citazione bibliografica: Sistema standard Sistema autore-data L’importante è applicare sempre e con coerenza uno stesso sistema convenzionale di regole!
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Due sistemi a confronto
a) Sistema standard (italiano) In nota a piè di p./fine capitolo: 1 M. Morcellini, Passaggio al futuro. Formazione e socializzazione tra vecchi e nuovi media, Franco Angeli, Milano, 1997. In bibliografia: Morcellini Mario, Passaggio al futuro. Formazione e socializzazione tra vecchi e nuovi media, Franco Angeli, Milano, 1997.
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Due sistemi a confronto
b) Sistema autore-data (americano) Nel corpo del testo: in alternativa: (M. Morcellini, 2004), (Morcellini, 2004), (M. Morcellini: 2004), (Morcellini: 2004), ecc. In bibliografia: Morcellini Mario, 2004, La scuola della modernità. Per un manifesto della media education, Franco Angeli, Milano.
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Sistema autore-data: casi particolari
Nel corpo del testo: (Morcellini, 2004a) (Morcellini, 2004b) In bibliografia: Morcellini Mario, 2004a, La scuola della modernità. Per un manifesto della media education, Franco Angeli, Milano. 2004b, Non solo media. I giovani tra realtà e rappresentazione, “Technology Review”, anno XVI, n. 5, pp 2004c, ….
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La gestione delle note nel sistema “standard”
Le note – ivi incluse quelle bibliografiche - vanno numerate in ordine progressivo all’interno di ogni capitolo della tesi ( dal menu “Inserisci”: “Interruzione di Sezione”); Vanno redatte in corpo minore rispetto al testo; Se il richiamo a uno stesso testo ricorre in più occasioni secondo il sistema bibliografico standard, occorre utilizzare formule di citazione abbreviata per evitare inutili ridondanze.
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Il sistema “standard”: formule di citazione abbreviata
A seconda dei casi, ricorso alle seguenti diciture: Ibidem Ivi Op. cit. Cit. N.B.: Al di là delle specifiche convenzioni utilizzate, il criterio resta quello di richiamare senza ambiguità un precedente riferimento bibliografico.
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