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Semiosi, ostensione, inferenza

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Presentazione sul tema: "Semiosi, ostensione, inferenza"— Transcript della presentazione:

1 Semiosi, ostensione, inferenza
Scheda al capitolo settimo, Lingua e comunicazione

2 Come si manifesta il senso?
- in modo esplicito - in modo implicito. Come si presenta l’apporto esplicito? Come si coglie l’apporto implicito?

3 Esplicito - implicito Provvisoriamente, distinguiamo almeno due modalità dell’apporto esplicito: - semiosi (categoriale o deittica) - ostensione. E distinguiamo due modalità dell’apporto implicito: - presupposizione - inferenza.

4 Semiosi È il nesso che unisce schemi concettuali e strategie di manifestazione linguistica (v. capitolo 2) Senza significato, l’aspetto fonico non è significante. Una sequenza di suoni consiste in “stimoli” che rinviano a un significato (il rumore delle voci sullo sfondo non è evento semiotico per chi non ha interesse a ciò che si dice…).

5 “semiosi” cfr. semantica, semiotica
cfr. gr. semeîon, σημειον; semeiotiké (téchne) > semeiotica, semiotica; radice sem – semàino “indico, denoto”; semantiké (téchne) > semantica. Tutto il discorso è “semantikós” (Esti de men pâs logos semantikos, Aristotele, Perì hermeneîas [De interpretatione]).

6 Atti verbali, semiosi e realtà
La semiosi negli eventi linguistici è primaria (costitutiva del segno linguistico) Negli eventi non linguistici la semiosi non è un elemento costitutivo primario . Es. gli oggetti raffigurati in pubblicità. (Luigi): Ho fame (La madre le prepara un panino con prosciutto e formaggio e glielo dà) Questi gesti in sé non hanno funzione semiotica (non sono fatti per comunicare; ma possono – secondariamente – comunicare diversi messaggi. Bisogna… tenere distinto il semiotico dal reale.

7 Nota bene Peraltro, la comunicazione verbale opera sia con eventi che significano per semiosi, sia con eventi che significano per inferenza (ragionamento). (Luigi) Se piove, non esco di casa. (Maria) Guarda che c’è il sole (inferenza: “Dunque, puoi uscire” / “Dunque, esci (così sto un po’ in pace…)” / o altra interpretazione.

8 Il segno è delimitato da una “cornice”
La cornice delimita l’ambito di realtà entro il quale opera la semiosi (Rigotti – Cigada, La comunicazione verbale, Apogeo, Milano 2004, pp. 33 e 34). = delimita il “mondo dell’evento semiotico”. Quest’ultimo contiene l’evento semiotico e gli altri eventi non semiotici rilevanti per quella data comunicazione. Gli eventi non semiotici si possono interpretare per implicazione. Esempi di cornice: “C’era una volta…” (introduce un “altro mondo”, il mondo della fiaba); le sigle delle trasmissioni televisive; il palcoscenico del teatro, il piedestallo della statua…

9 “implicazione per me” Un evento può avere senso perché può implicare per me qualcosa di particolare: Rigotti e Cigada (cit., p. 31) parlano di “implicazione per me”. Invece i segni non significano in quanto implicano, ma in quanto hanno significato (il sole può splendere indipendentemente da ciò che implica per me; una parola significa, altrimenti non è parola).

10 Semiosi categoriale I simboli sono eventi comunicativi verbali che manifestano, esibiscono una componente di senso: “dentro” al simbolo vi sono categorie per leggere il dato della realtà, così come è depositato entro una tradizione (common ground). P.es. formaggio – cheese (< caseus formaticus): significo nominando una caratteristica, che rappresenta un’intera porzione di realtà. Si dice “categoriale” la semiosi che denota nominando proprietà, relazioni, caratteristiche.

11 Nota Aleksandr A. Potebnjà (“Pensiero e linguaggio”, 1861) – fondatore della tradizione russa di ricerca semiotico-linguistica – parlava di “segno del significato”: una parola si è costituita privilegiando un tratto dell’esperienza – il quale costituisce il “signifié”. P.es. formaggio < formaticus “[prodotto caseario] in forma”. Il saussuriano “signifiant” era per lui un “segno” di secondo grado: era segno del segno del significato.

12 Semiosi deittica o Deissi
La deissi funziona “nell’incontro del linguaggio con l’esperienza” (p. 43). È un’istruzione per la quale si identifica un elemento del contesto. I deittici hanno una parte linguistica ( semiosi) e una parte esperienziale. Che significa ora? Per interpretare serve: la conoscenza dell’italiano (non sempre è omologo a now). Cfr. lat. hac hora  sp ahora, it ora; La conoscenza del “context of use”.

13 Deittico vs categoriale
Albero : “rimanda all’esperienza di cose fatte così e così”. Il lessema è dotato di un semantismo – a un’ “idea” – presente già nel sistema linguistico. Adesso : è una istruzione che indica come ci collochiamo rispetto al tempo. La deissi è presente in pronomi, morfemi flessionali.

14 Deittici vs anafore / catafore
Le anafore (“anà” + phero “rimando in alto”) e le catafore (“katà” + phero “rimando in basso”) sono segnali testuali (v. capitolo 8): riprendono elementi che precedono nel testo (anafore) anticipano elementi che precedono nel testo. Sono detti anche elementi “forici”.


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