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PubblicatoGiosetta Barone Modificato 11 anni fa
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Le biotecnologie IN QUESTO NUMERO => Cosa sono le biotecnologie?
=> Breve storia delle biotecnologie - la produzione del vino - la produzione della birra - la produzione del pane - la produzione di formaggi, burro e yogurt => Dalla selezione alla manipolazione => Applicazioni delle biotecnologie - nella ricerca di base - nella ricerca applicata - in medicina - nella bonifica ambientale - nelle applicazioni industriali - in campo agro-alimentare => Il dibattito sulle biotecnologie IN QUESTO NUMERO 12 Aprile © baol.it
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Il dibattito sulle biotecnologie
Un intenso dibattito tra favorevoli e contrari agli OGM (organismi geneticamente modificati) è in corso nel mondo. Prima di analizzare le ragioni degli uni e degli altri, vale la pena puntualizzare che il dibattito in corso non sembra, a nostro parere, sugli OGM, ma sugli Alimenti provenienti da OGM. Partiamo infatti dal presupposto che nessuno dei detrattori delle biotecnologie per la produzione di OGM possa mai dichiararsi contrario alla produzione ad esempio di insulina per il trattamento dei diabetici. La questione, quindi, è limitata al cibo. Sarebbe interessante interrogarsi sul perchè il dibattito è suscitato solo da uno dei tanti possibili campi di applicazione della tecnica di produzione di organismi GM. 12 Aprile © baol.it
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Il dibattito sulle biotecnologie
Le principali questioni in campo riguardano - la sicurezza dei cibi transgenici (CT) per la salute dell'uomo e - la sicurezza per l'ambiente 12 Aprile © baol.it
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Il dibattito sulle biotecnologie
CT > Dibattito > Sicurezza per l'uomo I cibi transgenici (CT) possono provocare allergie? Ogni qual volta l'organismo viene a contatto con una molecola mai incontrata prima, sviluppa una risposta immunitaria che, in determinate condizioni, può trasformarsi in reazione allergica. Poichè i CT contengono molecole prima inesistenti in natura, essi possono causare reazioni allergiche. Sebbene sia accertato che il 90% delle allergie alimentari sia provocato da latte, uova, pesci, noccioline, non esistono ad oggi studi scientifici che dimostrano l'allergenicità dei cibi transgenici. In alcuni paesi (es. USA) i CT sono parte integrante della dieta da circa 7 anni e non sono state osservate allergenicità e tossicità specifiche. 12 Aprile © baol.it
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CT > Dibattito > Sicurezza per l'uomo Possono contribuire all'incremento delle resistenze agli antibiotici? E' noto che la somministrazione di antibiotici su larga scala per curare le patologie infettive ha un naturale rovescio della medaglia: lo sviluppo di microrganismi resistenti a determinati tipi di antibiotico. I CT nei quali siano stati inseriti geni per la resistenza agli antibiotici potrebbero trasferire questi geni all'uomo, rendendo quindi inefficaci le terapie con quel dato antibiotico che dovessero risultare necessarie. Sebbene non esistano studi specifici in tal senso, è noto che il DNA che viene ingerito è sottoposto a degradazione nell'ambiente acido del nostro stomaco: i geni per la resistenza agli antibiotici sono qui presumibilmente degradati. La questione è comunque ancora aperta. 12 Aprile © baol.it
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CT > Dibattito > Sicurezza per l'uomo Possono esserci rischi legati alla struttura dei geni inseriti? Per favorire l'intenso funzionamento dei geni esogeni questi vengono affiancati da sequenze di DNA virale (dette promotori). I promotori virali possono sfuggire alla degradazione gastrica, integrarsi nel genoma umano e stimolare l'intenso funzionamento di geni umani "nocivi", come ad esempio gli oncogéni, responsabili dell'insorgenza di tumori. I promotori utilizzati sono quelli di virus che normalmente infettano le piante; piccole quantità di questi promotori vengono quindi ingeriti da sempre. Non esistono tuttavia che dati sperimentali sui topi, secondo cui l'ingestione di CT non provoca l'integrazione dei promotori virali nel genoma murino. 12 Aprile © baol.it
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Il dibattito sulle biotecnologie
CT > Dibattito > Sicurezza per l’ambiente Le piante resistenti agli insetti possono danneggiare l'ecosistema? Una pianta come il Mais resistente alle larve delle farfalle potrebbe uccidere altre specie di farfalla anche non tossiche per il Mais; inoltre gli stessi insetti potrebbero sviluppare una "resistenza" alle piante GM. L'acquisizione di resistenze alle tossine è un fenomeno che in natura avviene spontaneamente: non sarebbe quindi una novità assistere alla nascita di una specie resistente alla tossina del Mais. Riguardo alla possibilità di danneggiare anche specie non patogene, l'evento è in effetti documentato per la farfalla Monarca; tuttavia, poichè la farfalla ha più cicli vitali durante l'anno mentre il Mais ne ha uno solo, diverse generazioni di farfalla Monarca non risultano esposte alla tossina. 12 Aprile © baol.it
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CT > Dibattito > Sicurezza per l’ambiente Le piante GM possono "contaminare" piantagioni vicine non GM? La "contaminazione" intesa come incrocio tra piante GM e piante di piantagioni vicine, sia della stessa specie che di specie diverse ma affini, è possibile e può portare al trasferimento del transgene anche in coltivazioni naturali. La contaminazione si può ridurre quasi a zero seminando opportunamente i campi transgenici; esiste tuttavia il rischio residuo causato dalla contaminazione tramite polline (che, come noto, può viaggiare trasportato dal vento per chilometri). 12 Aprile © baol.it
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Il dibattito sulle biotecnologie
CT > Dibattito > Sicurezza per l’ambiente La coltivazione delle piante GM può danneggiare la biodiversità? Quando anche le coltivazioni delle piante GM dovessero risultare perfette sotto il profilo economico e della sicurezza alimentare esse soppianterebbero tutti gli altri ceppi non vantaggiosi della stessa specie, con conseguente diminuzione della biodiversità. Il problema della diminuzione di varietà vegetali a disposizione è di grande rilevanza, sia sotto il profilo culturale (in riferimento alla cultura del cibo e dell'arte culinaria), sia sotto il profilo biologico (la variabilità genetica, come è noto, è il "motore" dell'evoluzione). Sebbene il problema esista anche per piante non soggette a modifiche genetiche ma alla semplice pressione del mercato, va risolto con opportuni ed urgenti provvedimenti, anche legislativi. 12 Aprile © baol.it
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Il dibattito sulle biotecnologie
L'argomento delle biotecnologie richiede una conoscenza piuttosto settoriale (biologia e genetica) che spesso non rientra nei programmi scolastici dell'istruzione pubblica primaria e secondaria. L'unico mezzo attraverso cui il grande pubblico può conoscere l'argomento è rappresentato dai mezzi di informazione. Un problema importante è rappresentato pertanto da come i mezzi di informazione affrontano il dibattito sulle biotecnologie. Uno studio importante in tal senso è stato realizzato dall'Osservatorio di Pavia, che ha analizzato per il biennio l'informazione di 10 quotidiani italiani, 2 settimanali e 7 canali televisivi. 12 Aprile © baol.it
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Il dibattito sulle biotecnologie
I risultati della ricerca indicano una scarsa propensione ad affrontare gli aspetti conoscitivi del problema. "Gran parte dell’informazione sulle piante GM ha invece assunto toni da battaglia ideologica, con contrapposizioni radicali sviluppate essenzialmente con toni da battaglia politica. Si è concentrata, insomma, sulle opinioni lasciando in secondo piano i fatti", dice il prof. Mario Terragni del Comitato Scientifico. Aggiunge il prof. Francesco Sala: "il pubblico ancora non conosce con adeguata precisione i termini della disputa: cosa sono le piante geneticamente modificate? Sono effettivamente pericolose? Ci offrono qualche vantaggio o i vantaggi saranno solo per i gruppi industriali?" scarica il rapporto dell'Osservatorio di Pavia 12 Aprile © baol.it
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In assenza di informazione corretta accade quindi nel nostro paese che la maggior parte del pubblico spesso non sa cosa siano le piante GM, come si producono, quali sono i reali vantaggi ed i reali rischi connessi al loro utilizzo. Anche chi si dichiara contrario tout-court alle biotecnologie ignora di utilizzarle a scopi diagnostici e terapeutici; alcuni, contrari solo ai cibi transgenici, non conoscono (e non possono quindi difendersi) quali siano i prodotti industriali attualmente in commercio realizzati a partire ad esempio da soia transgenica o da olio ottenuto da piante GM. Il parere della collettività è particolarmente importante in quanto su di esso dovrebbero basarsi gli interventi legislativi in materia di biotecnologie, di cui si avverte sempre più pressante l'esigenza. 12 Aprile © baol.it
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Il dibattito sulle biotecnologie
Un paradigma di analisi e sviluppo di una tematica biotecnologica è dato, a nostro parere, dal Golden Rice. Come abbiamo già visto si tratta di un riso che produce beta-carotene, un precursore della vitamina A, la cui carenza nella dieta di alcune aree depresse del pianeta è causa di numerose emergenze sanitarie. Il Golden Rice è stato presentato in alcuni casi come una soluzione in grado di risolvere i problemi alimentari dei paesi poveri: si tratta evidentemente di una prospettiva errata e fuorviante. La comunità internazionale deve impegnarsi per accrescere il benessere generale dei paesi del sud del mondo: così facendo l'alimentazione risulterà complessivamente più ricca ed equilibrata, consentendo di risovere questa ed anche altre carenze nutrizionali. 12 Aprile © baol.it
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D'altro canto, però, finché la situazione attuale perdura circa bambini del sud del mondo vanno incontro ogni mese a cecità; se uno dei sistemi per alleviare questo male passa per la coltivazione del Golden Rice, gli ostacoli alla sua coltivazione dovrebbero certamente essere rimossi. Parallelamente, però, bisogna liberare il campo dal sospetto che il maggior interesse per la sua diffusione sia quello delle multinazionali del settore biotecnologico che pretendono di arrogarsi il diritto di essere i fornitori unici di sementi, spostando il problema dei paesi in via di sviluppo dalla necessità di vitamina A alla dipendenza da una multinazionale. 12 Aprile © baol.it
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Riportiamo qui di seguito alcuni concetti presenti del rapporto sulle biotecnologie elaborato dalla FAO nel 2004. L'agricoltura dovrà sostenere 2 miliardi di persone in più delle attuali nel corso dei prossimi 30 anni; più del 70 per cento dei poveri del mondo dipendono dall'agricoltura per la loro sopravvivenza; la ricerca agricola su tutti i fronti, comprese le biotecnologie, rappresenta una chiave importante per soddisfare le loro esigenze. La biotecnologia dovrebbe complementare, non sostituire, le tecnologie agricole convenzionali; essa può accrescere le potenzialità attuali ed offrire soluzioni nuove laddove i metodi convenzionali falliscano. Può fornire ai coltivatori vegetali liberi da malattie e sviluppare raccolti che resistenti ai parassiti ed alle malattie, riducendo l'uso dei prodotti chimici che nuociono all'ambiente ed alla salute umana. Può migliorare la qualità nutrizionale dei cibi di base come il riso. 12 Aprile © baol.it
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Le biotecnologie rappresentano una grande promessa per l'agricoltura in paesi in via di sviluppo, ma finora soltanto i coltivatori in alcuni di questi paesi traggono vantaggi dalle sue applicazioni. Le raccolte per uso alimentare di base dei paesi poveri quali la patata, il riso ed il frumento ricevono poca attenzione dagli scienziati. Inoltre gli investimenti nei paesi poveri per la ricerca nel settore sono inefficaci: il Brasile, la Cina e l'India, che hanno i più grandi programmi pubblici di ricerca tra in paesi in via di sviluppo, spendono annualmente di meno di mezzo miliardo di dollari ciascuno nella ricerca, a fronte di tre miliardi di dollari investiti dalle multinazionali private del settore biotecnologico. 12 Aprile © baol.it
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Il dibattito sulle biotecnologie
Nei pochi paesi in via di sviluppo in cui i raccolti transgenici sono stati introdotti i piccoli coltivatori hanno guadagnato economicamente e l'uso di prodotti chimici tossici è stato ridotto. In molti casi i guadagni per ettaro negli ultimi 7 anni sono stati maggiori rispetto a quelli realizzati nelle ultime decadi di innovazioni tradizionali. In Cina, per esempio, più di quattro milioni di piccoli coltivatori stanno utilizzando il cotone resistente agli insetti. La resa è superiore di circa il 20% rispetto alle colture tradizionali ed i costi per gli antiparassitari sono più bassi di circa il 70%. L'uso di antiparassitari è stato ridotto di circa tonnellate nel 2001 (circa un quarto della quantità totale di antiparassitari chimici usati in tutta la Cina). scarica il rapporto FAO 12 Aprile © baol.it
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Il compito dei legislatori, per salvaguardare da un lato i legittimi interessi di chi investe energie per la produzione di una pianta transgenica utile e sicura e dall'altro i ben più importanti interessi di salute delle comunità, risulta quindi delicato quanto urgente. Utilità effettiva di quanto si produce, garanzia di sicurezza scientificamente dimostrata, tutela dell'ambiente e della biodiversità, brevettabilità delle sementi ed altre importanti questioni devono essere affrontate in modo "illuminato" e responsabile. In caso contrario il rischio è di vanificare quanto di buono la ricerca scientifica (finanziata dagli stessi governi) produce, perdendo una formidabile occasione di realizzare gli scopi più nobili (ed utili) che essa di prefigge. 12 Aprile © baol.it
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Le biotecnologie Baol.it ha presentato: “Le biotecnologie”, speciale a cura di G. Buonsanti, biologo e genetista. Per ogni chiarimento, approfondimento o informazione è possibile rivolgersi alla redazione di Baol (tel o direttamente all’autore Testi, immagini, diapositive e tutto quanto pubblicato in questo speciale possono essere liberamente utilizzati e riprodotti in formato cartaceo ed elettronico per fini didattici e/o divulgativi, purché venga citata la fonte: (fonte: Baol.it - speciale “Le biotecnologie”) 12 Aprile © baol.it
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