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Attualità del pensiero di Edgar Morin

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Presentazione sul tema: "Attualità del pensiero di Edgar Morin"— Transcript della presentazione:

1 Attualità del pensiero di Edgar Morin

2 GLOBALIZZAZIONE “Trinità una e tripla tra globalizzazione, occidentalizzazione, e sviluppo quantitativo” (E. Morin) “Internazionalizzazione” degli scambi e della comunicazione “Mondializzazione” dei problemi “Internettizzazione” (costruzione e diffusione planetaria di un “sistema neurocerebrale artificiale”) (Domenico IZZO) Da qui si parte per contestualizzare il problema

3 Mondializzazione e Globalizzazione
► Il processo di mondializzazione è cominciato nel XV secolo con Cristoforo Colombo (scoperta delle Americhe) e Vasco De Gama (circumnavigazione dell’Africa fino alle Indie Orientali) ► Il processo di globalizzazione è lo stadio attuale della mondializzazione e comincia nel 1989 dopo il crollo delle economie cosiddette “socialiste”

4 Le derive dell’umanità:
● Demografica, ecologico-ambientale, mercatistica, economicista, tecnocratica, bellica (bellicistica), ipermediatica, socio-centrica, ecc… ● Si ampliano i “deficit democratici” in tutti i paesi del mondo ● Poli-crisi: delle società tradizionali, di quella occidentale, urbana (le megalopoli), delle campagne, della politica, della finanziarizzazione dell’economia, delle religioni tra ‘modernismo’ e ‘integralismo’, ecc… Queste sono domande cruciali su cui le posizioni a volte differenziate riflettono concezioni radicalmente diverse della possibile gestione della scuola.

5 Crisi planetaria come poli-crisi
√ Crisi dell’economia mondiale √ Crisi ecologica √ Crisi delle comunità tradizionali √ Crisi demografica √ Crisi della campagna e del mondo contadino tradizionale √ Crisi della politica √ Crisi delle religioni √ Crisi Cognitiva

6 Di fronte all’emergenza (anche cognitiva) della complessità..
L’ umanità è culturalmente impreparata ad affrontare questa sfida e tutte le “derive” e le “crisi” che abbiamo elencato sfuggono ad una capacità globale di controllo e di ‘governance’ pacifica e democratica del mondo

7 “Ce livre part de la crise de notre siècle et c’est sur
elle qu’il revient. La radicalité de la crise de la societé, la radicalité de la crise de l’humanité m’ont poussé à rechercher au niveau radical de la theorie. Je sais que l’humanité a besoin d’une politique. Que cette politique a besoin d’une anthropo- sociologie. Que l’anthropo-sociologie a besoin de s’articuler a la science de la nature, que cette articolation requiert une réorganisation en chaine de la structure du savoir” “La Methode 1. La nature de la nature” Edgar Morin

8 Il percorso cognitivo di Morin dal “Paradigma perduto” al “METODO”
A partire dal “METODO” Morin individua una “via” per ritrovare il paradigma perduto della “natura umana” ”La crisi planetaria è la crisi dell’umanità che non riesce ad accedere all’umanità” “Viviamo ancora nell’ età del ferro planetaria”

9 L’opera di Morin è: - una “filosofia della complessità” - un tentativo di superare la dicotomia tra scienze umano-sociali e scienze naturali - un approccio sistemico, ologrammatico, ricorsivo, ecc.. di lettura della Realtà attraverso un “pensiero organizzazionale” - la premessa per il superamento del paradigma della disgiunzione e della separazione all’insegna dell’ inter – poli - trans disciplinarietà

10 L’opera di Morin non è….. - una teoria compiuta della complessità
- una ‘formula’ spendibile in modo diretto nella prassi sociale e politica (ne costituisce però l’indispensabile “background culturale”) - Indica un percorso di ricerca (inter-poli-transdisciplinare) che, in buona parte, chiede di essere sviluppato

11 IN CHE COSA CONSISTE L’OPERA DI MORIN:
■ in una riflessione filosofica sulla condizione umana ■ in un’opera epistemologica transdisciplinare ■ in un’opera propedeutica alla ricerca disciplinare che volesse rinnovare una o più discipline all’insegna della complessità ■ in un’opera di riflessione ‘anche’ sull’azione politica per evitare gli scacchi derivanti dall’ecologia dell’azione (eterogenesi dei fini) ■ in una proposta specifica di “riforma del pensiero” per una diversa educazione cognitiva delle nuove generazioni ■ in una riforma che deve partire dalla “educazione degli educatori” e quindi – per fare questo – dalla Riforma dell’Università ■ in una riforma del pensiero non fine a sé stessa, ma necessaria per far approdare le nostre società globalizzate ad una sempre più ineludibile “democrazia cognitiva”

12 Morin compie attraverso il “Metodo” un viaggio nella conoscenza ed effettua….
♦ Un percorso dalla ‘fisica’ degli esseri “organizzatori di sé” alla ‘biologia’ degli esseri viventi dotati di “authos” ♦ Una inedita riclassificazione dei ‘viventi’ ♦ Una transizione cognitiva dal ‘computo’ al ‘cogito’ ♦ Un’analisi dell’ipercomplessità dell’apparato cerebrale umano approdando al concetto di ‘triunicità’ cervello/mente/pensiero e della ‘trinità’ individuo/società/specie ♦ Un abbozzo di una inedita “filosofia della Natura” che include l’uomo (100% natura, 100% cultura) e le società Egli perviene in tal modo ad una “filosofia della complessità” concepita come “interfaccia tra scienza e filosofia”, fondata sulla dialogica e sulla concatenazione generativa ordine/disordine/interazione/organizzazione (tetragramma)

13 IL PENSIERO DI MORIN SI ARTICOLA SU DUE CONCETTI CARDINE
La “Dialogica” Il “pensiero organizzazionale” Questa sottolineatura serve sia a rammentare che il concetto di qualità è mediato da un altro contesto e che quindi va assunto o usato in modo consapevole e critico

14 LA “METHODE” “La Méthode 1. La nature de la nature », Ed. du Seuil, Paris, 1977 ( trad it. « La natura della natura » Raffaello Cortina, MI, 2001) « La Méthode 2. La vie de la vie », Ed. du Seuil, 1980 ( trad it. « La vita della vita » Raffaello Cortina, 2004 ) “ La Méthode 3. La connaissance de la connaissance” Ed. du Seuil, 1986 (trad. it. “La conoscenza della conoscenza”, Raffaello Cortina, 2007) “La Méthode 4. Les idées. Leur habitat, leur vie, leur moeurs, leur organisation » Ed. du Seuil, 1991 ( trad. it. “Le idee: habitat, vita, organizzazione, usi e costumi” Raffaello Cortina, 2008) « La Méthode 5. L’Humanité de l’humanité. L’identité humaine » Ed. du Seuil, 2001 ( trad. it. “L’identità umana” Raffaello Cortina, 2002) “La Méthode 6. Ethique” Ed. du Seuil, 2004 ( trad. it. «Etica » Raffaello Cortina, 2005)  .

15 La “natura della natura”
Sulla base del “pensiero organizzazionale” ..Morin effettua un’estensione della teoria evolutiva dai viventi ai non viventi: ♦ dagli “esseri organizzatori di Sé” (galassie, stelle, pianeti,…) all’origine della vita; ♦ analisi del “tetragramma”: “ordine/disordine/interazione/organizzazione”; ♦ avvalendosi della teoria dei vortici, della teoria del caos e della cibernetica, compara esseri viventi e automata (T.d. macchine); ♦ l’innesco sulla Terra (che è un “sistema aperto” al flusso dall’esterno della radiazione termica e fotonica) della dinamica del vivente che si oppone all’entropia (la neghentropia).

16 La “vita della vita” ♦ Carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto .. ecc … costruiscono le macromolecole nel brodo primordiale ♦ Si innesca il fenomeno del vivente con le ‘proto’ e ‘paleo’ cellule, i primi esseri unicellulari (dalle procariote alle eucariote) e il meccanismo replicativo DNA/RNA/proteine (autopoiesi = autoproduzione e autoriproduzione) ♦ Le cellule hanno forme di conoscenza primitiva (il computo, l’origine del pensiero!) ♦ Con la fotosintesi clorofilliana si sviluppa il regno vegetale, poi quello animale (schisi primitiva) che si sostiene sulla “biofagia” e sulla “catena trofica” (la morte nutre vita..la vita si nutre di morte) ♦ Parte il processo di soggettivazione e ego-auto-referenza nel vivente, con lo sviluppo dei sistemi poligangliari primitivi fino all’apparato nervoso centrale di comando/controllo degli uccelli, dei mammiferi, dei primati e di homo sapiens (cerebrum, corteccia e neocorteccia, ecc..) ♦ L’ipertrofia cerebrale di homo sapiens

17 La “conoscenza della conoscenza”
♦ Dal computo al cogito (Io , Sé, Me): riflessività, consapevolezza, coscienza e pensiero astratto (di tipo razionale e mitico) ♦ Mentalizzazione della natura e animalità della conoscenza ♦ Cervello, mente e pensiero (hardware, software, processo) ♦ Ipercomplessità del cervello umano (30/100 miliardi di neuroni e 10 alla 14ma sinapsi) ♦ Il cervello umano: una repubblica di neuroni, bicamerale, e triunico (Mc Lean, Laborit. ecc..): - istinto, base pulsionale (rettili); - affettività, passioni, emozioni (mammiferi e primati) - ragione..(ragione, razionalità, razionalizzazione) … homo sapiens) Queste tre istanze agiscono contemporaneamente e contraddittoriamente (in modo dialogico) nel cervello umano. ♦ [Morin evita di entrare nel merito della polemica tra ‘modularisti’ e ‘connessionisti’ (scienze cognitive)]

18 Il passaggio al COGITO ed alla consapevolezza implicano però allo stesso tempo…
La consapevolezza e la coscienza della propria finitudine (della morte) introducono nella mente umana un “trauma originario” che, secondo Morin, apre una “breccia” , un buco nero nella mente umana che sfocia da un lato nella costruzione dei “miti del ritorno” (resurrezione, reincarnazione, ecc …) e dall’altro lato nell’aggressività e nella “hibris” tipiche di homo sapiens che da allora affiancherà a sé e dentro di sé homo demens (dialogica homo sapiens/ homo demens)

19 Lottare contro il “paradigma della disgiunzione e della separazione”
Mentre gli specialisti (che non sanno contestualizzare il loro sapere) non sono più in grado di cogliere gli aspetti globali e fondamentali della “multi-crisi” in atto, i cittadini comuni perdono il “diritto alla conoscenza”

20 scienza-tecnica-capitalismo-mercato
LA PROPOSTA Occorre una “Riforma del pensiero” per sviluppare una “Democrazia Cognitiva” in grado di darci gli strumenti cognitivi e culturali per superare lo stallo che stiamo vivendo, e per disinnescare il “quadrimotore impazzito” scienza-tecnica-capitalismo-mercato che spinge il vascello terrestre alla deriva nel cosmo.

21 Riforma del pensiero per una….. Democrazia Cognitiva

22 Rigenerare il pensiero politico
“ Il pensiero politico è all’anno zero. Esso ignora la prospettiva planetaria e di medio-lungo termine e si concentra esclusivamente sugli obiettivi di breve termine e di una tornata elettorale. Il ceto politico si limita a prestare attenzione ai rapporti “esperti” delle statistiche e dei sondaggi … esso non ha più cultura … ignora Le scienze umane e i metodi che consentirebbero di affrontare la complessità del mondo, di legare il locale al globale, il particolare al generale. Privato del pensiero si è messo al rimorchio dell’economia (l’econocrazia!), la quale crede di risolvere i problemi politici ed umani con la competizione, la deregolamentazione, la crescita quantitativa, l’aumento del Pil, e – in caso di crisi – con il ‘rigore’, cioè i sacrifici imposti ai popoli. La rigenerazione del pensiero politico presuppone una “Riforma del Pensiero”

23 La Riforma dell’Università (educare gli educatori)
♦ Facoltà del Cosmo ♦ Facoltà della Terra ♦ Facoltà della Conoscenza ♦ Facoltà della Vita ♦ Facoltà dell’Umano ♦ Facoltà della Storia ♦ Facoltà dei problemi mondializzati ♦ Facoltà delle Lettere, delle Arti e del Cinema Facoltà epistemologica trans- disciplinare (10%) √ Conoscenza, determinazione e presupposti della conoscenza √ Razionalità, scientificità, obiettività √ Interpretazione √ Argomentazione √ Relazione tra umano, vivente, fisico,chimico e cosmico √ Interdipendenza e comunicazione tra le scienze √ Problemi di complessità dei vari tipi di conoscenza √ La cultura umanistica e la cultura scientifica √ La letteratura e le scienze umane √ La scienza, l’etica e la politica


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